La Bibbia è di gran lunga il più grande best seller dell’editoria mondiale, il libro più tradotto, letto e studiato. Ciò nondimeno resta un libro ermetico, che richiede di essere introdotti alla sua lettura, guidati a interpretarne il messaggio. L’intento del volume è presentare la Bibbia nella sua organizzazione, ma anche tracciare un rapido panorama del modo in cui gli esegeti lavorano per aiutare a leggerla e comprenderla.
Stabilire un’edizione critica del testo, risolvere i problemi grammaticali, studiare il significato dei vocaboli per poter finalmente tradurre sono tutte le operazioni indispensabili per poter aspirare alla comprensione di un testo dell’antichità. Ma non sufficienti: l’esegesi critica deve anche tentare di identificare le fonti utilizzate dai redattori biblici e ricostruire la storia della formazione dei testi per misurare la distanza che separa i fatti storici dai racconti che li hanno riportati.
L’autore prende inoltre in considerazione il contributo che l’analisi retorica può rendere alla critica testuale e alla traduzione: pur non essendo a servizio di queste, la ricerca compiuta dall’analisi retorica può certamente favorire le condizioni per un’interpretazione che consenta di cogliere i rapporti significativi tra le unità letterarie ai diversi livelli di strutturazione del testo.
Sommario
Premessa. 1. La Bibbia. 2. Il testo. 3. Il contesto. 4. Il pre-testo. 5. Storia di una scoperta. 6. La retorica biblica. 7. Il lettore. Bibliografia.
Note sull'autore
Roland Meynet, nato nel 1939 a Thonon-les-Bains (Francia), è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1959. Ha conseguito le licenze in lettere, linguistica, teologia, scienze bibliche; la laurea in lingua e letteratura araba; il dottorato di terzo ciclo e il dottorato di ricerca in linguistica. Ha lavorato quattordici anni all’Università San Giuseppe dei gesuiti a Beirut dove è stato direttore del Centro di ricerche e di studi arabi e ha fondato il Centro di studi delle lingue moderne e la Scuola di traduttori e interpreti. Ordinario di teologia biblica, titolare dei sinottici, alla Facoltà di teologia dell’Università Gregoriana, è stato anche per parecchi anni professore invitato all’Università degli studi di Torino e alla Facoltà di teologia del Centre Sèvres di Parigi. Dirige inoltre, con Pietro Bovati, le collane «Rhétorique biblique» alle Éditions du Cerf e «Retorica biblica» alle EDB. Ha pubblicato per le EDB: Nuova introduzione ai Vangeli sinottici (2002); La Pasqua del Signore (2002); Morto e risorto secondo le Scritture (2003); Il Vangelo secondo Luca. Analisi retorica (2003).
Il volume si presenta come una raccolta, ragionata e insieme assai ampia, di testi (all’incirca 140) di scrittori e pensatori che hanno affrontato nelle loro opere temi di arte e spiritualità cristiane. Il libro si compone di quattro sezioni, ogni volta aperte da una breve introduzione, cui fa seguito una scelta antologica di brani. I testi offerti vanno dal medioevo all’età contemporanea. Il loro numero varia sensibilmente a seconda del tema preso in esame: una novantina nella parte I, dedicata a Lo spirito e la bellezza; una quindicina nella parte II, consacrata a Dio, Cristo, il crocifisso, la croce; poco meno di trenta nella parte III, su Immagini della devozione; una decina nella parte IV, che analizza La letteratura di fronte all’arte sacra. Tra gli autori considerati compaiono santi e artisti, grandi figure della tradizione cristiana insieme con personaggi certo meno noti al vasto pubblico. Per le sue caratteristiche, l’opera si segnala come un riuscito tentativo di proporre una panoramica sul secolare dinamismo che intercorre fra arte e spiritualità.
Sommario
Presentazione. I. Lo spirito e la bellezza. II. Dio, Cristo, il crocifisso, la croce. III. Immagini della devozione. IV. La letteratura di fronte all’arte sacra.
