I testi qui raccolti coprono due secoli di storia dei Balcani, dalla guerra civile ottomana di fine '700 alla ristrutturazione geopolitica tuttora in corso. Una "transizione alla modernità" che è un penoso processo di adattamento, segnato dalla tensione fra le strutture ereditate e i modelli di successo proposti dalla più avanzata esperienza europea. Un processo mai concluso: da condizione normale di esistenza dei piccoli popoli balcanici, la precarietà si è incorporata come tratto caratteristico nelle loro stesse identità nazionali, soggette a pressioni sempre più esplosive.
La Russia di recente si è riproposta in maniera decisa come attore di primo rango sulla scena politica mondiale. Sembrerebbe che nel continente euro-asiatico fosse in atto un sommovimento geopolitico. Ma la crisi ucraina del 2013-14 non è stata altro che la replica di un fenomeno sismico riapparso lungo la faglia già colpita nel 1054. L'apertura russa del 1991 non è sfociata nella nascita di una "casa comune" europea. Le strutture occidentali (NATO, UE) si sono ampliate occupando lo spazio lasciato libero da Mosca e hanno raggiunto i confini della Georgia nel 2008 e dell'Ucraina nel 2014. In entrambi i casi, la Russia ha lanciato un segnale chiaro di forza e determinazione, di potenza recuperata. Essa ha un volto europeo e uno asiatico. Perciò ha espresso l'idea di avvicinarsi all'Asia, centro economico del futuro. Attraverso l'intreccio di un fitto ragionamento storico-politico e l'uso di più di cento mappe tematiche e documentazioni infografiche, questo libro ci aiuta a capire le attuali problematiche e le nuove poste in gioco del colosso russo nel contesto mondiale. Un altro pregio del volume è quello di proporre al lettore una serie di elementi geo-statistici di grande importanza sulle fonti energetiche, sull'esercito, sull'industria spaziale, su quella nucleare e su quella aeronautica per soffermarsi poi sulle tradizioni sociali e culturali, sugli aspetti più deboli della nuova demografia, sui ritardi negli equipaggiamenti militari: le luci e le ombre della rinata superpotenza.
Mentre gli eserciti alleati si aprivano la strada combattendo lungo la penisola nel 1943-1945 e scrivevano nelle pagine dei libri di storia i nomi di battaglie come Anzio e Cassino, dietro le linee tedesche un ampio e variegato movimento partigiano era impegnato in una guerra molto meno conosciuta sotto il profilo militare, ma feroce, contro gli occupanti tedeschi e i loro alleati fascisti. In questo conflitto, costituito da improvvisi assalti, imboscate eseguite con la tecnica della guerriglia e brutali rappresaglie, sarebbero state segnate le tappe di un cammino di violenza le cui pietre miliari portano I nomi delle Fosse Ardeatine, di Marzabotto e del Monte Sole. Il libro descrive in dettaglio le forze antipartigiane tedesche e fasciste; ne elenca le operazioni e analizza successi e fallimenti di ambedue le parti. Il volume è inoltre completamente Illustrato da rare fotografie, tavole a colori delle uniformi e degli equipaggiamenti, e da dettagliate mappe.