Questa raccolta di saggi costituisce il frutto di un convegno scientifico tenutosi a Roma nell'aprile del 2023, organizzato dalla Pontificia Università San Tommaso d'Aquino, dalla Pontificia Università della Santa Croce e dall'Istituto Tomistico dell'Angelicum. Come indica il titolo di questa raccolta, i saggi qui pubblicati offrono una riflessione scientifica su vari aspetti storici e dottrinali del concetto di ius dell'Aquinate, ed esplorano i modi in cui questo concetto contribuisce all'approfondimento del suo insegnamento circa la natura del diritto, cioè del fenomeno giuridico. Ogni saggio affronta, dal punto di vista del suo argomento specifico, le implicazioni dottrinali della descrizione dello ius come oggetto della giustizia, presentata dal Dottore Angelico nella Questione 57, Articolo 1, della Secunda secundae della sua Summa Theologiae. Seguendo le intuizioni dell'Aquinate, l'attenzione alla virtù della giustizia è quindi considerata fondamentale per comprendere l'essenza o il tessuto ontologico del diritto (ius). Quando l'attenzione filosofico-giuridica si sposta verso la nozione di ius, intesa come fondante per la comprensione di ciò che è il diritto, è possibile giungere ad alcune conclusioni illuminanti: il fenomeno giuridico corrisponde alla stessa cosa giusta (ipsa res iusta), le varie manifestazioni del fenomeno della lex (ossia, della legge positiva, naturale e divina) possono essere considerate come ordini fondativi alla base dei fenomeni giuridici (ratio iuris), mentre i diritti vengono intesi come beni giuridici o beni di giustizia (bona iustitiae). Sebbene la giustizia - insieme allo ius quale suo oggetto - sia esaminata da ciascun autore dal punto di vista specificamente giuridico, essa è al contempo analizzata come sempre intrinsecamente connessa ai suoi aspetti morali e divino-salvifici.
La realtà in cui siamo immersi richiede da sempre per gli esseri umani strumenti e chiavi di lettura via via più raffinati e complessi. In realtà, essa non è solo un dato di fatto ma, in parte, il risultato di azioni e pensieri di noi stessi e dei nostri simili. Nella storia, nell'attualità, nelle organizzazioni, nelle istituzioni, nelle famiglie e in ogni luogo dove si articolano dinamiche umane, le relazioni possono essere deflagranti o coinvolgenti, positive o negative, entusiasmanti o deprimenti, produttive o improduttive, portatrici o distruttrici di valore, soddisfacenti o insoddisfacenti. Questo libro cerca di dare una chiave di lettura attraverso la coppia di concetti "strategia e negoziazione". Attraverso questa coppia inossidabile, viene offerto un punto di vista e di analisi delle dinamiche umane, e dunque economiche, che apre la porta alle combinazioni che si possono generare tra due soggetti o tra due parti con interessi contrapposti e risorse differenti. L'autore ci ricorda che quando l'operato è basato su strategie negoziali appropriate, la soluzione genera valore ed è reciprocamente vantaggiosa, a condizione che le parti agiscano nello scenario in modo etico. L'appropriatezza è collegata ai valori etici sottostanti l'agire delle parti. Senza questi elementi si rischia inevitabilmente di cadere in situazioni conflittuali o nell'inasprimento di conflitti esistenti. La realtà odierna è costellata di pessimi esempi di negoziati, privi di strategia e di volontà appropriate, che generano conflitti tra Stati e popoli che, a loro volta, si inseriscono in conflitti e dinamiche competitive tra aziende che generano vantaggi e valore a discapito di vite umane e di un costante depauperamento del pianeta.
«Vi darò pastori secondo il Mio cuore, che vi guideranno con scienza e intelligenza» (Ger 3,15). Questa promessa divina si è compiuta con la venuta di Cristo, il Buon Pastore, e continua a realizzarsi oggi nella Chiesa attraverso il sacerdozio ministeriale. Per essere pastori a immagine di Cristo, i presbiteri hanno bisogno di una formazione integrale che li «renda capaci di provare quella stessa compassione, generosità, amore per tutti, specialmente per i poveri, e slancio per la causa del Regno, che caratterizzarono il ministero pubblico del Figlio di Dio, e che possono essere sintetizzati nella carità pastorale» (Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis, 8-XII-2016, n. 119).
