Questo è il romanzo più recente della scrittrice polacca Olga Tokarczuk. Il romanzo descrive la vita a Nowa Ruda, una piccola città della Slesia, una zona che ha fatto via via parte della Polonia, della Germania e dell'ex Cecoslovacchia. Gli abitanti sono polacchi che dopo la guerra hanno lasciato i territori polacchi a est e si sono trasferiti a ovest, occupando le case abbandonate dai tedeschi in fuga nei territori della Germania post-nazista. Ben presto la narratrice scopre che ogni persona - e ogni cosa ha la sua storia. Con l'aiuto di Marta, la sua enigmatica vicina, accumula queste vicende, disegnando la storia di Nowa Ruda a partire dalla sua fondazione. Si intrecciano gli episodi più eterogenei, dalle vite dei santi a buffi aneddoti contemporanei. Ognuna delle storie rappresenta un mattone che va a comporre l'enorme monumento costituito dalla cittadina. Ciò che emerge è il messaggio che la storia di ogni luogo - per quanto umile - è illimitata, che descrivendo o scavando alle radici di una vita, di una casa o di un quartiere, si possono scorgere tutte le connessioni, non solo con il singolo e con i suoi sogni, ma con l'intero universo.