I comportamenti antisociali degli adolescenti possono essere letti come l'espressione di una difficoltà evolutiva, che impedisce l'acquisizione di un'identità sociale e che spesso comporta un'incapacità di assumere la responsabilità delle proprie azioni. Rispetto a tali comportamenti, il presente volume propone alcune tematiche che oggi richiamano l'attenzione di esperti e non solo.
II concetto di rischio psicosociale ha visto nel tempo l'evolversi di teorie e modelli interpretativi diversi, fino ad arrivare all'adozione di una prospettiva dinamica.
L'autrice propone alcuni spunti sul concetto di resilienza e sull'importanza dell'individuazione di meccanismi e processi protettivi alla base degli esiti evolutivi degli individui. L'obiettivo principale diventa quello di individuare i precursori di uno sviluppo adeguato, che si concretizzi nel benessere psicologico e sociale.
Approfondimenti specifici sono dedicati ai temi della devianza minorile, con particolare riferimento alle azioni di gruppo e a comportamenti attualmente molto diffusi, quali il bullismo. L'azione è intesa come costrutto psico sociale, articolato e complesso, che comprende diverse dimensioni del significato sociale: cognitive, interattive e comportamentali. Allo stesso modo, l'azione deviante viene letta come processo, che esprime significati individuali e relazionali. Rispetto al tema del bullismo, vengono proposte le teorie esplicative di riferimento e alcune indicazioni su tale fenomeno; inoltre, vengono presentate alcune sperimentazioni educative ed esperienze di ricerca adottate in tale campo.
L'autore
AGNES LINDER, nata a Budapest nel 1961, ha conseguito la laurea in Teologia biblica nel 2001, completando poi la propria formazione presso la Hebrew University di Gerusalemme. È Professore di Sacra Scrittura presso la Pontificia Università «Antonianum» dal 2003. Membro dell'Associazione Biblica Italiana, è autrice di numerosi articoli per varie riviste bibliche, ed ha tenuto conferenze di esegesi biblica in diversi centri religiosi italiani e tedeschi.
Il libro
II libro propone un percorso esegetico e geografico fra luoghi fisici, legati ad eventi biblici, in cui acque, monti, animali e piante sono protagonisti insieme a patriarchi, re e profeti di Israele. Seguendo le tracce del tour divino, queste pagine, oltre ad offrire nuovi spunti di riflessione, intendono, ove possibile, condividere con il lettore una nuova chiave di lettura, attraverso una singolare e personale interpretazione qabbalistica...
I segreti della lingua ebraica sono numerosi e profondi, e di essi si occupa la qabbalà, l'ermeneutica mistica della Torah (i primi cinque libri della Bibbia)...Tra i vari strumenti interpretativi del testo biblico c'è la ghematria...L'alfabeto ebraico consta di sole consonanti ed ha una particolarità tutta sua: è alfanumerico. La ghematria si basa sull'equivalenza tra le ventidue lettere dell'alfabeto ebraico e determinati numeri interi...L'uso più frequente della ghematria consiste nel porre in relazione parole che possiedono un identico valore numerico. Si scopre che, sovente, esse condividono un significato comune, o mostrano aspetti diversi della medesima realtà... La ghematria, insieme ad altri procedimenti tipici della qabbalà, può mostrare l'incredibile esattezza matematica nascosta nella Torah, e l'importanza e rilevanza del suo messaggio anche nel mondo di oggi...La qabbalà, infatti, si occupa in profondità di numeri e di rapporti simmetrici e qualitativi fra quantità numeriche e concetti filosofici; specula e indaga i risvolti e le implicazioni metafisiche della matematica, trovando nella Bibbia i loro corrispettivi. La scienza attuale pone grande enfasi sullo studio della cosmogonia, cioè della nascita dell'universo, e la qabbalà ha delle risposte a tutto ciò, a volte corroborate dagli stessi risultati scientifici in modo incredibilmente preciso...
La ghematria è logica, ed è semplicemente uno strumento di cui la qabbalà, ossia la conoscenza, se così possiamo chiamarla, si serve per avvicinarsi alla verità più alta...Quello che si deve intendere è che le lettere ebraiche, anche nella loro veste ideografica, sono in realtà porte che si aprono verso mondi superiori; esse costituiscono un ponte tra la realtà virtuale e quella spirituale. Le ghematrie possono essere utili strumenti di indagine, perché stimolano le funzioni intuitive dell'anima, la incuriosiscono e la fanno progredire nella sua ricerca di Dio» (dalla Prefazione).
