Negli ultimi anni si è assistito a un proliferare di strategie didattiche, spesso accompagnate da una selva di tecnicismi, anglismi, acronimi. In molti casi vengono utilizzate espressioni diverse per indicare condotte di lavoro simili o si mettono sullo stesso piano orientamenti generali e soluzioni operative molto specifiche. A fronte di un'esigenza sempre più avvertita di rinnovare la didattica scolastica e di potenziare gli strumenti a disposizione degli insegnanti per promuovere un apprendimento efficace e coinvolgente, risulta difficile muoversi in modo sicuro e consapevole all'interno di uno scenario così confuso. Il volume fornisce alcuni criteri di orientamento e un repertorio sufficientemente rappresentativo dell'attuale stato dell'arte, organizzando il materiale secondo una struttura omogenea, per facilitarne il confronto e l'analisi comparata. Senza alcuna pretesa di dare un catalogo completo e definitivo, visto il terreno così dinamico e in evoluzione, il testo offre una panoramica di approcci e metodi didattici orientati a incoraggiare negli allievi una comprensione significativa e durevole.
L'organizzazione dei servizi socioassistenziali si sviluppa lungo più direttrici di programmazione, gestione ed erogazione di servizi e interventi. Il volume ne propone una panoramica approfondita, introducendo gli elementi essenziali di analisi organizzativa e declinandoli per esaminare le strutture e le logiche d'azione dei soggetti che operano in questo settore. Il quadro degli assetti istituzionali che regolano i rapporti tra enti, professionisti e beneficiari degli interventi viene indagato da più angolature, per mettere in luce anche le sfide emergenti che i medesimi attori sono chiamati ad affrontare. Questa nuova edizione considera inoltre le innovazioni organizzative che contraddistinguono l'evoluzione dell'offerta dei servizi in contesti sociali sempre più mutevoli e disomogenei. Il libro si rivolge agli studenti dei corsi universitari triennali e specialistici di Servizio sociale e rappresenta un utile strumento di formazione e aggiornamento per gli assistenti sociali e gli altri operatori impegnati nel settore.
Come sarebbe guardare il mondo attraverso gli occhi di un gatto? Il legame tra l'uomo e questo animale è così speciale e di lunga durata che ci sembra di conoscerlo bene. In effetti, spesso i tratti che gli assegniamo sono umani e spieghiamo i suoi comportamenti sulla base dei nostri. E se invece non interpretassimo correttamente il modo in cui percepisce la realtà? In un racconto avvincente, Jessica Serra conduce un'esplorazione nella mente dei gatti, attingendo agli ultimi progressi dell'etologia e a innovativi test comportamentali per svelare il loro sorprendente mondo cognitivo: la percezione del tempo, il labirinto delle emozioni, l'istinto al servizio dell'intelligenza, persino la sensibilità alla musica (soprattutto rock!), le grandi doti terapeutiche e antidepressive e la fenomenale capacità di orientamento. Il risultato è un ritratto vivido della loro vita interiore che dischiude tutta la bellezza e genialità del mondo felino e ci fa comprendere gli enormi benefici della loro presenza nella nostra vita.
Agli albori del XV secolo, in un'abbazia benedettina di Padova, fu rinvenuta una teca contenente i resti mortali dello storico romano Tito Livio. La scoperta fu accolta con lo stesso entusiasmo riservato alle reliquie di un santo cristiano e servì a stabilire una serie di modelli e pratiche rivelatisi durevoli. Il volume racconta le storie degli antiquari rinascimentali, i quali trasformarono i resti materiali del mondo antico in fonte d'ispirazione per studiosi e artisti, esempi per le decorazioni di palazzi e chiese, oggetti di culto e luoghi di pellegrinaggio. Gli autori accompagnano il lettore all'interno di scantinati, caverne e cisterne, spiegando come venivano intrapresi gli scavi e facendo luce sui metodi che gli antiquari - nonché gli alchimisti e gli artigiani da loro consultati - utilizzavano per interpretare le loro scoperte. Ne emerge non tanto una storia delle origini dell'archeologia moderna o della storia dell'arte, quanto un resoconto del modo in cui le abilità artigianali e le competenze tecniche dell'Età moderna furono utilizzate per creare nuove conoscenze sul passato e ispirare nuove forme di arte, erudizione e devozione nel presente.
Cuore sacrale delle principali religioni monoteiste, cantata da salmisti e profeti, Gerusalemme vive da sempre una dicotomia. Sospesa fra Cielo e Terra, possiede due volti, spirituale e materiale, in perenne dialettica tra loro. Ciò, a maggior ragione, in quel Medioevo latino-germanico che fece della città il fulcro della propria concezione del mondo. L'Europa cristiana guardava alla Città Santa come alla propria meta ideale. Chierici, pellegrini, crociati, intellettuali e artisti, nobili e popolani, manifestavano il desiderio di andarci se non d'appropriarsene con la forza. Altri, invece, preferivano esaltarne il carattere spirituale. Nel tempo, tale tensione avrebbe dato adito al tentativo di traslarne in Occidente la sacralità attraverso l'erezione di santuari ad instar Sepulchri o la ricerca di reliquie eminenti. Il libro esplora la storia di Gerusalemme nei secoli medievali, con particolare riguardo alle sue molteplici dimensioni e al ruolo rivestito nei quadri culturali dell'Occidente medievale.
