"Siamo chiamati a essere voce di una sapienza più alta, di una interpretazione del tempo e delle vicende che sia più evidentemente ispirata dal Vangelo, di una missione che interpreti la sete e offra l'acqua che zampilla per la vita eterna. Possiamo anche essere ottusi e stolti, attardarci nella banalità, inseguire originalità bizzarre. Ma non è obbligatorio essere stolti. Possiamo anche decidere di invocare, cercare, accogliere insieme il dono che continua a venire dall'alto per rendere feconda di bene ogni terra, ogni persona, ogni situazione." (Mario Delpini)
Certamente è il Signore che semina la Parola, ma ha bisogno di contadini che si prendano cura della terra e del seme! La comunità educante, i catechisti in particolare, sono i contadini del campo loro affidato. Il vissuto dei ragazzi, la terra, è una dimensione fondamentale della catechesi, che si intreccia costantemente con le altre dimensioni: la Parola di Dio, la preghiera e la liturgia, e il tessuto vitale di una comunità cristiana. Tutti gli educatori sono chiamati ad avere uno sguardo limpido, un ascolto attento e costante, un cuore aperto e fiducioso verso i ragazzi per intravedere, interpretare con grande sensibilità e accogliere costantemente il loro vissuto, come il terreno buono nel quale gettare e far crescere il seme della Parola. «Una comunità educante e, in essa, catechisti e catechiste seminano la Parola: alla maniera di Gesù. E, insieme, uniti a Gesù, sono Parola seminata nel vissuto dei ragazzi.» (Mario Antonelli)
"Cara amica catechista, caro amico catechista, come inizieremo quest'anno? Dopo il trauma subìto, dopo le molte previsioni e le molte smentite, sotto molti condizionamenti e forse inestirpabili paure, come comincerà quest'anno? La sapienza cristiana legge in ogni inizio un'occasione, una grazia, una novità. Tanto più in questo 2020: molte delle solite cose sono da re-inventare. Forse tutto come prima? Forse niente come prima? Piuttosto saremo docili allo Spirito di Dio e come «ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli: è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche» (cfr. Mt 13,52). Chi può trovare parole adeguate per esprimerti la riconoscenza della comunità e mia per il tuo servizio? Sono per lo più donne coloro che, con il mandato del parroco e della comunità, prestano il servizio della catechesi per l'Iniziazione cristiana."
Nella proposta pastorale per l’anno 2020/2021, l’arcivescovo Delpini invita tutti a far emergere le domande profonde che interpellano la nostra fede e il pensiero del nostro tempo, ancora segnato dall’esperienza drammatica della pandemia.
I fedeli sono esortati a interpretare e discernere prima ancora che a programmare. «Non è più tempo di banalità e di luoghi comuni, non possiamo accontentarci di citazioni e di prescrizioni. È giunto il momento per un ritorno all’essenziale, per riconoscere nella complessità della situazione la via per rinnovare la nostra relazione con il Padre», scrive l’Arcivescovo. La proposta pastorale intende, in sostanza, incoraggiare l’invocazione, la ricerca, l’esperienza della sapienza, attingendo al patrimonio dei Libri Sapienziali.
Il volume è suddiviso in due parti: una prima parte introduttiva, che affronta i temi sopra citati, e la lettera vera e propria di apertura dell’anno pastorale, in cui si fa più assiduo e puntuale il riferimento al Libro del Siracide, suggerito come guida di questo cammino, e alla vita della comunità cristiana.
La gioia dell'apostolo, la gioia del ministro non consiste nel dare ossigeno al proprio desiderio di "possedere" la comunità, di farle da padrone; sarebbe un atto di empietà. La gioia del ministro consiste nel collaborare alla gioia dei fratelli: la gioia vera proviene non dal farsi "padroni" delle persone che gli vengono affidate, ma facendosi "servi" del Vangelo per una comunità già abitata dai doni dello Spirito. Erio Castellucci è arcivescovo abate di Modena-Nonantola.
La proposta di fede dei preadolescenti assomiglia a un cammino di scoperta, a un viaggio affascinante, pieno di avventure e iniziative. La comunità, infatti, ha alcune esperienze imperdibili da proporre a tutti i ragazzi per accompagnarli in un'appropriazione personale e personalizzata dell'incontro vivo con Gesù dentro il vissuto della Chiesa.
"Il volume raccoglie i testi (omelie, interventi e messaggi) dell'Arcivescovo, monsignor Mario Delpini, nelle settimane di emergenza sanitaria. Questo libro merita e quasi impone di essere toccato con mani di povero, le nostre mani ora che poveri e vulnerabili ci siamo tutti riconosciuti. Sono le mani di chi sa pregare, sa accettare il dono e sa sostenere chi è nel bisogno. Le mani che l'arcivescovo Mario continua a tenerci strette." (dalla prefazione di Marco Tarquinio)
Carissimi, desidero incontrarmi con tutti i membri dei Consigli degli affari economici delle parrocchie (Caep) perché sento doveroso esprimere di persona la mia gratitudine, chiedere aiuto, incoraggiare l’assunzione di responsabilità per il bene delle comunità.
Invito a vivere anche questo servizio entro i Caep come una forma di amore alla comunità, con quello spirito di servizio e di intelligenza che ne fa una esperienza spirituale. Infatti si può crescere nella fede, nella speranza, nella carità, cioè camminare verso la santità, anche trattando di immobili, di soldi e di bilanci, perché lo Spirito di Dio effonde i suoi doni su tutti i suoi figli e in tutti gli ambiti della vita umana. Vi invito per questo ad accompagnare il vostro servizio con la preghiera.
Un tempo prezioso, da non lasciarci sfuggire, è proprio la Quaresima che ogni anno torna per farci ritrovare i passi giusti, per ricaricare il cuore, raddrizzare il sentiero e recuperare così le forze perdute. Un tempo per stare "accanto a Gesù", per dirgli il nostro amore. Stare accanto a lui per impararne i segreti del cuore, per "rivestire i suoi sentimenti", come l'apostolo Paolo migliaia di anni fa diceva ai cristiani della città greca di Filippi, la prima del nostro continente toccata dall'annuncio del Vangelo. Sui passi di Gesù, con gli uomini e le donne che lo accompagnarono sulla via della croce. Perché il fuoco della sua passione sia scintilla per il nostro cammino.
La proposta di Paola Resta muove da un materiale tradizionale di origine francescana del XIV secolo, conosciuto come "le sette allegrezze di Maria", episodi evangelici mariani utilizzati come misteri nella recita del rosario. Una devozione ripresa in queste meditazioni attraverso il metodo della lectio divina, capace di trasformarla in un'occasione di incontro biblico, esistenziale e orante con la figura di Maria, nella certezza di trovare in essa un aiuto per crescere nella fede, nella speranza e nella carità.