Un'innovativa indagine storico-politica sull'Italia del secondo dopoguerra, che contribuisce anche a ripensare i fattori di continuità e discontinuità nella più "lunga storia" postunitaria. Si muove dall'analisi dei caratteri genetici della cultura civica repubblicana, nell'intreccio fra ideologie politiche ed apprendistato alla cittadinanza, per giungere a coniugare in modo fecondo la storia delle istituzioni con quella della classe politica e delle passioni collettive. Ricco di nuovi percorsi di ricerca, il volume contribuisce a far emergere le peculiarità del caso italiano nel contesto delle trasformazioni delle democrazie europee.
A partire dalla straordinaria personalità di Saladino, tra i più grandi ed eruditi condottieri dell’antico Islam, Hindlay offre la chiave per comprendere il fallimento della terza crociata. “Grande spirito non toccato da Dio”, come lo definì secoli dopo Dante Alighieri nella Divina Commedia, Saladino si distinse sempre per un senso di giustizia che gli impedì di abbandonarsi all’efferatezza fine a se stessa che aveva caratterizzato quasi un secolo prima l'assedio cristiano di Gerusalemme. Dopo un incipit pieno di suspense, che proietta il lettore nel 1187, sul campo di battaglia, quando Saladino è pronto a riconquistare la “città santa”, l’autore ci riporta indietro nel tempo, agli esordi della sua formazione, restituendo un quadro autentico e affascinante del sultano che ancora oggi viene ricordato come esempio universale di virtù cavalleresca. Lo scenario bellico ricompare alla fine della narrazione, con la marcia dell’esercito di Saldino da Damasco verso i territori cristiani attorno a Gerusalemme, che culmina nel memorabile scontro di Hattin.
Con la matematica si può (o forse si deve) giocare. Così è stato fine dai tempi antichi, e lo dimostrano reperti dell’antico Egitto, ma anche testimonianze che ci sono pervenute dalla Grecia arcaica e dal mondo indiano. Guido Trombetti, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, è una figura insolita per il mondo matematico. A differenza di molti colleghi, ha scelto di divulgare la matematica in modo semplice e chiaro, ma soprattutto divertente, e propone qui un’avvincente serie di giochi suddivisa in tre parti: una prima serie di 54 giochi veri e propri, risolti in un’appendice finale, è collocata all’interno di tredici brevi racconti; una seconda sezione del libro è costituita da sei articoli che includono 14 problemi incentrati sul tema matematico che lo stesso enigma introduce; infine, la terza parte è dedicata alla matematica dei giochi, ovvero a quegli strumenti combinatori e probabilistici che sono alla base di giochi diffusi come il lotto, il superenalotto e il poker.
Wilson, affermato scrittore di storia narrativa, ci regala uno straordinario ritratto di Carlomagno, che si sofferma sugli aspetti meno esplorati e più originali della sua vita e della sua complessa psicologia. L’astuto stratega militare, personaggio storico osannato da tutti e considerato il fondatore dell’Europa cristiana fu, in realtà, anche un leader spietato e un barbaro poligamo che non sapeva scrivere. Con un racconto avvincente, Wilson immerge il lettore nel cuore della corte carolingia, di cui ricostruisce persino una preziosissima genealogia, ed esamina il pensiero del sovrano, restituendoci un’immagine più autentica dell’epoca e del personaggio. Infine, l’autore ripercorre il mito di Carlo Magno, rievocato in leggende e interpretazioni tra le più varie, e passa in rassegna le numerose personalità storiche – da Federico II, a Napoleone, da Hitler a Charles de Gaulle – che nei secoli ne hanno rivendicato l'eredità, con risvolti talvolta pericolosi per l’umanità – come nel caso del battaglione francese SS “Charles Magne”, che difese Hitler fino all'ultimo.
