L'origine di questo lavoro nasce soprattutto dalla richiesta degli studenti. Quindi, questo testo risponde principalmente ad esigenze di carattere didattico. È frutto di anni di esperienza come docente presso la Facoltà di Diritto Canonico dell'Angelicum e vuole essere un aiuto per l'approfondimento e l'interpretazione del dettato codiciale riguardante I Fedeli Cristiani Il volume è indirizzato principalmente agli studenti e docenti di diritto canonico, ma può essere molto utile anche agli operatori del diritto nelle Curie diocesane, così come a tutti coloro che sono interessati agli studi di diritto canonico.
Una riflessione sulla Lettera di san Paolo ai Colossesi, considerata dal punto di vista spirituale, da ciò che dice al cuore del lettore, dalla sua capacità di coinvolgimento, dalla sua forza di nutrimento interiore. Una meditazione capace di toccare il cuore e illuminare la vita etica, di accendere di amore per Cristo e per la vita eterna, e di suscitare devozione e commozione per San Paolo che del mistero di Cristo e della novità del Vangelo è stato il grande Apostolo, assertore, propugnatore e difensore e soprattutto il testimone estremo con l'offerta della propria vita.
Nella Bibbia le "forme di aggregazione sociale" - e i relativi "termini" che le contengono - sono molto importanti e assumono varie accezioni, da quelle più semplici, come il nucleo familiare (o anche le specie animali), le varie aggregazioni sociali ecc., a quelle più ampie e complesse come la configurazione dei popoli e addirittura degli imperi. Tutto questo fa parte della concezione biblica della "creazione", nella quale Dio ha posto gli esseri in forme sociali, da quelli inanimati a quelli animati, fino alla coppia umana. Ma nel tessuto biblico riscontriamo anche le aggregazioni malefiche, capaci di portare a scontri feroci e tragiche soluzioni, anche mortali, come la persecuzione dei profeti nell'AT e la morte di Gesù nel NT. Tuttavia, detto questo, occorre tenere conto poi della diversa mentalità che si riscontra nei testi biblici nella stessa terminologia, che può riscontrarsi rispetto ad altri contesti e culture.
Timoteo è uno dei collaboratori più fedeli ed importanti per Paolo. Dopo essere stato aggregato al team missionario in At 16,1-5, egli non cessa di accompagnare Paolo nelle tappe importanti del suo lavoro apostolico. Viene menzionato nei successivi capitoli degli Atti degli Apostoli come testimone dell'ingresso dei gentili nella chiesa. Preso atto delle varie difficoltà in cui vivono le comunità cristiane, Paolo lo manda affidandogli la responsabilità di risolvere la pesante situazione, i problemi che sorgono nelle comunità cristiane o almeno per far pervenire le raccomandazioni dell'Apostolo. Nel bilancio degli anni successivi, possiamo notare la crescita della sua responsabilità, tanto che Timoteo, giorno dopo giorno, riceve l'autorità, il rilievo e un ruolo importante all'interno delle comunità. Così, in vari momenti della sua vita, Timoteo cresce nella sua responsabilità e secondo le Lettere Pastorali diventa il successore dell'Apostolo.
La peculiarità del De fide rerum quae non videntur è la sua prospettiva apologetica intesa in maniera straordinariamente attuale. Questo contributo, quindi, non solo costituisce un invito ad accostarsi alla teologia di S. Agostino, ma si propone di riscoprire la fecondità e l'attualità dell'apologetica, che fonda credibilità e ragionevolezza della Rivelazione. S. Agostino, peraltro, offre un tesoro inesauribile di spunti dottrinali, di cui ha sempre fatto tesoro il Magistero della Chiesa. Dopo un'introduzione generale alla dottrina agostiniana, viene offerta una presentazione storico-critica al De fide rerum quae non videntur, cui segue una moderna traduzione italiana. In appendice viene offerta, infine, una sintetica trattazione dell'apologetica, focalizzandone utilità ed attualità alla luce dell'humus agostiniano. La fede, pur nascendo dall'auditus Verbi, non esclude l'apporto della ragione e la sua credibilitas sta anche nell'esclusione di presunte irrazionalità o assurdità totalmente estranee alla Divina Rivelazione. Il fine, infatti, è apportare ragioni per credere e per confermare la scelta di fede, libera, coerente e possibile. Del resto, insegna San Pietro che il cristiano deve saper "rendere ragione della speranza che è in noi" (1Pt 3,15). Questo vale soprattutto oggi, nella prospettiva della "nuova evangelizzazione", situata nel "post-moderno", in cui occorre avere la capacità di parlare non solo al cuore dell'uomo, ma anche alla sua intelligenza, come ebbe a scrivere André Manaranche: "Noi non crediamo per delle ragioni, ma abbiamo delle ragioni per credere".
