Il 3 febbraio 1917, la giovane Edith Stein scrive a Roman Ingarden: «Una passeggiata filosofica fatta recentemente insieme [con E. Husserl], mi ha dato nuova fiducia. In seguito a questa è avvenuto in me tra l'altro un nuovo passaggio: cioè credo di sapere un po' che cosa è costituzione, ma in rottura con l'idealismo. Le premesse perché si costituisca una natura evidente mi sembrano da un lato una natura fisica assolutamente esistente e dall'altro una soggettività con determinate strutture. . .». Con queste parole è già delineato il programma di ricerca di E. Stein che si esplicita in modo esemplare in questo testo. Esso è contemporaneamente introduttivo, per chi voglia accostarsi ai grandi temi filosofici analizzati con metodo fenomenologico, e conclusivo, in quanto contiene la sintesi dell'itinerario speculativo compiuto dall' Autrice sotto l'influsso del maestro Husserl e portato a termine agli inizi degli anni Trenta. L'Introduzione alla filosofia - pubblicazione del più antico manoscritto della Stein in nostro possesso - venne alla luce immediatamente dopo la dissertazione di laurea dell' Autrice, Zum Problem der Einfühlung, pubblicata nel 1917. Edith Stein non aveva previsto di editare questi fogli, che avrebbero piuttosto costituito il fondamento per studi successivi. Rimasti allo stato di manoscritto, erano così cari all' Autrice che, durante la sua fuga in Olanda, il 31 dicembre 1938, volle portarli con sé, quasi accompagnatore e consigliere silenzioso, e li custodì nella sua cella del Carmelo di Echt.
Nel presente volume viene pubblicato per la prima volta il corso di lezioni - dal titolo La struttura della persona umana - tenute da Edith Stein presso l’Istituto Tedesco di Pedagogia scientifica di Münster, in Westfalia, durante il semestre invernale 1932-1933. Le questioni di antropologia filosofica - che ruotano attorno alla domanda: chi è l’uomo - sono di un’importanza centrale nel pensiero della Stein, ben consapevole delle conseguenze pedagogiche che implica tale ricerca: Sapere cosa siamo e cosa dobbiamo essere e come possiamo arrivare ad esserlo è la questione più urgente per l’uomo. Ha, tuttavia, una rilevanza ancora maggiore per l’educatore e il pedagogista. Educare significa condurre altre persone a diventare ciò che devono essere, sostiene la Stein nel volume. Ricorrendo al metodo fenomenologico di Husserl, l’Autrice sviluppa con sistematicità e coerenza il suo personalissimo pensiero circa la consistenza personale dell’essere umano e la sua natura.
Nel corso della sua intensa attività culturale e politica La Pira ha scritto migliaia di lettere ai più vari destinatari: familiari, carcerati, letterati, laici impegnati nelle associazioni cattoliche esistenti, religiosi, statisti italiani e stranieri, papi, vescovi e cardinali; un numero incredibile di lettere solo in minima parte pubblicate. In questa immensa produzione un posto particolare è occupato dalle 250 Lettere circolari alle Claustrali da lui scritte, fatte stampare in foglietti o in opuscoli singoli e quindi inviate ai monasteri o a singoli destinatari. Di cosa si tratta? Dal 1951 al 1974, divenuto Presidente delle Conferenze di San Vincenzo della Toscana, La Pira aveva introdotto nel programma una novità: l'assistenza da offrire ai monasteri di clausura in difficoltà, in cambio di preghiere. L'iniziativa consisteva nell'invio di un foglietto stampato come circolare che, all'insegna dell'attualità, riportava le motivazioni e le iniziative “politiche” per cui La Pira chiedeva di pregare. Un documento eccezionale perché rappresenta un passo fondamentale per la comprensione del movente squisitamente teologico della vita politica di La Pira. In prima edizione italiana.
Su iniziativa della Fondazione Federico Ozanam - Vincenzo De Paoli, il volume raccoglie gli scritti di Giorgio La Pira tratti da «II Samaritano» (oggi «La San Vincenzo in Italia»), organo ufficiale della Società di San Vincenzo De Paoli italiana, scritti che vanno dal 1950 al 1977, anno della scomparsa di La Pira. Ordinati dal Curatore secondo un criterio tematico, «I suoi scritti ci dicono quanto La Pira sia stato, fino all'ultimo dei suoi giorni, non solo il Presidente, il padre, il fratello, l'amico ma anche un faro e una bussola per tutti i vincenziani. In questa ottica i suoi “scritti vincenziani” si possono considerare “istituzionali”, cioè frutto dell'attività propria di questi ruoli, riconducibili a funzioni di indirizzo, di formazione, carità e assistenza (...). Essa si concentra su argomenti domestici, piuttosto ricorrenti, finalizzati a formare il vincenziano, visto che per La Pira il primo obiettivo per il confratello è il raggiungimento della propria santità» (dalla Presentazione).
Un piccolo libretto per la preghiera individuale e la vita di preghiera nelle parrocchie e comunita'.
Un piccolo libretto per la preghiera individuale e la vita di preghiera nelle parrocchie e comunita'.
Un piccolo libretto per la preghiera individuale e la vita di preghiera nelle parrocchie e comunita'.
Un piccolo libretto per la preghiera individuale e la vita di preghiera nelle parrocchie e comunita'.
«Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà per tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore». Sono le parole che l'angelo rivolge ai pastori e con le quali annuncia la nascita di Gesù. Parole di speranza e di gioia: Dio si è fatto uomo, è venuto tra noi e rimane per sempre in mezzo a noi, per salvarci. L'Evento che ha cambiato la storia si ripete ogni giorno, anche oggi. Questo è il Vangelo. Questa è la notizia più grande e più buona che ci sia. L'Autore propone una raccolta di riflessioni per il tempo di Natale in cui invita il lettore ad ascoltare e meditare la Buona Novella per tradurla in vita nel nostro quotidiano, come singoli e come comunità. Solo così potremo curare le angosce e le sofferenze, i disordini e le lacerazioni dei cuori, delle famiglie e della società del nostro tempo.
Dalla A di "accoglienza" alla V di "visitatori": strutturato come un dizionario e riccamente illustrato, il presente volume vuole essere una guida utile e pratica non solo per quanti si recano in pellegrinaggio a Lourdes, ma anche per tutti coloro che in occasione dei 150 anni (1858-2008) dalla prima apparizione della Madonna a Bernadette Soubirous intendono conoscere e approfondire la storia di questo luogo legato ad un evento straordinario che ancora oggi continua ad attirare milioni di pellegrini. Un volume completo e aggiornato, ricco di informazioni storiche, tecniche, ma anche legate alla spiritualità mariana - qual è il messaggio di Lourdes? Cosa vuol dire la Madonna parlando di "penitenza"? Perché si chiama l'Immacolata Concezione? -, per aiutare il lettore ad entrare nello spirito del Santuario più celebre e visitato al mondo.