Note sul curatore
Natale Benazzi (1961) ha conseguito il baccalaureato in teologia nel 1985. Collabora con diverse case editrici come autore ed editor di opere saggistiche e narrative per ragazzi. Per le EDB ha curato Arte e teologia. Dire e fare la bellezza nella Chiesa (2003).
Secondo il testo masoretico della Bibbia i salmi “di Davide”, ovvero quelli che presentano nel titolo le david, sono più di una settantina (3-41 e 51-71). In merito alla datazione di questi testi, la critica non è concorde: l’opinione oggi prevalente li colloca in età postesilica. Al contrario l’autore evidenzia come il linguaggio di questa poesia non sia affatto postesilico e insieme sostiene che il culto preesilico prevedeva una serie di salmi aventi come oggetto il re, a tal punto da poter parlare di un vero e proprio “salterio monarchico”. Malgrado il sovrapporsi di redazioni e inserzioni, tali componimenti si sarebbero conservati nei Salmi davidici.
Dopo l’analisi letteraria, lo studio prende in considerazione la teologia messianica dei salmi: il re divinizzato, il servo di YHWH e il culto regale, i nemici del re e il suo regno, predilezione divina, salvezza e giustizia per il re, la crisi della monarchia e la teologia messianica dell’espiazione.
Sommario
Premessa. Introduzione. Analisi. Sintesi e conclusioni. Bibliografia. Indici.
Note sull'autore
Enzo Cortese, sacerdote della diocesi di Acqui, ha insegnato in Italia, in America Latina e allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Attualmente insegna teologia ed esegesi dell’Antico Testamento presso l’Istituto superiore di scienze religiose Ecclesia Mater di Roma (Pontificia Università Lateranense). Ha pubblicato: La Terra di Canaan nella storia sacerdotale del Pentateuco (Supplementi alla Rivista Biblica 5), Brescia 1972; Il Levitico (La Sacra Bibbia), Casale Monferrato 1982; Da Mosè a Esdra. I libri storici dell’Antico Israele (La Bibbia nella storia 2), Bologna 1985; Josua 13-21. Ein priesterschriftlischer Abschnitt im deuteronomistischer Geschichtswerk (OBO 94), Freiburg-Göttingen 1990; Tra escatologia e apocalittica. Da Gioele a Daniele, Cinisello Balsamo 1999; Le tradizioni storiche di Israele. Da Mosè a Esdra, EDB, Bologna 2001.
La parrocchia, che fin dal medioevo ha saputo svolgere la sua funzione religiosa riuscendo perfino a esercitare un’insostituibile azione sociale, non è forse condannata a un destino di sparizione di fronte ai forti cambiamenti della cultura e della società di oggi? L’autore si lancia con decisione alla ricerca di una risposta a tale quesito, a partire dalla pratica ecclesiale, così come è stata osservata e studiata in Europa. Egli circoscrive il suo campo d’indagine e determina l’oggetto della sua analisi nello spazio (la situazione francese, italiana e tedesca) e nel tempo (l’evoluzione della parrocchia nella seconda metà del ventesimo secolo).
La prima parte dello studio, metodologica, mira a individuare le regole e gli strumenti per un discorso credibile e proficuo sulla parrocchia oggi, fino a giungere a definire quest’ultima come lo strumento che permette la costruzione dell’identità cristiana in un luogo determinato. La seconda parte analizza le trasformazioni conosciute dall’istituzione parrocchiale lungo il secolo scorso: non tanto come ricostruzione degli eventi, ma piuttosto come evoluzione delle forme di rappresentazione delle figure istituzionali, nonché dei diversi tipi di azione e di legami sociali posti in essere dalla parrocchia. Le conclusioni mostrano tutte le implicazioni di una parrocchia pensata come “luogo ecclesiale” all’interno del “luogo sociale”, come figura istituzionale data a una delle dimensioni necessarie perché si dia la Chiesa: lo spazio. Si apre quindi una serie di piste e di sfide degne di futuri approfondimenti da parte di chi crede che la parrocchia meriti ancora un lungo futuro.
Sommario
Prefazione (J. Audinet). Introduzione. I. Regole e strumenti per un discorso credibile e fruttuoso sulla parrocchia, oggi. II. La parrocchia, una istituzione che sta mutando. Conclusione generale: la parrocchia, strumento per la costruzione dell’identità cristiana in un luogo. Bibliografia.