Nel mese di febbraio 2024, il Centro di Formazione Sacerdotale della Pontificia Università della Santa Croce (Roma) ha organizzato la VIII Settimana di Studio per Formatori di Seminari, sul tema Pastori secondo il Cuore di Cristo. La dimensione pastorale della formazione sacerdotale. Una cinquantina di sacerdoti provenienti da una ventina di paesi si sono riuniti nella Città Eterna per ascoltare le relazioni di diversi esperti, riflettere e condividere esperienze su questo argomento.
Il presente volume raccoglie le conferenze che si sono tenute nel corso della Settimana di Studio, e vuole essere uno strumento utile a quanti hanno l’incarico della direzione di seminari e altre strutture formative, affinché possano aiutare i candidati al sacerdozio a conformarsi al Cuore di Cristo, a beneficio della comunità che sarà loro affidata.
Francisco Insa (Siviglia, 1975) è professore di Teologia Spirituale e Segretario del Centro di Formazione Sacerdotale presso la Pontificia Università della Santa Croce. Prima della sua ordinazione ha lavorato come medico psichiatra. Oltre a diversi incarichi pastorali, tra cui la formazione di presbiteri e candidati al sacerdozio, il suo ambito di ricerca è indirizzato alla teologia della direzione spirituale, la spiritualità sacerdotale e la psicologia applicata alla formazione cristiana.
Esplora il mondo dell’intelligenza artificiale con un libro che stimola il pensiero critico. Questa guida aiuta a comprendere l’evoluzione tecnologica con sano realismo, evitando sia l’eccessivo entusiasmo che il pessimismo ingiustificato.
Attraverso i contributi di esperti in vari settori – lavoro, informazione, medicina, accessibilità e didattica – il testo analizza le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale e affronta domande etiche, la necessaria regolamentazione e il ruolo della Chiesa di fronte a queste sfide.
50 domande & risposte sull’Intelligenza Artificiale si ispira al podcast “Anime digitali: come l’intelligenza artificiale potrebbe cambiare la nostra vita”, trasmesso su Radio Vaticana – Vatican News tra maggio e giugno 2024. Un’opera che invita a guardare al futuro con consapevolezza, per essere preparati ad affrontare le innovazioni che stanno trasformando il nostro mondo.
Contributi di: Stefano da Empoli, Barbara Carfagna, Eugenio Santoro, Roberto Scano, Paola Severino, Luca Sambucci, Nicola Bruno e Luca Peyron.
Fabio Colagrande, giornalista, vaticanista, speaker radiofonico e podcaster, lavora dal 1994 nella redazione di Radio Vaticana – Vatican news, seguendo l’attività del Papa e l’attualità ecclesiale.Si interessa in particolare dell’evoluzione della comunicazione cattolica a cui ha dedicato due testi umoristici: Ricordati di sanificare le feste (Ancora, 2022) e Le favolose avventure di Sinodino (Ancora, 2023). È coautore del podcast Anime digitali: come l’IA potrebbe cambiare la nostra vita (Radio Vaticana – Vatican News, 2024).
Giovanni Tridente, Direttore di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce e professore incaricato di Teoria e pratica dell’argomentazione scritta presso la Facoltà di Comunicazione Istituzionale dello stesso Ateneo. Redattore e vaticanista della rivista OMNES, si interessa della copertura informativa sulla Chiesa e della presenza dei cattolici sui social media. È autore di Anima digitale. La Chiesa alla prova dell'Intelligenza Artificiale (Tau, 2022) e del podcast Anime digitali: come l’IA potrebbe cambiare la nostra vita (Radio Vaticana – Vatican News, 2024).
