"Cultura materiale" ricostruisce i punti salienti di un dibattito classico all'interno della storia dell'antropologia. Qual è il rapporto tra l'uomo e l'infinito numero di oggetti che compongono la sua vita quotidiana? Cosa trasforma un oggetto in oggetto d'arte, simbolo identitario, strumento di potere, mezzo di distinzione sociale, ricettacolo di memoria, oggetto di valore o oggetto senza valore pronto per essere gettato via? Come la cultura e le relazioni tra uomini prendono forma attraverso il mondo delle cose che ci circonda? Come la materialità si lega con il campo dell'immaginario e dell'azione sociale? Questi e altri interrogativi compongono il campo di studi sulla cultura materiale, che qui ci portano ad analizzare la passione coloniale per il collezionismo dell'esotico, i culti cargo, i processi di mercificazione in Tanzania, la globalizzazione del sushi, l'arte dei nativi australiani o, ancora, la sfrenata passione per la Coca-Cola nella ex Germania dell'Est.
Come siamo arrivati ad avere una mente? Anche se la nostra comprensione dei meccanismi interni delle proteine, dei neuroni e del DNAsi è approfondita in misura notevole, la questione dell'origine della mente è ancora in gran parte un mistero. La situazione sta cambiando, afferma Daniel Dennett. In Dai batteri a Bach, la sua esplorazione finora più esauriente del pensiero evoluzionistico, sviluppa idee dell'informatica e della biologia per mostrare come una mente capace di comprendere possa effettivamente essere emersa dai processi non intenzionali della selezione naturale. In parte thriller filosofico e in parte audace congettura scientifica, questa pietra miliare amplia temi che hanno sostenuto la leggendaria carriera di Dennett in posizione di primo piano nel pensiero filosofico.
L'ipotesi di Latour è che non si possono comprendere le posizioni politiche degli ultimi cinquant'anni se non si attribuisce un posto centrale alla questione del clima e della sua negazione, di cui Donald Trump non è che il simbolo più conosciuto. È questo che spiega l'esplosione delle ineguaglianze, l'ampiezza della deregulation, la crescita del populismo. Siamo entrati nell'epoca di un profondo disorientamento, che vede la terra sottrarsi a noi umani come terreno di vita, reagendo alle nostre azioni con sconvolgimenti climatici globali. Per contrastare tale politica, occorre tracciare una nuova rotta e dunque disegnare una mappa delle posizioni imposte da questo nuovo paesaggio, avendo come obiettivo un mondo diversamente abitabile per sé e per i propri figli.
Le conferenze che Franco Basaglia tenne in Brasile nel 1979 rappresentano un documento d'eccezione che qui per la prima volta è possibile leggere nella sua integrità. Si tratta di una sorta di testamento intellettuale e di un bilancio critico sulla psichiatria all'indomani della "legge 180" (maggio 1978), di cui nel maggio di quest'anno ricorre il quarantennale. Oggi queste vivacissime conferenze sono il modo migliore per avvicinarsi a Basaglia e alle ragioni della sua pratica, alla sua straordinaria comunicativa e al suo modo di lavorare e di far politica, capace di centrare temi e problemi ancora aperti.
Che cosa è stato il Maggio 68? Lo sguardo straordinariamente acuto di Edgar Morin sugli eventi di quel mese cruciale (università occupate, agitazioni, barricate, scontri) restituisce un'immagine vivida dell'amalgama che dà origine alla protesta. Sempre intrecciando istanze libertarie e velleità rivoluzionarie, conflitto generazionale e lotta di classe, il movimento studentesco e giovanile di quell'anno apre una faglia, una breccia, dentro la quale si riversano processi innovativi: la parità uomo-donna, la difesa delle minoranze, la coscienza ecologica, l'esigenza di riappropriarsi delle scelte di vita. La rivolta studentesca e giovanile del maggio non sfocia, secondo Morin, in una rivoluzione politica o sociale, ma annuncia un rinnovamento culturale e antropologico. La crisi che provoca non è una crisi politica ma una strisciante crisi di civiltà, di quella "civiltà del benessere" ancora trionfante negli anni immediatamente precedenti il 1968.
