DESCRIZIONE
Quando nel pregare i salmi apriamo il cuore a Dio, ecco che ci raggiunge la sua luce attraverso la quale possiamo cogliere il senso pieno di quello che ci accade: facciamo allora esperienza che i nostri passi sono da Lui contati, le nostre lacrime da Lui raccolte, le nostre vicende scritte nel libro della vita. Questo volume, in continuità con i precedenti sul Salterio, offre la possibilità di accedere al senso del testo biblico e di conoscere meglio se stessi entrando nella trama di relazioni di cui è intessuta la storia della salvezza.
AUTORI
Nello Dell’Agli presbitero della Chiesa di Ragusa, vive nella “Fraternità di Nazaret”. Psicoterapeuta e dottore in teologia, è docente presso la facoltà teologica di Sicilia. Ha pubblicato con Cittadella Editrice per la stessa collana insieme con Elena Bosetti Un Dio che prima sposa e poi fidanza (20174) e L’altra metà della Chiesa (20162) e insieme con Cristina Caracciolo di Forino Guariscimi Dio (20192) e Nel rotolo del libro di me è scritto (20192). Pasquale Giordano sacerdote della diocesi di Matera-Irsina dal 2000, ha conseguito la licenza in Sacra Scrittura presso il PIB di Roma nel 2004 e ha seguito il corso di Pastoral Counseling presso l’Istituto Paideia a Roma. Attualmente è parroco, direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano e docente di Sacra Scrittura. È autore di articoli di carattere biblico apparsi su riviste accademiche e miscellanee.
«Il messaggio è assolutamente positivo: nonostante le difficoltà interne ed esterne alla comunità cristiana, le persecuzioni e le incomprensioni, il Signore incoraggia i credenti a non avere nulla da temere; la luce sarà sempre più forte delle tenebre, come la vita della morte e la verità della menzogna... Il Libro dell'Apocalisse è l'unico testo del Nuovo Testamento che si apre e chiude con una beatitudine e che fa delle beatitudini (ben sette, numero perfetto) il filo conduttore della sua narrazione, in un costante invito e augurio da parte del Signore di pienezza di felicità agli uomini.» (dalla Prefazione di Alberto Maggi)
Questo libro indaga la visione dell'uomo che emerge dagli scritti giovannei (il quarto vangelo, le lettere omonime, il libro dell'Apocalisse). Ne scaturisce un vero e proprio percorso antropologico, bene illustrato dall'espressione Camminare nella verità e completato dall'approfondimento, proposto in appendice, di alcuni temi scelti della letteratura sinottica. Il volume si pone così nell'ambito di un tentativo di sintesi dell'intera visione neotestamentaria dell'uomo nuovo in Cristo. Si rivolge in modo particolare agli studenti di teologia, ma guarda anche a quanti, a vario titolo, sono interessati alla conoscenza di una tematica centrale per la fede cristiana.
Le parole di Francesco tornano oggi a inquietare nuovamente, a porre domande, a esigere da noi risposte.
DESCRIZIONE
Le parole scritte (Verba scripta) da e di Francesco costituiscono una preziosa e unica eredità che il Santo ha lasciato ai suoi frati ed è giunta fino a noi. Il sottotitolo del volume esprime bene l’intenzione generale dell’approccio con il quale i tre autori hanno voluto leggere i principali testi di Francesco: offrirne un’introduzione. Nel panorama bibliografico c’era infatti bisogno di un testo che con semplicità (e senza rinvii bibliografici) ma anche competenza permettesse ad un vasto pubblico di lettori di avere una lettura organica e attenta ai principali testi del Santo.
AUTORI
Simone Ceccobao, frati minore, giovane professore alla licenza di studi Francescani di Assisi; il suo testo in cui pubblica il suo lavoro di dottorato: Senza ira né turbamento. La ricerca di una originalità minoritica nella correctio culparum, ed. Porziuncola 2019, 583 p. Cesare Vaiani, frate minore, professore allo studio teologico di Milano e responsabile della formazione internazionale dei frati minori, ha un importante numero di testi dedicati a Francesco e ai suoi scritti; ricordiamo solo il suo ultimo e poderoso lavoro: Storia e teologia dell’esperienza spirituale di Francesco d’Assisi, ed. biblioteca Francescana 2013, 507 p. Pietro Maranesi, frate cappuccino, coordinatore della licenza di studi francescani ad Assisi e professore a Roma, ha pubblicato un grande numero di monografie su Francesco; gli ultimi due titoli: Caro Leone ti scrivo. Gli autografi di Francesco: memoria di una grande amicizia, ed Messaggero 2020, 205 p.; Francesco e il lupo. Strategie politiche per una società più inclusiva, ed. ABOCA 2020, 149 p.
