Nel volume Lazio sono raccolte le informazioni relative ai santuari della regione, suddivise per ciascuna delle cinque province e disposte secondo l'ordine alfabetico dei singoli comuni; alla città di Roma, sarà dedicato un apposito volume in preparazione. Per ogni santuario si presenta l'oggetto di culto, intorno al quale si è sviluppata la devozione, nella sua identità storico-artistica e demo-antropologica, seguendone le vicende istituzionali e rituali dal periodo delle sue origini sino ai giorni nostri. Il testo è arricchito da un ampio apparato di immagini, a colori e in bianco e nero, che danno conto della varietà degli edifici, delle caratteristiche degli oggetti di culto, delle svariate forme della devozione. Alcuni saggi introduttivi forniscono una serie di elementi utili a una migliore fruizione complessiva delle esaustive informazioni fornite per ciascun santuario.
Il volume suggerisce itinerari nell'area dei Castelli Romani e Prenestini in cui le tappe sono scandite da edifici religiosi, custodi eletti di capolavori sconosciuti al grande pubblico: tredici noti paesi - Cave, Colonna, Frascati, Gallicano nel Lazio, Poli, Genazzano, Grottaferrata, Montecompatri, Monteporzio Catone, Rocca di Papa, Rocca Priora, Palestrina e Zagarolo -, destinazione elette delle gite fuori porta, che vantano un patrimonio artistico che spazia dall'XI al XIX secolo. L'opera si propone di far riscoprire soprattutto la storia e lo sviluppo di queste terre che, per l'amenità e la tranquillità dei siti, per la piacevolezza del clima, per la rigogliosità della vegetazione, da sempre sono meta di visitatori che amano il raccoglimento e l'eremitaggio e un turismo meno scontato e di massa. Molti sono gli intereventi che, nei secoli, sono stati commissionati da feudatari, signori, cardinali e addirittura pontefici che hanno contribuito a valorizzare il patrimonio artistico e architettonico dell'area, regalando alla popolazione splendidi e monumentali edifici per il culto. E così accanto alle varie chiese parrocchiali ricche di devozione anche minuta, si trovano luoghi di culto e preghiera cresciuti attorno ai vari ordini religiosi che cercarono e trovarono in queste regioni la dimensione più confacente alla propria missione in cui la predicazione si doveva conciliare con la meditazione.
La mostra offre una occasione unica e irrepetibile: quella di presentare al pubblico romano e internazionale una serie di opere di pittura, scultura, arte decorativa, architettura, legate al massimo tempio della Cristianità e a una delle fabbriche più prestigiose dell'Occidente: la Basilica di San Pietro. Una storia che nasce agli albori del cristianesimo, legata al locus martyrii del fondatore della Chiesa Romana cioè al Cireo Vaticano dove l'apostolo fu martorizzato, alla basilica paleocristiana costantiniana, alla monumentale fabbrica michelangiolesca patrocinata da Giulio II, agli ampliamenti e restauri voluti da grandi pontefici come Paolo V, Urbano VIII, Innocenzo X e Alessandro VII, diretti da Maderno e Bernini. Dai depositi della Reverenda Fabbrica di San Pietro escono, per la prima volta, capolavori dell'arte del Rinascimento all'Ottocento, tutti connessi alla plurimellenaria storia della basilica. Opere di grandi artisti come Gian Lorenzo Bernini, Alessandro Algardi, Vincenzo Camuccini, Luigi Valadier ed altri artefici meno noti, ma autori di opere sempre di altissima qualità e valore artistico, l'esposizione rara è una immancabile occasione sia per gli addetti ai lavori che per un pubblico più vasto, contribuendo a rendere finalmente accessibile un patrimonio di storia, arte e fede di inestimabile valore.
La devozione verso l'Immacolata Concezione ebbe un notevole incremento a partire dalla seconda metà del Quattrocento e sin da allora furono, in particolare, i sovrani spagnoli a farsi promotori di diverse iniziative, volte alla promulgazione del dogma. Ciò trovò un importante riflesso nelle arti visive, sia in Spagna sia nei territori che rientravano, a diversi livelli, nella sua sfera di influenza. Finora non erano mai state portate avanti indagini sistematiche inerenti le realtà geografiche considerate in questo volume, che raccoglie ventitré saggi inerenti la Calabria, Napoli, Roma, la Repubblica di Genova e lo Stato di Milano. Le ricerche qui pubblicate esplorano realtà culturali finora rimaste ignorate ed hanno permesso di recuperare all'attenzione degli studi una produzione artistica che comprende, oltre ai più noti capolavori, opere di grande pregio, molte delle quali ancora inedite. Proprio perché l'obbiettivo che posto era quello di ricostruire il tessuto artistico e culturale, in senso lato, esplorando anche la funzione della creazione figurativa nella vita della civiltà, del volume fa parte anche una ricerca dedicata ad una ricorrenza festiva, con antiche radici storiche, tuttora celebrata, l'otto dicembre, con grande fede e partecipazione: la suggestiva e sentita festa dell'Immacolata di Marina di Nicotera. Da sottolineare, infine, che la maggior parte delle opere prese in considerazione vennero realizzate quasi tutte da artisti italiani.
