
In occasione del cinquantesimo anno di sacerdozio, don Alterio ripercorre la sua avventura di prete non vedente. Nella presente autobiografia in forma di prosa poetica si delinea la storia di un'anima vissuta costantemente tra la nebbia incombente sui suoi occhi e la crescita interiore di una luce di insospettata preziosità. "Versi sciolti sgorgati", come egli scrive, "dagli abissi del cuore" attraverso i quali si rivolge al lettore sotto forma di confessione ad alta voce, di colloquio confidenziale e fraterno. Un "diario di bordo" che diventa così lo specchio di un'avventura meravigliosa piena di prove, ma ricca di stupore per l'incessante intervento di Dio nella sua vita.
Trento, 1943. Tra morti e distruzioni infuria la Seconda Guerra mondiale. È in questo contesto che nasce, con la consacrazione a Dio di Chiara Lubich, poco più che ventenne, il Movimento dei Focolari, espressione di una spiritualità nuova. Una realtà che rapidamente si diffonde in tutta Italia e da qui nel mondo, conquistando uomini e donne di diverse età, ceti sociali, Paesi, culture, fedi. La nascita del carisma dell'unità nella Chiesa è raccontata in prima persona dalla Fondatrice in una fitta corrispondenza epistolare alle sue compagne "d'avventura" e a quanti vengono in contatto con lei. Lettere vibranti di luce e di sapienza, documento prezioso della nascita di una realtà che si configura fin dalle origini come risposta puntuale di Dio alle necessità della Chiesa e dell'umanità di oggi. Il volume raccoglie e pubblica molte di queste lettere, alcune delle quali per la prima volta.
"Se l'inizio della fede è opera del Signore, sant'Agostino descrive anche come si rimane in questo inizio. Qui le parole chiave sono quelle contenute nel sottotitolo: seguire e rimanere in attesa. E la figura che le rappresenta è Giovanni, il discepolo più amato. Giovanni rappresenta chi attende di essere amato, e rimane per grazia e non per sforzo in questa attesa. In lui appare evidente che "se non si è prima amati (cf. 1 Gv 4, 19) non si può né amare né seguire" (p. 171). In lui si rinnova in ogni istante l'attesa dei gesti del Signore, l'attesa di quei nuovi inizi nei quali la libertà aderisce alla grazia "per il piacere da cui è attratta" (p. 372)".
Pensatore vigoroso, insigne filosofo, teologo, mistico, poeta e pastore, Agostino ha esercitato una profonda e duratura influenza nella Civiltà occidentale e nell'umanità e continua ad affascinare intere generazioni di lettori. Così il suo cammino umano - il suo vagare lontano dalla fede cattolica ed il ritorno nella Chiesa con la conversione ed il battesimo - è paradigmatico per ogni uomo alla ricerca di Dio. Cormio propone in cento pagine frasi e pensieri tra i più belli e significativi di Agostino con l'invito a rileggere le opere del vescovo di Ippona e ad avviare un confronto personale con l'esperienza umana e spirituale di chi ha raggiunto i vertici della sapienza.
Una originale, ma poco conosciuta riflessione su Dio infinito, di grande ricchezza e fecondità speculativa.
365 testi della Scrittura e dei Padri della Chiesa, di santi e teologi, del magistero e di testimoni: una guida per l'anno sacerdotale che invita a radicarsi nell'essenziale. In quattro tappe si rivisitano dimensioni fondamentali della vita dei presbiteri: l'essere; l'agire; le sfide; le prospettive. Attenta ai tempi liturgici, questa raccolta, alla quale hanno collaborato esperti di vari Paesi, nasce dalla convinzione che "il prete serve": per realizzare la Chiesa come famiglia, per far crescere nel mondo la fraternità.
Nel mondo di oggi non è facile parlare di dialogo. Anche per effetto della globalizzazione, del terrorismo internazionale e del cosiddetto "scontro di civiltà", la paura degli altri - siano essi individui, uomo-donna, popoli, culture, religioni diverse - rischia di chiudere gli individui nel localismo e nell'egoismo personale. Lo studio muove dalla domanda: è possibile il dialogo a livello antropologico? Esistono delle caratteristiche umane di base per poter comunicare con gli altri? Attraverso una serie di ricerche filosofiche, teologiche, antropologiche e culturali l'Autore individua nel silenzio, nel dialogo, nella relazione, nell'interiorità e nella comunità i "pilastri" per ripensare le relazioni umane e l'incontro con gli altri.
Madre Maria Eletta di Gesù, al secolo Caterina Tramazzoli, nasce a Terni nel 1605. All'età di ventuno anni entra nel monastero delle Carmelitane Scalze della sua città che lascia nel 1629 chiamata a fondare il Carmelo di Vienna, del quale - pur giovanissima - sarà priora dal 1638 al 1642, quando le viene affidata la fondazione del monastero di Graz. Nel 1656 è incaricata di fondare un terzo monastero a Praga dove si fa ponte tra la cultura e l'identità latina, tedesca e slava, contribuendo così a promuovere un vero risveglio spirituale della capitale boema. È a Praga che Madre Maria Eletta chiude il suo itinerario terreno, l'11 gennaio 1663, circondata dall'amore e dalla venerazione delle sue figlie spirituali che conservano il suo corpo incorrotto, ancora oggi oggetto di venerazione. L'Autrice ripercorre le tappe della straordinaria avventura umana e spirituale.
La raccolta delle lettere di Paolo conserva due scritti indirizzati alla chiesa di Tessalonica, a quel tempo capitale della Macedonia e città importante per la posizione sulle vie di comunicazione. Scritta nel 50 o 51, la Prima lettera - la più antica lettera paolina e il più antico testo del Nuovo Testamento - racconta il primo annuncio del vangelo alla città, sostiene la fede e l'amore, e alimenta la speranza nel ritorno del Signore. La Seconda lettera - per la quale molti dubitano sull'autenticità -- incoraggia a perseverare nelle tribolazioni, in attesa del giusto giudizio del Signore, senza illudersi che il suo giorno sia già arrivato e senza trascurare il lavoro. Il commento esegetico e spirituale che accompagna i due testi paolini per la sua chiarezza e profondità offre illuminanti spunti di riflessione.
"Vogliamo convertirci, Signore. Finora siamo vissuti "fuori"; d'ora in poi dobbiamo vivere "dentro", come Maria […]. Vivere "dentro", crescere l'interno, staccarsi da tutto, non per rimanere sospesi fra cielo e terra, ma "radicati" in Cielo, fissi nel Cuore di Cristo…". Così ha vissuto Chiara Lubich (1920-2008) tutta la sua esistenza nella dimensione del dialogo e rapporto con Lui. È quanto ritorna costantemente nelle sue meditazioni. La Curatrice ne ha raccolto alcune come guida alla preghiera e meditazione accompagnando ciascuna con un ampio commento.