Questo libro, scaturito da un'intensa e pluriennale attività di ricerca, mostra come i valori morali, compresi quelli religiosi, si costruiscono all'interno delle relazioni sociali e del sistema religioso ad essi connesso, benché per una sorta di rovesciamento vengano presentati come il loro fondamento. Esso è dedicato, in particolare, ai valori religiosi della Santería o Regla Ocha, una religione cubana di origine africana, frutto di un complesso processo di sincretizzazione con il cattolicesimo, la quale oggi suscita l'interesse di individui appartenenti a società e culture diverse, che sembrano trovare in essa la risposta a quesiti filosofici, esistenziali, psicologici. Per questa ragione attualmente la Regla Ocha ha fedeli in varie parti del mondo come l'Italia, la Germania, la Spagna, gli Stati Uniti.
Quattro giovani studiosi, tutti diversamente orientati nei loro campi d'indagine, ma tutti riconducibili alla comune applicazione della medesima metodologia storico-religiosa di tradizione pettazzoniana, affrontano in questo libro il difficile compito di delineare il volto del fenomeno New Age attraverso l'analisi di alcuni specifici contesti espressivi o formativi - la musica (A. Cerri), il rapporto con il cristianesimo (N. Mapelli), la pratica del Falun Gong/Dafa (L. Sacco), la genesi esoterica e il channeling (C. Santi) - tra gli innumerevoli campi su cui si estende la longa manus del New Age, per darci modo di verificare che non solo non esiste una specifica realtà movimento religioso, filosofia, stile di vita... - a cui si possa attribuire l'identità New Age, ma che l'identità New Age si concretizza, al limite, proprio in questa sua natura indefinibile: tutto è New Age, niente è New Age. Cioè a dire: in sostanza il New Age - come molte altre categorie di cui si serve la nostra cultura per 'ordinare' il reale - non ha altra concretezza che quella che gli vogliono dare i suoi diversi e diversamente interessati fruitori o analisti. Non c'è un volto del New Age, ma una poliedrica galleria di volti che esprimono miti del passato, illlusioni del presente, utopie del futuro e tutti forse, in ultima analisi - e nonostante alcuni forti appelli all'operatività e alla ribellione (si pensi al versante ecologista del New Age) -, concorrono a esprimere un ennesimo rifiuto della storia...
Pietro del Morrone, papa Celestino V: un semplice monaco “rudis et ydiota” o un raffinato politico? Un eremita lontano dalle lusinghe del mondo oppure un accorto amministratore della sua Congregazione, amico di potenti cardinali e in grado di difendere il proprio movimento religioso persino al cospetto di papa Gregorio X? E infine: il protagonista del “gran rifiuto” dantesco per codardia o un esempio di profonda onestà e di “sancta simplicitas”? Il volume di Ludovico Gatto ripercorre la vicenda umana e spirituale di una tra le figure più enigmatiche e discusse della storia della Chiesa e dell’Europa del Duecento. Gli undici contributi che costituiscono il libro – molti dei quali inediti – tracciano da un lato il percorso scientifico compiuto dall’Autore attraverso cinquant’anni di studi da lui dedicati a Celestino V e dall’altro mostrano con chiarezza l’evoluzione della letteratura storica incentrata sul Morronese. Celestino, alla luce degli attuali orientamenti storiografici, fu un monaco energico e spirituale al tempo stesso, dotato del coraggio di abbandonare – dopo neppure quattro mesi – un ruolo che non gli avrebbe concesso né di cambiare la Chiesa, né di governarla, perseguitato dal suo successore Bonifacio VIII, ma non da lui assassinato e tuttora in grado di suscitare dibattiti, discussioni e provocazioni degni di un pontefice molto amato e al contempo molto avversato e di un santo innalzato per polemica agli onori degli altari, ma oggetto, ancora oggi, di un’intensa e sincera devozione.
Ludovico Gatto è stato professore ordinario di Storia medievale presso la Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università di Roma “La Sapienza”. Nella sua lunga carriera didattica e scientifica si è occupato di gran parte dei temi afferenti alla medievistica, con particolare riguardo per la storia della Chiesa e dei suoi protagonisti, nonché per le vicende di Roma analizzate nelle loro molteplici componenti religiose e laiche.
Con Bulzoni editore ha pubblicato: Medioevo voltairiano (1973), La Francia di Filippo IV il Bello (1284-1314) (1973), L’Atelier del medievista, (2001), Viaggio intorno al concetto di Medioevo, (2002). Ricordiamo, inoltre, tra i tanti saggi: Il pontificato di Gregorio X (1271-1276) (1959), di cui l’autore sta predisponendo la seconda edizione aggiornata e ampliata; Bonizione da Sutri e il suo Liber ad amicum: ricerche sull’età gregoriana (1969); Studi mainardeschi e pomposiani (1969), Sicilia medievale (1992), Il Medioevo giorno per giorno (2002), Storia di Roma nel Medioevo (2003); Storia e storie del Medioevo (2006).