
Cosa ha fatto di Jack lo squartatore il serial killer che tutti conosciamo? In che modo nascono organizzazioni come la Yakusa o la mafia siciliana? Il libro esplora oltre 100 dei più importanti banditi, rapinatori, criminali, artisti della truffa, assassini e protagonisti di complotti politici della storia. Attraverso numerosi diagrammi e incisive didascalie questo autorevole volume offre uno sguardo nuovo sui più grandi e famosi crimini e sull'evoluzione della criminologia. Che tu sia un principiante assoluto, un appassionato studente di diritto o psicologia o un avido lettore di crime fiction, troverai un sacco di spunti di riflessione per indagare pensieri e malattie mentali o perversioni intriganti!
È corretto spodestare un sovrano ingiusto? La democrazia è la forma migliore di governo? E la guerra può essere giustificata? Nel corso della storia, l'umanità si è posta queste e altre grandi domande su come sia possibile organizzarsi in società nel modo migliore, e grandi pensatori hanno offerto soluzioni che continuano a modellare il nostro mondo. Numerosi diagrammi e incisive didascalie aiutano a comprendere le principali teorie di pensiero e filosofiche, le scelte che ne sono derivate e che hanno cambiato il corso degli eventi, scrivendo la storia così come la conosciamo. Che tu sia un principiante assoluto, un appassionato studente o un esperto della materia, troverai un sacco di spunti di riflessione per comprendere lo scorrere e l'evolversi del pensiero politico!
Un libro denso di storie straordinarie e osservazioni dirette, che raccoglie le lezioni di vita dei lupi: la voglia di giocare, il bisogno di tenerezza, la pazienza, la resilienza e la capacità di adattamento. Un racconto intenso e toccante in cui i lupi ci insegnano a essere molto più umani.
«Questo libro trasuda una passione travolgente» – Bruno D'Amicis
Predatori aggressivi, insaziabili, violenti. Questa è l'immagine che le saghe e le dicerie popolari tramandano dei lupi. Nulla di più sbagliato: sono animali molto simili a noi, tra i pochi a consolidare i legami familiari e a nutrire un forte senso di comunità. La vita del branco si basa su un delicato equilibrio e tutti cooperano per mantenerlo. Si prendono cura dei piccoli, organizzando veri e propri turni di «baby sitter », portano cibo ai compagni feriti, gestiscono con intelligenza i conflitti e si affidano all'esperienza degli anziani. Sono capaci di grandi gesti d'amore, come Stoney, un capobranco che si è lasciato morire vicino al luogo dove era stato ritrovato il corpo della sua compagna. Sanno adattarsi prontamente ai cambiamenti, sviluppano una profonda simbiosi con l'ambiente e persino con altre specie. I corvi sono per loro quasi animali domestici, crescono insieme e si spartiscono le prede. È per questo che, al termine di una sfortunata battuta di caccia, una lupa ha sentito il desiderio di seppellire il suo amico alato. Elli H. Radinger, che da venticinque anni studia il comportamento dei lupi, ha potuto vedere la loro generosità e la loro saggezza.
«È il momento di avere pazienza e di non fare errori. È il momento di cercare la nostra corsa perfetta, quella che abbiamo costruito giorno per giorno, espressione del nostro personale equilibrio tra sforzo e durata, tra velocità e resistenza. Se ci siamo allenati con la testa, oltre che con le gambe, ormai la conosciamo bene, è diventata una vecchia amica. Siamo nelle condizioni migliori per metterla in pratica: non dobbiamo spingere troppo – anzi, dobbiamo controllare la velocità – e possiamo concentrarci sull’efficienza. Eccola, la nostra corsa perfetta!»
La corsa sulle lunghe distanze è una disciplina dura. Richiede costanza, capacità di sopportare la fatica e superare soglie di sofferenza a cui la nostra vita sedentaria non ci prepara. Ma è l’attività più naturale che sia possibile praticare; un’attività nella quale milioni di anni di evoluzione della specie ci hanno reso imbattibili. E, soprattutto, la corsa ci rende felici. Non soltanto più magri e forti, più sani e soddisfatti: riesce a toccare qualcosa di misterioso, che ci avvicina alla nostra natura più profonda e ci fa sentire liberi.Se l’uomo è un perfect runner, la maratona è la distanza perfetta. Rappresenta infatti il giusto compromesso tra resistenza ed efficienza: mette alla prova la capacità fisica e mentale di ‘tenere duro’, ma consente di esprimere un gesto atletico efficace, limpido, ‘bello’.Può essere un’avventura splendida o fallimentare; può lasciare stanchi e felici, o frastornati, svuotati e delusi. Non tutto dipende dal risultato. Come insegnano i filosofi orientali, la strada è più importante del traguardo, ed è il cammino a dare un senso alla meta.
“Non ricordateci tristi: ci siamo divertite, nei nostri giorni luminosi. Abbiamo appassionatamente preso a morsi la vita.”
«Anche se ci mancano le parole, dobbiamo usarle lo stesso», Samuel Beckett. «E allora vediamo di usarle bene», Massimo Roscia.
