
Se Israele e la Palestina testimoniano in ogni loro angolo la parola dei Vangeli, la Turchia fa da scenario agli eventi narrati negli Atti degli apostoli, nelle Lettere di Paolo e nell'Apocalisse, rivelando l'immediata fioritura di Chiese, specialmente paoline e giovannee, nella Diaspora giudaica ... medio-orientale. Conferma così l'impulso formidabile che ha originato la prima evangelizzazione del vicino continente asiatico, almeno finché si è mantenuta la presenza e la dominazione bizantina nella regione. Oggi, ruderi di chiese cristiane sono disseminati nell'attuale territorio turco, dopo l'invasione selgiuchide del secolo XI. L'invasione mongola del 1243 e il successivo Stato e Impero ottomano non hanno certo migliorato la conservazione delle reliquie cristiane, anzi, l'eliminazione della presenza greca e armena dall'Anatolia e dalla Tracia orientale, successiva alla prima guerra mondiale, ha definitivamente segnato la scomparsa quasi totale di ogni segno vivente di presenza cristiana nella regione. Nell'odierna situazione socio-politica della Repubblica della Turchia, appare assolutamente attuale la nuova edizione della Guida cristiana della Turchia di padre Bizzeti, per vari motivi: perseverano e s'intensificano i pellegrinaggi cristiani nella Turchia islamica, per visitare i luoghi della fede evangelica, non solo Antiochia ed Efeso, ma anche Smirne e Pergamo, e i tanti altri luoghi che custodiscono preziose memorie di una Chiesa che qui si è straordinariamente sviluppata...
Del Vangelo di Giovanni il volume propone: il testo greco: è tratto dall'edizione interconfessionale The Greek New Testament (GNT), basato prevalentemente sul codice manoscritto B (Vaticano), risalente al IV secolo; la traduzione interlineare: eseguita a calco, cerca di privilegiare il più possibile ... gli aspetti morfologico-sintattici del testo greco, anche a scapito, in alcuni casi, della semantica; il testo della Bibbia CEI a piè di pagina con a margine i passi paralleli. Non si tratta di una 'traduzione', ma di un 'aiuto alla traduzione': un utile strumento di facilitazione e sostegno per affrontare le difficoltà del greco e introdursi nel testo biblico in lingua originale.
Quattro sono le categorie di persone a cui il testo si rivolge: gli operatori pastorali, che sperimentano ogni giorno i limiti dell'impostazione catechistica tradizionale e si interrogano sulla possibilità di nuove vie; coloro che faticano a trasmettere la fede ai propri figli e percepiscono ... che, per comunicarla efficacemente, dovrebbero rimettersi in discussione e riscoprirla in forme nuove; chi non sa se è credente oppure no, ma si sente respinto da una diffusa interpretazione moralista e devozionista del cristianesimo; tutti i non credenti, che mantengono aperto lo spazio della ricerca. Ciò che l'autore propone non è un repertorio di argomenti, e tantomeno di tecniche, per convincere qualcuno a credere, ma una riflessione sulla necessità di un nuovo approccio al Vangelo da parte degli stessi credenti. Si tratta di uscire dal mondo chiuso e rassicurante a cui si è abituati per avventurarsi in territori sconosciuti - quelli che papa Francesco definisce "periferie dell'esistenza" - imparando, con la libertà dello Spirito, a comprenderne e a parlarne i linguaggi.
L'eccessiva cura con cui le donne si adornano può divenire una pericolosa arma di seduzione che trascina nel peccato anche il prossimo, pregiudicandone la salvezza nella vita eterna. È questo il tema del breve opuscolo in cui Tertulliano si rivolge alla donna cristiana con una tensione emotiva ... varia e imprevedibile: ora aggressiva e ironica, ora paterna e moralistica, ora umile e suadente. Ma, già nella parte iniziale, l'invettiva emerge come tonalità unificatrice della vasta gamma di sfumature stilistiche della composizione: la donna è strumento del demonio che ha impresso la prima colpa sul genere umano e che persevera nella sua opera di rovina seduttiva. Modificando con gli artifici della toeletta la sua immagine naturale, la donna pecca contro l'opera creatrice di Dio, tanto più che le materie stesse degli ornamenti dalle pietre preziose ai belletti, alle stoffe lussuose - sono opera demoniaca. Pur in quest'ottica religiosa primitiva e superstiziosa, l'interesse del primo libro è soprattutto nell'esposizione antiquaria e scientifica dell'origine degli artifici dell'eleganza e della loro evoluzione. Il secondo libro ci accosta invece al Tertulliano moralista, cupo e intransigente, che vuole ricondurre la donna alla castitas e alla pudicitia con argomenti talora sferzanti e ironici.
