Il volume vuole rivisitare a tavola il mondo dell'antica Roma e stimolare nei lettori curiosità ed appetiti non solo culturali, riproponendo una serie di ricette liberamente tradotte dall'opera di Apicio, l'Artusi dei Romani, per poter essere oggi inserito, nella sua originalità, nei nostri menù. Con testo latino.
Il volume vuole dare corpo a uomini ed eventi che furono protagonisti di quell'infausto 28 dicembre di un secolo fa, e che i cronisti del tempo hanno ritagliato per conservarli ai posteri; uno spaccato di storia vera carico di umanità, dove il succedersi vorticoso di fatti e sentimenti produsse effetti diversificati che andarono dal dolore, al sacrificio, alla abnegazione, al turbamento, ma anche all'infamia, alla sopraffazione, allo sciacallaggio, all'abuso.