lo psicologo, quando deve decidere quali strumenti impiegare per un tailored assessment, può trovarsi in difficoltà data la molteplicità dell'offerta presente sul mercato. L'esperienza pluriennale degli autori che hanno contribuito al volume permette di dare alcune linee guida nell'impiego di questi strumenti. Le diverse sezioni (test cognitivi, self-attribution test, stimulus attribution test, storytelling) includono i test di utilizzo più consolidato dalla pratica clinica, suddividendoli nei due grandi gruppi: i test per la valutazione del funzionamento cognitivo e quelli per la valutazione della personalità. Di ciascun test è descritta la struttura, sono elencate le caratteristiche psicometriche fondamentali e sono fornite le informazioni necessarie per orientare studenti e giovani psicologi nella scelta dello strumento diagnostico più adatto.
Lo scrittore Albert Camus non è morto nell'incidente del 4 gennaio 1960. Un suo grande amico, il genetista Jacques Monod, va a trovarlo in ospedale. Stanno scrivendo un libro insieme. Leggono le bozze, ricordano le avventure durante la Resistenza a Parigi. Nel segno del disincanto, prende forma una visione del mondo. La scienza ha svelato la finitudine di tutte le cose: dell'Universo, della Terra, delle specie, di ognuno di noi. Come trovare un senso all'esistenza accettando la nostra finitezza? Camus e Monod passano in rassegna le possibilità laiche di sfidare la morte. L'investigazione diventa un giallo filosofico. Forse la finitudine non implica nichilismo, ma al contrario solidarietà, rivolta, una vita piena. In un gioco raffinato di fatti e finzioni, "Finitudine" è la storia della vera amicizia tra due Premi Nobel, un dialogo avvincente, un libro dentro un libro.
"Nasce finalmente una democrazia di donne e di uomini": così Teresa Mattei, la più giovane costituente italiana, celebrava l'approvazione del principio di eguaglianza nella Costituzione. Ma oggi è davvero così? Marilisa D'Amico ripercorre le tappe del cammino per raggiungere la parità nel nostro Stato costituzionale, muovendo dalle origini antichissime degli stereotipi di genere che ancora ostacolano l'uguaglianza e danno vita a una "parità ambigua". Questa ambiguità si riflette nei molti temi affrontati dall'autrice: i diritti riproduttivi, lo squilibrio di genere ai vertici delle istituzioni, la difficoltà di conciliare il tempo dedicato alla famiglia e al lavoro, l'odio sessista, il dramma della violenza di genere. L'attenzione si sposta infine sull'emergenza sanitaria attuale, che moltiplica le fragilità e amplifica le discriminazioni. Il libro si rivolge a tutti i lettori, nella convinzione che la "democrazia paritaria" sia una conquista non solo per le donne ma per la società intera e nella consapevolezza che il cambiamento debba essere soprattutto culturale e che il diritto possa solo introdurre strumenti che lo facilitino.
L'adolescenza è una fase del ciclo di vita che richiede approcci diagnostici, valutativi e clinici specifici. La fluidità di un'epoca della vita caratterizzata da instabilità psichica, corporea e relazionale costringe psicologi e psicoterapeuti a muoversi con cautela rispetto al riconoscimento delle situazioni a rischio e psicopatologiche. Questo libro presenta un modello di presa in carico dell'adolescente che coniuga teoria psicoanalitica e teoria evolutiva. Un intervento clinico che guarda alla crisi del giovane paziente come segnale di un blocco nella realizzazione dei compiti evolutivi fase-specifici. Attraverso la presentazione di diverse manifestazioni sintomatiche (ansia, gesti autolesivi, problematiche alimentari, aggressività e antisocialità, insuccesso scolastico e ritiro sociale, dipendenze da sostanze e da internet) emergono il modello teorico, che sostiene l'intervento di psicoterapia psicoanalitica in una prospettiva evolutiva, e la metodologia applicata di un lavoro clinico che prevede anche il coinvolgimento dei genitori del giovane paziente.
Questo libro offre una ricognizione delle principali genealogie novecentesche della cultura visuale, scegliendo solo tre figure paradigmatiche: Aby Warburg, Sigmund Freud e Walter Benjamin. Dopo Warburg la nozione di immagine è definitivamente cambiata. Dopo Freud lo sguardo è indissolubilmente legato al tema della sessualità e del bios. Dopo Benjamin la nozione di dispositivo e quelle di apparato, assemblage e ambiente mediale sono definitivamente cambiate. Questi autori non stanno solo alle origini della cultura visuale ma ne prefigurano gli sviluppi futuri. Da Warburg abbiamo imparato che il fare-immagine fa parte della biologia e dei comportamenti essenziali dell'Homo sapiens, un aspetto che le neuroscienze cognitive, l'antropologia, l'archeologia e la paleontologia stanno sviluppando in questi anni. Grazie a Freud sappiamo che lo sguardo è essenziale per comprendere pratiche epistemiche, questioni di genere e politiche sociali. Benjamin ci ha insegnato che i dispositivi sono elementi essenziali della nostra nicchia ecologica.