Il mondo globalizzato sta soffrendo una grave crisi economico-finanziaria che ha condotto sull'orlo della bancarotta diversi Paesi occidentali, tra cui l'Italia. Molti analisti concordano nell'affermare che essa non si configura come una delle tante situazioni critiche congiunturali, frequenti ... nel sistema capitalistico, ma come una vera e propria crisi strutturale che sembra aver messo in discussione l'intero impianto economico e i fondamenti antropologici su cui si reggeva. Il libro documenta l'attualità dell'importante contributo che i francescani hanno offerto alla riflessione e alla pratica economica nei secoli XIII-XV, svolgendo un ruolo decisivo nella nascita della moderna economia di mercato e arrivando persino a fondare istituzioni finanziarie come i Monti di Pietà. Risulta davvero paradossale - ricorda l'autore - che un contributo così significativo all'umanizzazione della nuova economia sia stato dato proprio da coloro che avevano scelto di abbracciare la povertà più radicale. Proprio per questo non si può escludere che le risposte di ieri possano orientare la ricerca di soluzioni da dare ai problemi di oggi.
Da tempo si discute sull'origine del profetismo biblico, soprattutto da quando le scoperte archeologiche hanno portato alla luce numerosi testi extrabiblici che testimoniano l'esistenza di esperienze di tipo profetico nel Vicino Oriente antico. Ma chi è il profeta? È un uomo al quale Dio affida ... il segreto e la forza della sua Parola perché la accolga e la trasmetta con fedeltà. Geremia, nella difficoltà, vorrà disfarsene, ma essa era nel suo cuore "come un fuoco bruciante" imprigionato nelle ossa; in Ezechiele è un rotolo che, ingoiato, riempie e nutre il corpo divenendo cibo; in Geremia e Isaia Dio tocca la bocca e le labbra del profeta e la Parola entra quasi fisicamente nella vita di colui che Dio ha chiamato. Nel tempo la voce è diventata libro e a noi è giunta come una serie di scritti che nel volume vengono presentati sul piano della composizione, della storia, del messaggio, dell'interpretazione e con il commento di alcune pericopi fondamentali.
Perché il popolo cristiano non è stato strenuo assertore e difensore della libertà e ha lasciato che essa migrasse al di fuori delle sue mura? Eppure, per ben due volte Giovanni Paolo II aveva affermato, proprio in terra di Francia, che il trinomio della rivoluzione illuministica rifletteva ... un'innegabile derivazione cristiana. Sul tema della libertà la Chiesa si gioca oggi il proprio avvenire. Per comprenderlo basta cogliere richieste sempre più insistenti e anche osservare che l'incredulità del nostro tempo, vista in profondità, non di rado ha in questa carenza una delle sue cause più comuni. Anche se il termine "sinodalità" non compare nelle pagine dei sedici documenti conciliari, il Vaticano II aveva avvertito il pericolo e lanciato l'allarme: l'aggiornamento della vita della Chiesa non può ignorare questo problema cruciale, una necessità che la teologia più attenta ha da tempo preso in seria considerazione. La richiesta di libertà, di uguaglianza sostanziale, di partecipazione e di corresponsabilità si scrivono a chiare lettere nel cuore dell'ecclesiologia conciliare e nessuno ormai potrà cancellare queste parole dal ruolino di marcia della comunità cristiana. La teologia del popolo di Dio, un popolo tutto intero sacerdotale, profetico e regale, porta alle stesse conclusioni, ormai non più dilazionabili nel tempo.
