Benvenuto nella fattoria! Impara, gioca e divertiti con tante attività stuzzicanti per il tuo ingegno e i bellissimi disegni. Parti per un viaggio tra gli animali della fattoria e passa ore di straordinaria allegria! All'interno: 1 albo da colorare;, 1 libro-gioco con tante attività (puzzle, trova le differenze, disegna tu...); più di 100 coloratissimi sticker,; 1 mazzo con 32 carte per giocare a memory o da usare come più ti piace. Età di lettura: da 5 anni.
Sei pronto per un faccia a faccia con i dinosauri? Impara, gioca e divertiti con tante attività stuzzicanti per il tuo ingegno e i bellissimi disegni. Parti per un incredibile viaggio nella preistoria e passa ore di straordinaria allegria! All'interno: 1 albo da colorare; 1 libro-gioco con diverse attività (puzzle, trova le differenze, disegna tu...); più di 100 sticker coloratissimi; 1 mazzo di 32 carte per giocare a memory o da usare come più ti piace. Età di lettura: da 5 anni.
Com'era Beethoven da bambino? E Margherita Hack? Apri la valigetta per conoscere questi e tanti altri personaggi diventati famosi grazie al loro talento. Divertiti a giocare con loro e scopri il piccolo genio che c'è in te. All'interno: 1 albo da colorare; 1 libro-gioco con tante attività (puzzle, trova le differenze, disegna tu...); più di 100 coloratissimi sticker; 1 mazzo con 32 carte per giocare a memory o da usare come più ti piace. Età di lettura: da 5 anni.
Nel 1899, ricordando i suoi soggiorni in Italia, Lev Tolstoj scriveva alla moglie: «Firenze, è vero, anche a me piace per la modestia e la gradevolezza. Al mio tempo - tuttavia - d'improvviso si cominciò a sciupare: era diventata capitale». Molti dei viaggiatori stranieri che in quegli anni intraprendevano il grand tour lungo le strade italiane rimanevano interdetti davanti ai cantieri che affollavano il centro storico. Osservando gli sventramenti degli stretti vicoli fiorentini, Ruskin rimpiangeva la Firenze immobile di alcuni anni prima, quando era ancora possibile attraversare le stesse strade percorse da Dante. La trasformazione aveva preso il via con l'unità d'Italia, quando i politici sabaudi avevano deciso di spostare temporaneamente la capitale da Torino a Firenze, nella speranza di stabilirla un giorno a Roma, ancora da conquistare. Il ruolo di capitale, seppure provvisoria, aveva reso necessari cambiamenti strutturali che minacciavano l'antica pianta della città: le mura medievali furono abbattute e al loro posto nacquero ariosi boulevard e interi quartieri sorsero a ridosso della città vecchia. Le trasformazioni di Firenze tuttavia non sono paragonabili a quelle che coinvolsero Roma. Dal 1871 le vie dell'Urbe sono invase di calcinacci e ponteggi, mucchi di pozzolana rossa e muraglie di detriti, lastre di travertino e polvere. I borghi del centro demoliti o ridisegnati, gli enormi spazi verdi delle ville patrizie all'interno delle mura - caratteristica peculiare della geografia urbana di Roma - venduti e edificati. Quella che era la provinciale e immobile città dei papi cominciò a crescere a dismisura, senza controllo. Utilizzando le testimonianze e i diari dei viaggiatori del tempo, Attilio Brilli insegue la capitale nel suo viaggio da Torino a Roma, attraverso Firenze, e ci restituisce la cronaca avvincente di un momento decisivo della storia italiana: la nascita di una società moderna, espressione di una nuova classe sociale, che avrebbe cambiato nel profondo la fisionomia delle grandi città italiane.
