Dalla repressione stalinista all'Iraq, dai Balcani alla persecuzione degli zingari, Grass imbastisce un discorso sul mondo contemporaneo e sulla nostra attuale condizione di perdita, di estromissione dalle grandi decisioni della storia e dal sentirsi stranieri sia in patria sia fuori. Vecchi e nuovi focolai, insurrezioni e terrorismi ci obbligano a vivere "tra le guerre", grandi o piccole, realizzate ufficialmente per affermare la pace o per una qualche liberazione. Ma sempre guerre, con morti e soprusi. E, in tale situazione, il torto sta sempre dalla parte del più forte. E le colpe sono di chi tace. Grass non poteva non schierarsi con chi è senza voce, con chi non ha la parola e così interferisce, risponde picche ai diktat della Storia.
L'ultimo secolo, con il suo alternarsi di guerre mondiali e conflitti di ogni tipo, dimostra il fallimento del progresso, quando l'abilità tecnologica supera la capacità morale di indirizzarla al bene dell'umanità. La storia umana, però, è anche lotta per la liberazione e il miglioramento della vita di tutti: i movimenti per la democrazia e i diritti dei popoli, i movimenti per i diritti delle donne, dei bambini, degli omosessuali, il movimento pacifista. Questo volume raccoglie otto lettere indirizzate dal premio Nobel per la pace "a tutti i figli di Dio". Non solo un richiamo a un credo religioso, ma un appello a qualcosa di più profondo cui l'essere umano deve aspirare: la fratellanza tra gli uomini in quanto membri di una stessa famiglia.