Da oltre ottocento anni l'Occidente subisce il fascino di un misterioso oggetto, il Sacro Graal, sebbene il suo "inventore", il poeta Chrétien de Troyes, accenni solamente alla sua esistenza nel "Perceval". Essendo rimasta incompiuta, quest'opera sul Sacro Graal ha suscitato naturalmente un numero infinito di congetture. Il presente libro ripercorre le tracce di questo mito occidentale, dando una visione d'insieme sulle più importanti fonti originali del Sacro Graal, riassumendo le diverse ipotesi che lo riguardano e presentando un'interpretazione moderna del fascino da esso suscitato.
Prima che le divinità femminili spodestassero la religione matriarcale, in tempi lontanissimi regnava la religione primigenia della Grande Madre. E proprio dalla Grande Madre derivano le Vergini Nere, le Madonne Nere dal volto scuro venerate in molti santuari in Borgogna, Alvernia e Linguadoca. Ma qual è il loro mistero? Petra van Cronenburg si propone di dare una risposta in questo libro, che ripercorre la storia di questi culti, a partire dai celti, i galli, i romani, per arrivare fino ai nostri giorni, alle porte di una militante teologia femminista che si riallaccia, o almeno cerca di farlo, alla religione primigenia della Grande Madre.
Gli storici dell'arte che applicano il termine "arte sacra" a qualsiasi opera di soggetto religioso dimenticano che l'arte è essenzialmente forma. Perché un'arte possa essere chiamata "sacra" non basta che i suoi soggetti derivino da una verità spirituale, bisogna anche che il suo linguaggio formale testimoni della stessa fonte. Non è questo il caso dell'arte religiosa del Rinascimento o del Barocco, che non si distingue per nulla, dal punto di vista dello stile, dall'arte fondamentalmente profana di quel periodo. Merita la denominazione di "arte sacra" solo un'arte le cui stesse forme riflettano la visione spirituale propria a una data religione.
Questo libro conduce il lettore attraverso una caccia al tesoro materiale e spirituale. Ripercorre le teorie più diffuse, sostenute da chi ritenne di aver identificato il tesoro dei Templari in determinati luoghi della Francia, del Portogallo, sotto la Montagna del Tempio a Gerusalemme o a Cipro, dimostrando come costoro abbiano trascurato un sito che con ogni probabilità lo ospita. La ricerca delle incommensurabili ricchezze dei Templari porta alla luce ulteriori nuove tracce e prove dell'eresia segreta di questo ordine di monaci cavalieri, colpito a morte fra il 1307 e il 1314 dal re di Francia e dal papa, e coinvolge altri temi in bilico tra storia e leggenda come il Graal, il Bafometto, Rennes le Chateau e l'origine del rito massonico.
Secondo la tradizione l'Apostolo Giacomo fu sepolto a Santiago de Compostela, ed è per questo motivo che da più di mille anni si muovono verso questa città della Galizia pellegrini da ogni parte del mondo per visitare il santuario dove si trova la tomba. A cosa è dovuto questo fascino speciale? Molti sono attratti più che dalla località e dalla tomba, proprio dal viaggio che porta fin laggiù e, più precisamente, dal cammino che si percorre a piedi, quasi un'esperienza mistica, una sorta d'iniziazione, un viaggio alla conoscenza di sé. Diversi elementi, appositamente introdotti nel corso dei secoli lungo questo percorso, avevano proprio lo scopo di far sì che al pellegrino, durante il cammino, si schiudessero nuovi orizzonti.
In questo volume l'autore si propone di riconsiderare la posizione marginale occupata fino ad oggi dalla spiritualità occulta rispetto alla storia intellettuale e culturale dell'Occidente, sottolineando come le tradizioni esoteriche abbiano contribuito in gran parte allo sviluppo di diversi settori della cultura europea dal Rinascimento in poi. Nelle sue pagine Gibbons dimostra l'esistenza persistente nella cultura occidentale di movimenti mistico-esoterici e quanto la loro presenza abbia influenzato la storia della medicina, della scienza, della filosofia, dei movimenti politici radicali, della letteratura fantastica e perfino della psicologia freudiana e junghiana.
Come si è riusciti tecnicamente a edificare le immense cattedrali, sorte in Europa occidentale tra il 1050 e il 1400, che per la loro complessità architettonica superarono tutte le grandi costruzioni realizzate dall'uomo dal tempo delle piramidi? Quali erano i materiali impiegati e per quale motivo furono scelti dai geniali architetti? Quali i principi costruttivi su cui si fondavano i mirabolanti progetti? Conoscenze provenienti dall'antica Roma da un lato, sapere distillato nelle università arabe in Spagna dall'altro, e neoplatonismo di derivazione greca furono le maggiori componenti che influenzarono la tecnica e il simbolismo delle cattedrali più importanti.
Una grammatica dell'iconografia cristiana. Così potrebbe essere definita la presente pubblicazione, in cui è offerta la trascrizione di un antico manoscritto bizantino, reperito nella prima metà del XIX secolo nel Monte Athos e trasmesso di generazione in generazione negli atelier dei monaci-pittori, almeno a partire dal XV secolo. Il manoscritto si compone di quattro parti che spiegano la maniera di preparare i colori e di come impostare gli affreschi e le icone. La pittura bizantina è una delle fonti più antiche dell'arte sacra tradizionale in Occidente, da cui emerge il carattere metafisico delle regole pittoriche trasmesse fra i monaci.
È proprio la molteplicità delle religioni a mostrarci come l'uomo abbia dato risposte sempre nuove e diverse al perché della vita. Quest'opera ci presenta le personalità che hanno dato origine alle varie religioni o le hanno modificate in modo più o meno sostanziale. Di ognuna l'Autore ci offre un'introduzione generale e una breve biografia, nonché una raccolta dei testi sacri più importanti.