Gli Autori presentano una serie di personaggi clinici per descrivere l'emergere della spinta a esistere come possibilita' di testimoniare la propria esperienza, anche in quei suoi aspetti che sono stati ridotti al silenzio, e di emanciparsi dalla mentalita' convenzionale del gruppo di appartenenza. La sessualita' e' un linguaggio tanto plastico da poter dare espressione figurativa allo spaesamento e al dolore psichico. Il libro affronta quella silente sintomatologia sessuale che l'individuo stesso considera secondaria rispetto al nucleo del suo disagio psichico. Queste sintomatologie sessuali poco appariscenti sembrano costituire un riparo e un diniego dell'angoscia e della paura di esistere, ma lasciano l'individuo sempre esposto alla domanda: vale la pena vivere? In questo modo la sessualita', dall'essere uno scambio intimo, tenero e appassionato con l'altro, diventa, degradandosi, uno strumento per non avvertire la paura di esistere in quanto individuo specifico...
Il libro
La parola di Dio, anima della Chiesa (S. A. Panimolle)
Parola di Dio, Sacra Scrittura e Tradizione nei Padri greci (IV-V sec.) (S. Zincone)
Parola di Dio, Sacra Scrittura e Tradizione in s. Girolamo (L. Manca)
Parola di Dio, Sacra Scrittura e fede della Chiesa in Ilario di Poitiers (L. F. Ladaria)
La Scrittura come ricerca del Verbo divino e alimento spirituale negli scritti di sant'Ambrogio (A. Bonato)
Agostino esegeta della Scrittura e testimone della Tradizione (A. Bonato)
Il libro
L'ignoranza della Scrittura è ignoranza del Cristo (S. A. Panimolle)
Parola di Dio, Sacra Scrittura e Tradizione nel secolo II (E. Peretto)
Parola di Dio, Sacra Scrittura e Tradizione in Origene (M. I. Danieli)
Parola di Dio, Sacra Scrittura e Tradizione in Tertulliano (D. Devoti)
Parola di Dio, Sacra Scrittura e Tradizione in Metodio di Olimpo e Didimo il Cieco (G. Bendinelli)
Il titolo del presente volume, Paradossi della mente giovanile: oscillazioni tra noia, angoscia e creatività, riprende quello della giornata di studio tenutasi il 7 novembre 2007 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Roma “Tor Vergata”. Il tema della "noia” nel mondo giovanile viene proposto, attraverso le ricerche presentate, nelle sue complesse sfaccettature, accomunate, pur nella loro variegata specificità, da un dato comune: la difficoltà dei giovani a gestire la propria vita mentale ed emotiva. Vengono analizzate le dinamiche in cui frequentemente, oggi, gli adolescenti si ritrovano intrappolati, a causa della loro incapacità di confrontarsi con i limiti e le frustrazioni, elementi necessari sulla via della realizzazione di progetti significativi, per il loro vivere il futuro, specularmente al mondo adulto, sotto il segno di una crescente incertezza, o ancora per il loro esperire con disagio le situazioni di intimità, pur foriere di possibili situazioni appaganti.
In tale contesto, è difficile pensare che possa crearsi lo spazio interno necessario per l'attivarsi del desiderio, inteso come espressione di qualcosa di cui si percepisce la mancanza. Lo stato di noia viene così a proporsi, in alternativa, come una soluzione più accessibile e rassicurante, per quanto, inevitabilmente, collegata ad una penosa sensazione di vuoto. Per uscire da quest'impasse, i giovani hanno bisogno dì un costante confronto con il mondo adulto, per imparare a guardarsi dentro con coraggio, a saper valorizzare la propria vita mentale ed emotiva, a progettarsi nel futuro con speranza.
Un testo sul trauma, da Freud alla Shoah. Dopo la formulazione, verso la fine dell'Ottocento, della teoria freudiana della seduzione, subito ritrattata dallo stesso Freud, e dopo i famosi scontri fra quest'ultimo e Ferenczi, che del trauma come realta' rimarra' convinto, e' necessario aspettare piu' di un secolo per arrivare ad una ridefinizione del trauma nei suoi elementi di realta' effettiva oltre che fantasmatica, di breccia aperta nella struttura psichica dell'individuo, di superamento irreparabile di una soglia, provocato appunto da eventi reali. In mezzo, c'e' la tragedia della Shoah, insieme agli altri genocidi e alle tante atrocita' di cui il secolo appena trascorso si e' macchiato...
L'autore
VÌCTOR MORLA ASENSIO, si è licenziato in filosofia, teologia e filologia trilingue e ha conseguito il titolo di dottore in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma. Insegna attualmente Filosofia Medievale e Lingue Classiche presso l'Università di Deusto (Bilbao). Fra le sue pubblicazioni, oltre a numerosi contributi su riviste specializzate: El fuego en el Antiguo Testamento. Estudio de semàntica linguistica (Valencia, 1988), Proverbios. Texto y comentario (Estella 1992), Eclesiàstico. Texto y comentario (Estella, 1992), Cien libros al seruicio del estudio de la Biblia (Bilbao, 1993), Libros sapienciales y otros escritos (Estella, 1994), La Biblia por fuera y por dentro (Estella, 2003) e, tradotto in italiano, Poemi d'amore e desiderio. Cantico dei Cantici (Borla, Roma 2006). Ha collaborato come direttore assistente all'opera, diretta da Luis Alonso-Schökel, Diccionario biblico ebreo-espanol (Madrid, 1994). Ha infine diretto la revisione dell'Antico Testamento della Nueva Biblia de Jerusalen (Bilbao, 1998).
