In questo libro è l'angelo custode che parla al suo bambino per bocca di papà o di mamma. Gli racconta di come l'Altissimo lo ha affidato proprio a lui, fin dall'inizio della sua vita. Lo apre all'esistenza del mondo spirituale, non meno reale di quello sensibile. Gli racconta degli angeli suoi colleghi, che compaiono continuamente nelle Scritture. Questi "racconti dell'angelo" sono un aiuto offerto ai genitori per l'educazione alla fede dei figli più piccoli (senza escludere i fratelli più grandicelli). Oggi i nostri bambini fin dai primissimi anni di età entrano nel mondo affascinante dei videogiochi, molte volte interattivi, che assorbono tutta la loro voglia di vivere e scoprire il mondo. È però una realtà virtuale, che non esiste se non nell'illusione e nella fantasia. Nel vederli imprigionati fin da piccoli in un mondo fuori dalla realtà nasce il desiderio di aiutarli a scoprire "tutta" la verità in cui vivono, che non si limita a quello che possono percepire con i sensi, ma è molto di più... I racconti del tuo angelo, usati nel contesto della liturgia familiare (ad esempio la domenica mattina) condotta dal padre, aiuteranno i bambini, anche i più piccoli, a entrare in un rapporto di fiducia con l'angelo custode...
C'è una ragazza, un po' noir, che viene presentata nell'atto di salire al piano di sopra per impiccarsi; c'è un demonio geloso che uccide tutti gli aspiranti mariti fin dalla prima notte, solo che tentino di unirsi a lei; c'è un angelo in incognito, che accompagna un giovanotto, partito per una missione finanziaria, ma condotto alla fine a fare ben altro e ben di più; c'è un pesce prodigioso che contiene virtù terapeutiche che si riveleranno cruciali. Insomma parrebbe una favola, il libro di Tobia, ma una favola non è, anzi si può dire che è un piccolo manuale di vita cristiana, con quel suo pesce misterioso (ichthùs), che ha in sé il potere di guarire "ogni malattia ed infermità tra il popolo" (Mt 9,35). Un pesce che guarisce persino il matrimonio! Certamente la cosa più inguaribile che ci sia... un po' "come il cuore" (Ger 17,9), del resto.
Contiene: Racconti di un pellegrino russo; La preghiera (Origene); I Padri del deserto; Gesù prega e insegna a pregare. Non è possibile analizzare razionalmente la Bibbia, ma è necessario accostarsi ad essa con grande reverenza ed umiltà; la Parola di Dio deve essere ascoltata con umile gratitudine e riconoscenza perché, attraverso di essa, Dio chiama l'uomo ad entrare in una relazione personale con Lui. Nella fede l'uomo riconosce ed accetta questa chiamata e risponde ad essa con la Preghiera.
Questi testi, scritti tra il V e il VII secolo d.C., riflettono una teologia molto più antica, anteriore o contemporanea agli scritti neotestamentari, e sono, per un onesto dialogo ebraico-cristiano, un insostituibile punto di riferimento.
Ciò che vale nella vita, nasce dall'incontro e ci raggiunge come dono. Può essere molto desiderato e ricercato, può anche accadere all'improvviso, al di là di ogni attesa. In ogni caso l'incontro con la verità avviene lungo un cammino su cui si prosegue, a cui si torna, di cui ci si fida. Strada facendo si viene a scoprire la cosa più bella, e cioè di non camminare da soli. E sebbene cambino i volti e i nomi di coloro che ci accompagnano, Colui che incontriamo in loro è Gesù: Via, Verità e Vita. Le pagine scritte da Luca Zizzari invitano a percorrere una strada, facendosi guidare da un compagno di viaggio che ne ha conosciuto la bellezza e la fatica, il beato Giovanni Paolo II. Questo camminare insieme con "il Papa dei Giovani" costituisce un metodo che educa a non avere paura di essere se stessi, a non avere paura di donarsi e accogliersi, a non avere paura di Cristo. È allora che si impara ciò che è essenziale nella vita, ossia ciò che Luca volutamente ha chiamato qui con il nome "bioetica"...