Questo volume presenta una selezione di articoli pubblicati in riviste scientifiche e in opere collettive. Il filo conduttore di questi contributi sono le realtà aggregative in genere e, più specificamente, i movimenti ecclesiali e le nuove comunità.
L’arco di tempo ricoperto (2002-2023) consente di osservare un approfondimento e un’evoluzione del pensiero dell’autore. Oltre alla trattazione di questioni giuridiche canoniche, alla luce della normativa vigente al momento della pubblicazione di ogni contributo, dagli scritti raccolti in questo volume emerge una progressiva consapevolezza della rilevanza anche giuridica del carisma.
Luis Navarro è professore ordinario di Diritto Canonico della Persona. È stato Decano della Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università della Santa Croce dal 2007 al 2015 e anche Rettore Magnifico della medesima Università dal 2016 al 2024. Dal 2014 al 2023 è stato Presidente della Consociatio Internationalis Studio Iuris Canonici Promovendo. È stato anche Consultore della Congregazione per il Clero e del Pontificio Consiglio per i Laici e giudice ecclesiastico. Attualmente è membro del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo: Diritto di associazione ed associazioni di fedeli (Milano 1991); Persone e soggetti nel diritto della Chiesa. Temi di diritto della Persona (Roma 2017), oltre a numerosi articoli pubblicati su riviste specializzate come Ius Ecclesiae, Fidelium iura, Ius canonicum, L’Année Canonique e Philippine Canonical Forum.
Nell'ultimo decennio abbiamo assistito a uno sviluppo esponenziale dell'ideologia woke del "risveglio".
Nato negli Stati Uniti, questo movimento si è esteso rapidamente tutto il mondo occidentale. Esso invita tutte le "vittime" della discriminazione e dell'odio (minoranze razziali, donne, gruppi Lgbtqi+, paesi colonizzati e religioni non cristiane) reagire all' "oppressione" secolare dei bianchi, degli uomini, degli eterosessuali, dei colonizzatori e dei cristiani.
La lotta per i diritti umani e civili basati sulla dignità umana sull'uguaglianza di tutte le persone davanti alla legge è stata così sostituita dalla lotta in difesa delle minoranze "discriminate" di "diritti" come l'aborto, la maternità surrogata, la libera scelta della propria identità sessuale, ecc. Si tratta di una vera propria guerra culturale contro tutte le istituzioni tradizionali dell'occidente cristiano, etichettate come oppressive e contrarie ai nuovi diritti.
Questa ideologia, un tempo considerata marginale, è riuscita a entrare nelle stanze del potere, nella politica, nell'educazione, nei media, nelle grandi multinazionali, nei social e nei principali programmi legislativi di tutti i governi.
Ciò porta a chiedersi su cosa si fondi la divisione dialettica del mondo tra vittime oppressori, come tale concezione sia riuscita a diffondersi nella cultura e nelle istituzioni occidentali, quali siano le conseguenze di tale diffusione al livello sociale e politico.
Analizzando il fenomeno da una prospettiva filosofica, l'autore mostra come l'ideologia woke affondi le sue radici nel marxismo culturale e nelle teorie psicoanalitiche, esistenzialistiche e postmoderne sedimentatesi nel corso di due secoli. Attraverso un attento lavoro di decostruzione storica concettuale, si metterà in luce la vera essenza di questo fenomeno culturale, basato su una visione astorica e tribale dell'essere umano, privato di un fine e mosso unicamente da un desiderio infinito di felicità individuale, da realizzarsi attraverso un gruppo o averso l'appartenenza una serie di gruppi.