Il noto neuroscienziato Joseph LeDoux ricostruisce la storia naturale della vita sulla Terra per fornire una nuova prospettiva sulle somiglianze fra noi e i nostri antenati vissuti nel più lontano passato. Il coinvolgente resoconto dell'intera evoluzione della vita sul pianeta getta nuova luce sul modo in cui si è evoluto il sistema nervoso negli animali e si è sviluppato il cervello, e su cosa signifi ca essere umani. LeDoux sostiene qui che la chiave per comprendere importanti aspetti del comportamento umano si trova nello studio dell'evoluzione fi n dai primi organismi viventi. Ripercorrendo la catena della linea temporale evolutiva mostra come anche i più antichi organismi unicellulari dovessero risolvere problemi simili a quelli che incontriamo ogni giorno noi e le nostre cellule. In questo percorso LeDoux esplora il nostro posto nella natura, come l'evoluzione del sistema nervoso abbia potenziato la capacità degli organismi di sopravvivere e prosperare e in che modo l'emergere di ciò che noi umani indichiamo come coscienza abbia permesso alla nostra specie di ottenere sia i risultati più grandosi sia quelli più terribili.
La meteorologia è la base della nostra vita quotidiana. Come argomento di conversazione o come applicazione sul nostro smartphone, il tempo è spesso la prima cosa di cui ci occupiamo appena svegli. Eppure, dietro semplici gesti quotidiani si nasconde uno dei più grandi apparati che l'umanità abbia mai predisposto, un trionfo di scienza, tecnologia e cooperazione globale. Ma che cos'è la "macchina del tempo" e chi l'ha costruita? Andrew Blum ci guida in un viaggio attraverso questo prodigio d'uso comune. Per scoprire come funzionano le previsioni del tempo, l'autore ci porta a visitare i luoghi di osservazione degli inizi e ad assistere al lancio di satelliti modernissimi. Entra nei laboratori, negli uffici, ci racconta le intuizioni scientifiche, le osservazioni e la perfetta organizzazione che consente l'incredibile scambio di informazioni a livello globale. Infine scopriamo che la meteorologia sta vivendo un periodo d'oro, poiché gli strumenti attuali permettono di prevedere il tempo più accuratamente di quanto sia mai accaduto. Chiaro e ricco di informazioni il libro apre uno scorcio su un aspetto poliedrico della vita quotidiana, rivelando i nostri rapporti con la tecnologia, il pianeta e la comunità globale.
Come si diventa ricercatori? Attraverso una molteplicità di incontri, sembra questa la preziosa risposta che il libro propone e che cerca di indicare come via d'iniziazione alla pratica della ricerca in educazione. Micropedagogia vuole dare legittimità scientifica agli effetti di questi incontri. Il libro si prefigge di mostrare che la ricerca qualitativa in educazione non può ignorare che la crescita di adulti e professionisti vive in spazi relazionali e quotidiani, abitati da cose e persone la cui singolarità, irripetibilità, unicità sono fertile campo di studio. Il metodo biografico, l'osservazione partecipante, il metodo clinico e quello etnografico, la ricerca-azione sono soltanto alcune delle proposte qui raccolte. Il lavoro educativo e formativo oggi, con i nuovi corsi di Scienze dell'educazione e Scienze pedagogiche, è diventato una grande risorsa per la ricerca, anche grazie al contributo di figure come quella di Duccio Demetrio. La prefazione di Francesco Cappa alla nuova edizione evidenzia che questo libro è ancora uno dei migliori viatici per il ricercatore inesperto, poiché oggi abbiamo bisogno di testi che riescano a metterci in contatto con un sapere incarnato che vuole comprendere la realtà per trasformarla.
Non riuscendo a dare un senso alla pandemia, impariamo da essa per il futuro. Un minuscolo virus in una città molto lontana della Cina ha scatenato lo sconvolgimento del mondo. L'elettroshock sarà suffi ciente per rendere fi nalmente tutti gli umani consapevoli di una comunità di destino? Per rallentare la corsa frenetica allo sviluppo tecnico ed economico? Siamo entrati nell'era delle grandi incertezze. Il futuro imprevedibile è in gestazione oggi. Assicuriamoci che tenda a una rigenerazione della politica, alla protezione del pianeta e a un'umanizzazione della società: è tempo di cambiare strada.