Sorta in Italia nel primo Settecento, la massoneria non ha mai smesso di partecipare alle vicende politiche e intellettuali della penisola, di volta in volta da protagonista o nei panni di attore discreto. Rispettosa dei poteri costituiti, ma ribelle a qualsiasi sistema liberticida, essa ha funzionato, per generazioni di individui desiderosi di intraprendere la via iniziatica, da laboratorio culturale, collante organizzativo, metodo di raffinamento. Il volume ne ripercorre la storia dalle origini al XXI secolo sulla scorta di un'ampia selezione di documenti, con l'intenzione di sfatare i miti negativi e positivi che la riguardano e approfondire, con rigore scientifico, i molteplici aspetti di un'istituzione che ha contribuito a scrivere la biografia del paese.
Un mito della storia del teatro - Marcel Marceau - racconta la sua giovinezza, la sua formazione di attore e ci introduce alla sua arte del silenzio, all'essenza stessa delle sue creazioni. Ma soprattutto - e sono le pagine più toccanti - ci racconta la Francia occupata dai nazisti, l'antisemitismo, la scelta della Resistenza, il suo impegno nel mettere in salvo i bambini ebrei, l'appassionata opposizione alle assurdità di tutte le guerre. Affidata alle figlie solo poco prima della sua morte, questa autobiografia, arricchita da più di cento immagini e da dettagliati apparati bibliografici e cronologici, è una testimonianza intensa e vivace dell'artista che ha dato vita al celebre clown Bip e ne rivela tutta la profonda umanità e grandezza.
La storia osservata dal punto di vista dei fragili assume un volto differente da quello abituale. Il lungo Medioevo occidentale è stato certamente un tempo di violenza e discriminazione. Il nemico, l'infedele, ma anche il disabile, il bambino, l'eretico e le donne hanno conosciuto forme di esclusione ed emarginazione sistematiche e a volte brutali. Eppure nello stesso periodo è andata maturando una nuova idea di humanitas che non escludeva più, come accadeva nell'età classica, chi era privo di formazione culturale e si allargava a comprendere anche colui che era fisicamente e culturalmente diverso. Il volume illustra la faticosa strada percorsa da chi, giudicato estraneo alla normalità sociale, ha saputo rivendicare la propria dignità personale e insieme traccia l'evoluzione di una società che, mentre elabora nuove forme di discriminazione, costruisce anche percorsi di accoglienza e di cura influenzando i successivi sviluppi della storia europea.
La necessità di insegnare ai credenti dell'islam "come fare che cosa", in tutti i campi della vita, attraversa la storia delle società islamiche dagli inizi, ma conosce oggi una fase critica senza precedenti. A fronte della quantità crescente di studi monografici, il libro propone uno sguardo d'insieme e si rivolge, oltre che agli specialisti, a chiunque sia interessato, per professione o altri motivi, a comprendere meglio l'islam. Come evidenzia nella Prefazione Caterina Bori, «nel panorama italiano non c'è ancora uno studio simile, in grado di restituire il ventaglio delle discussioni sui nodi etici, religiosi e giuridici che attraversano l'universo islamico contemporaneo». Partendo dalle premesse teologiche e giuridiche dell'atto umano, il volume procede trattando il galateo dei rapporti con Dio, gli angeli, il Corano e il Profeta. Segue l'etica familiare, sessuale, medica, economica e ambientale, il rapporto con i non musulmani, la trasmissione dell'islam ai giovani, «temi davvero rilevanti per chi, dopo aver studiato la tradizione vivente altrui, ritorna a sostare e interrogarsi sulla propria», come osserva Fabrizio Mandreoli nella Postfazione.
Dai comizi politici alle manifestazioni di piazza, dai cartelloni pubblicitari alle sfilate di moda e all'avvento di nuove tecnologie, l'uso di riferimenti religiosi ha acquistato negli ultimi anni visibilità sulla scena pubblica facendo scalpore e accendendo talvolta anche vivaci polemiche. Le ragioni di questa rinnovata visibilità sono da cercare anzitutto nel riconoscimento dell'importanza della dimensione simbolica nella costruzione della realtà. Ciò porta una molteplicità di attori sociali, collettivi e individuali, a fare pubblicamente uso di segni e immagini attinenti al mondo delle religioni al di fuori dei loro contesti originari. Il volume, in cui si intrecciano analisi condotte a livello internazionale, documenta questa tesi generale attribuendo ai mezzi di comunicazione un ruolo propulsore di tali processi. Senza dimenticare che anche le religioni tentano dal canto loro di percorrere, con qualche rischio, vie finora inedite.