I tragici e recenti avvenimenti della guerra che sta scuotendo l'Europa e il mondo intero hanno messo in crisi tutto ciò che fino a poco tempo fa consideravamo una certezza: non solo la pace, ma anche la disponibilità delle materie prime, e quindi il loro reperimento e stoccaggio, lasciandoci con quesiti importanti sul futuro energetico. In questa pubblicazione, Andrea Moccia ci darà gli strumenti per conoscere la materia, capire quali sono le armi a nostra disposizione per combattere la profonda crisi energetica in corso e rispondere alle domande che quest'ultima ha sollevato nell'opinione pubblica: quanto gas abbiamo in Italia e dove si trovano i gasdotti più importanti del mondo? Perché il prezzo della benzina è aumentato? Da cosa dipendono i rincari delle bollette? È possibile per l'Italia raggiungere l'indipendenza energetica? E se sì, a quale costo? Quanto può contare il mondo, e soprattutto il nostro Paese, sulle risorse rinnovabili? Quanto resta, invece, di quelle non rinnovabili? Il nucleare potrebbe davvero essere una strada percorribile? Come funziona un termovalorizzatore e a cosa servono i rigassificatori? Un progetto di ampio respiro in cui riusciremo a trovare le risposte a tutti questi dubbi e grazie al quale forse saremo sorpresi di scoprire che non esiste una sola soluzione... ma un ventaglio!
«Questo libro è nato così. Scompaginato come il suo padrone, ma infinitamente terapeutico. Non so se in questo modo mi sono spiegato. Da trentacinque anni a questa parte, mi diverto a sintetizzare tutte le mie "chiacchierate" con i ragazzi e gli educatori nel modo strano che voi leggerete. Li ho chiamati "Cantici", perché, quando parlo con i miei (ragazzi e educatori), non faccio conferenze, lezioni, formazione. Mi esprimo con parole-simbolo, emozioni, urla, decaloghi, canti. E magicamente, inaspettatamente, si crea ogni volta un'atmosfera indescrivibile e tutto quello che dico non si può esaurire nel verbo "parlare". Le parole non sono niente rispetto a ciò che accade dentro ciascuno di loro. È per questo che, quando ho deciso di lasciare qualcosa di scritto, l'unico modo è stato tradurre in "Cantico" quello che abbiamo vissuto insieme. Voglio che accada qualcosa di simile anche a voi che leggerete. Non dovete capire, dovete emozionarvi.» Impegnato, appassionato, sempre schierato in difesa degli ultimi e spesso controcorrente, don Mazzi spiega così il senso di questo libro. Il pensiero forte, cristiano, di un sacerdote, che in questo ruolo si è lanciato in mille dibattiti, manifestando dissenso o sintonia, ma ricordando ogni volta lo spazio e il rispetto da riservare alle idee altrui. Un invito a voltare le spalle all'aggressività dei nostri tempi, allo spettacolo della prepotenza e allo schema della prevaricazione e ad abbracciare il «dialogo del sorriso», il confronto aperto, lo scambio nel quale è meraviglioso ascoltare e dal quale si può anche imparare. Perché, ci ripete con forza, urlare le proprie certezze è una sconfitta della capacità umana di comunicare.