
Che cos'è il cinema? quali sono le sue regole? Fin da quel lontano 28 dicembre 1895 in cui a Parigi i fratelli Lumiere proiettarono le prime immagini in movimento - evento con il quale convenzionalmente si fa nascere il cinema - ci si continua ad interrogare sul significato e la definizione della settima arte. L'autore, attraverso un immaginario dialogo con i teorici che hanno pensato il cinema e con i cinesti che l'hanno praticato, ne ripercorre la storia, dalle origini ad oggi, mettendone a fuoco la natura, la tipologia, la specificità. Da Fellini a Hitchock, da Truffaut a Wenders, da Rossellini ad Antonioni, dalla definizione di soggettiva a quella di montaggio, il volume passa in rassegna tutto l'"universo-cinema". Uno strumento di approccio conoscitivo e didattico all'analisi e all'interpretazione di un'opera filmica, che è al tempo stesso un testop di rara chiarezza e di alto valore scientifico, per quanti intendono avvicinarsi e/o approfondire la materia.
Struttura e sovrastruttura. Realtà economica e realtàsocio-politica. Sono i due poli attorno ai quali ruota il presente studio. Con l'intento di confutare la posizione marxista, secondo la quale si deve cambiare prima la realtà economica per poi cambiare la realtàsocio-politica, Pezzimenti intende dimostrare che la "sovrastruttura" giuridica e morale non è solo una conseguenza ma anche una condizione preliminare che consente la nascita e lo sviluppo dell' economia stessa la quale, mano a mano che si sviluppa, può perfezionare e arricchire il diritto e la morale. L'Autore sviluppa tale tesi, dopo aver dimostrato che è stato spesso così nei periodi di sviluppo politico ed economico, anche nel lontano passato (nel Mondo Antico, nel Medioevo e nella Rivoluzione Industriale inglese).
Si parla e si scrive molto di Europa oggi. I recenti avvenimenti riguardanti la Costituzione dell'Unione Europea hanno infatti riportato all'attenzione dell'opinione pubblica e degli intellettuali la riflessione sui fondamenti dell'Unione. Quali sono le nostre comuni radici? A questa domanda l'Autore risponde ripercorrendo la storia dell'Unione Europea, dal Consiglio d'Europa (1949) e dalla Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (1950) fino alla nascita della moneta unica (2002). Ma al di là dei fatti, secondo l'Autore hanno contribuito alla definizione del volto della civiltà europea, tre grandi uomini politici cristiani, Robert Schuman, Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi. Il volume traccia in modo semplice e lineare il profilo e il pensiero dei Padri Fondatori.
La denuncia di episodi di turismo sessuale a danno di minori, lo scandalo dei preti pedofili, la scoperta di siti internet pedopornografici: la piaga della pedofilia torna costantemente all'attenzione dell'opinione pubblica. Grazie al contributo di studiosi di diversa competenza professionale, il volume si propone di analizzare il fenomeno nella sua tragica complessità ed estensione. Dopo una ricostruzione di carattere storico, si analizzano i meccanismi psicologici che portano nel soggetto all'insorgere di una tale patologia. Vengono quindi affrontate tre tematiche di grande attualità: il fenomeno del turismo sessuale; l'uso di internet; il caso dei ''preti pedofili". Completa la pubblicazione una panoramica sugli strumenti di carattere legislativo attualmente disponibili per frenare il fenomeno. Uno strumento di conoscenza e approfondimento, scritto con un linguaggio che, pur nel rigore scientifico, risulta di facile accessibilità.
La denuncia di episodi di turismo sessuale a danno di minori, lo scandalo dei preti pedofili, la scoperta di siti internet pedopornografici: la piaga della pedofilia torna costantemente all'attenzione dell'opinione pubblica. Grazie al contributo di studiosi di diversa competenza professionale, il volume si propone di analizzare il fenomeno nella sua tragica complessità ed estensione. Dopo una ricostruzione di carattere storico, si analizzano i meccanismi psicologici che portano nel soggetto all'insorgere di una tale patologia. Vengono quindi affrontate tre tematiche di grande attualità: il fenomeno del turismo sessuale; l'uso di internet; il caso dei ''preti pedofili". Completa la pubblicazione una panoramica sugli strumenti di carattere legislativo attualmente disponibili per frenare il fenomeno. Uno strumento di conoscenza e approfondimento, scritto con un linguaggio che, pur nel rigore scientifico, risulta di facile accessibilità.
