
Figlia di un tempo di grandi trasformazioni, con la sua nuova concezione del mondo e dell'individuo la Riforma protestante ha contribuito a determinare cambiamenti sociali di grande rilievo.
Il ritorno alle fonti e la centralità della Bibbia hanno portato a una diffusa alfabetizzazione, allo studio approfondito delle lingue antiche, alla nascita di case editrici.
La rivalutazione delle potenzialità e del valore dell'individuo hanno condotto alle battaglie in favore della libertà religiosa, dei diritti umani, della parità di genere.
Ma l'apporto dei protestanti è stato significativo anche nell'ambito della musica, della scienza, dell'economia, del welfare, della democrazia, dell'ecumenismo...
Nelle file protestanti non mancano, inoltre, numerosi premi Nobel.
Il volume intende mettere in luce come la laicità costituisca una componente imprescindibile della concezione moderna della democrazia, del costituzionalismo e dei diritti civili e religiosi in una società politicamente, culturalmente e socialmente pluralista.
Interventi di
Piero Bellini, Alfonso Di Giovine, Tullio Monti, Stefano Rodotà, Massimo L. Salvadori, Franco Sbarberi, Carlo Augusto Viano, Gustavo Zagrebelsky
Dalla quarta di copertina:
In tutto il mondo si assiste a un ritorno del "sacro" e della dimensione religiosa nella vita di tutti giorni fatto che sembra in apparenza andare contro quello che pareva costituire l'inarrestabile e progressivo fenomeno di secolarizzazione e/o laicizzazione delle società occidentali.
Nella società contemporanea, sempre più multietnica, multiculturale e multireligiosa, la laicità delle Istituzioni costituisce il più sicuro punto di riferimento per evitare l'inasprimento di fenomeni di fondamentalismo e integralismo religioso, di ogni matrice, pericolosamente disgregativi del patto di civile convivenza fra tutti i cittadini, uguali e portatori degli stessi diritti e doveri di fronte alle Istituzioni.
In tale scenario, la cultura laica è chiamata con forza a ridestarsi dal torpore, troppo a lungo assaporato, in cui l'aveva fatta cadere l’illusione che certe conquiste fossero state acquisite una volta per tutte, almeno nell'Occidente liberale.
"Dobbiamo o no fare una Costituzione democratica, che abbia alla sua base i diritti di libertà? Tra questi c'è il diritto di eguaglianza di tutti i cittadini, la libertà di religione, la libertà di coscienza".
Piero Calamandrei (1947)
In questo volume Giorgio Bouchard dimostra un fatto sottovalutato, e talvolta addirittura negato, da alcuni studiosi italiani ed europei, ossia che la concezione politica di Barack Obama – primo presidente nero degli Stati Uniti e premio Nobel per la pace a meno di un anno dall’elezione – è fortemente intrecciata al suo pensiero religioso.
Figlio di una protestante secolarizzata e di un musulmano ateo, buon conoscitore del cristianesimo e dell'islam, Obama unisce alla tradizione liberal americana una fede cristiana moderna, aperta e dialogante, riuscendo a parlare in modo convincente sia ai credenti sia ai "laici", e a proporre a tutti una vera e propria rigenerazione morale e civile della società.
A cent'anni dalla nascita di Tullio Vinay, la figlia Paola ne ripercorre la vita e la straordinaria vicenda dell'impegno, insieme religioso e sociale, a favore degli oppressi e dei perseguitati.
Fondatore del Centro ecumenico Agàpe nelle Valli valdesi del Piemonte e del Servizio Cristiano di Riesi, nel cuore di una Sicilia gravata da pesanti servitù sociali e culturali, strenuo difensore dei prigionieri politici nel Sud Vietnam, senatore della Repubblica da indipendente di sinistra, nel 1981 Vinay ricevette l'onorificenza di "Giusto delle Nazioni" dallo Stato di Israele per aver salvato numerosi ebrei dalla deportazione.
La biografia di Tullio Vinay scritta da sua figlia Paola rende giustizia a un personaggio essenziale nella storia del nostro paese lungo il Novecento.
All'inizio dei tempi tutto era buio, assolutamente buio, così buio che non riusciresti neanche a immaginartelo.
Non si sarebbe potuto vedere a un palmo dal proprio naso.
Beh! D'altronde, a quel tempo non esisteva né il palmo della mano, né il naso, visto che non erano stati ancora creati.
E non c'erano esseri umani, né animali e neanche la terra, il sole, il cielo e tutte le altre cose.
Oltre al buio, solo un forte vento soffiava furioso su un'immensa massa d'acqua scura...
La storia di Davide, da pastorello a re d'Israele, è una delle epopee più belle di tutta la Bibbia. La sua vita si intreccia con quella di Saul, del profeta Samuele e del gigante Golia; si intreccia però anche con quella dell'evoluzione di Israele dalle dodici tribù a potenza politica e militare dell'antico Vicino Oriente.
La lettura di Paolo da Agostino a Barth passando per Lutero
Il diverso impatto del vangelo a seconda della posizione occupata nell'ordine sociale
L'importanza di Paolo come interprete del messaggio di Gesù
Rivolto a "ogni uomo", il vangelo di Paolo ha palesemente portata universale. Scritto tuttavia in un linguaggio maschile, sembra escludere le donne.
Come fare, quindi, di un testo a cui il genere sembra estraneo una lettura che lo comprenda, continuando inoltre a essere una buona novella per le donne e gli uomini d'oggi?
Analizzando il modo in cui l'apostolo utilizza il linguaggio maschile e femminile, i testi che affrontano direttamente la differenza sessuale e quelli in cui le donne vengono chiamate per nome, Elizabeth Green individua una struttura portante da declinare secondo il genere: nel pensiero di Paolo la questione emerge così al di là della relazione tra uomini e donne per investire una serie di attualissime questioni sulle diversità, tra cui l'orientamento sessuale.
Quello di Ernest Best è un approfondito commentario critico alla Seconda lettera ai Corinzi, testo ricco e complesso, ormai comunemente considerato un insieme di epistole composte da Paolo di Tarso in periodi diversi.
Difendendo il proprio operato, le proprie intenzioni e il proprio ruolo all’interno della comunità cristiana da lui stesso fondata, Paolo vi distingue polemicamente i veri apostoli dai falsi: i primi sono semplici annunciatori del Vangelo e predicatori di Gesù Cristo laddove i secondi mettono in luce la propria personalità fino a suscitare nei fedeli forme di acritica venerazione che fanno della chiesa un gregge retto da capi autoritari e tirannici.
In questo, così come in altri elementi, il testo paolino continua a rivelare per Best la sua attualità.