«Le crisi della Chiesa che qualcuno si ostina ad attribuire al Concilio sono invece da addebitare alla minore accoglienza che gli abbiamo destinato, timorosi di dover abbandonare troppe nostre abitudini (che definivamo "tradizione") e di doverci dedicare prima di tutto a rinnovare noi stessi, per poter poi contribuire a rinnovare il mondo». Monsignor Luigi Bettazzi raccoglie in questo libro i suoi ricordi personali sul concilio Vaticano II, al quale partecipò dall'inizio del secondo periodo, nel settembre 1963.
"Il testo di don Maurizio Chiodi sulla teologia morale e pastorale di don Sergio è indubbiamente un'occasione ricca e preziosa per riprendere quei temi e quei passaggi che allora sono stati (e sono tutt'ora) non solo interessanti ma anche cruciali per la morale e la pastorale delle nostre comunità". (Dalla Prefazione di Lino Casati)
Gli Atti degli Apostoli costituiscono un pilastro fondamentale per comprendere la comunità cristiana delle origini e sono fonte di ispirazione per una Chiesa che impara a definirsi confrontandosi con le domande degli uomini e delle donne del suo tempo.
Per ognuna delle otto meditazioni raccolte in questo libro, il monaco Sabino Chialà propone una parola chiave: sottrazione, compaginazione, crescita, uscita, obbedienza, elaborazione, confronto, viaggio. Sono termini per una Chiesa costituita non da uomini perfetti, ma da «discepoli che cercano e che proprio per questo sono capaci di aiutare altri a cercare». Questi primi credenti, lungi dal lasciarsi intimorire da fallimenti e sfide nel confronto con l’alterità e la pluralità, invitano a superare l’incomunicabilità crescente tra gli spazi della fede e gli spazi della vita. Rimettersi in ascolto degli Atti significa porsi alla scuola di una comunità che ha saputo trasformare sconfitte e fallimenti in orizzonti inattesi.
Sommario
Prefazione (F. Cacucci). Presentazione. I. Il secondo libro dell’evangelista Luca. II. Sottrazione (c. 1). III. Compaginazione (c. 2). IV. Crescita (cc. 3–5). V. Uscita (cc. 6–9). VI. Obbedienza (cc. 10–12). VII. Elaborazione (cc. 13–15). VIII. Confronto (cc. 16–18). IX. Viaggio (cc. 19–28). Conclusione.
Note sull'autore
Sabino Chialà, monaco della comunità monastica di Bose e responsabile della fraternità di Ostuni (Brindisi), è laureato in Lettere classiche all’Università di Torino e dottorato in Filologia e lingue orientali all’Università di Louvain-la-Neuve, in Belgio. Collabora a numerose riviste, tra cui Ricerche Storico Bibliche, Parola Spirito e Vita, Proche-Orient Chrétien, La Rivista del Clero Italiano, Cristianesimo nella Storia, Orientamenti Pastorali e Apulia Theologica. Ha pubblicato di recente per Morcelliana Perdono e speranza. Risanare il tempo (2016) e Discernimento degli uomini e giudizio di Dio (2018).
Il processo inarrestabile di secolarizzazione che già si percepiva alla metà del secolo scorso, oggi è evidente in tutti i settori della società e l'incapacità cronica dell'istituzione ecclesiale di comprendere il cambiamento sta lasciando spazio a movimenti di tipo fondamentalista. I sociologi ci ricordano, statistiche alla mano, che in Occidente i cristiani sono sempre più una minoranza; la percentuale di coloro che frequentano le chiese diminuisce a vista d'occhio e si constata il calo vertiginoso dell'accesso alla vita sacramentale. Questo libro si propone di osservare il futuro del cristianesimo a partire da considerazioni nate dall'attività pastorale nelle parrocchie, con i cristiani LGBT, con gli studenti provenienti da alcuni Paesi africani e con le comunità ecclesiali di base brasiliane. Postfazione di Piergiorgio Paterlini.