Il 24 marzo 1980 Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador, viene brutalmente assassinato all'età di 62 anni mentre celebra la messa nella cappella di un ospedale. Il giorno precedente, nella cattedrale, aveva pronunciato una lunga e toccante omelia, diffusa anche via radio, nella quale ... aveva denunciato, in un Paese imbavagliato e violento, il tragico elenco delle ingiustizie e delle oppressioni compiute dal potere nei confronti del popolo. "La nostra Chiesa - aveva affermato con determinazione - è pienamente cosciente del fatto che proteggere con carità chi soffre è uno dei suoi obblighi principali senza tenere alcun conto né della fede che professa, né del colore politico, né del suo pensiero" perché "alla Chiesa basta che si tratti di una persona per correre in suo aiuto". Nelle sue due ultime omelie Romero affida alla Parola di Dio il compito di illuminare la realtà sociale, politica ed economica per tradurre in fatti gli insegnamenti del Vangelo e accogliere "il grido del popolo e il dolore per tanti crimini". La voce dell'arcivescovo di San Salvador, per il quale è in corso dal 1997 la causa di beatificazione, è stata spenta da un colpo di pistola sparato da un sicario al momento della consacrazione, ma la sua "messa incompiuta" è destinata a proseguire nel tributo del popolo e della Chiesa alla sua memoria e alle sue parole. Prefazione di Jon Sobrino.
Tra luglio e dicembre del 1933 il teologo cristiano Gerhard Kittel e il filosofo ebreo Martin Buber intrattengono una polemica pubblica che si esprime attraverso alcuni brevi testi, proposti integralmente per la prima volta in italiano. La disputa si incentra sulla figura del ger, lo straniero ... che nei tempi biblici viveva in mezzo al popolo d'Israele e la cui collocazione sociale diviene ora paradigmatica per l'atteggiamento cristiano nei confronti degli ebrei che, a parti invertite, hanno assunto quel ruolo nella società tedesca. La discussione, che riguarda una questione attualissima - divenuta ancor più cruciale dopo l'ascesa di Hitler al cancellierato il 31 gennaio 1933 - assume quindi la veste di una diatriba nell'ambito dell'esegesi biblica. L'esito dovrebbe per Kittel fornire - e per Buber sottrarre - al legislatore tedesco un supporto biblicamente fondato per assumere decisioni sul posto e sul ruolo da assegnare agli ebrei nel Terzo Reich. Al di là del palese fair play accademico, tutto separa religiosamente e politicamente i due interlocutori. L'unico terreno comune è il riferimento al testo biblico, la cui normatività ed esemplarità è costitutiva, sia pure in modo non identico, delle rispettive appartenenze religiose.
Pur risultando marginale rispetto ai grandi dibattiti del concilio Vaticano II, la revoca del divieto di sepoltura ecclesiastica a chi sceglie la cremazione, stabilita dal Sant'Uffizio nel 1963, assume un alto valore simbolico. La posizione della Chiesa cattolica passa, infatti, dalla netta ... condanna all'accettazione, purché la scelta non sia motivata da ragioni che contrastano con le verità della fede. L'opzione del cristianesimo antico per l'inumazione o la tumulazione e la reazione della Chiesa alla propaganda cremazionista, fortemente sostenuta dalla massoneria a partire dalla rivoluzione francese, non hanno impedito una riflessione che si è depositata, pur con tutti i distinguo, nel nuovo Rito delle esequie, nel Codice di diritto canonico, nel Catechismo e nei documenti ufficiali delle Conferenze episcopali di molti Paesi del mondo. Nell'ultimo mezzo secolo la riflessione si è dunque spostata sulla comprensione delle motivazioni religiose, estetiche, affettive o economiche della cremazione, ma anche sugli effetti personali e collettivi di prassi che prevedono la dispersione o la conservazione privata delle ceneri. Il desiderio di garantire il distacco o di assicurare il legame con i defunti rischia, infatti, di privatizzarne la memoria o, al contrario, di amplificarne il ricordo, rinunciando ad affrontare la morte in modo comunitario e relegandola nel cerchio talvolta soffocante degli affetti privati.