Un volume che raccoglie gli atti del convegno Voglia di comunità , tenuto il 14 febbraio 2004 presso il Seminario di Seveso. Ricerca di nuove forme ecclesiali di vita comune per rispondere proprio ad una rinnovata "voglia di comunità", caratteristica fondamentale della vita cristiana e dell'esperienza cristiana nella sua totalità.
Nel cuore dell'impegno missionario cui la nostra Chiesa è chiamata, l'Arcivescovo Dionigi Tettamanzi coglie qui l'occasione di esprimersi in merito alla "missio ad gentes" e al ruolo che può svolgere nel rinnovamento dei cammini personali ed ecclesiali.
Il volume è la consueta meditazione tenuta dall'Arcivescovo di Milano in occasione della Giornata mondiale per le Comunità claustrali femminili; una riflessione incentrata sullo slancio missionario che, come grazia propria e responsabilità specifica, il Signore affida alla vita monastica e contemplativa.
Durante l'incontro con i fidanzati l'Arcivescovo ha invitato le coppie a prendere parte alla celebrazione eucaristica di ringraziamento per il dono della testimonianza cristiana vissuta da Gianna Beretta Molla, che la domenica precedente il Papa aveva proclamata Santa, come mamma di famiglia. Questo sussidio riporta i testi utilizzati nell'incontro, secondo un tracciato che vorrebbe aiutare la preghiera e il dialogo tra fidanzati.
Il tempo del fidanzamento e della preparazione al Matrimonio si presenta sempre come un tempo favorevole per annunciare il Vangelo e trasmettere la fede. Significative sono le parole di Gianna Beretta Molla, appena proclamata santa: "Quando penso al nostro grande amore reciproco, non faccio che ringraziare il Signore. È proprio vero che l'Amore è il sentimento più bello che il Signore ha posto nell'animo degli uomini".
Una raccolta di interventi del cardinale Dionigi Tettamanzi effettuati sul tema dello sport durante il suo magistero. Un libro caratterizzato da una "costante fiducia nell'uomo", spiega Bruno Pizzul nella prefazione, nella consapevolezza che "la fede, più dei muscoli, è il motore di uno sportivo", come rileva Candido Cannavò nella postfazione. Lo sport quindi no solo come luogo di aggregazione principe, ma anche scuola di valori.