"Negli ultimi mesi si sta diffondendo un po' ovunque una grande paura, per questa crisi inarrestabile, per l'incalzante mancanza di lavoro, e quindi per il futuro dei nostri giovani. Eppure non dobbiamo farci prendere dal panico: la strada verso la soluzione c'è, ed è alla portata di tutti, anche se difficile da praticare. Usciamo dalla "società delle spettanze", per la quale ogni cosa è dovuta, sempre!" Don Gallo, spinto dall'urgenza di questo momento storico, prende la parola e annuncia la buona novella: non ascoltiamo i profeti di sventura. La crisi che stiamo attraversando può essere un momento di crescita, di ricostruzione del tessuto sociale, che in questi anni è stato drammaticamente disintegrato. Per farlo bisogna rimboccarsi le maniche e partire dal piccolo: attraverso una solidarietà liberatrice che non sia semplice assistenzialismo, attraverso l'incontro e l'accoglienza, l'ascolto dei movimenti e delle richieste dei giovani, e soprattutto attraverso la giustizia sociale e l'equità. L'amatissimo "prete del marciapiede" ci prende per mano e ci mostra la strada, ci incoraggia, ci esorta a non arrenderci: è proprio questo aspetto concreto, pratico, tenace a far sì che il don non sia un semplice maestro, ma un vero testimone. Perché "alla fine, Dio non ci chiederà se siamo stati credenti, ma se siamo stati credibili".
Alzare gli occhi al cielo e osservare le stelle, interrogarsi sulla materia, il tempo e lo spazio, indagare il cosmo e il suo mistero - insomma, parlare con Margherita Hack - non è solo intrattenersi in un'amabile conversazione sull'astronomia ma, soprattutto, ricollocare la nostra posizione nel mondo: non solo in senso fisico, ma anche in rapporto al ruolo dell'uomo nell'universo. Tutto ciò significa, pertanto, osare un'interpretazione ulteriore per compiere qualche passo in più nella nostra dimensione umana. Una dimensione che - come si leggerà in questo volume - ha una relazione talmente diretta con la finitezza e il dato materiale di cui slamo tutti composti, da costringerci a una vera e propria opera di modestia: presupposto per affacciarci al "conosci te stesso" di socratica memoria con qualche elemento di presunzione in meno e, forse, un po' di consapevolezza in più.
"Re Giorgio": così, il 3 dicembre 2011, dopo il varo del governo Monti, il "New York Times" definisce il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano. In quei giorni concitati di crisi economica e di governo, il capo dello Stato è infatti "emerso come Tanti-Berlusconi, e con la moglie Clio ha incarnato un'Italia diversa, un'Italia di virtù civiche". Nella sua biografia politica, il prudente e diplomatico Napolitano è stato varie volte "primo": il primo ad aver avuto ragione sul tema del riformismo (lo dice Fassino nel 2001), il primo ex comunista nominato ministro dell'Interno (1996), il primo ex comunista eletto al Quirinale. E il primo esponente del Pci a essere ricevuto in pompa magna negli Stati Uniti. Questo libro ne ripercorre la crescita politica, il rapporto con il partito, i suoi esponenti (da Giorgio Amendola a Enrico Berlinguer), la sua storia e le sue correnti - di cui egli ha sempre incarnato quella riformista e moderata - ma anche con la sua Napoli e con l'amatissima moglie Clio, compagna nella vita e negli ideali. Per darci un ritratto veridico quanto appassionato dell'uomo che, Costituzione alla mano, ha saputo tenere le redini del Paese.
"Ci sono dei momenti in cui non ci si può rassegnare all'andazzo delle cose, alla legge del più forte: bisogna trovare il coraggio di esporsi e denunciare" dichiara Nino Di Matteo a Loris Mazzetti, spiegando in questo modo la sua decisione di rompere un silenzio che per tutta la durata della sua carriera di pm antimafia lo ha tenuto lontano dai microfoni e dai riflettori. In un'intervista che si delinea piuttosto come un dialogo, un accorato sforzo di capire come e perché la riforma costituzionale della Giustizia, la legge bavaglio, il processo breve metterebbero a rischio la democrazia. Di Matteo arriva fino al cuore del problema per farci capire come bloccare questa deriva, che sopravvive a qualunque tipo di esecutivo. Con il coraggio che lo ha contraddistinto in questi anni smaschera le false motivazioni, le ipocrisie e le demagogie nascoste dietro la riforma, e ne svela gli inquietanti parallelismi con il Piano di rinascita democratica della P2. Ma non solo: le sue parole ci spiegano a che punto si trovano le indagini sulla "trattativa" tra Stato e mafia, sulla strage di via D'Amelio, e su personaggi discussi e discutibili che ancora oggi tengono in mano le redini del potere, dopo le rivelazioni del pentito di mafia Gaspare Spatuzza. Il tutto con lo sguardo rivolto al suo grande maestro di lotta antimafia e di coraggio: il giudice Paolo Borsellino.
