
Sussidio alla lettura e allo studio dei 200 volumi della collana Testi Patristici, questo Prontuario enuclea le tematiche che meglio rappresentano la visione dei Padri riguardo l'uomo e l'esistenza in rapporto all'"evento" cristiano. Dalla teologia all'esegesi, dalla morale all'ascesi, dalla vita ecclesiale a quella sociale, le scelte tematiche mostrano l'attenzione dei Padri della Chiesa a ogni aspetto della vita spirituale e quotidiana del loro tempo, e spingono ad una lettura sempre più attenta degli autori della letteratura cristiana antica.
Izumi Shikibu, poetessa e dama di corte vissuta tra la seconda metà del secolo X e la prima metà dell'XI, è famosa per la sua produzione poetica di ispirazione romantica, ma anche e soprattutto per le relazioni extraconiugali avute con due principi imperiali. Intorno alla sua figura e alle sue "scandalose" storie d'amore, nasceranno nei secoli successivi numerose leggende confluite in testi di vario genere, che celebrano la personalità forte di questa donna capace di sfidare l'opinione pubblica e di rompere con gli schemi di una rigida organizzazione sociale. Il "Diario di Izumi Shikibu" - opera formalmente anonima ma che potrebbe essere attribuita alla stessa Izumi Shikibu - è il racconto in terza persona di una di queste relazioni: un amore romantico inammissibile all'epoca, sbilanciato socialmente (la figlia di un governatore di provincia e un principe imperiale), nascosto ma chiacchierato, raccontato dal punto di vista della protagonista femminile. Un testo appassionato, malinconico e moderno che ci arriva da un mondo apparentemente lontanissimo: il Giappone di mille anni fa.
Il termine secolarizzazione è oggi presentissimo nel dibattito culturale italiano, utilizzato in un'accezione negativa come progressiva "scristianizzazione" della società e cultura occidentali. In realtà il termine presenta una grande varietà di significati. Si può intendere come contrapposizione tra religione e ragione, tra dogma e verità scientifiche. L'uomo non solo "fa a meno" di Dio, ma si propone di "cancellarlo". Si può anche intenderlo come un fenomeno interno alla civiltà cristiana in cui si assiste ad una progressiva emancipazione dalla visione cristiana della società, della vita, della politica. Un terzo approccio, positivo, rilegge il momento della Creazione come inizio del processo di secolarizzazione, intesa come autonomia rispetto al Creatore delle realtà create, secolari. L'incarnazione di Dio in Cristo conferma la positività dell'accezione cristiana del termine: fenomeno dunque dell'incarnarsi di principi di verità rivelata nella storia; principi di verità che si fanno saeculum al punto che se ne perde progressivamente la consapevolezza delle origini cristiane. Seguendo questa prospettiva, il volume offre un originale e stimolante contributo al dibattito attuale.
Si inaugura una nuova storia del pensiero medievale fatta per figure, siano esse un autore, una scuola o un più complesso evento culturale. Una storia della teologia e della filosofia, così strettamente connesse nel Medioevo, che diviene una storia della cultura medievale. La collana - in sei volumi - è rivolta sia al lettore più avvertito che potrà così confrontarsi con vere sintesi interpretative, sia al lettore che, partendo digiuno, sarà aiutato dall'aver davanti delle ipotesi sintetiche per introdursi ad ogni figura. Il pensiero dell'Occidente mediavale dal XII al XN secolo produce una così vasta fioritura ed accelerazione di scuole, autori ed opere da costituire una stagione inesauribile per la storia del pensiero occidentale e dell'intera umanità. Così la storia del pensiero medievale è una storia di oltre mille anni, che recuperando i pensa tori tardo antichi, i Padri e le Scritture giunge alla scolastica e al pensiero sorto negli ordini mendicanti, all'ombra di cattedrali e Università. Il presente volume introduce alla conoscenza di una stagione determinante per la teologia e per la fliosofia: quella che va dal secolo X al secolo XII, quando sulla tradizione della fede cristiana viene a innestarsi - sotto lo stimolo di ingredienti culturali esterni - il bisogno dell'intellectus della stessa fede, con esiti in parte provvisori e transeunti e in parte fortemente consistenti, alcuni dei quali troveranno in seguito la loro piena maturità.
