
La gestione della classe, il mantenimento della disciplina, i differenti stili di apprendimento degli studenti, la motivazione ad apprendere sono problemi che un insegnante affronta quotidianamente per offrire ai propri alunni una scuola di qualità e che non discrimini nessuno. Il lavoro del docente si situa in un contesto che prevede la presenza di insegnanti con competenze disciplinari diverse, con sensibilità didattiche ed esperienze differenti, e che devono riuscire a collaborare per rendere il lavoro scolastico effi cace. Per ottenere i risultati migliori, il gruppo dei docenti deve essere unito, obiettivo non sempre facile da raggiungere perché richiede capacità di mediazione e di ascolto dell'altro che non tutti hanno acquisito durante il percorso di formazione. Facendo riferimento alle più recenti ricerche in ambito pedagogico e alle esperienze e buone pratiche tratte dalla quotidiana realtà scolastica, questo testo affronta le tematiche con cui gli insegnanti devono fare i conti a scuola, a partire dal ruolo che essi rivestono in classe e nel gruppo dei colleghi.
Che cos'è la gravità? Nessuno lo sa - e quasi nessuno sa che nessuno lo sa. Il fatto che qualcosa di così pervasivo possa essere altrettanto misterioso è uno dei più grandi enigmi della scienza moderna. Ma, come mostra l'autore Richard Panek in questo libro, la gravità è un problema di lunga data la cui soluzione è più vicina che mai - e le ricerche in questo campo hanno portato alla luce verità nascoste sul cosmo e sulla natura umana. Tra il romanzo giallo a tema scientifico e il divertimento filosofico, "Il mistero sotto i nostri piedi" illustra come la gravità, e i nostri sforzi per comprenderla, abbiano dato forma non solo al mondo in cui viviamo, ma anche ai nostri corpi, alle nostre menti e alle nostre culture. Il suo influsso è visibile in ogni cosa: dai miti antichi all'arredamento contemporaneo, dall'Inferno dantesco ai capitomboli di Stanlio e Ollio, dal nostro essere bipedi ai buchi neri. Il viaggio alla ricerca del vero significato della gravità ci permetterà di conoscere noi stessi e il nostro universo come mai prima d'ora.
Jaak Panksepp e Ken Davis hanno arricchito le neuroscienze affettive con una nuova teoria della personalità, fondata sull'idea che sia stata l'evoluzione a edificare nel nostro cervello le emozioni. Sono queste "memorie ancestrali" a plasmare ciò che noi indichiamo come i diversi tipi di personalità. A livello generale siamo guidati da sei emozioni. Rabbia, paura, sensibilità alla rottura delle relazioni e al rifiuto sociale sono le emozioni primarie negative, mentre le tre emozioni positive sono descritte come anticipazione speranzosa, cura o accudimento e giocosità. Queste sei emozioni sono legate a punizioni o a ricompense e ci permettono di apprendere che cosa evitare e cosa cercare in futuro. Come ultimo progetto di vasto respiro di Jaak Panksepp prima della sua scomparsa, il libro si propone non solo come testimonianza del notevole impatto delle neuroscienze affettive, ma anche come testo di massimo interesse per tutto il campo del comportamento umano. Prefazione di Mark Solms. Prefazione all'edizione italiana di Massimo Ammaniti e Nino Dazzi.
Uno dei dati scientifici che consentono di prevedere con più affidabilità l'esito positivo dello sviluppo del bambino è il fatto che ci sia stata nella sua vita almeno una persona capace di essere presente con regolarità per lui. In un'epoca di distrazioni digitali e impegni pressanti, esserci per un figlio potrebbe sembrare un compito davvero arduo. Ma, rassicurano Daniel Siegel e Tina Payne Bryson, essere presenti non richiede necessariamente grandi quantità di tempo e di energia. Esserci significa offrire al bambino una presenza di qualità, semplice da assicurare se si tiene conto di quel che serve per un sano sviluppo infantile: protezione, comprensione, conforto e sicurezza, il "poker dell'attaccamento". Basato sulle ultime scoperte delle neuroscienze, questo volume contiene racconti, "piani d'azione", semplici strategie e suggerimenti per fornire a un bambino il "poker dell'attaccamento" in ogni situazione: quando incontra difficoltà o, invece, riesce brillantemente in un compito e anche quando ci scusiamo per le volte in cui non ci siamo stati per lui. Una guida preziosa per coltivare nel bambino un sano paesaggio emotivo.
Per millenni filosofi, teologi e scienziati non sono riusciti a trovare risposte verificabili alle domande che definiscono il significato stesso dell'esistenza umana: che cosa siamo e che cosa ci ha resi quello che siamo. Nel suo esame della storia evolutiva, Wilson si spinge qui più indietro di quanto abbia mai fatto, consegnandoci un testo che mette in luce le origini profonde delle società animali e di quella umana. L'unico modo per comprendere il comportamento umano è cercare di conoscere le storie evolutive, lunghe e complesse, delle specie non umane. Tra queste almeno diciassette specie (roditori e gamberi tra gli altri) hanno sviluppato società avanzate e basate su livelli di altruismo e cooperazione simili a quelli che osserviamo tra gli esseri umani. Sulla scia di Darwin, che suggerì di studiare le origini dell'umanità tenendo conto del comportamento delle scimmie antropomorfe, Wilson sintetizza le più aggiornate ricerche svolte nel campo delle scienze dell'evoluzione, realizzando un'opera concisa ma rivoluzionaria sulla genesi della società umana. Prefazione all'edizione italiana di Telmo Pievani.