Le religioni sono tante che non ci si crede. In un momento in cui quelle ufficiali attraversano una fase di declino, decine di nuovi culti più o meno raccomandabili hanno approfittato per prosperare e diffondersi: caderne preda è più facile di quanto sembri, anche per gli scettici più irriducibili (anzi, forse ci siete già dentro fino al collo e non lo sapete). In questo esilarante "Manuale di autodifesa dalle religioni" Vauro e Spinoza.it raccontano il loro viaggio attraverso tutti i principali culti, più o meno pagani, in voga ai nostri tempi. Dal Cristianesimo alla Apple, dal Calcio al Padanesimo, dal Vegetarianesimo a Scientology, i nostri eroi hanno sacrificato il loro corpo e la loro anima per permettere al lettore di districarsi con agilità da ninja in una delle attività più controverse di tutta la storia dell'uomo: il credere. Grazie a queste pagine Vauro e Spinoza.it spazzeranno via tutti i vostri dubbi sulla fede, sostituendoli con altri più grandi, facendovi tra le altre cose risparmiare un sacco di fatica: loro le religioni le hanno provate (quasi tutte), così non dovrete farlo voi.
Non c'è partito, schieramento o personaggio politico che ne sia immune: quello di dire le bugie in Italia è un virus più che un vizio, un modo di essere più che un'abitudine. Nell'epoca dei mezzi di comunicazione di massa e dei talk show, l'argomentazione ha ceduto il passo alla declamazione, e i fatti sono stati sostituiti dalle opinioni. Non importa cosa si dice: l'importante è dirlo forte, in una sorta di gara a chi la spara più grossa. "Bugiardi" non ha la pretesa di raccogliere tutte le menzogne e le false promesse dei politici di turno - del resto, sarebbe un'impresa impossibile - ma ce ne offre un'antologia ricca e aggiornata in cui, con tagliente ironia e impeccabile imparzialità, l'autrice smaschera l'ipocrisia della Casta, che troppo spesso crede di poter prendere in giro impunemente i propri elettori.
Il vino per imparare a sentire pensando e a pensare sentendo, il vino per esplorare il nostro rapporto con il sacro, il vino come prodotto della tecnica e della cultura di un territorio. I due autori fanno dialogare sul vino filosofia ed enologia, portando alla luce tutti gli stimoli intellettivi e le metafore che a esso sono legati. Giungendo, alla fine, a un insegnamento: che questo alimento liquido, dispensatore di pura energia, ci educa alla vita e al cambiamento.
Dall'amore per i suoi cani alla dedizione per l'amato teatro. Dagli scritti di Pier Paolo Pasolini alla passione per il racconto televisivo. Dagli anni della guerra a quelli di Silvio Berlusconi. In questa conversazione Enrico Vaime apre il suo album dei ricordi raccontando gli episodi più memorabili e divertenti della sua intensa vita di uomo e di intellettuale non organico al sistema. Il fascismo, i bombardamenti, il boom economico, la televisione, gli scrittori, gli attori, il cinema, Berlusconi e D'Alema, il sud Italia, i cani e il futuro, sono solo alcuni dei temi trattati. Irriverente, sarcastica, a tratti cinica, ma anche melanconica e passionale, la narrazione di Vaime porta sempre sorprese, con quella capacità unica, appresa da un grande maestro come Ennio Flaiano, di rovesciare le situazioni drammatiche e renderle esilaranti. In queste pagine il lettore verrà accompagnato lungo i decenni del secolo scorso grazie a episodi celebri, personaggi indimenticabili e racconti epici di un'Italia ormai passata. Senza rinunciare a un'attenta analisi del nostro tempo, Vaime mescola finzione e realtà per irridere i nostri vizi ed esaltare le nostre virtù. Un viaggio nella parola dedicato ai suoi tanti lettori ma anche a chi non ha ancora avuto modo di incontrare questo grande personaggio della cultura italiana.
Quando Paolo Casicci e Alberto Fiorillo hanno deciso di scrivere "Scurriculum. Viaggio nell'Italia della demeritocrazia" hanno trovato un mucchio di storie esemplari. Storie che dimostrano in modo inequivocabile come l'attuale sistema, ignobile e suicida, mortifichi i più bravi costringendoli spesso a regalare la loro intelligenza e la loro preparazione alle università, alle aziende, ai Paesi stranieri, e premi al contrario quanti hanno in tasca la tessera "giusta" o il numero del deputato "giusto". I quali utilizzano sistematicamente le aziende statali o comunali "come sfogatoio per i trombati o premio per i fedelissimi". 0 ancora per agganciare vistose signorine dai curriculum estrosi. Quanto lo stesso errore possa infettare la società italiana, rendendola sempre più debole e incapace di stare al passo di un mondo che cambia a velocità immensamente superiore alla nostra, è dimostrato da questo libro passo dopo passo. Prefazione di Gian Antonio Stella.