Da tanto tempo ormai mi sento onorato per il dono di una buona amicizia col meraviglioso “carismatico” ma, soprattutto, sacerdote Padre Pat Collins. Possiamo giustamente de-finirlo carismatico per riconoscere i grandi doni di scienza e di comunicazione teologico pastorale di cui il Signore lo ha dotato. Mentre cerco di introdurre questo suo nuovo eccellente libro col titolo fascinoso di “Guidati da Dio”, rendo lode al Signore per il testo abbondante e affascinante. È bene sapere che il nostro Dio, che si rivela non è solo il Creatore, ma continua ad essere Guida Divina e necessaria per un vivere alla Sua Altezza e per godere il Verbo incarnato nella sapienza e potenza dello Spirito Santo.
Don Renato Tisot
"Dio mi conceda la serenità di accettare le cose che non posso cambiare; il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare e la saggezza per conoscerne la differenza" Reinhold Niebuhr
Gli autori ci presentano una visione evangelica del Calvario e della Croce, sottolineando più i frutti della redenzione, che il dolore e la sofferenza. La morte di Gesù, piuttosto che essere tragica, è affascinante. Quando è alzato sull'alto del patibolo, ci seduce e attira a sé.
La croce di Gesù ci libera dalle croci prive di senso o sterili, e che sono frutto del peccato. La croce di Gesù non è per farci morire sopra di essa, ma per fare morire in noi tutto quello che non ci lascia vivere come figli di Dio. Mediante l'Arcobaleno della Nuova Alleanza, firmata all'ombra del Calvario, si interpretano i simboli utilizzati dall'evangelista Matteo, così alla fine ognuno di noi può fare la stessa confessione del centurione romano: Veramente egli è il Figlio di Dio.
«Le quattordici liberazioni, raccontate in questo mio libro, appartengono a quei segni di cui parla il Signore Gesù, che avrebbero accompagnato i credenti. Io ho accolto volentieri tale raccomandazione. Essa mi ha portato a scrivere questo mio libro. L’ho costatato con i miei occhi e, per conseguenza sento di gridarlo con profonda convinzione: le misericordie del Signore non sono finite. Queste pagine ne sono una testimonianza. Avendole lette, non possiamo non concludere che il Signore è veramente grande, che Egli è degno di ogni lode e che la Sua grandezza non la si può misurare». (dalla Conclusione di Fra Benigno)
L’AUTORE
Fra Benigno, al secolo Calogero Palilla, è frate francescano dal 1957, sacerdote dal 1966 ed esorcista dal 2000. Appartiene alla famiglia religiosa dei Frati Minori Rinnovati. Licenziato in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense di Roma e laureato in Filosofi a presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, ha ricoperto nel suo Istituto Religioso diversi incarichi ed è stato per vent’anni maestro dei novizi. Attualmente è esorcista dell’Arcidiocesi di Palermo. Dal 2004 è incaricato dalla Conferenza Episcopale Siciliana di organizzare e coordinare incontri di formazione per gli esorcisti di Sicilia e per i sacerdoti che si preparano a svolgere questo ministero. È Consigliere dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti riconosciuta dalla Santa Sede. Ha pubblicato vari testi tradotti in varie lingue: «Cammino di amore» (1982); «Vivere in grazia, voglia e gioia» (2004); «Dalla filosofia all’esorcismo» (2005); «Il diavolo esiste, io l’ho incontrato» (2008); «La nostra battaglia è spirituale» con Massimo Introvigne (2010); «Con Francesco sulle orme di Gesù» (2012); «Cercate le cose di lassù» (2016); «Il vostro nemico il diavolo» (2017); «L’omicida sconfitto» (2017).
A dieci anni dalla morte del cardinale Pappalardo, avvenuta nel dicembre del 2006, le Edizioni Amen ripropongono un testo che ricorda il presule siciliano, curato da Don Vincenzo Noto e pubblicato nel 2011.
Nella mia vita ho conosciuto moltissimi vescovi e sacerdoti, ne ho frequentato tanti ma il ricordo che mantengo e la devozione che nutro per il Cardinale Pappalardo non è superabile; e non soltanto perché era il mio Vescovo ed ero orgoglioso che lo fosse quando, recandomi in tante parti d’Italia, registravo l’ammirazione di cui era destinatario. Ma ciò che soprattutto vorrei esprimere è il ricordo che conservo del suo rapporto, paterno e intenso, con Piersanti Mattarella. Un rapporto tra due persone che non sono più tra noi tra cui è intercorso un sentimento di stima e di affetto.
Dal ricordo di Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica
Don Pietro Scolaro ha voluto fare una vera e propria catechesi sul Maligno, aiutando il cristiano a raggiungere la consapevolezza che le forze sataniche si stanno progressivamente impadronendo di tutti i centri di potere e dei punti nevralgici della vita sociale e politica. Sottolinea come non bisogna aver paura o scoraggiarsi, ma confidare in Cristo Gesù ed affidarsi a Lui, nostro Redentore e Salvatore, Signore della vita, che con la sua Morte e la sua Risurrezione ha liberato l’uomo da ogni male, dalla schiavitù del peccato e dalla morte, ha donato la vita nuova che è la nostra forza, ha assicurato la vittoria definitiva del bene sul male e ha affidato l’amore, il perdono, la preghiera ed i Sacramenti come le armi più sicure per combattere e vincere il Maligno con le sue opere e le sue seduzioni
Dalla presentazione del Card. Salvatore De Giorgi
Arcivescovo Emerito di Palermo
L’Autore sofferma la sua attenzione sul ruolo di tutte le persone coinvolte nella prassi esorcistica: il Vescovo, Padre e Pastore; l’esorcista, ministro dell’esorcismo; il tormentato dal Maligno e la sua famiglia; il parroco e la comunità parrocchiale che accompagnano e sostengono spiritualmente l’esorcista; l’equipe dell’esorcista ed il medico. Un cenno viene fatto dall’autore anche sulla cura pastorale ordinaria, l’evangelizzazione e la catechesi. L’autore con questa sua accurata e dettagliata ricerca descrive come l’uomo contemporaneo assume un atteggiamento incredulo e diffidente nei confronti del Male, del Maligno e della sua azione straordinaria, ritenendo che tutta la realtà deve essere verificata ed interpretata a livello razionale.
Dalla presentazione del Card. Salvatore De Giorgi
Arcivescovo Emerito di Palermo
“Abbiamo bisogno di uomini di Dio che siano forti non per la gloria o per i titoli onorifici o accademici, che possono anche riempire la nostra esistenza sacerdotale, ma di fumo, di vanità, di cose inutili. Abbiamo bisogno di uomini di Dio che si riempiono della Parola di Dio, della volontà di Dio, che obbediscono a Dio, che non reagiscono anche quando si sentono calunniati, offesi, denigrati o addirittura puniti, ma che stanno in quel posto nell’obbedienza, affidandosi totalmente e completamente a Lui, lasciando che sia Dio ad operare i miracoli. È quello che è stato Padre Pietro Santoro, nell’obbedienza alla Chiesa, ai suoi superiori, nel silenzio, anche quando ha attraversato, direi, notti oscure”.
(dalla Omelia del trigesimo della morte)