«Il dialogo interreligioso è una condizione necessaria per la pace nel mondo, e pertanto è un dovere per i cristiani, come per le altre comunità religiose» (Evangelii Gaudium n. 250). Così afferma papa Francesco. Egli prosegue dicendo: «Per sostenere il dialogo con l'islam è indispensabile la formazione adeguata degli interlocutori» (EG n. 253). Che il dialogo avvenga con ebrei o musulmani, con buddisti o hindu, o con persone di ogni religione, è necessaria una "formazione adeguata". Questa pubblicazione di Ambrogio Bongiovanni sarà di aiuto per comprendere l'importanza del dialogo interreligioso, la necessità di un'adeguata formazione al dialogo e, auspicabilmente, una pratica più ampia di questo dialogo.
Le molteplici modifiche normative che si sono succedute dalla prima edizione dell'opera, hanno comportato la necessità di una nuova edizione. Il volume, nato come condensato delle pluriennali lezioni universitarie tenute dall'autrice e pur essendo strutturato per rispondere a scopi più squisitamente didattici, costituisce tuttora un agile supporto per chiunque voglia accostarsi al diritto penale. Nel rispetto del rigore scientifico, il linguaggio comprensibile, la ricchezza esemplificativa e gli accorgimenti grafici ne fanno un'opera di rapida consultazione, agevolando l'apprendimento e l'efficace inquadramento della materia. Aggiornato ai più recenti approdi giurisprudenziali, il testo offre le essenziali conoscenze di base degli argomenti trattati, affiancando a esse l'articolata esposizione delle principali dispute dottrinarie. L'accurato lavoro di analisi si caratterizza per la particolare attenzione rivolta alla giurisprudenza costituzionale e per la concretezza dell'esposizione, che filtra la complessità del diritto penale, lasciandone intravedere le possibili evoluzioni future. La trattazione ricostruisce in maniera esaustiva le linee evolutive del diritto penale e gli istituti che lo compongono.
Il volume raccoglie gli atti del convegno “Chiesa e compositori: parole e suoni”, tenutosi a Roma dal 13 al 15 settembre 2018. Qual è oggi il posto del compositore nella vita musicale della Chiesa? Un gruppo di relatori — biblisti, liturgisti, educatori, teologi, musicisti (tra cui ovviamente i compositori stessi) — ha cercato di definire la figura del compositore al fine di mettere in luce il suo contributo pastorale e culturale, così come le esigenze e le aspettative delle comunità cristiane. La riflessione inizia ponendo l’accento sulle questioni della memoria, dell’intelligibilità e del significato; presenta, quindi, alcune esperienze di vita personali e comunitarie per riflettere sull’impatto dei differenti stili musicali e compositivi; si concentra, infine, con carattere più tecnico, sui diversi suoni e sulla voce umana.
Il volume, dal carattere storico–canonistico, propone una disamina di tutti i pontefici che nel tempo hanno rinunciato liberamente alla massima carica della Chiesa, o che indirettamente sono stati costretti a farlo. In questo senso, degno di nota si rivela in particolare il confronto tra la rinuncia di papa Celestino V e quella di Benedetto XVI. L’opera riporta anche le traduzioni di due lettere, il decreto elettivo di papa Celestino e la lettera con cui il sacro collegio lo informava dell’avvenuta elezione. Spostandosi dal piano storico a quello giuridico–canonistico, lo studio si sofferma inoltre sulla genesi del canone 332, § 2 del Codex Iuris Canonici, il quale regola oggi la rinuncia al ministero petrino. In ultimo, vengono analizzati lo status e il titolo del papa rinunciatario.
La historia de Ester es la que cualquiera de nosotros podría vivir. Desde la búsqueda de sí mismo a las dificultades para hacer que cierren las cuentas de su propia existencia, los acontecimientos y las circunstancias que caracterizan el transcurso denuestra vida encuadran un recorrido que hay que afrontar para la realización de nuestros deseos y proyectos. En el mundo de Ester cada uno puede buscarse a sí mismo, porque los valores y las aspiraciones cerradas en el microcosmos son las mismas que las de una realidad común y universal.
Il volume ricostruisce la normativa canonica, sostanziale e procedurale, in materia dei delitti più gravi contra mores, riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Dopo un excursus storico, si analizzano nel dettaglio il delitto contro il sesto comandamento del Decalogo e il delitto di pedopornografia. L’opera si chiude con un intero capitolo dedicato a illustrare la peculiare procedura, giudiziale ed extragiudiziale, dettata dal Motu Proprio Sacramentorum sanctitatis tutela. Si vuole offrire, nel complesso, una disamina chiara e completa su un argomento che da anni è al centro dell’attività legislativa e pastorale della Chiesa.
L’uomo contemporaneo, così altamente tecnologico e scientificamente avanzato, è in realtà frammentato e lacerato da mille divisioni e solitudini interiori; vive in una nebbia di relativismo nella quale le risposte alle domande hanno tutte lo stesso valore. Quando l’uomo si nasconde a Dio si nasconde anche a se stesso. Occorre quindi percorrere la strada dell’interiorità per ritrovare il senso dell’esistenza. Il volume ricorre alla sapienza antica dei monaci del deserto dei primi secoli i quali, da profondi conoscitori dell’animo umano, possono fornire interessanti risposte anche all’uomo contemporaneo.
Cercare il fondamento dell’essere e del pensiero è il problema filosofico e antropologico per eccellenza. Si riscontra già nelle culture arcaiche e, attraversando la filosofia greca e la cultura legalistica ebraica, è possibile definire il potenziamento mitico–razionale giudaico–ellenistico come rimedio all’angoscia dell’uomo mortale evocata dal Nulla. La vicenda di Gesù di Nazareth rappresentò, d’altro canto, uno “spartiacque” in grado di smascherare la contraddittorietà di tale rimedio. I Padri della Chiesa, dovendo esprimere la fede apostolica in concetti, affrontarono tale problema con i limiti categoriali della cultura del loro tempo, scivolando nell’ambiguità del linguaggio teologico e lasciando ancora aperto il dibattito circa la possibilità di far uscire tale linguaggio dall’occultamento operato dal potenziamento mitico–razionale giudaico–ellenistico. Tutto ciò non può prescindere dal confronto con la filosofia dell’originario, come indicato dal linguaggio filosofico di Emanuele Severino.
La praxis de l’insertion de la réconciliation dans le corpus de l’initiation chrétienne, en particulier pour des enfants en âge de raison, pose problème. Quelle est sa pertinence? Est-elle une interférence qui entrave le sens du processus baptismal? Ce livre «s’avère unique en son genre, dans la mesure où il affronte à bras-le-corps et pour la première fois dans le panorama de la recherche scientifique, la thématique de l’insertion de la réconciliation à l’intérieur des “confins” de l’“aire sacramentelle” de l’initiation chrétienne […]. Une praxis qui ne favorise pas une certaine cohérence entre l’orthodoxie, l’orthopraxie et l’orthopatie; une lex credendi en claire rupture avec la lex orandi et la lex celebrandi».