A seguito del1a "riscoperta di Aristotele in Occidente" , il rapporto theologia-scientia-sapientia christiana è una delle questioni più dibattute nel corso del secolo XIII.
Lo studio di Marco Arosio (t 2009) pone l'accento sul metodo della "scienza" teologica che Bonaventura elabora a partire dagli anni del suo magistero parigino (1250-1257) e che sarà adottato dal Serafico per l'intero arco della propria attività di pensatore francescano: una theologia che accoglie la ragione "scientifica" come modus inquisitivus et perscrutatorius applicato al credibile, affinché possa costituirsi come una tappa dell'iter graduale compiuto dalla fede verso la sapientia, in via, e la visione della gloria, in patria.
II volume è frutto di circa un decennio di ricerche e di lavoro, e vuole aiutare a riscoprire l'importanza della figura di san Giuseppe come primo collaboratore, dopo Maria, nel mistero dell'Incarnazione di Gesù Cristo, nonché la rilevanza del suo esempio per il padre di famiglia. Attraverso una panoramica completa dei vari aspetti della teologia su san Giuseppe, che dimostrano come egli sia stato oggetto fin dai tempi remoti di studio e venerazione, il tema viene elaborato attraverso il percorso storico, compiuto dalla teologia iosefina. In questo percorso, viene utilizzato soprattutto l'abbondante contributo del magistero pontificio. Per questo, il presente studio ha la prerogativa di recensire tutti i documenti del magistero iosefino dei Pontefici da Pio IX all'attuale Papa Francesco (fino a1 2016), ponendoli in relazione con i loro insegnamenti sul matrimonio e sulla famiglia. Vengono inoltre messi in evidenza quei passaggi nei quali l'insegnamento dei Papi ha fatto risaltare l'importanza e l'imprescindibile necessità del ruolo del padre nella dialettica delle relazioni familiari • all'interno della società stessa, oggi spesso assente o ritenuto una figura marginale. La persona di san Giuseppe, riproposta nella sua fondamentale e unica missione di sposo di Maria • padre terreno di Gesù, può aiutare senz'altro a colmare questa lacuna e offrire un notevole contributo a riscoprire, nonché a ritrovare l'identità autentica e il ruolo precipuo del padre di famiglia nella società di oggi. Un'esauriente biografia per ciascun Pontefice permette di conoscerne meglio la personalità e di collocarla in un preciso ambito storico - da cui talvolta sono direttamente dipesi l'interesse e gli interventi del magistero legati alla figura di san Giuseppe -, nonché di scoprire taluni aspetti della devozione personale dei Papi nei suoi confronti.
«Il dialogo interreligioso, prima ancora di essere discussione sui temi della fede, è una "conversazione sulla vita umana" e crea relazioni più fraterne tra noi. "Accogliere" non equivale semplicemente ad "accettare" o a "tollerare" la presenza d'altri fuori da qualsiasi legame sociale, culturale e religioso. "Accogliere" vuol dire anche "ricevere" e "condividere" un dono, nella consapevolezza che l'altro è per me sempre un fratello, una sorella, perché tutti siamo figli e figlie di un solo Padre che è nei cieli in quell'unico spazio che è la terra abitata da tutti». dalla Prefazione del card. Crescenzio Sepe Nel tempo della globalizzazione e delle frammentazioni abbiamo bisogno come singoli e come comunità di un criterio etico fondamentale relazionale. Le religioni mondiali non possono fare un passo indietro proprio oggi di fronte a questa necessità storica. Temi quali la libertà religiosa, il dialogo fraterno, l'accoglienza reciproca, l'incontro tra le diverse identità culturali e religiose acquistano il carattere di urgenza proprio nella condivisione di luoghi abitati dai diversi. La Chiesa deve avvertire questo impegno come fondamentale e spazio concreto dell'annuncio evangelico, avvicinando ogni cultura e ogni religione con "simpatia", ponendosi tra di esse come lievito di fraternità.
Amoris Laetitia invita a discernere le situazioni morali dei coniugi con un'attenzione alla singolarità del caso. E' un ritorno alla casuistica o la proposta di un nuovo paradigma per la pastorale?
Questo volume verifica la pertinenza delle varie interpretazioni, istruendo un confronto, nel vivo delle questioni coniugali, con altri due paradigmi: quello della "coscienza/norma", proprio della morale moderna di "terza persona", e quello di prudenza/virtù", proprio della morale classica "di prima persona".
Humanae vitae ha dato inizio ad una colossale avventura intellettuale in cui filosofi, teologi, sociologi, medici, biologi, pedagogisti e pastoralisti si sono messi al lavoro per ricomporre una figura umana della sessualità in cui l'uomo potesse vivere una vita piena, sostenibile nel tempo. Questo Dizionario mira a mettere a disposizione del lettore il successo di tale avventura. I massimi esperti internazionali sono stati chiamati in causa per spiegarci in 200 voci i risultati più preziosi ottenuti in questi anni. Il titolo - Dizionario su Sesso, Amore e Fecondità - mette a fuoco il valore della carne e la sua significatività, nella fattispecie, della carne sessuata, con la sua richiesta di senso e di accompagnamento. Ma la sequenza Sesso - Amore - Fecondità rimanda alla convinzione che il mistero della sessualità si svela proprio nel dinamismo che comporta e nella propria interrelazione dove l'una porta all'altra. Ecco allora nella sua profondità e bellezza il "mistero nuziale" che l'esperienza erotica nasconde. In questa voluminosa opera si raccolgono i frutti di cinquant'anni di ricerca e di lavoro sul campo, e si offrono al lettore le chiavi di lettura necessarie per decifrare l'enigma della sessualità secondo il progetto del Creatore. Il Dizionario si costituisce come un'opera di riferimento per docenti e studenti universitari, così come per chiunque fosse interessato alla materia. La sua novità, chiarezza, concretezza e profondità lo qualificano come un'opera in cui il lettore può trovare un'argomentazione ragionata e le chiavi di lettura necessarie per strutturare la comprensione dei temi e per avviarne una ricerca.