Nella storia bimillenaria della Chiesa, l'alleanza tra la teologia e il diritto canonico ha permesso di attuare riforme importanti e incisive. La straordinaria flessibilità della scienza canonistica medioevale e moderna ne è stata la condizione primaria. Ma, da un certo momento in poi, le due discipline non hanno più marciato in sintonia. L'assenza di collaborazione tra loro è una delle cause che hanno frenato la recezione dei decreti conciliari. Questo problema si ripropone, in modo urgente, dopo che papa Francesco ha valorizzato la prospettiva sinodale nella Chiesa e, nel contempo, stimolato un rinnovamento epistemologico delle scienze sacre. Tenendo conto di questo duplice livello di riforma, il volume si propone di risalire alle cause della separazione della teologia dal diritto canonico, individuando nel Codice del 1917 una svolta determinante non solo per la scienza canonistica, ma anche per le discipline teologiche e la concezione della Chiesa. Una riflessione storico-critica sui presupposti lontani della codificazione canonica e sulla frammentazione attuale della teologia può servire a superare gli ostacoli che impediscono una rinnovata intesa tra teologi e canonisti e a progettare un comune cambio di paradigma. Al tempo stesso, l'esperienza canonistica può integrare efficacemente la riflessione teologica, richiamando la necessità che le riforme nella Chiesa si attuino attraverso strutture sinodali e si consolidino mediante un lavoro di mediazione dottrinale e istituzionale.
A trent’anni dalla prima edizione, avvenuta tra il 1982 e il 1986, viene riproposta quest’opera poderosa, ormai da tempo introvabile, definita una Summa sul mistero di Cristo e considerata una delle pubblicazioni più significative nel panorama della teologia del Novecento.
Essa non si presenta soltanto come una dottrina sulla persona e l’opera di Gesù Cristo, ma come un’imponente trattazione della teologia trinitaria, dell’escatologia, della pneumatologia, dell’antropologia teologica e dell’ecclesiologia.
In questo terzo volume, Bordoni ripercorre il cammino della fede postpasquale a partire dalla cristologia del Nuovo Testamento e della Tradizione patristica e dogmatica, per stabilire un confronto del linguaggio di fede cristologica con le istanze ermeneutiche dell’uomo vivente nel contesto culturale del nostro tempo.
Sommario
Abbreviazioni. PARTE SECONDA. Cristo agli inizi del progetto di Dio. Introduzione. 1. Il cammino della fede cristologica neotestamentaria verso la «preesistenza». 2. La «preesistenza del Cristo» negli sviluppi della cristologia post-biblica. 3. Il mistero del Cristo preesistente nella riflessione teologica contemporanea (Prospettive di riflessione sistematica). Conclusione della seconda parte. PARTE TERZA. L’evento del Cristo come «divenire carne» della parola eterna. Introduzione. 1. L’evento dell’incarnazione della Parola nel cammino del pensiero cristiano. 2. Il mistero dell’incarnazione nell’ambito della riflessione teologica contemporanea Sintesi sistematica. Conclusione generale. Indice analitico. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Marcello Bordoni, tra i più noti teologi italiani del Novecento, è stato professore ordinario di cristologia nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense, dove ha insegnato per tutta la vita ricoprendo anche l’incarico di decano. È stato primo presidente della Pontificia Accademia di Teologia, rifondata da papa Giovanni Paolo II. Tra le sue opere: Il tempo valore filosofico - spazio teologico (Libreria editrice PUL 1965); Dimensioni antropologiche della morte (Herder 1969); Gesù di Nazaret. Memoria, presenza, attesa (Queriniana 1988); La cristologia nell’orizzonte dello Spirito (Queriniana 1995); Chistus omnium Redemptor. Saggi di cristologia (Lev 2010).
CURATORI:
Nicola Ciola, professore ordinario di Cristologia e decano della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense, è membro della Pontificia Accademia di Teologia e socio dell’Accademia Fulgina di Lettere Scienze e Arti. Con EDB ha pubblicato Gesù Cristo nostra speranza. Saggio di escatologia in prospettiva trinitaria (con Marcello Bordoni, 42008) e Teologia trinitaria. Storia, metodo, prospettive (22000).
Antonio Sabetta è docente incaricato di Teologia fondamentale alla Pontificia Università Lateranense e docente stabile di Teologia fondamentale all’Istituto Superiore di Scienze Religiose Ecclesia Mater, di cui è preside. Insegna inoltre Teologia dogmatica alla Lumsa. Autore di numerose pubblicazioni, di recente ha curato il volume di Xavier Tilliette Gesù romantico (Lateran University Press 2014).
