È importante interessarci ancora oggi a ciò che Gesù ha fatto e detto tanti secoli fa? Le persone che gli hanno dato fiducia hanno sempre pensato di sì. Per questo hanno scritto e tramandato un testo che contiene la sua storia, al quale hanno dato il nome "vangelo", che significa "buona notizia". La "buona notizia" è che Gesù distrugge le barriere che separano le persone tra di loro e Dio. La sua storia è fatta di incontri che sfidano tutti gli ostacoli. Avere fiducia nella "buona notizia" significa, quindi, lavorare per abbattere quante più barriere e ostacoli possibile per renderla accessibile. A volte leggere e capire un testo così antico può essere già di per sé una barriera: parole difficili, riferimenti a usanze che non conosciamo, storie e situazioni apparentemente così lontane da noi... Il libro che hai tra le mani è il vangelo di Marco, è su misura per te perché anche le barriere di lettura possono essere affrontate e superate per permettere a tutti di leggere la "buona notizia" che vi è contenuta e che è in grado di fare ancora oggi la differenza. Il vangelo di Marco in una speciale edizione facilitata, adatta anche a bambini con DSA, ricca di illustrazioni, cartine, approfondimenti e curiosità. Età di lettura: da 6 anni.
L'inbook - dove "in" sta per "inclusione" e "book", ovviamente, per "libro" - di Cinzia Martin e Giuliana Martina propone il testo e un commento al Padre nostro accessibile a tutti i bambini e ragazzi grazie alla traduzione in simboli e alle evocative illustrazioni di Giuseppe Sala. Età di lettura: da 6 anni.
Dopo il volume dedicato in questa stessa collana a Leonard Cohen, Brunetto Salvarani e Odoardo Semellini si mettono alla ricerca degli elementi etici e religiosi presenti in uno degli eroi più noti e amati del fumetto italiano, il cowboy Tex Willer, ranger abilissimo nel maneggiare la Colt, amico dei pellerossa, antischiavista e avversario di ogni ingiustizia. «Tex Willer potrebbe essere considerato il modello del nuovo uomo italiano nel secondo dopoguerra, quasi a offrire, forse suo malgrado, un prontuario esistenziale per il Belpaese uscito con le ossa rotte dal conflitto. Reinventando l'identità nazionale andata in pezzi in una nuova, di stampo maschile, che fruga nella consolidata tradizione western per rinvenirvi un punto di riferimento atto a ripensare il problematico rapporto fra individuo e autorità. Un manuale di pronto utilizzo in cui centrali sono temi come lealtà, libertà, oppressione, violenza e linguaggio, grazie a cui Tex è destinato a diventare, nell'arco di pochi decenni, non solo un personaggio ben riconoscibile nella cultura pop tricolore, ma anche l'eroe di una delle più rilevanti e longeve saghe contemporanee» (Brunetto Salvarani e Odoardo Semellini).
Un invito alla lettura quotidiana della Bibbia
Uno strumento di comunione spirituale intorno al testo biblico
Un lezionario ecumenico di passi biblici e meditazioni giornaliere
Paolo Ricca
ha insegnato Storia del cristianesimo presso la Facoltà valdese di Teologia di Roma. Ha conseguito il dottorato in Teologia presso la Facoltà teologica dell’Università di Basilea, con una tesi diretta dal prof. Oscar Cullmann. La Facoltà di Teologia dell’Università di Heidelberg gli ha conferito la laurea honoris causa. È stato spesso ospite della trasmissione radiofonica di Rai 3 Uomini e profeti. Ha insegnato come professore ospite presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma.È direttore della Collana «M. Lutero - Opere scelte» della Claudiana, di cui ha curato i seguenti volumi: Gli articoli di Smalcalda. I fondamenti della fede (1537-38) (1992), La libertà del cristiano (1520) (2005), Alla nobiltà cristiana della nazione tedesca (1520) (2008), Le Resolutiones. Commento alle 95 Tesi (1518) (2013), L’autorità secolare, fino a che punto le si debba ubbidienza (1523) (2015) e Da monaco a marito. Due scritti sul matrimonio (1522 e 1530) (2017).
Combinando vari metodi interpretativi (storico, teologico, storico-sociale, psicologico e della semantica delle immagini), Gerd Theissen e Petra von Gemünden propongono una rilettura innovativa e originale del più importante testo teologico dell’apostolo Paolo, la Lettera ai Romani.
«L’interpretazione da noi proposta dell’Epistola ai Romani sostiene questa tesi: la Lettera contiene un programma di riforma del giudaismo antico. Paolo fu un riformatore del giudaismo: non intendeva istitui-re una nuova religione, ma rinnovare il giudaismo. In questa riforma fallì, ma egli divenne in tal modo l’architetto del cristianesimo».
Gerd Theissen, Petra von Gemünden
I saggi contenuti in questo volume – scritti da un teologo e da uno storico, dalle rispettive prospettive e in dialettica fra loro – vogliono rappresentare un aiuto ad approfondire e a “rileggere” il pensiero teologico di Lutero e le ripercussioni che questo ha avuto nei secoli successivi, nonché offrire qualche spunto e, magari, qualche “sorpresa” alla riflessione su una figura che rimane centrale nella storia, non solo della Riforma protestante.