La ricerca teologica contemporanea appare sempre più orientata ad operare una scissione tra cristianesimo e pensiero greco; quest'ultimo sarebbe stato come "aggiunto" arbitrariamente dalla Chiesa alla fede dei primi apostoli e andrebbe dunque rimosso per poter cogliere il messaggio di Gesù nella sua purezza originaria. Per i fautori della separazione tra teologia e lógos greco, la metafisica classica non rappresenta più uno strumento utile a render ragione della fede; essa è, al contrario, una sorta di retaggio obsoleto, un paramento inutile ed ingombrante che risulta, in ultima analisi, solo di intralcio allo sviluppo di una riflessione teologica libera e adulta. Ma le cose stanno veramente così? A partire dal discorso di Papa Benedetto XVI tenuto a Ratisbona nel 2006, l'autore riflette sulla legittimità di questo processo di de-ellenizzazione, analizzandone le origini storiche, le intrinseche incongruenze e le inevitabili ricadute sul pensiero teologico e sul rapporto che lega fede, ragione e conoscenza.
Il libro è una summa del pensiero di Papa Francesco e del Papa emerito Benedetto XVI sul fenomeno degli abusi sessuali perpetrati a danno dei minori da sacerdoti, laici e prelati. I due autori, pur avendo un approccio diverso sulle cause di tale fenomeno, denunciano con un’unica voce, quella di Pietro, una tragedia che non può e non deve rimanere sottaciuta, individuandone le cause e la cura. In appendice il Motu proprio di Papa Francesco “Vos Estis Lux Mundi”offre una indicazione precisa di quali provvedimenti concreti sono stati adottati per debellare questa piaga.
La seconda globalizzazione sta attraversando un momento di cambiamento profondo: l'impatto dell'intelligenza artificiale, i fenomeni migratori, le nuove leadership politiche, la crisi non solo economica ma anche ambientale. Nella confusione che attraversa la politica - tentata dal fascino sovranista e dalle sue chiusure - il ruolo della rappresentanza sociale è fondamentale proprio per la centralità del lavoro nei processi di trasformazione che caratterizzano la società aperta. Così Karl Popper chiamava quell'orizzonte che nella storia d'Europa vive di valori che oggi hanno bisogno di essere riaffermati quali, per esempio, la competenza, l'innovazione, la giustizia sociale, il pluralismo, la pratica del dissenso, il ruolo della ricerca scientifica, la laicità e, naturalmente, la libertà delle donne e degli uomini. La rappresentanza del lavoro sembra più in grado della politica di non cedere alla riduzione della complessità: imprese e lavoratori sono i soggetti che direttamente vivono da anni le sfide della globalizzazione e la trasformazione della produzione. Sarà il sindacato a stimolare l'innovazione sociale?
Renzo Buricchi è un profeta contadino, un sapiente del ventesimo secolo, un uomo attraversato dalla profezia delle cose che la natura gli spalanca nel cuore. Egli è catturato dalla costante amorosa osservazione dei dati oggettivi, che lo conducono ad elevare la sua mente a Dio. Quest’uomo è a suo modo un visionario, un mistico toccato dal furore del sacro eloqui, eppure sente sempre con forza il pungolo della ragione che lo spinge a capire, a toccare con mano e ad avere la prova che il Vangelo e vita, verità e giusta via da seguire.
I Frammenti lirici, indiscusso capolavoro poetico di Clemente Rebora, sono dedicati «ai primi dieci anni del secolo ventesimo». Anni di sconvolgimenti epocali non meno profondi di quelli attuali. La seconda parte di quel cruciale decennio Rebora – giovane rampollo della borghesia milanese laica mazziniana e progressista – la dedicò agli studi letterari all’università, dove strinse un fortissimo legame di amicizia con Daria Malaguzzi Valeri, Antonio Banfi e Claudio Monteverdi (questi ultimi futuri prestigiosi accademici).
Ci sono rimaste un’ottantina di lettere a questi amici; in esse Rebora racconta – con linguaggio di grande potenza espressiva e di frequenti striature poetiche – la propria ricerca di certezze, valori,
ideali che andassero al di là di quelli, pur rispettati, ricevuti in famiglia. In lui bruciava il desiderio di uscire da orizzonti prevedibili e circoscritti, tanto quanto agognava abbandonare l’asfissia cittadina per respirare la vastità degli spazi alpini. Nel presente libro vengono pubblicate queste lettere fino ad oggi inedite.