I restauri e le verifiche effettuate nella Basilica di San Francesco ad Assisi a seguito del terremoto del 1997 hanno costituito l'occasione per lo studio delle tecniche esecutive e delle alterazioni cromatiche delle superfici pittoriche. Questo studio, pubblicato in occasione della ricorrenza del decennale del tragico evento, sono presentati i risultati delle indagini effettuate in stretta collaborazione tra l'Istituto Centrale per il Restauro e l'ENEA sulle Storie di san Francesco nella navata della Basilica Superiore. In questo modo è stato possibile individuare residui minimi dell'originaria coloritura a secco e di decorazioni con foglie metalliche, altrimenti non apprezzabili. Il riconoscimento e la stima di quanto purtroppo non sopravvissuto delle cromie originali di questo ciclo pittorico ha suggerito le ipotesi ricostruttive presentate e discusse in questo quaderno.
Castel Sant'Angelo ha la particolarità di essere l'unico monumento dell'impero romano che ha continuato nei secoli a essere teatro di avvenimenti importanti per la storia di Roma e del Papato. La sua principale caratteristica infatti è quella che per più di diciannove secoli - dal Mausoleo di Adriano all'attuale Castel Sant'Angelo - questo complesso monumentale è sempre stato testimone di eventi storici. Nato come luogo di culto e di silenzio, vicino e contrapposto alla basilica di San Pietro, principale riferimento della spiritualità della Chiesa di Roma, Castel Sant'Angelo è stato l'epicentro della lotta per il dominio della città. Dei monumenti di Roma, è anche tra quelli più frequentemente illustrati, sia nella pittura sia nelle stampe, fornendo una ricca e animata documentazione storica di alcuni aspetti della vita romana in quella zona. Il volume, che illustra una collezione di quasi duecento stampe raffiguranti Castel Sant'Angelo, corredate da schede tecniche, offre una ricostruzione dei diversi contesti ambientali e dei mutamenti architettonici che permette di apprezzarne maggiormente la sua rappresentazione grafica e di mettere in evidenza quegli aspetti di storia e di vita che emergono proprio da questa ricca documentazione grafica.
Nel fervore di iniziative culturali e artistiche della Roma degli inizi del novecento spetta all'etnologo Lamberto Loria (1855-1913) il merito di aver raccolto, in occasione della Mostra di Etnografia italiana, tenutasi a Roma in Piazza d'Armi (attuale quartiere Prati) 1'eccezionale collezione di figure presepiali napoletane, circa mille bellissimi pastori che susciteranno l'interesse e l'ammirazione dei visitatori della mostra svoltasi nell'ambito dell'Esposizione Internazionale del 1911. All'inaugurazione, che avviene il 21 aprile, erano presenti i reali di casa Savoia e il principe di Connaught a sottolineare l'importanza dell'evento che rientrava nel più vasto e intelligente programma voluto da Giovanni Giolitti a sostegno dell'economia reso possibile grazie alla riscoperta dei valori e saperi tradizionali. Per questo nella mostra sarà presentato quanto di meglio era stato prodotto su1 territorio nazionale come il presepe napoletano con i suoi pastori del '700 e 800 raccolti dal Loria e dai suoi collaboratori in due anni. Si tratta di una collezione di inestimabile valore sintesi del nostro "patrimonio materiale e immateriale" che lega credenze profane e religiosità popolare, arte e artigianato destinata a costituire la collezione del Regio Museo di Etnografia che verrà istituito nel 1923.
Alla morte di ogni Pontefice si apre un periodo che suole chiamarsi di Sede Apostolica Vacante che termina con l'elezione del suo successore. Uno dei momenti più esaltanti della plurimillenaria storia del Cattolicesimo è costituito certamente dal rito dell'elezione papale, detto "Il Conclave" dal latino "cum clave" ovvero chiuso a chiave per alludere alla clausura a cui sono costretti i Cardinali a garanzia della riservatezza della loro votazione. Tra ricerca filologica, devozione e curiosità si snodano nel testo gli aneddoti di un evento in cui spiritualità e mistero si fondono insieme, solleticando l'immaginario del fedele quanto dell'uomo di cultura. L'opera, patrocinata dalla Provincia di Roma e dal Centro Europeo per il Turismo, si avvale tra l'altro dei contributi di Francesco Buranelli e Francesco Petrucci. La mostra (Roma, 7 dicembre 2006-9 aprile 2007) documenta attraverso dipinti, stampe, preziosi cimeli, abiti d'epoca, ritratti, antiche fotografie, la Sede Vacante, la cerimonia dell'elezione papale e i suoi riti, esponendo per la prima volta materiale inedito o mai esposto al pubblico
La guida presenta le quattro aree più estese della necropoli lungo l'antica via Triumphalis, all'interno dello Stato di Città del Vaticano: i settori della Galea, dell'Autoparco, di Santa Rosa e dell'Annona. Attraverso un testo divulgativo, ma con contenuti e criteri scientifici, Paolo Liverani e Giandomenico Spinola hanno creato dei percorsi di visita alle singole parti della necropoli, ove possibile, e, allo stesso tempo, con alcune planimetrie e numerose fotografie, hanno cercato di fornire una sintetica guida anche al lettore, che non avesse la possibilità della visita. Si tratta di aree di necropoli rinvenute in tempi diversi: alcuni sporadici rinvenimenti avvennero '500, altre parti furono invece scavate negli anni '30 del secolo scorso (Galea e Annona), tra il 1956 ed il 1958 (Autoparco), nel 1994 (prosecuzione della Galea) e nel 2003 (Santa Rosa). Attualmente una grande campagna di restauri ha fornito l'occasione di nuovi approfondimenti scientifici e nuovi allestimenti, indirizzati alla pubblica fruizione, che hanno suggerito la realizzazione della presente guida.