Grazie a un'esposizione chiara e a un linguaggio semplice, ma rigoroso, il volume fornisce una ricca panoramica delle principali questioni discusse all'interno dell' etica filosofica. I riferimenti agli autori classici e alle diverse voci del dibattito contemporaneo vengono riproposti in chiave più teoretica e problematica, che strettamente storica. Ricorrendo ad alcune distinzioni categoriali, oramai affermatesi nel pensiero contemporaneo, il volume prende in esame le seguenti tematiche, e i termini ad esse connesse: l'etica intesa come cura di sé e come riflessione critica sull' ethos vigente; il bene e il giusto; l'identità pratica del soggetto (ragione, valutazione, desiderio, motivazione); il rapporto con il diritto e la religione; la riflessione metaetica; universale e relativo; naturale e antinaturale; libertà e responsabilità; deontologia e teleologia; il conflitto morale; la riflessione normativa attraverso un'esemplificazione (il problema dell'eutanasia); infine, l'etica applicata.
Modificando l'ottica con cui si guarda la civiltà, Armesto propone una storia della natura, compreso l'uomo, a partire dal suo intreccio naturale con l'ambiente, intersecando una varietà di habitat a partire da sovrapposizioni finora inesplorate. Così la vicinanza al mare accomuna la storia di Venezia con quella di Rapa Nui e l'altitudine permette di considerare le analogie tra la civiltà del Tibet con quella dell'Iran. Un'analisi sorprendente e sperimentale, che travalica qualsiasi confine geografico per sfatare il pregiudizio che solo alcuni ambienti sono favorevoli all'insediamento umano, in quanto la civiltà è diffusa da vettori umani, a prescindere dalle barriere ambientali. Emerge tutta l'onnipotenza del talento civilizzatore dell'uomo, che appare diffuso in tutto il mondo e si concentra in zone tradizionalmente sottovalutate dalla storia delle civiltà.
Quasi metà della popolazione del mondo vive in condizioni di povertà. In un viaggio che tocca Brasile e India, Egitto e Messico, Angola e Pakistan, Bangladesh e Darfur, Irene Khan mostra, attraverso storie di vite difficili e con argomenti solidissimi, che la povertà è causa e conseguenza delle violazioni dei diritti umani. Per questo la crescita economica non basta a sconfiggere le privazioni, ma è necessario porre i diritti umani al centro di ogni strategia. Solo così sarà possibile vincere l'insicurezza, l'esclusione e la mancanza di voce a cui sono condannati i prigionieri della povertà.
Due elementi sono stati peculiari del periodo che si aprì con il 1945: il sistema internazionale fondato sul bipolarismo e la guerra fredda e lo sviluppo economico realizzato fino al 1970 dai sistemi del capitalismo e del socialismo. Le loro storie sono corse a lungo parallele, fino a che è resistita l’autarchia voluta dell’Urss con il rifiuto di entrare nel sistema di Bretton Woods. La convergenza cominciò al principio degli anni settanta, quando si realizzò la distensione e l’Urss dovette aprirsi alle relazioni economiche con il mondo capitalista. Ma nel corso degli anni settanta-ottanta l’Urss non riuscì a compiere il cruciale passaggio alla terza rivoluzione industriale, dovette fare i conti con la globalizzazione e la sua sola potenza militare si rivelò una carta di basso valore. Finiva un’epoca storica dei rapporti fra sistema internazionale e sviluppo economico, segnata dalla stabilità. La nuova edizione di questo libro dedica largo spazio e attenzione all’epoca successiva, quella del capitalismo globale e della rivoluzione telematica, con il multipolarismo economico (Stati Uniti, Europa, Giappone, Cina) e l’unipolarismo politico-militare degli Stati Uniti, tentati dalla carta imperiale e unilaterale ma in difficoltà nel governare un mondo reso fortemente instabile dal moltiplicarsi dei conflitti locali e dal terrorismo islamico.
Un documento eccezionale sulla storia dell’ex Unione Sovietica e sul suo sistema concentrazionario. Un’opera, frutto di diciassette anni di ricerche, che raccoglie 550 fotografie, la maggior parte delle quali mai viste, e cartine, dati, analisi basate su documenti di prima mano.
La vita avventurosa, le battaglie, il processo, la morte sul rogo di una delle figure femminili più straordinarie della storia: Giovanna d'Arco, la vergine guerriera che sgominò l'esercito inglese e cambiò il destino della Francia.