Dall'incontro di un aviatore perso nel deserto con un piccolo principe venuto dallo spazio nacque uno dei libri più famosi del Novecento. Presentato qui in una nuova traduzione arricchita da tavole inedite, il capolavoro di Saint-Exupéry continua a illuminare lettori di ogni età, profondo come l'amicizia, vero come una fiaba. Età di lettura: da 8 anni.
Esplora il mondo delle emozioni con questo libro illustrato. Pagina dopo pagina, grazie alla delicata bellezza dei disegni e alla poesia dei testi in rima, le emozioni prendono vita e scaldano il cuore. Età di lettura: da 5 anni.
Ogni giorno una ricetta, una rubrica, una pillola di saggezza, ogni domenica i passi evangelici puntualmente commentati, e soprattutto i preziosi consigli di Suor Germana, dispensati con la consueta saggezza. Aforismi, proverbi, modi di dire e curiosità accompagneranno la lettura quotidiana, suscitando spesso una riflessione o un sorriso.
Sulla soglia di questo saggio, denso di fatti e rapido di passo, Arrigo Petacco ha posto un esergo: "Quando comincia una guerra la prima vittima è sempre la verità. Quando la guerra finisce le bugie dei vinti sono smascherate, quelle dei vincitori diventano Storia". È quasi un'epigrafe, un memento utile per chi si appresta ad attraversare leggendo anni tumultuosi e a volte confusi, coperti prima dal segreto militare e poi, nel dopoguerra, dalla cortina fumogena della "versione ufficiale". Il secondo conflitto mondiale, scoccato all'insegna della guerra-lampo (Mussolini disse a un timoroso Badoglio: "La guerra finirà in fretta. Io ho solo bisogno di un certo numero di morti per sedere al tavolo della pace"), si sarebbe invece trascinato per anni, scatenando in Italia quella che ormai viene quasi da tutti considerata una guerra civile. Ma, ci ricorda Petacco, bisogna evitare ogni ricostruzione consolatoria: gli italiani non furono vittime innocenti, gettate nel tritacarne bellico da un megalomane Duce. Ci fu un'intera classe politica, militare, economica e intellettuale che prima acclamò Mussolini e poi, una volta prossimi alla fine, lo spacciò come unico responsabile del disastro; e anche il popolo minuto, gli operosi cittadini del fascio, furono parte attiva di questa epopea e di questa disfatta. Con e-book scaricabile fino al 30/06/2016.
La "questione veneta" costituisce una delle controverse eredità del Risorgimento. Un lascito che ancora oggi è vivo e che si riflette nella battaglia sostenuta da un numero sempre crescente di veneti per ottenere, attraverso un referendum, l'indipendenza. Ma quali sono le ragioni che animano questi "italiani riluttanti"? Quali sono le cause del loro impulso secessionista? Lorenzo Del Boca, lo studioso che da anni va scrivendo la "controstoria" del nostro Paese, ripercorre le tappe del grande tradimento subito da Venezia a partire dall 'Ottocento, quando, nel giro di poco più di cinquant'anni, i liberi cittadini della ricca e fiorente Serenissima si ritrovarono sudditi, maltrattati e depredati, dapprima degli Austriaci e quindi dei Piemontesi. Se il primo tradimento fu compiuto nel 1797 da Napoleone con lo sciagurato trattato di Campoformio, l'apice fu raggiunto col plebiscito-truffa del 1866, in cui la percentuale di chi votò "pel sì" all'annessione fu del 99,99% una cifra inverosimile e senza eguali nella storia, mai raggiunta nemmeno nei kolchoz di Stalin. Tra questi avvenimenti si trovano l'insuccesso delle rivolte del 1848 di Daniele Manin e Nicolò Tommaseo, mosse, per la verità, più dal desiderio di affrancarsi dal dominio asburgico che dalla volontà di aderire alla causa nazionale, e le azioni, non prive di ombre, di Garibaldi, La Marmora, Cialdini e Vittorio Emanuele II durante la Terza guerra d'indipendenza.
"Cicerone scrive i suoi trattati di filosofia quando viene buttato fuori dalla politica attiva. Sembra un'esperienza remota, ma è la stessa nella quale siamo, pur senza consapevolezza, oggi immersi."
Luciano Canfora
Anche a Cesare – dicono – Bruto stava a cuore, tanto che egli diede disposizioni ai generali del suo esercito di non ucciderlo in battaglia, ma di risparmiarlo. Nel caso che si fosse consegnato spontaneamente, avrebbero dovuto condurlo in sua presenza; se, invece, avesse opposto resistenza a tentativi di cattura, avrebbero dovuto lasciarlo libero senza fargli del male.
Plutarco (46-119) scrittore eclettico e fecondo (gli sono attribuiti oltre duecento titoli) è conosciuto soprattutto per le sue biografie comparate (Vite) di celebri personaggi greci e romani con le quali ha esercitato un profondo influsso sull'origine e lo sviluppo della saggistica, della letteratura biografica e della storiografia. Questo volume presenta le biografie di Filopemene e Tito Quinzio Flaminino, Pelopida e Marcello, Alessandro e Cesare. Oltre al testo greco e alla traduzione italiana a fronte, il volume comprende articolate introduzioni a ogni singola Vita, puntuali note storiche e critiche e un ricco e aggiornato repertorio bibliografico.
Gli schiavi di un dio minore vivono tra noi, anche se non li vediamo, e rimangono tracce sui giornali: il trafiletto su un bracciante morto di stenti in un campo di raccolta, l'editoriale sui magazzinieri che collassano a fine turno. Quelli che invece vivono lontani sono ridotti a numeri, statistiche: il tasso di suicidi nelle aziende asiatiche dove si producono a poco prezzo i nostri nuovi device, la paga oraria delle operaie cinesi o bengalesi che rendono così economici i nostri vestiti. D'altra parte si sa, l 'abbattimento dei prezzi, senza intaccare i guadagni, si ottiene sacrificando i diritti e a volte la vita dei lavoratori, a Dacca come a Shenzhen o ad Andria. Ma non si tratta solo di delocalizzare o impiegare manodopera immigrata. La schiavitù si insinua nelle pieghe della modernità più smagliante: non c'è in fondo differenza tra i caporali dei braccianti e i braccialetti elettronici, i microchip, le telecamere e le cinture GPS, strumenti pensati per la sicurezza ma votati al controllo. Per non parlare della mania del feedback, del commento con le stellette, l'ossessione per il costumer care che mentre coccola il cliente dà un altro giro di vite alla condizione dei lavoratori. E dove manca il padrone, c'è lo schiavismo autoinflitto dei freelance, che sopravvivono al lordo delle tasse, senza ferie pagate, contributi, tempo libero. In questo libro, gli autori smascherano gli inganni del nostro tempo, in cui la vita lavorativa si fa ogni giorno più flessibile, liquida, arresa.
"Dormivo - scrive Maometto - quando Gabriele mi portò un panno di seta coperto di lettere e mi disse: 'Leggi'. Così io lo lessi e Gabriele mi lasciò. Mi svegliai ed era come se quelle parole mi si fossero impresse nel cuore". Nacque così, secondo la tradizione islamica, al-Qu'ran, il Corano, il Libro sacro, che non è altro che "copia" dell'originale celeste trascritto da Maometto. Parola di Dio trasmessa all'uomo e che l'uomo deve ripetere sempre uguale e immutabile nei secoli. E per evitare pericolosi errori, infatti, la liturgia prevede anche precise regole per la modulazione e la pronuncia della Parola, che non può e non deve cambiare. Introduzione di Khaled Fouad Allam.