Quando i Paesi Bassi vennero occupati dalle truppe naziste nel maggio 1940, l'Internunzio Apostolico Paolo Giobbe venne costretto a lasciare il paese. Così come in altri territori occupati dunque, la Chiesa si trovava nell'impossibilità di comunicare con Roma. L'episcopato olandese si distinse però per una ferma e costante opposizione sia ai soprusi e alle violenze nei confronti della popolazione che all'ideologia stessa del regime hitleriano. I vescovi agirono autonomamente, in continuità con le condanne del nazionalsocialismo già espresse prima della guerra. La specificità del caso olandese è nota nella storiografia mondiale in particolare per le le pubbliche proteste dei vescovi in occasione della deportazione degli ebrei verso i campi di concentramento, le quali suscitarono la dura reazione dell'occupante. In che misura la Santa Sede era a conoscenza di ciò che stava accadendo nei Paesi Bassi? Come avrebbe giudicato papa Pacelli, noto per lo sforzo di difendere la neutralità della Santa Sede, l'esplicita resistenza dei vescovi olandesi? Grazie all'apertura degli Archivi Vaticani nel 2020 per il periodo del pontificato di Pio XII (1939-1958) è possibile ora conoscere i canali, ufficiali o clandestini, attraverso cui sia Paolo Giobbe, che il Nunzio di Berlino Cesare Orsenigo, riuscirono a tenersi in contatto con alcuni membri della Chiesa olandese. Essi trasmisero le informazioni raccolte alla Segreteria di Stato di Pio XII: ne risulta una corposa corrispondenza, da cui emergono i diversi punti di vista dei nunzi sull'azione dei vescovi olandesi. Questo lavoro cerca di indagare il significato e l'importanza delle interpretazioni che Giobbe e Orsenigo diedero all'opposizione cattolica al nazionalsocialismo nei Paesi Bassi, e l'influenza che queste hanno potuto avere sulla Santa Sede.
Molte sono le occasioni e le modalità per esprimere riconoscenza a chi ha dedicato la vita allo studio e all'insegnamento: due ambiti, strettamente uniti tra loro dal lavoro di ricerca, tradotti in pubblicazioni. Sono queste ultime, del resto, unitamente alla docenza, che offrono un contributo per sviluppare ulteriormente l'orizzonte della cultura. Il festeggiato, il prof. Don Manlio Sodi destinatario della presente miscellanea di studi, è conosciuto ovunque per il contributo che ha saputo dare nella sua lunga esistenza alla scienza liturgica. L'elenco dei volumi, degli studi e di altri lavori sempre impegnativi - come gli editoriali, le presentazioni di volumi, le dispense per gli studenti, ecc. - costituiscono un segno eloquente di una esistenza donata al grande ambito del culto, della liturgia. Un ambito, questo, che racchiude un insieme di attenzioni che si muovono dal messaggio biblico, patristico, storico... per giungere alla pastorale e alla catechesi, senza dimenticare la comunicazione, l'arte e la musica. Ed è in questa ottica che è possibile apprezzare la notevole varietà di contributi che si muovono in questi ambiti. Amici e Colleghi hanno offerto per questa occasione testi a partire dalla propria specifica competenza. Le pagine dell'opera costituiscono una testimonianza eloquente di come la ricerca e lo studio in re liturgica possa spaziare toccando numerosi temi. L'indice del volume evidenzia un orizzonte miscellaneo ma comunque unito da un filo comune, come evidenziato anche nell'Introduzione generale. Il titolo: Mysterium liturgicum è già eloquente da solo; ma l'aggiunta del colere et fovere denota un impegno che la Sacrosanctum Concilium ha affidato a tutta la Chiesa. In tale ottica si pongono gli studi elaborati per l'occasione; essi offrono un punto di riferimento per apprezzare la storia e il presente, e per delineare ulteriori sviluppi. La collocazione della miscellanea nella collana «Veritatem inquirere» trova il proprio habitat più logico. Ogni studio può collocarsi nel contesto di una veritas costantemente da approfondire. È la ricerca della verità in ogni ambito della vita che anima costantemente la cultura. E quando la cultura è a servizio del cultus allora più evidente appare il ruolo di una fatica per esprimere riconoscenza. Presentazione di Arthur Roche. Postfazione di Vittorio Viola e Antonio Stagliano.