Il libro
Lamentazioni, uno dei libri più piccoli della Bibbia ebraica, riecheggia paradossalmente la più grave catastrofe storica conosciuta dal popolo ebraico: la distruzione di Gerusalemme e la definitiva scomparsa delle sue istituzioni politiche e religiose ad opera delle truppe neobabilonesi nei primi anni del VI secolo a.C. Il libro delle Lamentazioni si caratterizza per la sua aura di abbandono, solitudine, morte e desolazione, situazioni, queste, accompagnate da continui rimproveri al Dio nazionale Yahvè, ripetutamente accusato di aver abbandonato il suo popolo eletto e di connivenza con il nemico. La tragedia (anche psicologica ed etica) rivestì dimensioni tali da influire in maniera decisiva sul risorgere, nel corso dei secoli successivi, di una rinnovata concezione teologica della storia e di una nuova visione del ruolo delle istituzioni. Si aggira per le pagine del libro l'ombra di un uccello di mal augurio teologico, che trafigge il poeta, o i poeti, con la tragica domanda:«dov'è il tuo Dio?». Sebbene sotto certi aspetti somiglino a numerosi modelli del Salterio, i poemi che compongono questo libro sono in parte caratterizzati dalla mancanza di una sincera confessione della colpa nazionale e dall'incomprensibile assenza di parole di perdono.
L'autore
ERNESTO BORGHI, nato a Milano nel 1964, sposato e padre di famiglia, ha studiato all'Università degli Studi di Milano e all'Università di Fribourg, conseguendo la laurea in lettere classiche, la licenza in scienze religiose e il dottorato in teologia. Insegna attualmente esegesi biblica presso il Corso Superiore di Scienze Religiose a Trento e presso l'Istituto di Scienze Religiose di Bolzano. Presiede l'Associazione Biblica della Svizzera Italiana e coordina la formazione biblica nella diocesi di Lugano. Ha pubblicato diversi libri e numerosi articoli nei campi dell'esegesi e teologia bibliche e della divulgazione umanistica in campo letterario e filosofico. Tra i suoi ultimi saggi: Donna e uomo, femmina e maschio, moglie e marito. Per interpretare la vita secondo la Bibbia (Padova 2007), La giustizia per tutti. Lettura esegetico-ermeneutica del Discorso della montagna (Torino 2007). Per le Edizioni Borla ha curato, con Renzo Petraglio, il volume La fede attraverso l'amore. Introduzione alla lettura del Nuovo Testamento (Roma 2006).
Il libro
Leggere la Bibbia è certamente una delle esperienze culturali più formidabili e suggestive che si possa vivere oggi. Ciò è vero in particolare se si è nati e cresciuti nell'Occidente euro-mediterraneo, la porzione della Terra più influenzata, a livello culturale complessivo, dai valori etici ed estetici che i testi biblici esprimono, da qualche millennio a questa parte. Per accostarsi a questa splendida e complessa raccolta di scritti antichi, occorrono certamente alcuni strumenti tecnici, ma è necessario soprattutto non avere paure religiose o culturali di sorta, non essere laicisti, e neppure clericali. Questo libro vuole essere un modesto contributo mirante a far comprendere come e perché è straordinariamente importante aprirsi alle Scritture ebraiche e cristiane con coraggio, serietà e passione, in vista di un umanesimo intelligente e vitalizzante, al di fuori di pregiudizi antireligiosi e arroccamenti apologetici. Leggere la Bibbia nella storia e nella cultura occidentali, dall'antichità ai nostri giorni, appare una strada impegnativa ed entusiasmante per cercare realmente di vivere nel nostro tempo da esseri umani consapevoli ed appassionati. Esperte ed esperti professionali di Bibbia e di teologia, come anche persone di varia ispirazione culturale, potranno trovare in queste pagine intense e stimolanti parecchi elementi per approfondire positivamente, a vari livelli, le ragioni che spingono verso un confronto effettivo con i testi biblici. Un confronto che, oggi più che mai, rappresenta una grande opportunità per la crescita interiore e sociale di tutti.
Il testo propone un'indagine psicodinamica sull'invecchiamento, ardua fase evolutiva della vita. Il giovane Telemaco, apprestandosi a interrogare il vecchio Nestore sulla sorte del padre Odisseo, si domanda in cuor suo come potra' andargli vicino, come potra' parlargli. Sulla scia di questa domanda, gli autori propongono un'indagine psicodinamica sull'invecchiamento, ardua fase evolutiva della vita, che richiede un delicato lavoro di ascolto psicologico non solo della persona anziana, ma anche di chi lavora quotidianamente nell'assistenza e nella cura degli anziani. Il libro si articola in tre parti.