Il giro del Monte Bianco è un itinerario escursionistico di culto tra i più popolari in tutta Europa. Il suo percorso ad anello si snoda tra i 1000 e i 2600 metri di quota e tocca diversi versanti del Gigante delle Alpi. Il giro è privo di passaggi tecnici su roccia o ghiaccio e dunque è percorribile, nella bella stagione, da qualunque escursionista in buona forma;si compie in 10/12 giorni con un dislivello totale di 10.000 metri. Enrico Brizzi ci racconta che camminare fra Courmayeur, Chamonix e il lago incantato di Champex significa ben più che compiere un viaggio fra le Terre alte, ma rappresenta anche una passeggiata tra le epoche, dai tempi in cui le ripide pietraie e le morene dei ghiacciai erano battute unicamente da cercatori di cristalli e cacciatori di camosci ai giorni nostri, sfiorando le avventure di nobiluomini dai baffi a manubrio e intraprendenti signorine decise a dimostrare che il gentil sesso non aveva diritto solo al voto, ma anche a dire la propria in montagna. Enrico Brizzi, che ha calpestato coi suoi scarponi ormai mezza Europa, non poteva tralasciare questo itinerario speciale,questo percorso che abbracciala montagna più alta, la più amata, il Gigante delle Alpi.
Dalle vette delle Alpi alla Valle dei Templi siciliana, dalla rappresentazione ricca di simboli del Cenacolo di Leonardo, a Milano, alle immense pietre dei nuraghi sardi, in Italia le meraviglie sono ovunque. Le diamo per scontate, abituati come siamo a muoverci da una bellezza straordinaria all'altra: maestose rovine romane e sorprendenti chiese barocche, il genio del Rinascimento fiorentino e la luce del Settecento veneziano. Se ci soffermiamo a riflettere, scopriremo che non esiste un secolo in cui in Italia non sia stato creato qualcosa di incredibilmente prezioso. A essere dichiarati dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità sono stati finora ben cinquantacinque siti in Italia, tantissimi considerate le dimensioni del nostro territorio, una densità che non ha eguali in nessun altro Paese del mondo. Questo libro è un viaggio nello spazio e nel tempo alla ricerca delle meraviglie italiane. Il nostro patrimonio è la nostra identità. Siamo noi. Abbiamo il dovere e la responsabilità di difenderlo. Questi siti esprimono la nostra storia comune, la diversità delle culture, la relazione fra l'uomo e l'ambiente naturale. Rappresentano l'anima e la memoria delle popolazioni e dei territori che le esprimono. Affermano il valore universale della bellezza e della curiosità, che è la nostra più grande ricchezza.
Spesso ci viene raccontata un'Italia bellissima, l'Italia dei grandi siti archeologici, delle innumerevoli città d'arte e delle terme monumentali. Un paese meraviglioso che, nei secoli passati, i figli dell'aristocrazia europea eleggevano a meta del loro Grand Tour, finendo invariabilmente per innamorarsene. Altre volte, invece, l'immagine più diffusa è quella di un'Italia sfigurata, che nel continente vanta il triste primato del più alto consumo di suolo, e dove l'inestimabile patrimonio naturale e culturale viene sfregiato, distrutto o svenduto. Qual è, dunque, il vero volto del nostro paese? Probabilmente né l'uno né l'altro, perché l'Italia è un incredibile mosaico, ricomposto così tante volte da renderne irriconoscibile il disegno originario, ma nel quale affiorano, in mezzo a centinaia di orrori, tessere di vivida bellezza, qualcuna ancora magicamente intatta. È alla scoperta di questi luoghi, ultime testimonianze di una natura incontaminata ormai in via di estinzione, che Mario Tozzi conduce il lettore, in un emozionante viaggio verso mete che, per la loro inaccessibilità alle auto, sono finora miracolosamente scampate all'assalto del turismo di massa. Dal ghiacciaio dell'Adamello alle Alpi liguri, dall'isola di Montecristo alle Eolie, passando per la Barbagia, l'Aspromonte e le faggete della Marsica, dove l'orso combatte la sua disperata lotta per la sopravvivenza, il percorso si snoda lungo i sentieri meno battuti, al ritmo lento e silenzioso dei passi, il solo che consenta di godere delle mille sfumature cromatiche di un bosco, di cogliere il fuggevole passaggio di un animale selvatico e di leggere la storia del territorio impressa nelle rocce. Ma intatti, per l'autore, sono anche quei luoghi in cui le opere dei suoi antichi abitanti hanno mantenuto l'originario splendore, resistendo al tempo e all'invadenza di una dissennata urbanizzazione: i Sassi di Matera e l'ingegnoso sistema di raccolta delle acque piovane, le camere dello scirocco, geniale esempio di climatizzazione ante litteram nelle viscere di Palermo, la spettacolare Napoli sotterranea, un grembo accogliente e sicuro nel quale tanti partenopei trovarono rifugio durante i bombardamenti aerei dell'ultima guerra, o lo stupefacente sottosuolo di Roma, 5000 chilometri di condotti fognari risalenti probabilmente agli Etruschi. Un'Italia «intatta», quindi, per il momento esiste ancora: imparare a conoscerla è l'unico modo non solo per riappropriarsene ma per sentire la responsabilità e il dovere di conservarla, in quanto traccia delle profonde radici di un'identità culturale e di una storia che sono il vero bene da lasciare in eredità alle generazioni future.