Note sull'autore
Luca Bressan (1963) è prete della diocesi di Milano dal 1987. Ha compiuto gli studi in teologia a Milano e a Parigi, dove ha conseguito il dottorato con una tesi sulla parrocchia. È docente di teologia pastorale presso il Seminario arcivescovile di Milano e la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale (sedi di Milano e Padova). Collabora con varie riviste di teologia e di pastorale. Ha partecipato all’inchiesta sul clero in Italia, pubblicata da F. Garelli, Sfide per la Chiesa del nuovo secolo, Il Mulino, Bologna 2003, e al seminario di studio sulla parrocchia organizzato dal Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della CEI, dal titolo Ripensare la parrocchia, EDB, Bologna 2004.
Il volume intende illuminare il “vincolo” con cui alcune persone nella Chiesa si riferiscono a Dio con un legame di speciale amore: i voti. L’itinerario di ricerca e riflessione proposto ripercorre il pensiero della Scrittura – Antico e Nuovo Testamento – su obbedienza, castità e povertà e ne presenta i sicuri fondamenti biblici. Un testo che raccoglie in un unico tomo i tre volumetti già pubblicati singolarmente con grande successo, pensato per offrire un contributo all’incessante esigenza di rinnovamento della vita consacrata, alla formazione per la vita religiosa.
Sommario
Introduzione. Obbedienza. I. Antico Testamento. 1. L’ascolto biblico come obbedienza.
2. Abramo: paradigma della nostra obbedienza. 3. Mosè: l’uomo che fece resistenza a Dio. 4. Samuele-Saul e il “luogo classico” sull’obbedienza (1Sam 15,22). 5. Giona o la parabola della disobbedienza. II. Nuovo Testamento. 1. Gesù: l’obbediente del Padre. 2. Il “sì” di Maria obbediente. 3. Giuseppe: tutto disponibilità e obbedienza. 4. Il centurione pagano: autorità e obbedienza (Lc 7,1-10). 5. La parabola dei due figli o dell’obbedienza fattiva (Mt 21,28-32). 6. I cristiani di Roma e l’obbedienza civile (Rm 13,1-7). Castità. I. Antico Testamento. 1. La trilogia: philìa, eros e agape. 2. Israele e il suo Credo: «Amerai…!» (Dt 6,4-5). 3. Il salmista prega: «fa’ uno il mio cuore» (Sal 86). 4. Anna: il dono della maternità (1Sam 1,1-28). 5. Giona e David: icone dell’amicizia (1Sam 18,1-16). 6. Il canto della vigna o la parabola dell’amore non corrisposto (Is 5,1-7).
7. L’amata del Cantico: «Il mio diletto è per me…» (Ct 2,16). II. Nuovo Testamento. 1. I consacrati: testimoni della totalità evangelica (Mt 5,8). 2. Discepoli di Cristo: «eunuchi per il Regno» (Mt 19,1-12). 3. Maria di Magdala: icona dell’amore ardente (Gv 20,1-2.11-18). 4. Vivere in castità e «vivere nella carne» (1Cor 6,12-20). 5. Quelli di Corinto: tra verginità e matrimonio (1Cor 7,25-35). 6. Gesù: modello di ogni vergine (Mt 19,12; 8,16-17; Lc 7,36-50). 7. La «piena di grazia»: Vergine (Mt 1,16.18.20; Lc 1,26-38). Povertà. Povertà e ricchezza oggi. I. Antico Testamento. 1. Il vocabolario biblico della povertà. 2. I patriarchi: la ricchezza come benedizione. 3. I profeti: la povertà causata dai ricchi. 4. Israele in esilio: la povertà come valore spirituale. 5. I saggi e i salmisti d’Israele: né povertà né ricchezza. II. Nuovo Testamento. 1. «Cristo si è fatto povero per noi» (2Cor 8,9). 2. I poveri di spirito: i beati del vangelo (Mt 5,3). 3. Il ricco stolto: parodia della felicità (Lc 12,13-21). 4. Un notabile ricco e il suo fallimento (Lc 18,18-30). 5. Anania e Saffira: la frode alla comunità (At 5,1-11).