In fin dei conti, ognuno di noi le usa. Perché sono immediate, perché le sentiamo in ogni dove, perché chiunque le capisce (o almeno finge bene), perché quando non abbiamo altre parole fungono da salvifico pronto soccorso linguistico. Sono le frasi fatte: espressioni idiomatiche, modi di dire, metafore logore e formule preconfezionate che hanno invaso ogni ambito semantico. Il burocratese ne abbonda, il giornalese ne abusa, in cucina sono uno degli ingredienti principali e nel meteo poi mietono più vittime dei violenti nubifragi. A volte servono a dare colore al discorso o a rompere il ghiaccio, ma più spesso appiattiscono la comunicazione in un prevedibile ammasso verbale trito e ritrito, con il risultato di parlare molto senza dire niente. In questo libro, Massimo Roscia, il non-linguista, non-lessicografo e non-grammatico più innamorato dell'italiano, si diverte a prendere in giro la nostra inveterata tendenza a usare formule stereotipate a ogni piè sospinto. Lo fa tramite la storia di Mario, un mite impiegato romano che, ovunque si volti, si imbatte nella quintessenza della banalità espressiva, fino ad avere il sospetto che a essere trita e ritrita non sia la lingua, ma l'idea. Giocando con le parole come Flaiano e Campanile, Roscia torna a farci sorridere e riflettere sull'uso, talvolta bizzarro, che facciamo dell'italiano, e ci invita a cercare (almeno) un modo migliore per dire sempre le stesse cose.
La realtà, di fatto, non gira attorno ai nostri desideri. Funziona secondo le sue leggi, è fatta di “fatti”. Se li si ignora, ne derivano “mappe” fuorvianti e, a quel punto, non c’è pensiero positivo che basti o “legge dell’attrazione” che tenga.
Ciò che serve è essere “realisti”! Il realista non tradisce la realtà. La guarda in faccia e su di essa aggiusta la sua visione e la sua strategia. Non rinuncia al potere dell’immaginazione, ma ha fatto sua la lezione del metodo scientifico. E in fondo, proprio per questo, non è uno “scienziato” della vita: sa benissimo che l’esistenza non è riducibile a formule. Tuttavia, conscio della sua vulnerabilità, si attrezza al meglio, impara a leggere la realtà con chiarezza, identifica con rigore una visione e una meta, costruisce un progetto e si adopera con tenacia e competenza a realizzarlo. Così, passando dalla definizione del problema e degli obiettivi alle strategie d’azione, riesce a mettere solide fondamenta ai suoi sogni e a reindirizzare per quanto è possibile la realtà verso i suoi propositi.
Praticare il “potere dei realisti” è ciò che chiude il cerchio per vivere in pienezza, e questo libro indica la via per farlo.
Come mai, nonostante il nostro slancio e la nostra passione, un obiettivo ci sfugge di mano? Perché mai l’universo non risponde come una calamita alla nostra “intenzione focalizzata” e non ne vuole sapere di obbedirci, lasciandoci lì, frustrati e delusi?
Inutile pensare di essere perseguitati dalla cattiva sorte, o cercare di attrarre la fortuna con la sola forza del pensiero (magico).
Gianfranco Damico suggerisce un percorso molto, molto concreto per trovare il giusto approccio alle sfide della vita e al raggiungimento dei risultati.
Un vademecum di buona educazione per comportarsi in modo appropriato in ogni situazione. Per sapere sempre cosa dire e, soprattutto, cosa non dire, cosa fare e come farlo, dalla scelta di un regalo alla buona conversazione, dallo scrivere sul web allo stare a tavola... con naturalezza e misura.
Semplice e indispensabile, perché conoscere le regole del buon vivere aiuta a sentirsi sicuri e a proprio agio, a fare buona impressione con gli altri e a stare bene con sé stessi.
La scienza è diventata un crimine.
La vera medicina è stata bandita.
Hanno vinto "loro".
Ma una madre non si arrende. Non ancora.
Per i suoi cinque anni, il padre del giovane Albert Einstein gli regalò una bussola, che scatenò in lui un desiderio irrefrenabile di capire le leggi dell’universo. Da semplice impiegato dell’Ufficio Brevetti di Berna, il giovane Einstein arrivò a pubblicare, nel 1905, una serie di articoli scientifici che rimisero in discussione tutto ciò che si era creduto di sapere sulla fisica fino a quel momento. La sua teoria, sintetizzata nella formula E = mc2, ha aperto all’umanità le porte della potenza dell’atomo… Genio tra i geni, ma anche grande umanista, Einstein ha attraversato la prima metà del XX secolo con tutti i suoi orrori e le sue contraddizioni, al servizio della scienza, sempre sconvolto da ciò che la follia dell’uomo è capace di fare.
Una fede che non voglia farsi imprigionare nelle gabbie delle rigide formulazioni dogmatiche, che rifiuti le trappole della seriosità, deve essere ripensata come un grande gioco. E una Chiesa che confidi nell’azione dello Spirito, più che nell’ordine delle cerimonie o nel rigore formale e nei paramenti inamidati dei suoi ministri, non può non aprirsi alla dimensione ludica. Anche perché il diavolo – come diceva Friedrich Nietzsche – è lo spirito di pesantezza. Cioè il contrario dell’aerea leggerezza del gioco.
Sommario
Introduzione. Il limite e il sogno (C. Kostner). I. Ecclesia ludens (A. Mastantuono). II. Fragilità e mito della perfezione (L. Grion). III. Sport e spiritualità (M. Lusek). IV. Gioco, sport e iniziazione cristiana (F. Ammendolia).
Note sull'autore
Antonio Mastantuono insegna Teologia pastorale alla Pontificia Università Lateranense. Luca Grion è docente di Filosofia morale all’Università di Udine. Mario Lusek è direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale del tempo libero e sport della Cei. Fortunato Ammendolia è studioso di pastorale digitale e di opinion mining in ambito religioso.
Caroline Kostner, pattinatrice artistica su ghiaccio, medaglia di bronzo alle Olimpiadi invernali di Soči 2014, è stata campionessa mondiale nel 2012, cinque volte campionessa europea e otto volte campionessa italiana.
Una selezione accurata di aforismi, aneddoti, proverbi, motti di spirito e brani di letteratura per aiutare a capire la vita ed affrontarne i problemi con metodo.