Era la Belle Époque, un'epoca precedente i viaggi aerei e la radio, sul ciglio di una rivoluzione nel mondo della fotografia e della produzione cinematografica, quando Burton Holmes(1870-1958) intraprese un viaggio lungo una vita per portare il mondo a casa. Dagli ampi boulevard parigini alla Grande muraglia cinese, dalla costruzione del canale di Panama all'eruzione del Vesuvio nel 1906, Holmes, che si dedicava alla ricerca di "cose belle in giro per il mondo", si costruì una carriera condividendo le sue storie, le fotografie e le riprese a coloricon pubblico ed estimatori in tutta l'America. Fu lui a coniare il termine "travelogue" (diario di viaggio) nel 1904 per pubblicizzare la sua singolare performance, che faceva appassionare il pubblico con un racconto di due ore accompagnato dalla proiezione tramite lanterna magica di colorate immagini dipinte a mano e di alcuni dei primi filmati mai realizzati. Parigi, Pechino, Delhi, Dubrovnik, Mosca, Manila, Giacarta, Gerusalemme: Burton Holmes c'era stato. Visitò tutti i continenti e quasi tutte le nazioni del pianeta, scattando oltre 30.000 fotografie e impressionando quasi 150 chilometri di pellicola. Questo libro rappresenta il meglio degli archivi di Holmes, traboccante di sfavillanti fotografie a colori. Una rara finestra sul mondo di 100 anni fa e un'imperdibile fonte di ispirazione per intraprendere il vostro personalissimo viaggio d'avventura.
La "Relatio de mirabilibus orietalium Tatarorum" è la narrazione del viaggio in Asia di Odorico da Pordenone scritta nel 1330.
È una delle prime descrizioni dell’Estremo Oriente medievale.
Ebbe un immediato successo in tutta Europa visti i numerosissimi manoscritti conservati in latino, italiano, francese, tedesco, castigliano e gallese.
Nel 2016 Annalisa Marchisio ha curato la prima edizione critica del testo latino della "Relatio", basandosi sull’analisi dell’intera tradizione manoscritta e la ricostruzione della complessa storia del testo.
Quella che presentiamo è la prima la prima traduzione in lingua italiana tratta da questa edizione critica.
Fino a quando avremo occhi per la bellezza, nel mondo resterà la speranza. E fino a quando sapremo guardare il mare, interrogarlo, respirarlo, ci sarà motivo di gioia. Il Mediterraneo è un incontro fatale. Naufraghi al tavolino di un bar, vediamo la sua luce brillarci davanti. L'abbiamo cercata nelle pietre, nei cibi, nei piccoli paesi dimenticati, nei marmi e nei bronzi di un museo deserto. Abbiamo cercato il Mediterraneo in una stretta di mano e in un caffè, nei profumi della macchia, nella rete di canali e ruscelli disegnata su un tappeto orientale, nelle vie carovaniere che conducevano ai porti del Levante. Questa guida non vuole essere esaustiva: vi abbiamo inserito i borghi dove siamo stati e che ci sono piaciuti, ma molti altri mancano all'appello. Ora sono 135 di 17 Paesi, più sette itinerari. Ognuno di questi luoghi è una traccia di salvezza, un angolo dove rifugiarsi, nascondersi e vivere.
Sin dai primi e incerti passi compiuti in posizione eretta, l'uomo ha viaggiato. La storia dell'umanità è infatti pervasa da migrazioni, scoperte e conquiste. Questa inquietudine, causa di numerose tragedie, è tuttavia il punto di partenza di molte delle cose straordinarie e meravigliose di cui siamo a conoscenza oggi. Questo volume mira a invogliare i lettori a intraprendere nuovi viaggi, affrontando senza pregiudizi le profonde diversità e i contrasti del nostro pianeta, raccogliendo contributi variegati da parte di autori, fotografi ed esperti di tutto il mondo.
In Italia esistono migliaia di sentieri. Alcuni, soprattutto sulle Alpi, sono frequentati e famosi, altri, soprattutto nelle pianure e al Sud, versano in uno stato di semiabbandono, anche se sono stati utilizzati per secoli da contadini, mercanti, pellegrini a pastori. Lo scopo di questo libro non è di elencare i sentieri italiani (sarebbe impossibile!), né di suggerire semplicemente i più belli. L'idea è quella di mettere in evidenza il valore storico e culturale dei sentieri italiani: molti, oltre a offrire occasioni di movimento in mezzo a panorami mozzafiato sono veri e propri monumenti. Ognuno dei cammini e sentieri raccontati nel libro viene presentato attraverso un personaggio illustre che lo ha percorso, o attraverso l'episodio o gli episodi storici di cui è stato testimone. Alla fine di ogni capitolo, perché questa guida sia un utile strumento per chi la consulta, vengono fornite le indicazioni pratiche necessarie a percorrere ogni sentiero: il punto di partenza e di arrivo, il dislivello, il tempo complessivo, la stagione migliore.