La storia di Gesù capovolge l’idea di Dio: non più l’uomo che muore per Dio ma un Dio che muore per l’uomo; non un Dio lontano ma l’impensabile vicinanza di un Dio che si fa uomo. Un capovolgimento che non smette di stupire. Il Dio capovolto è il contenuto della rivelazione, la ragione della sua credibilità, il fondamento della fede. Approfondendo questi temi (rivelazione, credibilità, fede), il testo disegna una originale introduzione al cristianesimo. Nato come strumento per lo studio della Teologia Fondamentale nelle Facoltà Teologiche e negli Istituti di Scienze Religiose, il volume si offre anche a tutti coloro che vogliono accostarsi al cristianesimo con una prima ed essenziale riflessione.
Informazioni sugli autori
Ezio Prato, sacerdote della diocesi di Como, è docente di Teologia Fondamentale nel Seminario Vescovile di Como (insieme a B. Maggioni) e nella Facoltà Teologica di Milano.
Bruno Maggioni, sacerdote della diocesi di Como, è stato docente nella Facoltà Teologica di Milano e all’Università Cattolica di Milano.
Due temi di fondo s'intrecciano in questo libro: quello del cammino che ogni uomo deve compiere per giungere all'"Assoluto di Dio" e quello della sorte dei bimbi morti o fatti morire nel grembo materno. Essi sono uniti nel tema della "vita eterna", che Dio ha donato ad ogni uomo. Il gusto della fiaba, nulla togliendo alla serietà dell'argomento, gli conferisce il fascino della poesia.
"Un epistolario telematico su deliri populisti, incubi fondamentalisti, prodigi della rete e altre ombre della contemporaneità (novembre 2013-luglio 2014). Rapaccini e Raffaelli dimostrano che prima di tutto viene la capacità e la possibilità di far conto anche su altri mezzi formativi. Sventando il primo pericolo che la Rete propone e che è quello di essere prigionieri della palla di vetro soli, isolati e solitari, pur stando in contatto con una folla e col mondo intero. Ne nasce un colloquio che spazia dalla filosofia alle concezioni politiche e sociali; dalla conoscenza tecnologica dello strumento alla più particolare delle esperienze personali. Perdendosi anche loro in un mare magnum da cui si sentono in alcuni momenti quasi travolti, mai dimenticando, però, in nessuno di quei momenti, che la forza, quella vera, sta nel cervello dell'uomo e non in quello di un mezzo." (dalla Prefazione di Walter Patalocco)
Guardare è un rito che attraversa costantemente la nostra esistenza, in cui cecità e visione si accompagnano negli sguardi donati e ricevuti. Chiudere gli occhi è sinonimo di morire, tanto è rilevante la relazione tra lo sguardo e la vita. Esplorare il guardare significa incontrare potere e sapere, lontananza e prossimità, ascolto e riguardo, attenzione e educazione, il pensare e il credere. Siamo tutti alla ricerca, infatti, di quel sapere dell’anima che nasce dall’incontro autentico tra gli sguardi delle persone, salvaguardate dall’occhio benevolente di Dio.
Informazioni sugli autori
Emanuela Mancino insegna all’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Ha ideato e dirige il Laboratorio di Filosofia e Pedagogia del Cinema e il gruppo di ricerca sulle Trame Educative. Autrice di articoli e saggi, tra i quali A perdita d’occhio (2014) e Farsi tramite (2014), è membro fondatore dell’Accademia del Silenzio.
Monica Quirico insegna alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Torino, ed è docente di Religione in un liceo. Tra le sue pubblicazioni, La differenza della fede. Singolarità e storicità della forma cristiana nella ricerca di Michel de Certeau (2005).
Partendo da alcuni aspetti teologici del Vaticano II, l'autore pone le basi trattando del carisma, dell'ecclesialità, della missione.
Da poi le coordinate per comprendere la natura e la finalità della Congregazione passionista, richiamando la figura del fondatore e l'importanza del suo Testamento spirituale come scuola di formazione al carisma, capace di garantire rinnovamento e autenticità.
Il lavoro ripercorre con rigore scientifico il "magistero interno" tramite una lettura storico - teologica dei Capitoli e dei Sinodi generali celebrati dalla Congregazione conosciuta come "passionisti" negli anni 1952-2000, permettendo di fissare il tempo di attesa e di condivisione del fervore conciliare, lo sforzo dell'esegesi e dell'ermeneutica compiuto, i problemi, le resistenze e le verifiche che hanno impegnato il discernimento della comunità passionista.
Si dimostra pertanto che, più che chiudersi nella nostalgia del passato glorioso, la Congregazione dei Passionisti ha avvertito la necessità di incarnare i propri capisaldi, confrontandosi con la progressiva trasformazione dei parametri culturali e dei modelli esistenziali.
La ricerca é doppiamente interessante, perché documenta anche il dibattito circa i modi diversi di concepire oggi la vita consacrata.
É possibile pensare un rapporto fra la verità e il potere? Questa domanda, per nulla scontata, occupa la fase finale del pensiero di Michel Foucault, in cui la pratica politica e l'etica si incontrano sul piano della soggettività, trovando nelle nozioni antiche della cura del sé e della parrhesia (dire il vero) l'esteriorizzazione di un rapporto fecondo quanto problematico.
In questa prospettiva, Foucault non manca di sfidare ognuno di noi ad interrogare il nostro presente e a costruirci come soggetti di una libertà autentica.