Dopo aver scritto 'Perchè vuoi scappare?' sulle avventure delle prime Famiglie in Missione in Olanda, ho pensato: e i figli? Non sarebbe giusto dare la parola anche ai figli? (molti dei quali nel frattempo sono diventati giovani adulti)... Quando ho chiesto ai figli di scrivere la loro esperienza, la proposta è stata accolta da tutti con entusiasmo, ma poi ognuno ha reagito a modo suo. C'è chi ha la penna facile e invece chi dà più rilievo ai fatti che alle parole scritte; c'è anche chi è così preso tra famiglia, lavoro ed evangelizzazione, che non riesce a trovare un momento per fermarsi a scrivere. Ho insistito a tempo e fuori tempo, tempestato di email, allungato il tempo di scadenza... E alla fine ecco il raccolto: abbondante e stupefacente.
Che senso ha la storia? Come capire il prolungarsi del tempo dopo la Pasqua di Cristo e sino alla sua venuta finale, la Parusia? L'Autore risponde rifacendosi ai dati biblici, ma anche all'insieme della teologia cattolica. Ne emerge un enorme affresco che risale al perchè della Creazione stessa e ha come filo conduttore la crescita del corpo di Cristo che è la Chiesa sino alla ricapitolazione" finale in cui "Dio sarà tutto in tutti". Il tempo cristiano mira alla dilatazione della verità e della salvezza portata da Cristo e comunicata dal suo Spirito... "
Questo libro contiene molte cose eccellenti. È un progetto bellissimo e un'interpretazione veramente cristiana del Vangelo (card. Albert Vanhoye sj). Questo libro si rivelerà utile non soltanto agli studenti di teologia, ma sarà anche di immenso aiuto alla comunità più vasta, per lo studio della Scrittura e la crescita nella vita spirituale (Dr. Shilanand Hemraj, Bangalore)Uno dei doni più grandi che il Signore mi ha fatto è quello di crescere nella fede e nella grazia battesimale attraverso il Cammino Neocatecumenale. Ho ricevuto dal cammino un profondo amore per le Scritture, la Liturgia e i Padri della Chiesa; esso mi ha portato a scoprire la persona vivente di Cristo presente nelle Scritture, nella mia storia e nelle vite dei fratelli e delle sorelle che mi circondano. Questa esperienza ha influenzato l'intero mio approccio allo studio e all'insegnamento delle Scritture. Ho visto la necessità di andare oltre il metodo storico-critico, verso un'esposizione kerygmatica e vivida delle Scritture che conduce ad un incontro con la persona di Cristo. Questo commento del Vangelo di san Luca è il frutto di questa esperienza e viene offerto alla totalità del pubblico nella speranza che esso lo aiuterà a conoscere un po' più profondamente la lunghezza, la larghezza, l'altezza e la profondità dell'Amore di Cristo e a sperimentare il potere della sua risurrezione (Fr Zacharias Mattam, sdb, Collegio Redemptoris Mater, Bangalore).
Questo commento vuole introdurre alla comprensione del pensiero di Paolo, relativo alla sua lettera più ampia e teologicamente ricca. Suddivisa in due parti, Rm si occupa di temi teologici nella prima (1,16-11,36) e di quelli morali nella seconda (12,1-15,13). L'apostolo parla alla comunità di Roma, mentre richiama la Chiesa di ogni epoca al cuore della propria fede. Al centro della lettera vi è la cristologia, in particolare il kerygma pasquale. È questo il tema principale, in base al quale Paolo presenta tutti gli altri. L'impianto e lo sviluppo logico della lettera poggia sull'evento salvifico della morte e resurrezione di Gesù. Interrogandosi sulla propria fede la Chiesa, oggi come sempre, ha un punto di riferimento solido verso cui guardare, nel quale l'apostolo ci ha lasciato una testimonianza magistrale ed unica. Noi cristiani del XXI secolo, non dovremmo abbeverarci sempre alle fonti della fede, che in Paolo trovano un magnifico testimone ed espositore?
Beato colui che ascolta la parola del Discorso della montagna e crede in essa. Beato chi la accoglie e la riceve nel suo cuore come un seme. Beato chi la lascia germinare dentro di sé. La parola accolta con fede dà frutto: il regno dei cieli, il possesso della terra, la consolazione di Dio, la misericordia divina, la filiazione divina, la vita eterna.