Questo volume raccoglie gli Atti della V Giornata Interdisciplinare sull'antropologia giuridica del matrimonio e della famiglia, organizzata dal Centro di Studi Giuridici sulla Famiglia dell'Università della Santa Croce. Si è presa in considerazione la soggettività della famiglia, come agente dell'evangelizzazione. Il protagonismo della famiglia, chiesa domestica e "società sovrana" (S. Giovanni Paolo II) comporta il diritto fondamentale a ricevere abbondantemente i mezzi di salvezza, la Parola e i sacramenti con il corrispondente dovere da parte della Chiesa di fornire tali mezzi e allo stesso tempo il diritto a compiere la missione ecclesiale proprio come vero soggetto dell'evangelizzazione, e non solo oggetto destinatario della cura pastorale.
I protagonisti dell'evangelizzazione sono sia i pastori che le famiglie, in un intreccio che non va visto come una collaborazione esterna tra due istanze (pastori e famiglie) né esclusivamente come partecipazione delle famiglie a strutture che danno delle direttive, ma come mutua interrelazione al servizio della salvezza delle anime. La famiglia è soggetto dell'evangelizzazione non tanto come cooperatrice degli agenti pastorali ma essendo lei stessa un agente pastorale, agendo proprio come famiglia, rispondendo all'invito di Giovanni Paolo: "Famiglia sii te stessa". Infatti, la famiglia adempie il diritto-dovere all'evangelizzazione esattamente essendo se stessa, con la luce che irradia dalla stessa famiglia: l'amore che si impara e la fede che si vive; la forza di attrazione che queste famiglie esercitano sulle altre persone che incontrano per strada; i legami che si creano con altre famiglie in forme associative, i diritti che si difendono e i modelli che si propongono. Nella Giornata, e nei testi che ora proponiamo, sono emerse le difficoltà che affronta la famiglia; ma allo stesso tempo è anche emerso, come contrappeso, il desiderio di famiglia che rimane forte, come un'ancora di speranza per molte situazioni disfunzionali. Questo è un punto di forza da cui può partire la nuova evangelizzazione, proprio perché la famiglia ha una enorme forza attraente: la forza del bello, del vero, del buono.
Queste pagine si propongono come continuazione dell'ampia trattazione di N. Cipriani, La retorica negli scrittori cristiani antichi: inuentio e dispositio (Roma 2013). Non sono un trattato teorico, bensì una guida per collegare fondo e forma nella loro vera natura: l'una richiama sempre l'altra, specialmente negli scritti dei Padri della Chiesa. La finalità che si persegue, quindi, è l'analisi del testo antico nella sua integralità. Abbiamo diviso il volume in due parti: L'Elocutio, con speciale attenzione ai Tropi e alle figure, ed abbiamo aggiunto alcuni testi per l'esercitazione; e le Clausole metriche, con un'introduzione alla prosodia e un prospetto storico del suo impiego. Si noterà subito la disomogeneità tra le due, ma questo era necessario perché esistono molti studi validi di retorica su cui approfondire l'argomento, mentre mancava una trattazione unita sulle clausole metriche. Si tratta di riprodurre la finalità che gli antichi diedero a questo aspetto: collegare la fine della frase con lo stile dell'autore. Il ricorso ai classici, specialmente Quintiliano e Cicerone, ci è sembrato molto utile per tentare di capire quale teorizzazione della retorica hanno appreso i Padri della Chiesa. Si impiegano, per tanto, le due vie della dottrina retorica: gli antichi, che dedicano spazio ai principi retorici, e i moderni, che possiedono più strumenti per approfondire questa teorizzazione. Gli esempi che costellano il libro sono tratti da Tertulliano, Cipriano e Agostino, ma anche da altri autori cristiani antichi, nonché alcuni presi dalla Bibbia: il testo della Vulgata può servire anche come modello per i Padri. Il volume termina con un'analisi stilistica del De testimonio animae di Tertulliano. Prendere in esame un'opera breve, come questa, nella sua integralità ci è sembrato il miglior modo di mettere in pratica quanto esposto precedentemente.