La capacità di cogliere le più sottili sfumature di significato in realtà complesse distingue chi padroneggia un sistema linguistico da chi invece cerca di arrangiarsi. Poiché il nostro desiderio è di conoscere sempre più a fondo la "lingua di Dio" per poterne così vivere in modo autentico il messaggio, di fronte all'uso comune della formula "parola di Dio"diventa allora urgente coglierne il senso profondo nel suo aspetto polisemico e monosemico. In questo volume vorrei mostrare la ricchezza semantica di questa formulazione così come affiora dalla lettura di alcuni testi neotestamentari e veterotestamentari opportunamente scelti. Guidati da cinque concetti emersi dalle citazioni riportate di volta in volta a inizio capitolo studieremo l'espressione con il fine d'individuare tutte quelle nuances a essa sottese e quel senso unitario a cui queste ultime convergono trovandovi il loro vero e proprio valore.
Il presente volume ha ad oggetto lo studio del ruolo dell'avvocato nelle cause di nullità matrimoniale in seguito al nuovo processo come disegnato dal Mitis Iudex Dominus Iesus, con particolare riferimento al contesto ecclesiale dell'Italia. Il lavoro parte dall'analisi del diritto di difesa e del patrocinio forense nel processo matrimoniale canonico, considerati nei loro fondamenti storici, teologici e filosofici per poi descrivere la figura dell'avvocato nella Chiesa. Prosegue, quindi con la trattazione dei doveri e dei diritti dell'avvocato nelle cause per la dichiarazione di nullità di matrimonio, considerati alla luce della riforma di Papa Francesco e delle differenze fra la disciplina processuale ormai vigente e quella precedente, e si conclude con l'analisi del profilo dell'avvocato ecclesiastico nel contesto ecclesiale italiano, alla luce dei provvedimenti adottati dalla Conferenza Episcopale Italiana e delle riforme che hanno interessato l'ordinamento civile italiano tanto sul diritto di famiglia quanto sull'ordinamento forense. L'obiettivo dell'intera opera è quello di sottolineare la dimensione umana sottesa alle cause per la dichiarazione di nullità di matrimonio, nonché di riscoprire il senso più profondo del lavoro e della missione del patrono ecclesiastico nell'assistere i fedeli che si rivolgono alla Chiesa per ricevere una parola di verità e di giustizia sul loro vincolo coniugale.
L'esperienza del Trascendente è così radicata nel cuore dell'uomo da costituire di per sé un fortissimo incentivo allo studio delle sue manifestazioni. In questa prospettiva il presente lavoro tratta il fenomeno religioso nella sua affascinante complessità, analizzando la sua varietà di simboli, miti, riti e dottrine che definiscono quel volume di esperienza che fa dell'uomo essenzialmente un homo religiosus. Il contributo, quindi, si propone di cogliere all'interno dell'amplissima pluralità di manifestazioni dell'Assoluto gli elementi unificanti, servendosi degli strumenti offerti dalla fenomenologia della religione, che ha il compito di comparare e di interpretare tali fatti così come essi si esprimono ("appaiono") all'interno della coscienza dell'uomo. La conclusione è l'esigenza indistruttibile che gli uomini hanno di legare la loro vita a qualcosa di superiore e di sacro, che è una costante storica e non si estingue neppure in contesti di forte secolarizzazione, come quello dell'uomo contemporaneo. Questi, anzi, sembrerebbe aver ancor più bisogno del sacro rispetto all'uomo arcaico, perché, diversamente dal suo antenato, la prospettiva di fondo della sua cultura è oggi ancor più precaria. Pur essendo evoluto e forte di un progresso scientifico e tecno-logico senza precedenti, infatti, l'uomo contemporaneo non solo non sa più andare oltre le barriere del tempo e della mortalità, ma non sa più dare senso e significato alla sua avventura storica, pagando a caro prezzo la disintegrazione dello slancio mistico.
"Dopo aver trattato del padre e della madre nella Bibbia, ci proponiamo di analizzare il tema della coppia sposo-sposa (il marito-moglie), ed anche nozze, sempre nel panorama biblico.
A questo argomento ci inducono le forti implicante simboliche, terrene e spirituali, civili e religiose, del Primo e Secondo Testamento" (dall'Introduzione).
La novità di questo nuovo libro dell'autore si trova nell'indicazione grafica dei versetti citati e la loro indicizzazione alla fine del volume.
Nella sua Ystoria sancti Thomae de Aquino, Guglielmo di Tocco riferisce che in un momento della propria vita, l'Angelico Dottore ha definito palea (paglia) ciò che aveva scritto... Eppure, ciò che Tommaso ha definito 'paglia' ha nutrito in modo abbondante, esemplare ed efficace generazioni e generazioni di teologi, di filosofi, di ricercatori della verità; e può continuare a svolgere questo compito importante anche per la Chiesa e l'umanità del xii secolo... Questo libro è destinato a studiosi e studenti desiderosi di fare esperienza di alcuni aspetti dello straordinario spessore, nonché della bellezza del poliedrico pensiero di questo frate domenicano, innamorato del suo Signore, umile suo servitore, per il cui amore, come riferisce Guglielmo di Tocco, ha «studiato, vegliato, lavorato, predicato, insegnato».