All'alba del 2 agosto 316 a.C, nella piana di Canne, si fronteggiano due schieramenti: l'esercito romano, guidato dai consoli Lucio Emilio Paolo e Gaio Terenzio Varrone, e l'armata del cartaginese Annibale, che ha valicato le Alpi con i suoi elefanti e disceso la penisola, travolgendo le difese dei popoli fedeli a Roma. Nonostante un esercito numericamente inferiore ed eterogeneo per lingue, costumi e credenze, i generali cartaginesi avrebbero presto sbaragliato le celebri legioni romane. La sottile mezzaluna dei soldati cartaginesi distruggerà, infatti, la compatta formazione oplitica romana, in una manovra a tenaglia che sarà di ispirazione per molti altri grandi generali, primo su tutti Napoleone Bonaparte. A scontrarsi a Canne non sono però soltanto due eserciti, ma due civiltà: due diversi modi di fare la guerra, di strutturare il potere e la società, due modi di intendere la virtù. Ripercorrendo le fasi della battaglia, dalla preparazione alla disfatta. Massimo Bocchiola e Marco Sartori allargano lo sguardo sui retroscena di entrambi gli eserciti, sul dramma dei condottieri e dei soldati semplici destinati a trucidarsi a vicenda in un lungo scontro all'arma bianca. Quell'esempio magistrale di tattica bellica, quel caso da manuale nella storia della strategia richiese infatti uno spaventoso tributo di sangue che sembra rivaleggiare in termini di vittime con Hiroshima e Nagasaki, tragedie figlie di altri tempi e di altre, terribili tecnologie. Il paragone potrebbe sembrare fuori luogo, ma tutta la vicenda di Canne riecheggia in avvenimenti recenti se non recentissimi, tra populismi, complotti e scontri di civiltà, come evidenzia bene Siegmund Ginzberg nel saggio che chiude il volume. Ma l'eterna attualità di Canne è anche nel suo essere la storia di tutte le battaglie campali: geometriche coreografie belliche e sanguinosa miseria della carne, il genio del singolo e il sacrificio di molti, la bellezza e la morte, tutto concorre al fascino eterno e sinistro di uno scontro senza tempo, e senza pari.
Nell'ottobre dell'801, nella piccola località di Porto Venere attraccarono alcune navi su cui torreggiavano le insegne del califfo: lo sfavillante corteo dell'ambasciatore Ibrahim ibn al-Aghlabn era diretto ad Aquisgrana, carico di doni per l'imperatore Carlo Magno, incluso un maestoso elefante albino che seminò il panico tra gli abitanti del minuscolo borgo. Si trattava della degna risposta a una prima ambasciata dell'imperatore a Baghdad, nel 797, volta a stringere rapporti col califfato per fronteggiare i pirati musulmani che infestavano il Mediterraneo e per arginare la presenza omayyade in Spagna. L'immagine di quell'elefante, apparso nel golfo ligure come un esotico miraggio, rimane impressa a segnare una tregua momentanea nel lungo, conflittuale e sanguinoso rapporto tra Oriente islamico e Occidente cristiano. Meno di due secoli prima, dopo la morte di Maometto, le masse islamiche si erano affacciate al Mediterraneo dalle profondità del deserto, fino a lambire i confini dell'impero erede dell'antica tradizione romana: Bisanzio. Sotto la guida dei primi califfi, le avanguardie di una nuova religione, simile e al contempo diversa dal cristianesimo, si lanciarono alla conquista di nuove terre e alla sottomissione di interi popoli. Ma fu solo con le prime crociate che il mondo cristiano abbracciò una volta per tutte l'idea di un conflitto religioso oltre che politico, dando il via a una terribile Guerra dei mille anni. In questo lungo racconto storico cambieranno gli attori principali e gli assetti geopolitici, nasceranno nuovi imperi e cadranno nella polvere magnifici sultani e orgogliosi sovrani, si combatteranno grandiose battaglie e logoranti assedi, muteranno le armi e le tecnologie fino a giungere sulle soglie del terzo millennio. Sembra infatti sorgere all'orizzonte l'alba di un nuovo, crudele califfato, che per l'Occidente non ha in serbo cortei, né regalie, né tanto meno elefanti in dono: efferatezze e terrorismo sono la loro unica idea di ambasciata. Arrigo Petacco scandaglia senza remore e pregiudizi dieci secoli di scontri e violenza, alleanze e sotterfugi, massacri e devastazioni, per individuare cause e premesse di un presente che si fa di giorno in giorno più inquieto.
Una delle fiabe più belle e più note, dedicata ai piccoli che si avvicinano alla lettura autonoma per la prima volta. I testi brevi, scritti in stampatello e illustrati, utilizzano un lessico semplice, arricchito di alcune parole più complesse che costituiranno una sfida per i piccoli lettori. In fondo al libro, tanti sticker per giocare e una pagina da ritagliare per costruire la "patente del lettore". Età di lettura: da 6 anni.
Una delle fiabe più belle e più note, dedicata ai piccoli che si avvicinano alla lettura autonoma per la prima volta. I testi brevi, scritti in stampatello e illustrati, utilizzano un lessico semplice, arricchito di alcune parole più complesse che costituiranno una sfida per i piccoli lettori. In fondo al libro, tanti sticker per giocare e una pagina da ritagliare per costruire la "patente del lettore". Età di lettura: da 6 anni.
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I testi brevi, scritti in stampatello e illustrati, utilizzano un lessico semplice, arricchito di alcune parole più complesse che costituiranno una sfida per i piccoli lettori. In fondo al libro, tanti sticker per giocare e una pagina da ritagliare per costruire la "patente del lettore". Età di lettura: da 6 anni.