Da qualche tempo il fenomeno della globalizzazione è entrato nel nostro linguaggio quotidiano, e per la sua complessità e continua espansione nei vari settori della societàcontemporanea sono molte le discipline che se ne occupano: dall'economia all'informatica, alla finanza, all'antropologia culturale, alla giustizia internazionale (per citarne solo alcune); tutti aspetti essenziali, e al tempo stesso .parziali, della mondializzazione. Per queste ragioni un serio e fondato giudizio generale sulla globalizzazione è a tutt'oggi difficile, mentre è ancora tempo di studi particolari e di sforzi per formarsi un chiaro giudizio prudenziale e di coscienza. Si devono analizzare separatamente i vari aspetti della globalizzazione, quelli umanamente positivi e quelli umanamente negativi, tentando di rinforzare i primi e indebolire i secondi, impegnandosi in ogni campo di ricerca a far crescere una globalizzazione della solidarietà che non produca emarginazione. La presente raccolta di studi invita a cogliere la sfida conducendoci in questa realtà "globale" dai vari ambiti di studio degli Autori, partendo da un comune interesse etico e da una comune tradizione sociale cristiana.
Considerato già dai contemporanei un'autentica autorità in materia di teologia, tanto da meritare unanimemente il soprannome di «Teologo», in realtà il contributo offerto da Gregorio Nazianzeno in campo dottrinale non è significativo tanto sul piano speculativo quanto piuttosto sul piano intellettuale. E, la sua, una teologia di testimonianza, «operaia», che nasce da un'intensa attività svolta concretamente a sostegno della Chiesa e del cristianesimo ortodosso. In questo senso la teologia di Gregorio Nazianzeno corona la sua attività pastorale e riconduce al cuore della sua spiritualità. Nelle cinque orazioni e nelle tre epistole «teologiche», considerate tra i migliori prodotti dell'eloquenza teologica del IV secolo, Gregorio difende l'ortodossia nicena e contribuisce alla definizione del dogma di fede con la passione, la lucidità e il vigore di sempre. In appendice i Carmina Arcana, poesie di altissimo pregio sul piano della storia della cultura, nobilitate dall'orgoglioso tentativo di dare forma e dignità al genere letterario della poesia cristiana.
Composti intorno al 364-367 d.C., i Commenti ai Salmi di llario di Poitiers rappresentano il primo commento in lingua latina che l'antichità cristiana abbia lasciato del Salterio. Scritto al rientro dall'esilio in Asia Minore, dove Ilario era entrato in contatto con l'universo teologico orientale e con la tradizione esegetica origeniana, il presente commento si ispira, ma con un atteggiamento libero e originale, all'imponente lavoro esegetico di Origene sui Salmi, andato perduto. Secondo il metodo allegorico dell'Alessandrino e con l'intento di offrire spunti significativi di insegnamento, Ilario legge il Salterio mettendòlo in relazione con l'annuncio evangelico in modo che «con la voce di qualunque persona lo spirito. profetico abbia parlato, tutto sia riferito in ogni caso alla conoscenza della venuta del Signore» come egli stesso precisa nel Prologo.
Composti intorno al 364-367 d.C., i Commenti at Salmi di Ilario di Poitiers rappresentano il primo commento in lingua latina che l'antichità cristiana abbia lasciato del Salterio. Scritto al rientro dall'esilio in Asia Minore, dove Ilario era entrato in contatto con l'universo teologico orientale e con la tradizione esegetica origeniana, il presente commento si ispira - ma con un atteggiamento libero e originale - all'imponente lavoro esegetico di Origene sui Salmi andato perduto. Secondo il metodo allegorico dell'Alessandrino e con l'intento di offrire spunti significativi di insegnamento, Ilario legge il Salterio mettendolo in relazione con l'annuncio evangelico in modo che come egli stesso precisa nel Prologo -: «con la voce di qualunque persona lo spirito profetico abbia parlato, tutto sia riferito in ogni caso alla conoscenza della venuta del Signore».