«I due autori sono coscienti delle discussioni storiografiche in corso ma offrono consapevolmente un approccio “vecchio stile” incentrato sul pensiero di Martin Lutero. Questo innanzi tutto perché a livello storico resta innegabile che per i protagonisti del Cinquecento le questioni teologiche avevano un significato profondo, non semplice da comprendere per la nostra cultura secolarizzata: la teologia può ancora aiutare a comprendere questa storia.
Il secondo motivo è che l’analisi del pensiero di Lutero porta chi legge al confronto con un’esistenza teologica paradigmatica (vissuta nella fede cristiana), ed è soltanto in questo senso che la giustificazione per fede mantiene la sua centralità. La testimonianza di Lutero e degli altri riformatori resta una voce fraterna che merita la nostra attenzione critica».
Fulvio Ferrario, Lothar Vogel
Questo libretto contiene una parte teorica che affronta il tema delle benedizioni a partire da diversi punti di vista e tradizioni. Segue una serie di benedizioni per eventi cultuali, famigliari e personali; e infine una scelta di canti e inni della tradizione battista, metodista e valdese, contenuti in innari attualmente in uso o a disposizione delle chiese. Perché un libro sulle benedizioni? Perché viviamo in un tempo in cui si maledice facilmente chi non la pensa come noi, chi è diverso da noi - e invece la Scrittura ci ricorda che la fede è innanzi-tutto scoperta del volto di Dio vicino, solidale, amichevole... benedicente! A chi è rivolto un libro sulle benedizioni? A chi ha il cuore colmo di parole di lode e ne cerca an-cora sempre nuove; a chi ha il cuore colmo di parole di amarezza, ma non si rassegna e anzi vuole scoprirne di belle e gioiose; a chi sente che le parole di altri aiutano a dare forma alle nostre; a chi vuole fare un regalo a un amico o a un'amica che non è ancora cristiano o evangelico e ha bisogno dell'annuncio della salvezza.
Il volume a cura di Élise Boillet e Lucia Felici propone uno studio pluridisciplinare sulle pratiche religiose e sulla loro visibilità nello spazio urbano dell'Europa moderna, con particolare attenzione alla Francia e all'Italia. Il tema è analizzato nel suo rapporto con la nascita di teorie e pratiche di tolleranza religiosa, ma non solo. «Abbiamo dedicato il volume al tema della simulazione e della dissimulazione religiosa, alla sua complessità, addirittura ai suoi paradossi, che si riflettono concretamente nella gestione degli spazi urbani e lasciano la loro impronta nel paesaggio delle città. Queste nozioni fanno parte della dialettica tra ciò che è visibile e ciò che è invisibile, mostrato e nascosto, esterno e interno, pubblico e privato, passato e presente. Esse informano le politiche religiose delle istituzioni civili ed ecclesiastiche nelle città, le quali, in modo più o meno variabile e durevole, tollerano, cioè sopportano senza punirla, la visibilità e l'udibilità della religione dell'altro o, al contrario, la spingono nella trincea della clandestinità». (Élise Boillet)
L'identità degli abitanti del sito archeologico di Qumran, in cui furono rinvenuti i rotoli del Mar Morto, continua a interessare non solo gli studiosi ma anche il grande pubblico. La ricerca di Silvio Barbaglia, anche attraverso una rilettura originale del Documento di Damasco, sposta il baricentro delle origini della biblioteca di Qumran dalla Giudea all'Egitto, presso Eliopoli, dove sorse e si sviluppò un nuovo centro istituzionale e cultuale degli ebrei, con un proprio tempio legittimo.
Sabina Baral e Alberto Corsani – in dialogo con Massimo Recalcati, Bruno Forte, Bruna Peyrot, Stefano Levi Della Torre, Eraldo Affinati, Vivian Lamarque, Michel Kocher, Elisabetta Ribet e Gianni Genre – raccontano di una fede che, oggi, mostra una certa esitazione a palesarsi, aggrappandosi a dettagli e piccole cose, per tentare egualmente il salto verso il «progetto più grande che Dio ha per noi».
«Perché balbettiamo quando si tratta di spiegare al nostro vicino di casa in cosa consiste la nostra fede? Perché ci sentiamo orgogliosi della nostra chiesa e del suo agire sociale, ma al contempo siamo titubanti nel dire che a muoverci è l’Evangelo? Nella Bibbia leggiamo che la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono: ma come dire, oggi, che quanto non si vede ha per noi credenti un significato? La bellezza della fede è che non dà risposte immediate, fornisce però un senso alla nostra vita. Oggi la ritroviamo nei dettagli, negli interstizi, nelle lacune, negli spiragli. Con l’aiuto di alcuni interlocutori, in queste pagine abbiamo cercato lo slancio per ripartire da qui senza rassegnazione e guardare al di là di un presente ripiegato su se stesso».
Sabina Baral, Alberto Corsani