Note sull'autore
Ubaldo Terrinoni, cappuccino di Viterbo, laureato in teologia dogmatica e licenziato al Pontificio Istituto Biblico, insegna Nuovo Testamento all’Istituto filosofico-teologico di Viterbo, all’Istituto di scienze religiose del vicariato di Roma e presso il Centro nazionale USMI. È stato ministro provinciale dei cappuccini del Lazio e presidente della Conferenza dei superiori provinciali cappuccini d’Italia. È consultore della Congregazione per le cause dei santi. Con le EDB ha pubblicato: Sui sentieri evangelici della vita fraterna (1995); Il Vangelo dell’ncontro. Riflessioni su Luca (22000); Parola di Dio e voti religiosi. Icone bibliche. 1. Obbedienza (2002); Parola di Dio e voti religiosi. Icone bibliche. 2. Castità (2003); Parola di Dio e voti religiosi. Icone bibliche.
3. Povertà (2003). Collabora con riviste dell’Ordine (Laurentianum e Italia Francescana) e con riviste scientifiche nazionali (Rivista Biblica e Parole di Vita).
Mentre il mondo televisivo segue il mitico "tour de France" del 1992, un giovane pavese inizia, nel silenzio dei camminatori, il lungo viaggio a piedi che da Lourdes porta a Santiago de Compostela, e poi fino all'oceano in cui va a finire l'Europa. Perché affrontare una fatica come questa? Non si tratta certo di una vacanza o di una sfida sportiva: il pellegrino Gandini ha bisogno della strada e della solitudine per placare il suo dolore. Il percorso è lungo, la speranza non sempre solida, la preghiera compagna: solo perseverando si può scoprire la bellezza del Portico della Gloria, che è sì quello romanico che immette nella Basilica di Santiago, ma lo sono anche tutte le cappelle e i rifugi che sul Camino de Santiago accolgono i pellegrini: portico di gloria perché in essi l'umanità si rigenera interiormente e il suo cammino diventa cammino dell'animo. L'"Invito alla lettura" a firma di Vittorio Messori, che costituisce la novità di questa ristampa, definisce l'opera un "libro importante".
È ancora possibile, oggi come sempre, per un cristiano non fuggire dal mondo e al tempo stesso non mettervi radici? Come dovrà essere il suo rapporto con la casa, le ore della giornata, il lavoro, il denaro, il potere, l'amore, i figli, i mass media, il tempo libero e la domenica? L'autore si propone di mostrare l'attualità del distacco e della libertà evangelica nella nostra epoca, nonché la loro praticabilità concreta. Egli passa in rassegna dieci fondamentali aspetti della vita quotidiana nella città secolare e segnala le possibili scelte di vita che si offrono al cristiano comune. Tra racconto autobiografico e riflessione epocale, un invito all'ottimismo sulla possibilità di affrontare oggi la vita e la morte con i sentimenti che furono di Gesù.
«C’è in giro una grande paura dell’Islam e io, che un poco amo camminare contro il vento, vado raccogliendo piccole storie di buona convivenza. Quelle che metto qui sono più di 150, raccontate in breve e ambientate tutte nel nostro paese, o vissute da italiani in giro per il mondo. Mi sono ispirato all’idea che la buona convivenza è frequente, ma il suo racconto è raro. [...] Narro la buona convivenza, invece degli scontri, non perché io sia un ingenuo, come mi sono sentito obiettare da diversi cui avevo chiesto segnalazioni, ma perché gli scontri già sono veicolati – e anche ingranditi – dal normale circuito dei media. Puntando dunque sulle storie positive non temo di distorcere la realtà, ma spero di contribuire a raddrizzarne la percezione» (dalla Premessa).
Come per tutti i suoi scritti, Accattoli ci consegna pagine di grande freschezza e leggibilità: le sue storie vanno da eventi minimi, come un gesto o una parola occasionali di riconoscenza, a scelte di vita da parte di immigrati che hanno ricevuto aiuto e vogliono ricambiarlo. Egli intervista imam e scrittori affermati, ma interroga anche venditori ambulanti, operai, madri, ragazzi e ragazze della seconda generazione che lasciano intuire frutti di buona convivenza.