Pierluigi Sguazzardo è docente incaricato di Cristologia alla Pontificia Università Lateranense e docente stabile di Cristologia all’Istituto Superiore di Scienze Religiose Ecclesia Mater, di cui è vice preside. Di recente ha pubblicato Incarnazione (Cittadella 2013) e curato il volume di Yves Congar Teologia. Una riflessione storica e speculativa sul concetto di teologia cristiana (con Antonio Sabetta, Lateran University Press 2011).
«È bello sapere che la prova ultima della bontà della fede sta nella sua capacità di trasmettere e custodire umanità, vita, pienezza di vita. Questo ci pone tutti serenamente e gioiosamente accanto a tante persone anche non credenti, che però hanno a cuore la vita e si appassionano per essa. Il Dio di Gesù è un Dio che ama la vita, che ama la libertà e la felicità dell’uomo. I miracoli ne sono il segno.
Questi commenti, pur senza pretesa, tentano di interpretare l’anelito di spiritualità e di trascendenza presente nelle domande degli uomini e delle donne di oggi».
Sommario
Premessa. TEMPO DI AVVENTO. Vegliare per crescere! Il convertirsi non è un comando, ma un’opportunità. Coltivare le domande. La crisi di Giuseppe, sposo di Maria. TEMPO DI NATALE. Notte di Natale: tre icone, tre grandi annunci. Affinare l’udito. Un modo nuovo di pensare. Amare e saper attendere. Gesù è venuto per turbarci. Gesù sceglie di stare con gli uomini. TEMPO DI QUARESIMA. Gesù fu realmente tentato! I discepoli sono smarriti! Gesù è il pozzo! L’uomo prima della religione! Gesù è contro la morte, ogni morte. Perché Gesù è pericoloso? TRIDUO PASQUALE. Il centro di Dio è l’uomo. La sofferenza non è un valore in sé! Credere che è possibile il cambiamento. TEMPO DI PASQUA. Verrà un mondo nuovo. Il dubbio come tensione creativa. Come cogliere i tempi e gli eventi? No a una fede bavaglio! Una fede creativa! Lasciarsi amare! Andare per imparare. Lasciarsi incendiare dallo Spirito! TEMPO ORDINARIO. Quando si è «battezzati»? Il cambiamento nasce dal basso, dagli ultimi. Le beatitudini: perché l’uomo non è felice? La Chiesa è per il mondo. La nuova giustizia è guarire il cuore! Amare il nemico non è un atto di benevolenza. Un Dio diverso. Il rischio del credere nel miracolismo. Perché Gesù chiama i peccatori? Consolare o guarire? La Chiesa non dovrebbe cercare il consenso. La famiglia è sempre un valore? La meraviglia di Gesù. Saper pensare. Più umani. Dio è il tesoro. L’uomo: un essere di fame! La Chiesa nella tempesta! Gesù impara da una donna. Gesù alla ricerca della sua identità. Come pensa Dio? Saper scuotere! Il perdono è buonismo? Oltre la giustizia! Quando si è figli di Dio? Una Chiesa profetica! Non si può andare alla festa se non si è felici! A chi obbedire? Perché amare? Non maestri ma discepoli. Lavorare per il futuro. Il coraggio di essere creativi. Amare è credere. FESTE E SOLENNITÀ DURANTE L’ANNO LITURGICO. La flessibilità di Maria. La profezia non è appannaggio dei giovani. Il coraggio di Giuseppe. Vivere trinitariamente. Un Dio che vuole stare con gli uomini. Maria donna di coraggio. I santi: briciole di Dio sulla terra.
La formazione della Chiesa come istituzione corre parallela a quella del cristianesimo come religione. Verso la fine del II secolo, infatti, è ormai attestata l’esistenza di un’istituzione che comprende una costellazione di Chiese locali disseminate nel bacino del Mediterraneo, tra cui spiccano Roma, Alessandria e Antiochia. Incentrate sulle figure dei vescovi, dotati di ampi poteri di governo e assistiti da presbiteri e diaconi, le Chiese locali comunicano tra di loro attraverso la corrispondenza e si coordinano mediante sinodi che decidono in merito a questioni importanti. Dotate di un canone di scritti rivelati – le Scritture ebraiche, rilette come Antico Testamento, e il corpus degli scritti del Nuovo – posseggono forme di liturgia e culto comuni.