La Via Francigena che tagliava l'Italia da Nord a Sud, la Salaria che la tagliava da Est a Ovest, la Rotta dei Fenici che toccava le affascinanti coste delle sue isole: più che tre strade, tre fasci di strade, tre percorsi creati e modificati dal tempo, oltre che dal coraggio e dalla fede di pellegrini, commercianti, viaggiatori. Anche nei periodi più bui, sono sempre state vie di comunicazione fondamentali per chi aveva l'intraprendenza di mettersi in marcia e di mettersi in gioco, e hanno fatto la fortuna di paesi, città, intere zone della penisola. Osvaldo Bevilacqua, attingendo al patrimonio di incontri e scoperte fatti con "Sereno Variabile", ci invita a metterci in cammino su queste strade dove si intrecciano il genio dei Romani e la spiritualità di san Francesco, affascinanti storie di ieri e idee vincenti di oggi... Ritroveremo così le tracce artistiche e culturali dal valore incalcolabile lasciate da re, Papi e imperatori sulla Via dei Franchi; le simbologie e i luoghi della più preziosa spezia dell'antichità sulla Via del Sale, e i misteri di un popolo dimenticato, i Fenici, tra spiagge mozzafiato e sorprendenti ritrovamenti. Una camminata tra borghi e personaggi, tradizioni e sapori che vanno goduti lentamente, con il passo e la consapevolezza dell'antico viandante. Perché mettersi in cammino sulle antiche strade d'Italia non significa solo portare alla luce un tesoro di curiosità e bellezze, ma soprattutto regalarsi il tempo e la pace per ritrovare noi stessi e la nostra storia.
Venezia, città unica, «nobilissima e singolare», irripetibile, eccentrica, turbante, ammirata fin dal medioevo dai molti viaggiatori che da allora vi transitano incessantemente, dimora d'elezione per poeti, artisti e sognatori. Nata dall'acqua, in questo elemento trova il suo fondamento e costruisce la sua forma e la sua potenza. Città che ha fatto la Storia e in cui si sono svolte mille storie, storie che si rincorrono, in un gioco di richiami e rimandi tra passato e presente, nelle 450 domande di questo volume che mescola cronaca e aneddoti, grandi eventi ed episodi minuti, personaggi illustri e illustri sconosciuti. Una guida per perdersi nel tempo e nello spazio, secondo quell'augurio che Diego Valeri formulava nella sua Guida sentimentale di Venezia «... beati i poveri di topografia, beati quelli che non sanno quel che si fanno, ossia dove vanno, perché a loro è serbato il regno di tutte le soprese, di tutte le scoperte straordinarie».
Il FAI – Fondo Ambiente Italiano, fondazione nazionale senza scopo di lucro, nasce nel 1975 con il fine di contribuire alla tutela e valorizzazione del patrimonio d’arte, natura e paesaggio italiano. Da allora, grazie alla generosità di cittadini sensibili, aziende responsabili e istituzioni virtuose, il FAI si prende cura di monumenti e luoghi di natura unici del nostro Paese, che riceve in donazione o in concessione, e si impegna nella sensibilizzazione.
Dal fascino senza tempo degli Eremi di Pulsano in Puglia alla storica Villa Durazzo Pallavicini di Genova, dal panorama che si può ammirare dalla Vetta Sighignola vicino a Como alla Cittadella di Alessandria, un viaggio tra i tesori del nostro patrimonio paesaggistico e culturale da non dimenticare perché possano essere recuperati e tutelati nel tempo e consegnati come preziosa eredità alle generazioni future. In occasione del decimo anniversario della campagna I Luoghi del Cuore, questo volume raccoglie un'ampia selezione dei siti più amati e votati dagli italiani attraverso un’iniziativa che il FAI conduce con grande passione per mantenere vivo l’interesse nei confronti dei beni che più desideriamo conservare e proteggere. Le suggestive immagini che ci guidano tra le ricchezze più note e le perle da scoprire del Belpaese sono state realizzate con una importante campagna fotografica condotta da alcuni giovani fotografi italiani per documentare il territorio.
Sette brevi percorsi ciclabili che fiancheggiano le “idrovie artificiali lombarde” (Naviglio Grande Bresciano, Canale Vacchelli e Naviglio Civico di Cremona, Canale della Muzza, Naviglio Martesana, Canale Villoresi, Naviglio Pavese, Naviglio Grande), per oguno dei quali l’autore regala preziosi appunti di viaggio. Dislocato lungo i navigli, infatti, vi è un ricchissimo patrimonio di tracce storiche, artistiche, gastronomiche, culturali e ambientali da visitare, rigorosamente, in bicicletta.