Nel 32 a.C., la Repubblica precipitò nella guerra civile tra le forze di Ottaviano a Occidente e gli amanti Cleopatra e Antonio a Oriente. Nelle acque che bagnano la colonia romana di Azio, in Grecia, avvenne un sanguinoso e decisivo scontro tra le flotte, in cui le leggere e agili navi di Ottaviano sconfissero le pesanti imbarcazioni di Antonio. Poco dopo la disfatta i due amanti si uccisero, e Ottaviano si dichiarò imperatore di Roma. Immortalata nell'arte di tutti i tempi, quella di Azio è una delle battaglie navali più famose e importanti del mondo antico, che sigillò la secolare esperienza della Repubblica romana.
Giuseppe Garibaldi è una delle più eminenti figure di rivoluzionario del XIX secolo, noto anche con l'appellativo di "Eroe dei Due Mondi" per le imprese militari compiute in Sud America e in Europa. A metà Ottocento, fu alla testa di un composito gruppo di ribelli e di combattenti per la libertà nelle guerre d'Indipendenza italiane, offrendo solamente "fame, freddo, marce forzate, battaglie e morte" a coloro che decidevano di seguirlo. Dopo molti anni e qualche battuta d'arresto, i suoi sforzi portarono all'unificazione politica dell'Italia, che si completò nel 1870. Illustrato da mappe dettagliate e da un accattivante apparato iconografico, il testo esamina la vita di quest'uomo straordinario, concentrandosi sulle campagne militari di cui fu protagonista e che modificarono il corso della storia europea.
Per quasi novecento anni, l'establishment militare romano ebbe a disposizione una potente marina, inizialmente composta da poche unità, che nel tempo aumentò in termini qualitativi e di dimensioni, sino a diventare un efficacissimo strumento nelle mani della prima vera superpotenza dell'antichità. Sia nell'era repubblicana sia nel successivo periodo imperiale, i romani utilizzarono flotte forti di centinaia di navi dalle caratteristiche diversificate, suddivise in gruppi presenti in tutte le province dell'impero. Il piano di rafforzamento navale si adeguò ai teatri operativi tra i più disparati, nonché alle diverse caratteristiche dei nemici che Roma affrontava nel corso della sua espansione territoriale. Il margine di sicurezza garantito dalle flotte imperiali consentì uno sviluppo dei commerci marittimi senza precedenti; le navi da guerra romane costituivano di per sé una "proiezione di forza" che si rivelò fondamentale nello sviluppo dell'impero e nel mantenimento delle conquiste territoriali. Lo studio delle unità navali nel contesto descritto trova la sua prima analisi esauriente in questo libro, che ne esamina nel dettaglio lo sviluppo e l'evoluzione.
Durante la missione che, nei primi anni Novanta del Novecento, impegnò le forze multinazionali dell'ONU in Somalia per recare aiuto al Paese devastato dalla carestia e dalle lotte fra i clan, gli Stati Uniti intervennero con propri contingenti militari per fornire appoggio alle operazioni di soccorso umanitario. Questo libro si concentra sulla drammatica evoluzione che ebbe l'operazione per la cattura di alcuni luogotenenti del signore della guerra somalo Mohammed Farah Aidid di cui fu incaricata l'unità speciale americana Task Force Ranger. Concepita come un'incursione che si sarebbe dovuta risolvere in modo fulmineo, l'operazione si trasformò ben presto in una cruenta battaglia che, svoltasi fra il 3 e 4 ottobre 1993, durò quasi 15 ore e il cui culmine fu l'abbattimento di due elicotteri Black Hawk. I soldati statunitensi, costretti sulla difensiva nell'area degli schianti sotto l'incalzante fuoco dei miliziani somali e minacciati dalla popolazione ostile, dovettero essere soccorsi da una forza di recupero congiunta ONU/USA, ma molti di loro lasciarono la vita in quella missione; centinaia furono le vittime della parte avversa.
Nella battaglia di Borodino, la più importante che si svolse durante l'invasione della Russia da parte di Napoleone nel 1812, l'imponente Grande Armée dell'imperatore, formata da soldati di numerosi Stati entrati nella sfera d'influenza francese, fronteggiò un tenace esercito russo agli ordini del maresciallo Kutuzov. Dopo una sanguinosa serie di attacchi frontali e di disperati contrattacchi, i due schieramenti si annientarono a vicenda, ma Napoleone non cedette terreno e marciò su Mosca, da dove sarebbe iniziata la tragica ritirata verso la salvezza. Questo libro abbraccia la campagna del 1812 nella sua interezza, dall'ingresso dell'esercito francese in territorio russo, in giugno, fino al suo ripiegamento, sotto le incessanti molestie delle truppe nemiche lungo il percorso oltre la Vistola; la battaglia di Borodino è il punto su cui s'incentra tutta la narrazione.