In che modo l'intelligenza artificiale influirà su criminalità, giustizia, occupazione, società e sul senso stesso di essere umani? Come possiamo far crescere la nostra prosperità grazie all'automazione senza che le persone perdano reddito o uno scopo? Quali consigli dobbiamo dare ai bambini di oggi per la loro futura carriera lavorativa? Dobbiamo temere una corsa agli armamenti con armi letali autonome? Le macchine alla fine ci supereranno sostituendo gli umani nel mercato del lavoro? L'intelligenza artificiale aiuterà la vita a fiorire come mai prima d'ora o ci darà un potere più grande di quello che siamo in grado di gestire? Questo libro offre gli strumenti per partecipare alla riflessione sul tipo di futuro che vogliamo e che noi, come specie, potremmo creare. Non teme di affrontare l'intero spettro dei punti di vista o i temi più controversi: dalla superintelligenza al significato dell'esistenza, alla coscienza e ai limiti ultimi che la fisica impone alla vita nel cosmo.
Moderno e postmoderno, pur trovando nell’arte alcuni punti di riferimento, sono termini che possiedono ampi significati “culturali”: non determinano un periodo storico definito, un percorso concettuale stabile, ma sono all’origine di molteplici incroci, che in questo libro si vogliono illustrare, con la finalità di costruirne un “bilancio”.
Tale descrizione conduce a un risultato che può essere sinteticamente anticipato: con la fine del secondo millennio, le differenze tra moderno e postmoderno tendono a sfumare, indicando piuttosto una comune genesi, che conduce verso nuove prospettive di pensiero.
Biografia dell'autore
Elio Franzini è docente di Estetica all’Università degli Studi di Milano. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Fenomenologia dell’invisibile. Al di là dell’immagine (2001).
Il rinnovato interesse odierno per la cultura organizzativa ha indotto Edgard Schein a mettere mano a un’ampia revisione del suo testo, diventato ormai un classico, presentando, in questa quinta edizione, le ricerche e i dati più recenti che sono massimamente rilevanti per il mondo dell’impresa.
Il cambiamento culturale e organizzativo è una delle sfide più complesse da affrontare per il management. Schein offre qui una guida necessaria per muoversi in un mondo sempre più multiculturale, integrata da nuovi esempi pratici e da due capitoli che esaminano le possibili soluzioni alle difficoltà di lavorare in questi nuovi contesti.
Quali sono gli elementi davvero essenziali nell'intreccio teorico e clinico su cui si basano le psicoterapie dinamiche? Glen Gabbard presenta con eccezionale concretezza i principi fondamentali della psicoterapia psicodinamica, focalizzandosi sul lavoro a lungo termine nella terapia individuale degli adulti. Nel volume si forniscono indicazioni precise su come applicare i concetti chiave della teoria psicodinamica anche ai casi più complessi e su come governare le incertezze che emergono durante il lavoro terapeutico. L'autore affronta temi quali la valutazione, l'inizio e la conclusione della terapia, la resistenza, il controtransfert, i sogni e le fantasie, la supervisione. In questa nuova edizione, l'aggiunta dei risultati dei più recenti studi di neuroscienze cognitive sul funzionamento mentale inconscio tiene il lettore al passo con i progressi nel campo. Il DVD allegato offre inoltre la possibilità di osservare un clinico esperto come Gabbard al lavoro. Con gli accorgimenti necessari per celare l'identità delle persone coinvolte, le scene mostrano episodi effettivamente accaduti nel corso di una psicoterapia. Questi esempi sono integrati nel testo, in cui si indica al lettore quando dovrebbe guardare un particolare caso clinico e si fornisce un commento per spiegarlo più dettagliatamente.
Introduzione di Marsha Linehan
La terapia dialettico-comportamentale (DBT) fornisce protocolli evidence-based per trattare alcuni dei più complicati problemi clinici. Questa lucida guida di Charles Swenson, autorità indiscussa nel campo della DBT, rivela che la chiave per una presa di decisioni efficace risiede nel comprendere le connessioni fra le strategie cliniche necessarie momento per momento e i princìpi chiave della DBT.
Swenson definisce le strategie e le abilità che scaturiscono direttamente dai paradigmi fondamentali di accettazione, cambiamento e dialettica. Numerosi e dettagliati esempi clinici illustrano la DBT in azione e mostrano come mettere in pratica i princìpi della DBT nella terapia individuale, nei gruppi di skills training e nel team di consultazione.