E' il lavoro più recente di Derrida, dedicato a uno dei grandi temi della filosofia morale: l'amicizia. Tutto gira attorno all'interpretazione e allo smontaggio di una frase che Montaigne riprende da Aristotele: "Oh miei amici, non c'è nessun amico". Questa che appare una manifesta contraddizione si rivela invece come il motore paradossale delle nostre idee principali riguardo al conflitto, alla politica, al dialogo. Derrida ricava così da una frase un'intera tradizione di pensiero, da Aristotele, attraverso Nietzsche, fino a Blanchot e ne indica lo sfondo implicito e l'alone di interdetto che la accompagna e la lascia aperta per noi.
In questa edizione aggiornata del suo testo di riferimento, Mardi Horowitz ripropone la concettualizzazione della Case Formulation, arricchita da nuove riflessioni e da numerosi casi clinici dettagliatamente descritti. Questo approccio alla pianificazione del trattamento psicoterapeutico ha da tempo dato prova della propria efficacia come strumento di raccolta, comprensione e concettualizzazione delle informazioni che possono essere ottenute nell'assessment del paziente. Il clinico è guidato, passo dopo passo, a identificare i problemi più significativi sottesi alla sofferenza e alla richiesta di aiuto e ad affrontarli nelle fasi progressive della terapia. Non mancano i riferimenti all'esperienza maturata nell'applicazione ormai ventennale del metodo, che ne hanno consentito l'affinamento, ma è anche importante l'attenzione rivolta ai dati della ricerca empirica contemporanea. Un testo aggiornato e in linea con le tematiche proposte dalle forme attuali della psicopatologia, nel rispetto tuttavia delle caratteristiche originarie che sono state a lungo apprezzate da psichiatri, psicologi clinici e operatori sociali. Prefazione di Glen O. Gabbard.
Ogni persona investe molti degli oggetti della sua vita di un significato inconscio, ogni persona successivamente si muove in un ambiente che evoca costantemente la storia psichica del Sé.
Prendendo il modello del lavoro onirico di Freud come paradigma per tutto il pensiero inconscio, Christopher Bollas illustra come l’analista e il paziente usino tali processi inconsci per sviluppare nuove strutture psichiche che il paziente può utilizzare per alterare la sua esperienza personale. Basandosi su questi fondamenti, continua descrivendo alcune forme molto speciali di esperienza del Sé, tra cui la tragica follia delle donne che si tagliano.
Interprete originale della teoria classica e delle problematiche cliniche, Bollas porta qui il lettore nella trama stessa del processo psicoanalitico.
Frans de Waal, etologo e primatologo di fama internazionale, ha scelto qui di approfondire il tema straordinariamente affascinante della vita emotiva degli animali. Il libro inizia con la morte di Mama, la scimpanzé legata da una profonda amicizia al biologo Jan van Hoof. Quando Mama era in punto di morte, van Hoof ha deciso di congedarsi da lei con un ultimo abbraccio, a cui Mama ha risposto con un sorriso. Questa e altre vicende simili formano il nucleo della tesi dell’autore: gli esseri umani non sono l’unica specie capace di esprimere amore, odio, paura, vergogna, disgusto ed empatia.
De Waal sottolinea la continuità esistente tra noi e le altre specie, proponendo un’interpretazione radicale per cui le emozioni sarebbero come i nostri organi: gli esseri umani non hanno nessun organo in più rispetto agli altri animali, e lo stesso vale per le emozioni. L’invito è ad aprire il cuore e la mente, a notare le moltissime connessioni esistenti tra la nostra e le altre specie e a cambiare il modo di vedere il mondo che abbiamo intorno.
È tempo di tracciare un bilancio critico delle dinamiche migratorie che hanno investito l’Italia negli ultimi anni, riconducibili ai conflitti in Libia e in Siria, e dei discorsi pubblici costruiti attorno alle stesse.
Ha veramente senso parlare di esodi epocali e di invasioni? Se i flussi migratori sono rappresentati in termini di minaccia alla sicurezza, stiamo parlando della sicurezza di chi? E in che termini costruire un senso di sicurezza per alcuni determina spazi di insicurezza per altri?
Saldando insieme rapporti di forza e sistemi di rappresentazione, si costruisce una storia sociale delle migrazioni via mare verso l’Italia capace di collocare queste ultime entro uno scenario storico-politico ampio ed entro specifiche regolamentazioni giuridiche della frontiera. Da questa prospettiva, diviene possibile ripensare tanto il tema dell’accoglienza di migranti e rifugiati quanto il senso dell’azione umanitaria e del diritto d’asilo.