Lo Spitfire, già presente in Egitto per contrastare la superiorità della Luftwaffe fino alla battaglia di El Alamein, fu successivamente impiegato anche nel Nordafrica francese. Nei cieli della Tunisia, i velivoli britannici subirono pesanti perdite nella lotta per la supremazia aerea contro le unità da caccia italiane e germaniche, prima della resa dell'Asse nel 1943. Le squadriglie degli Spitfire (RAF, RCAF, RAAF e SAAF) svolsero un ruolo cruciale nella neutralizzazione degli aeroplani italo-tedeschi durante i combattimenti per la conquista della Sicilia e l'invasione dell'Italia e nei successivi drammatici mesi di guerra nella Penisola. In occasione dell'operazione Dragoon, decollando dalle loro basi italiane, coprirono gli sbarchi nella Francia meridionale, eseguendo anche numerose sortite sulla Jugoslavia in appoggio ai partigiani di Tito. Nel corso delle campagne nordafricane e italiane, quasi 100 piloti di Spitfire si guadagnarono lo status di assi o accrebbero la loro già consolidata reputazione di valorosi combattenti dei cieli.
Il prototipo del legionario romano, come spesso viene presentato nelle diverse forme della moderna iconografia, è in realtà il risultato di un'evoluzione militare millenaria. Agli inizi dell'Età del ferro, prima che sorgesse Roma, una manciata di borghi poteva dare vita a un villaggio, base dalla quale i guerrieri romani dell'età arcaica lanciavano gli assalti contro i loro vicini. Con la crescita dell'Urbe, aumentarono e si espansero anche gli sforzi militari di questi uomini, che adottarono i classici metodi bellici dei greci e crearono la leva cittadina. Il libro esamina la cultura e i sistemi di combattimento di questi antichi guerrieri, tracciando le fasi dello sviluppo di una forza che avrebbe conquistato il mondo.
Alla fine dell'estate del 1683 il sultano Maometto IV decide di dare l'assalto a Vienna, capitale del Sacro Romano Impero. Non è il primo assedio ottomano alla città: già 154 anni prima il sultano Solimano il Magnifico e i suoi 120.000 uomini avevano attaccato la città, ma non erano riusciti nel loro intento. Nel settembre del 1683 le schiere islamiche ritornano sotto le mura di Vienna e conquistano subito le fortificazioni esterne. Il 12 settembre Jan III Sobieski e Carlo Sixte di Lorena, alla testa di un esercito cristiano di liberazione, affrontano gli Ottomani sui monti di Kahlenberg e li sconfiggono in una drammatica battaglia. Questo libro racconta i particolari della campagna che segnò l'inizio della decadenza ottomana nell'Europa.
Il Generalfeldmarshall Erwin Rommel, la leggendaria "volpe del deserto", è uno dei più famosi generali della Seconda guerra mondiale. Audace ufficiale di fanteria durante il Primo conflitto mondiale, nei primi mesi del Secondo assunse il comando di una divisione Panzer, guidandola in una delle aree più critiche dell'offensiva tedesca a Ovest. Fu con l'incarico di comandante dell'Afrikakorps dal 1941 che combatté le sue battaglie più famose e giunse sul punto di cacciare i britannici dall'Egitto. Sconfitto da Montgomery a El Alamein, condusse poi le forze tedesche nella battaglia per la Normandia nel 1944 ma, dopo essere stato coinvolto nel complotto contro Hitler, fu costretto a suicidarsi. Esaltato dagli storici britannici del dopoguerra come rappresentante di tutto ciò che di positivo era presente nella tradizione militare tedesca, Rommel viene valutato in questo libro nel suo ruolo di comandante sul campo di battaglia e ne sono analizzati punti di forza e di debolezza.
Splendente nella sua armatura e con le insegne, montato su un destriero durante un torneo o impegnato in combattimento ravvicinato sul campo di battaglia, la figura del cavaliere di corte è diventata un'icona del Medioevo. Ma dietro l'immagine popolare esiste una realtà storica più complessa e affascinante. Questo libro va oltre il mito per spiegare chi fosse davvero questo celebrato guerriero a cavallo. Dai particolari della complicata armatura alle tappe della "carriera militare", dal codice cavalleresco al ruolo politico e sociale, il volume offre una guida illustrata al mondo dei cavalieri attraverso resoconti di prima mano, rievocando in modo vivace e realistico battaglie come quelle di Agincourt e Pavia, nonché singoli cavalieri quali Goffredo di Buglione, Guglielmo il Maresciallo e Riccardo Cuor di Leone.