Alla fine del II secolo si può dunque parlare dell’esistenza, oltre che della «grande Chiesa» come istituzione, di una vera e propria religione cristiana, distinta dalla sua matrice giudaica, che ha una chiara base sociale, è strutturata istituzionalmente, ha proprie credenze, pratiche e testi normativi, i caratteri fondamentali che definiscono una religione.
Giovanni Filoramo è professore emerito di Storia del cristianesimo all’Università di Torino. Tra i suoi libri: Il sacro e il potere. Il caso cristiano (Einaudi 2009), La croce e il potere. I cristiani da martiri a persecutori (Laterza 2011) e Il grande racconto delle religioni (Il Mulino 2018).
La Rivoluzione francese lascia nel mondo cattolico una profonda impressione. Una tradizione millenaria, caratterizzata da una società che si richiamava in tutte le sue articolazioni ai valori cristiani, viene bruscamente interrotta e il periodo del Terrore giacobino produce uno choc difficilmente riassorbibile. Si fa ricorso alla violenza per costringere i sacerdoti ad abbandonare lo stato clericale, si impediscono ai fedeli le pratiche religiose, si cancella la presenza cristiana dallo spazio urbano riorganizzando la scansione del tempo (calendario rivoluzionario), trasformando la sonorità pubblica (sostituzione del tamburo alle campane) e rifondando la ritualità civile.
Il tentativo di scristianizzazione si accompagna a un altro fenomeno che aumenta le preoccupazioni degli ambienti cattolici: la nascita di nuove religioni che pretendono di sostituirsi al cristianesimo. I culti rivoluzionari manifestano, infatti, la tendenza a sviluppare religioni secolari che, sacralizzando forme della politica, prendono il posto della religione cristiana come via per fornire una legittimazione ultima, assoluta e intangibile agli assetti del consorzio umano.
Sommario
Introduzione. I. Alla ricerca di una risposta allo «choc» della Rivoluzione (1815-1849). 1. La cultura cattolica nell’età della Restaurazione. 2. Gli orientamenti di Roma. II. L’egemonia dell’intransigentismo (1850-1925). 3. La Chiesa contro il mondo moderno. 4. Le modernizzazioni di Leone XIII. 5. Pio X e la condanna del modernismo. 6. Il problema della pace nell’epoca della guerra totale. III. Il confronto con le modernità politiche (1926-1958). 7. Alla ricerca di un nuovo braccio secolare. 8. Il governo della Chiesa universale. 9. Una Chiesa totalitaria per affrontare il totalitarismo? 10. Pio XII. IV. La crisi della cultura intransigente (1958-2013). 11. L’aggiornamento ecclesiale (1958-1968). 12. Le difficoltà del «balzo in avanti» (1968-1978). 13. Da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI (1978-2013). Fonti in rete: la storia della Chiesa contemporanea.
Note sull'autore
Daniele Menozzi insegna Storia contemporanea alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Tra i suoi libri recenti: I papi e il moderno. Una lettura del cattolicesimo contemporaneo (1903-2016) (Morcelliana 2016) e Costituzione italiana: articolo 7 (Carocci 2017).
Con un linguaggio semplice e coinvolgente, papa Francesco offre interessanti spunti sulla complessità della vita familiare odierna, che diventa anche opportunità di una nuova umanità e di testimonianza cristiana.
La raccolta degli scritti del pontefice è suddivisa per aree tematiche. Sposi, genitori, nonni, educazione, trasmissione della fede, malattia, morte, virtù, fallimenti sono alcuni degli argomenti affrontati in modo originale e controcorrente. L’intento di Francesco è far riflettere il popolo di Dio e tutte le persone di buona volontà, senza cercare il facile consenso né stravolgere la dottrina della tradizione cristiana. Perché la famiglia non è un problema, come talvolta oggi viene volutamente considerata, ma una preziosa risorsa per la società e per la Chiesa.