Questo commentario, coronamento dell’ultimo, grande sogno che ancora padre Vanni conservava nel cassetto e al quale ha dedicato l’ultimo decennio della sua vita, si presenta in due volumi, ma costituisce a tutti gli effetti un’opera unica, da intendere e consultare in maniera complementare.
L'annuncio cristiano chiede di essere rifondato sull'evento e la figura di Gesù salvatore e liberatore della realtà umana considerata in modo integrale. Dai racconti di guarigione in particolare emerge un messaggio che riguarda anche noi - più o meno sani più o meno infermi -, e che è soprattutto un appello alla responsabilità.
Il principe e la tartaruga sanno gustare il tempo, senza consumarlo o farsene mangiare. Il tempo va regalato, impegnato nelle relazioni, vissuto come dono. Il Vangelo è una mappa per chiunque intenda vivere il tempo dell’esistenza umana con gioia, assaporandone il significato. E la Chiesa custodisce, nella sua tradizione viva, nel tempo della storia, la perla preziosa donata da Gesù: la sua presenza viva. Il Risorto continua a camminare accanto agli uomini, percorre il tempo della loro vicenda; lui solo, che è il vivente, è sempre giovane e rende giovane il cuore di chi a lui si affida.
Come dire da angolature diverse la scoperta del Mistero di Dio nella storia? Un gruppo di Docenti prendono la parola per tracciare alcuni possibili sentieri di questa avventura. L'occasione: la gratitudine nei confronti di alcuni loro colleghi che hanno speso la loro vita nell'insegnamento all'Istituto Teologico Marchigiano.
Uno studio che fa emergere il personaggio di Giacobbe come protagonista, come direbbe Jung, di uno dei primi percorsi di "individuazione" della letteratura occidentale e incarnazione, come direbbe Ricoeur, di una delle sue prime "identità narrative". Con l'ultimo patriarca d'Israele, icona dell'uomo faticosamente in cammino verso Sé e verso l'Altro, la benedizione di Dio è entrata nella storia.
Come individuare e definire le azioni simboliche dei profeti? Perché questi gesti, rari e occasionali nei profeti anteriori, si moltiplicano col passar del tempo e diventano centrali nei libri di Geremia e di Ezechiele? Che cosa dicono a noi, lettori del XXI secolo, questi gesti paradossali e talvolta sconcertanti (Isaia deve camminare nudo e scalzo per tre anni, Geremia non può sposarsi, Ezechiele mangia cibo cotto su sterco di animale, ecc.)? La parola del profeta diventa parte del suo corpo, la Parola di Dio si radica nella carne di un uomo e la trasforma, lo trasforma, per sempre.
Informazioni sull'autore
Donatella Scaiola, laica e sposata, è professore ordinario nella Facoltà di Missiologia della Pontificia Università Urbaniana e professore invitato nella Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e in altre istituzioni accademiche. Collabora con numerose riviste di carattere biblico, teologico e pastorale ed è direttore della rivista Parole di Vita.
Se la rivelazione di Dio si compie nell'incarnazione, il mistero di Dio e il mistero dell'uomo saranno per sempre intrecciati. In questo intreccio emergono, nel Vangelo di Luca, tre grandi temi (il battesimo, il dono e il perdono), su cui si confrontano i due autori, ciascuno attraverso il suo specifico campo di ricerca. La lettura dello psicanalista trova i fondamenti di un'antropologia che non si chiude nell'autoreferenzialità del Sé e si spalanca al mistero dell'altro e dell'Altro. Il teologo propone una visione dell'identità del credente e del popolo di Dio offerta attraverso i lembi di quella ferita che la Rivelazione cristiana provoca nella apparente regolarità dell'esistenza umana.
Gianni Kaufman, analista junghiano, vive e lavora a Milano. È socio ordinario del Centro Italiano di Psicologia Analitica con funzioni di seconda analisi e di supervisione.
È docente della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia e del Corso per Psicologi Analisti del Cipa, nonché membro del Consiglio dei Docenti del Cipa, Per dodici anni giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, è stato redattore della rivista La Pratica Analitica. Oltre alla pubblicazione di numerosi articoli, ha curato il libro Fra Cristo e il Si. Saggi su Psicologia Analitica e Cristianesimo (2009) e ha collaborato ai volumi collettanei La coppia, incontri e scontri. Percorsi e conflitti nella relazione d'amore (2016) e Metafore del Si (2017).
Roberto Maier, sacerdote milanese, è docente di Teologia all'Università Cattolica del Sacro Cuore e al Centro Studi di Spiritualità della Facolt~t Teologica dell'Italia Settentrionale. Il suo lavoro di ricerca si colloca al confine tra la teologia fondamentale e altre discipline umanistiche. Oltre a diversi contributi in opere collettanee, ha pubblicato The Game of Sophia. Economy Ecology and Human Dwelling (2016) e Il turbante azzurro (2016). Ha curato la traduzione di J-L. Nancy, La custodia del senso. Necessità e resistenza della poesia (2018). Di prossima pubblicazione è Il fondo delle parole.
Poesia ed esperienza spirituale (2019).
La violenza e la pace: sono due termini che si incontrano e spesso si scontrano nel linguaggio religioso e nelle tradizione delle diverse religioni monoteistiche. La pubblicazione riunisce tre studi pensati per gli insegnanti della religione cattolica e relativi alle tre grandi religioni del libro: l'ebraismo, il cristianesimo e l'islamismo, spesso accusate di essere state fonte di violenza motivata nel nome di Dio. I tre studi
vogliono affrontare dunque questioni di enorme importanza nella nostra cultura contemporanea, per offrire al lettore una visione aperta e serena del dibattito. Perché una cosa e sicura: la violenza religiosa non può avere Dio come giustificazione.
Un lavoro che ripercorre la storia dell'Azione Cattolica Italiana, dai suoi esordi come Società della Gioventù Cattolica nel 1867 fino ad oggi facendo emergere un tessuto associativo caratterizzato da uomini e donne che hanno lasciato un'impronta socio-ecclesiale significativa nel tempo. Una ricerca che riserva attenzione in particolare ai documenti, alle pubblicazioni e ai sussidi più attuali.
Che cos’è la verità e, più in particolare, quali sono le caratteristiche della verità etica? La prima parte del volume prova a misurarsi con questa difficile questione, chiamando in causa i testi fondamentali della tradizione filosofica occidentale, da Aristotele sino ai contemporanei.
Nella seconda parte del volume, invece, si discute del presunto valore assoluto della regola del “dire la verità” e delle sue possibili eccezioni. I protagonisti di questa seconda parte sono Omero, Platone, Agostino, Kant, Constant e alcuni bioeticisti contemporanei.
La terza parte, infine, è dedicata a un intenso colloquio con il filosofo Paul Ricœur sul tema della verità, nei suoi più diversi aspetti.