Teodoreto di Cirro inizia la grande serie dei commenti ai profeti dell'Antico Testamento con il Commento a Daniele, composto con ogni probabitità negli anni 432-434, nel periodo di calma che intercorre tra le decisioni del concilio di Efeso e il cosiddetto Atto d'unione. Uno dei motivi della composizione del commentario è il rifiuto giudaico di annoverare il Libro di Daniele tra quelli profetici, oltre al desiderio di confutare le esegesi giudaizzanti dei Padri antiocheni, che inclinavano pericolosamente al riconoscimento della deuterocanonicità di Daniele. Teodoreto conduce la propria esegesi con un metodo fondato sul letteralismo, senza trascurare la contestualizzazione storica degli eventi profetizzati, ma esplicitando fin da principio il ricorso alla lettura secondo il senso figurato, che praticherà soprattutto in relazione alle visioni che Daniele riceve dal capitolo 7 in poi. Nel Commento si può inoltre rintracciare un esempio di lettura tipologica, limitatamente alla querelle dell'identificazione di Antioco IV Epifane con l'Anticristo: il tema era stato di battuto nei secoli precedenti dagli esegeti cristiani e dai polemisti pagani, ed era fondamentale per confermare o meno la veridicità del testo profetico. Teodoreto s'impegna così nella legittimazione di un'esegesi tipologica, che accerti senz'ombra di dubbio il legame fra l'esecuzione materiale della volontà di Dio nell'antico Patto e quella pienamente spirituale della nuova Alleanza in Cristo. Il Commento a Daniele è una delle prove esegetiche più vivaci di Teodoreto di Cirro, in cui l'autore affronta le questioni più controverse e dibattute del libro con metodo sicuro, al fine di dimostrare la veridicità delle profezie messianiche del testo.
Alethia (La verità), componimento in versi in tre libri di Claudio Mario Vittorio, poeta e retore vissuto nel V secolo di cui si hanno pochissime notizie, fu composto nel periodo delle invasioni barbariche, anni di angoscia e di smarrimento, durante i quali anche i cristiani più convinti, di fronte ai massacri dei vecchi e dei bambini e alle distruzioni delle chiese, accusarono il Creatore di essere ingiusto e di averli abbandonati. Per ribattere a queste "accuse" il poeta ricorre alla testimonianza della Bibbia, e nel rileggere i primi diciannove capitoli della Genesi evidenzia come, nonostante l'umanità sia sempre incline a compiere il male, Dio invece sia sempre rimasto fedele alla sua volontà di salvare il genere umano: Adamo, che ha trasgredito la legge, non solo viene perdonato, ma è addirittura restituito alla vita eterna dal Signore, e Caino, che pure ha ucciso il fratello, è confortato dalla presenza di una compagna fidata che lo assiste, alleviando le sue pene, sperimentando così che il favore divino non viene meno nemmeno a coloro che sono stati condannati. Anche nell'episodio del diluvio universale, in cui perirono tutti gli esseri viventi, l'attenzione è puntata sulla scelta divina di far rinascere il genere umano, più degno del precedente, da Noè e su come Dio salvò il patriarca e la sua famiglia dalla furia delle acque. La bontà di Dio nei confronti dell'umanità, tema che, esplicitamente o no, ritorna in tutto il poema costituendone il leitmotiv, è dunque la "verità" che Mario Vittorio vuole insegnare ai suoi lettori. Conoscerla, secondo il poeta, è fondamentale, nonostante il male che dilaga nel mondo: questa consapevolezza, infatti, infonde speranza e fiducia e spinge l'uomo ad abbandonarsi con assoluta fede (come aveva fatto Abramo) agli imperscrutabili disegni divini.