Nata in una famiglia numerosa, penultima di venticinque figli, Caterina da Siena (1347-1380) avverte da giovanissima una forte vocazione ascetica che la spinge ad entrare all'età di sedici anni nell'ordine delle mantellate di san Domenico, dedicandosi alla preghiera e all'assistenza ai malati. Negli ultimi anni della sua vita “entra nella grande storia”: su richiesta del papa spinge i cristiani a difendere la fede, tenta di mettere pace tra Firenze e la Chiesa, si reca ad Avignone dove chiede e ottiene da Gregorio XI il ritorno del Soglio Pontificio a Roma. Proclamata santa nel 1461, eletta compatrona di Roma insieme agli Apostoli Pietro e Paolo (1866) e d'Italia con Francesco d'Assisi (1939), Patrona d'Europa con Benedetto, Cirillo e Metodio (1999), Caterina è stata la prima donna (insieme a santa Teresa d'Avila) ad essere insignita del titolo di Dottore della Chiesa (1970). Giuliana Cavallini ripercorre la vita, analizza gli scritti, approfondisce la spiritualità di questo straordinario personaggio, autentico "gigante" della storia della Chiesa e della civiltà occidentale.
Il Vaticano II con la riforma liturgica si proponeva di dare nuova vitalita alla comunita cristiana
La moderna teoria economica ha lasciato dietro di sé un dissidio apparentemente irrisolvibile: possono convivere mercato e libertà dell'individuo, crescita economica ed equità sociale? Muovendosi tra varie discipline (economia, filosofia, antropologia...) e riscrivendo l'alfabeto di un'economia davvero "civile", l'autore mostra come sia proprio il principio di gratuità a ricomporre l'apparente contrasto, sottolineando l'importanza capitale per l'uomo dei «beni relazionali», della fraternità, della comunione.
È possibile umanizzare l'economia? È possibile coniugare mercato e bene comune? E se sì, quale via percorrere? Tale domanda, oggi ricorrente in economia, guida la ricerca dell'Autore. Ciò che caratterizza il bene comune è il fatto che in esso l'interesse di ogni individuo si realizza assieme a quello degli altri, non già contro (come accade nel bene privato) né a prescindere dall'interesse degli altri (come nel bene pubblico). Partendo da questa analisi Zamagni individua nel principio di reciprocità - per cui "io ti do liberamente qualcosa affinché tu possa a tua volta dare, secondo le tue capacità, ad altri o eventualmente a me "- la chiave di volta di un nuovo sistema economico, basato sulla cultura della fraternità, capace di porre al centro e come fine dell'attività produttiva l'uomo, ed essere garanzia di una convivenza armoniosa e capace di futuro.
Simone Weil e Bernard Lonergan: i rispettivi contributi alla riflessione filosofica e teologica contemporanea.
La lettura dell'opera di Hans Urs von Balthasar offre innumerevoli spunti per approfondire e rileggere gli autori del passato e del presente; la sua visione, percorrendo gli spazi e i tempi della storia del pensiero, getta una luce unitaria sulla realtà e sull'uomo. In questo saggio l'autore, mettendo in luce aspetti meno frequentati del pensiero di Balthasar, si rivolge alla sua filosofia e alle fonti che l'hanno ispirata, cercando di indagare alcune zone della sua vasta opera per porre in risalto gli elementi filosofici alla base di tutta la sua riflessione. La filosofia di Balthasar si muove sulla soglia tra finito e infinito e vive, per così dire, nella differenza tra il determinato e l'indeterminabile, tra il conosciuto e l'inconoscibile, tra l'essere e il nulla; sulla soglia l'uomo conosce, senza però incasellare ed esaurire l'essere nelle proprie capacità.Balthasar parla all'uomo del suo tempo e cerca di raggiungerlo là dove vive, nelle sue esigenze e nelle sue domande inquietanti. Egli è stato un pensatore profondamente universale, e perciò genuinamente "cattolico", nel senso di un autore che guarda all'universalità della verità e che, per questo, si apre seriamente al dialogo e, nella sua inesausta apertura al futuro, non ha mai tralasciato il proprio legame con la tradizione.