Un sussidio ad uso del pellegrino in Terra Santa che ricalca il cammino ideale che, prendendo lo spunto dalla vita pubblica di Gesù, parte dal deserto, si svolge in Galilea (Nazaret, Cafarnao e la regione del lago di Tiberiade) e si conclude a Gerusalemme.
Il libro contiene brani biblici scelti in relazione ai luoghi e ai paesaggi del pellegrinaggio, accompagnati da un breve commento per favorire la meditazione e la preghiera personali. Oltre all’introduzione e alle proposte per la riflessione, sono stati inseriti alcuni testi dei Padri della Chiesa, uomini di fede degni di essere ricordati per la loro esperienza umana e soprattutto per la loro santità. Tra tutti un posto particolare spetta a san Francesco, che per primo ci ha aiutato a scoprire il valore del pellegrinaggio e della preghiera.
La Storia Universale - presentata per la prima volta al pubblico italiano- è stilata sul canovaccio di una attenta cronaca che, partendo dai tempi di Adamo, si arresta al 780, indicato come ultimo anno del regno di Leone IV, imperatore bizantino.
Il volume esce in occasione dell'anniversario dell'Editto di Milano del 313, con il quale l'imperatore Costantino sancì la libertà religiosa all'interno dell'impero. Gli Autori analizzano i cambiamenti che l'editto costantiniano suscitò nell'ideazione e realizzazione dei primi edifici di culto cristiani in Siria.
Vengono presentate le 14 stazioni della via crucis: ciascuna è accompagnata da un brano biblico e da uno tratto dai testi di suor Maria della Trinità. Un profilo biografico, una breve antologia di testi e una cartina con il tragitto della via crucis a Gerusalemme completano il volume.
In queste brevi meditazioni l'autore compie una lettura orante dei capitoli 13-17 del vangelo di Giovanni, nei quali è riportato "il discorso d'addio" di Gesù ai suoi discepoli. Ci troviamo dinanzi alle ore decisive e più drammatiche di tutta l'esistenza del Salvatore, da leggere con sentimenti di vera partecipazione. Le "confidenze" del Maestro, raccolte dalla Chiesa e custodite da ogni credente, ruotano attorno al comandamento nuovo dell'amore: un amore capace di donare la vita, senza contraccambio. Al lettore è proposto di lasciarsi coinvolgere nella profondità spirituale di queste pagine, per ritrovare le coordinate fondamentali della fede cristiana, che affonda le sue radici in un "amore più grande".
Cofanetto contenente 3 volumi sull'archivio storico di Terra Santa.
Che cosa significa oggi avere fede? Se si ragiona in termini tradizionali, nell'Occidente euro-atlantico non si può che far riferimento anzitutto alla fede nel Dio cristiano. Se, però, si allarga l'orizzonte e si approfondisce l'analisi, non si può non considerare quanto importanti siano stati e siano, proprio nello sviluppo della cultura "occidentale", gli apporti e la presenza di fedeli ebrei e islamici e delle loro prospettive di fede e di cultura. Ebrei, cristiani e musulmani possono mettere in campo efficaci pratiche fondate sulla ragionevole fiducia che l'incontro con l'altro sia un'opportunità per tutti. In tale quadro culturale contemporaneo agli autori di questo volume - studiosi delle tradizioni religiose giudaiche, cristiane e islamiche e organizzatori di occasioni formative nell'ambito del dialogo ecumenico e interreligioso - è parso importante scrivere queste pagine seriamente divulgative. Esse sono rivolte a chiunque desideri capire meglio l'importanza esistenziale delle fedi giudaica, cristiana e islamica per la ricerca della felicità personale e collettiva e sia interessato a una convivenza sociale migliore, proprio a partire da un confronto culturale e religioso, intelligente e appassionato.
Il libro tenta di dare una risposta a uno degli interrogativi più controversi di oggi e di sempre: è possibile arrivare a una riconciliazione tra scienza e religione? Il testo si apre con un'affermazione di Plantinga, secondo il quale Cristianesimo e teorie evoluzionistiche sarebbero conciliabili perché non è da escludere, in via ipotetica, che la creazione divina sia avvenuta tramite un processo evoluzionista. Un'ipotesi, questa, recisamente smentita da Dennett, che dà il via a un dibattito che si chiude con l'affermazione di una tesi da parte di entrambi i filosofi... scoprite quale!
Profilo dell’opera
La Galilea è una regione poco menzionata nell’Antico Testamento: nel libro di Isaia è detta “terra delle genti”, cioè terra pagana, eppure il profeta stesso annuncia che da essa sorgerà la luce capace di illuminare tutta la storia. Profezia che si è compiuta nel Nuovo Testamento (Mt 4,12-17), facendo della Galilea “terra della luce” per tutte le nazioni.
L’Autore ha una lunga esperienza d’insegnamento “sul campo”: da anni, infatti, guida i suoi studenti nella lettura della Bibbia percorrendo i luoghi stessi in cui essa è stata rivelata e laddove, da sempre, grazie al contesto naturale e alle antiche testimonianze storiche e archeologiche, parla a ogni generazione di credenti.
Il volume coniuga, quindi, lunghi anni di studio con l’esperienza diretta. Ne risulta un’opera di notevole interesse, capace di fornire informazioni dettagliate e precise. Per ogni località esaminata è fornito un inquadramento storico-geografico fondamentale, la cronologia e la situazione attuale degli scavi, un esame della relativa letteratura (biblica e non) e una descrizione delle rimanenze in situ. Il testo è inoltre corredato da un ricco apparato iconografico e cartografico.
L’Autore
Pietro A. Kaswalder ofm insegna esegesi dell’Antico Testamento e geografia biblica presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Ha pubblicato studi a carattere esegetico, storico, geografico e archeologico. Per le Edizioni Terra Santa ha pubblicato: “La Terra della promessa. Elementi di geografia biblica” (Milano, 2010).
È un'intervista trasmessa nel 1981 dalla televisione tedesca, per la prima volta pubblicata in questa edizione. In essa Lévinas, incalzato da Casper, precisa alcuni temi chiave della sua riflessione matura, chiarisce il suo rapporto con la filosofia precedente, definisce il proprio essere ebreo, nonché il rapporto tra ebraismo e cristianesimo. Per questo motivo il volumetto risulta una vera e propria introduzione ai concetti fondamentali della filosofia di Lévinas, fatta da Lévinas stesso.