Frequente è l’incontro con storie impreviste: c’è un tunisino sacrestano a Milano e un senegalese portinaio in Santa Sede; un ingegnere di origine siriana è sindaco di un paesino dell’Abruzzo; molte famiglie osservanti mandano i figli a scuola dalle suore o scelgono nella scuola pubblica di frequentare l’ora di religione cattolica....
Un libro indispensabile per aiutare a comprendere la complessità del nostro presente e liberarsi dalla tentazione di fare di ogni erba un fascio.
Sommario
Premessa: la buona convivenza è frequente ma il suo racconto è raro. 1. Ora questo è il mio paese. 2. Vedo il mondo con doppio sguardo. 3. Sara il velo lo mette e lo toglie. 4. Cerco l’Islam che prega. 5. Sono stato aiutato e voglio aiutare. 6. Habib che fa il sacrestano a Milano. 7. Il cardinale Antonelli due volte in Moschea. 8. Bibbia e Corano alla Gregoriana. 9. Mille musulmani intorno al Focolare. 10. Contro chi macchia di sangue il Corano. Conclusione polemica: un Islam buono e un Islam cattivo.
Note sull'autore
Luigi Accattoli, da 23 anni giornalista del Corriere della Sera, collabora con la rivista Il Regno da più di 30 anni. Nato a Recanati (MC) nel 1943, vive a Roma con la sposa Maria Luisa Cozzi e ha cinque figli (Valentino, Agnese, Beniamino, Matilde, Miriam). Dal 1975 al 1981 ha lavorato a La Repubblica. È autore di una biografia di Giovanni Paolo II, pubblicata in occasione dei vent’anni di pontificato: Karol Wojtyla. L’uomo di fine millennio, San Paolo 1998, tradotta in nove lingue. Con le EDB ha pubblicato: Io non mi vergogno del Vangelo. Dieci provocazioni per la vita quotidiana del cristiano comune (82004) e – in collaborazione con il vescovo Dante Lafranconi – Non stancatevi del Vangelo. Un vescovo e un papà ai catechisti e agli educatori (32004); Dimmi la tua regola di vita. Cinque tracce dell’avventura cristiana nella città mondiale (2002).
L’intento del volumetto è aiutare a far crescere, all’interno della coppia, la consapevolezza del rapporto d’amore e favorire il confronto e il dialogo. La proposta si articola in sei tematiche, che vengono affrontate sia in incontri di gruppo – con l’aiuto di una coppia animatrice –, sia in momenti di riflessione personale e di coppia. Per ogni tematica vengono offerti spunti per la discussione e letture per la riflessione. I contenuti suggeriti fanno riferimento al cammino di spiritualità che gli autori, riuniti nel Gruppo La Vigna, conducono nel movimento di spiritualità coniugale "Équipes Notre-Dame".
Sommario. Introduzione. Conoscere sé, conoscere l’altro. La comunicazione nella coppia. Amore e sessualità. La fecondità nella coppia. Intese e conflitti. Scegliersi ogni giorno. Guida per la coppia animatrice.
Il sussidio propone un itinerario di preparazione al sacramento della Confermazione, cui seguirà un analogo percorso dedicato al cammino post-Cresima. Ogni incontro è scandito in tre tappe: 1) racconto e pista di riflessione aiuta il ragazzo a interrogarsi sulla vita, a interpretare ciò che sperimenta ogni giorno e coglierne i nodi problematici; 2) la Parola racconta è il momento in cui si comunica l’esperienza fondante di Cristo e della Chiesa, in cui la fede diventa la chiave interpretativa per leggere tutte le altre esperienze; 3) racconta tu invita il ragazzo a descrivere la propria vita, per confrontarla con esperienze cristiane fondanti. In ogni tappa sono inseriti momenti caritativi e celebrativi; questi ultimi coinvolgono anche le famiglie e, in alcuni casi, l’intera comunità.