Al centro del libro e' l'amore, che e' superiore a tutto, non ha confronto con nessun'altra facolta' dello spirito, neanche la fede, ed e' il dono supremo che culmina nell'inno alla carita'.
In questo volume viene presentata per la prima volta la traduzione italiana del Commentario alla Metafisica" di Aristotele. Con testo greco a fronte."
Secondo l'autore, l'ignoranza è una cosa ben diversa dalla stupidità. C'è infatti un'ignoranza auspicabile, così come c'è un'ignoranza transitoria e produttiva e un'ignoranza irrimediabile. C'è un'ignoranza scolastica, dovuta a una scuola che fornisce troppe informazioni inutili, non spiega come organizzare il sapere e più che altro trasforma la vita dei suoi allievi in una tortura. C'è un'ignoranza socio-politica, legata alla "sordità" del mondo dell'informazione, che grazie ai suoi "generatori di consenso" vive di "bufale" buone per qualsiasi salotto. C'è infine un'ignoranza filosofica, che è quella di chi ripete acriticamente una visione del mondo su cui non riflette e non si fa domande.
Ferrara, periodo fascista. Ignazio Rando, impiegato modello noto per l'irreprensibile precisione con cui copia i documenti a lui affidati, una mattina, del tutto inaspettatamente, si alza dalla scrivania, sale in piedi sul banco dell'ufficio, lo percorre tutto, e se ne va davanti agli occhi esterrefatti dei presenti. L'ufficio non sa come reagire ed è il più ambizioso e meschino dei colleghi di Rando - tale Gargioni - a farsi carico di capire cosa sia successo. Mentre Rando gira per la città in stato confusionale, Gargioni va dunque a casa sua, dove scopre una stanza segreta piena di cartoncini su cui, maniacalmente, Rando registrava migliaia di sogni. Leggendo i sogni di Rando, spesso di argomento erotico e/o mortuario, Gargioni e il capoufficio si convincono che l'uomo sia un pazzo pericoloso, da denunciare alla polizia quanto prima. Di sicuro, è il capro espiatorio migliore per l'incendio che di lì a poco scoppierà...
L'amicizia fra Maurizio, cinico e dongiovanni, e Sergio, antifascista incapace di agire e pieno di rancore inespresso nei confronti dell'amico più fortunato, raccontata in tre momenti diversi, da tre voci diverse. Dal litigio a causa di una vedova, Emilia, che entrambi amano e che spinge Sergio a rompere i rapporti con Maurizio, agli scontri per la diversa posizione sociale, che ispira a Sergio, comunista, continue rivendicazioni di classe, ai compromessi, i tradimenti le sfide nel contendersi Nella, una ragazza di umili origini, arrivata a Roma per trovare lavoro e amata prima da Sergio poi da Maurizio.
Cinque racconti romani emblematici nell'attenzione di Moravia per la sua città. Tre provengono dal volume dei "Racconti romani" (1953) e due da quello dei "Nuovi racconti romani" (1959). Documentano tipi umani diversi: una coppia di poveri borgatari, un giovane barista nervoso, un vecchio che si accontenta di lavori occasionali, un esperto falegname ancora innamorato della sua donna, un gruppo di giovanotti 'vitelloni'.
L'autore si sofferma sulla retorica che circonda il Web, la cosiddetta "Rete". Dalle Internet Companies di fine anni '90, popolate da ragazzetti che dormivano nel sacco a pelo per non lasciare nemmeno un minuto gli open space dove si progettava il futuro, alla tendenza alla bolla, quel correre a comprare qualcosa perché oggi vale più di ieri e si pensa che domani varrà più di oggi. A detta di Landi, fior di giornalisti e di economisti, non più adolescenti, cavalcano Internet come ultima scommessa per sentirsi e sembrare giovani, sovrastimano il valore di aziende improvvisate, fino a che la bolla non scoppia coprendo tutti di ridicolo. L'autore afferma che non c'è dittatura più proterva del Web, che vede come un grandioso palinsesto di truffe commerciali, violenze, manie, pornografia, trabocchetti pubblicitari. Così, per sapere cosa succede fuori, bisogna chiudersi dentro casa e accendere il computer: non più viaggiatori che esplorano il mondo, ma ospiti sedentari di un mondo che si offre in tutta la sua falsa completezza.
Sigieri di Brabante è il principale esponente del cosiddetto averroismo latino, quella corrente della Scolastica medioevale che riprese la versione islamica di Aristotele ed entrò in conflitto con la versione tomista dell'aristotelismo stesso, soprattutto a proposito della tesi dell'unicità o della molteplicità dell'intelletto divino e umano. Questo volume raccoglie per la prima volta i commenti di Sigieri al "De anima" di Aristotele, e offre uno spaccato sulle dinamiche interne del pensiero cristiano del XIII secolo, oggi di grande attualità anche per comprendere la storia dei suoi rapporti con il pensiero arabo di Averroé.
In questo scritto del 1809, Schelling vuole dimostrare che la libertà umana non è affatto incompatibile con il panteismo, giacché nel suo sistema essa non è né sacrificata in nome dell'ineluttabile necessità, né salvaguardata in senso puramente formale. La possibilità di scegliere tra il bene e il male non è uno scandalo, perché il secondo possiede una natura attiva e spirituale al pari del bene; il male consiste nell'inversione, che può aver luogo soltanto nell'uomo, del concreto rapporto tra principio oscuro (volontà particolare) e principio luminoso (volontà universale), una dualità di princìpi che si radica nella scissione originaria che si dà in Dio stesso tra il suo fondamento oscuro e abissale e la sua esistenza luminosa attuale; la ricongiunzione dei due princìpi può avvenire solo attraverso l'amore ed esaurisce tanto la storia della creazione quanto quella della rivelazione.
Un ragazzino tredicenne, Han, a causa della decaduta posizione professionale del padre è costretto a trasferirsi dalla più prestigiosa scuola di Seul a una scuola di provincia. Qui le leggi che vigono tra gli studenti e tra gli studenti e i professori sono molto diverse e Han è costretto a scontrarsi con uno studente boss che sembra avere la scuola in pugno. Questi non usa la violenza, se non in rari casi, ma domina tutti i compagni col terrore e con la complicità del maestro. Dopo la prima, strenua, resistenza, Han è costretto a cedere alla subdola complicità del bullo e del maestro. Ma appena cambia il maestro, per il bullo sarà tutto più difficile...