
Il rapporto tra scienza e fede, o più propriamente tra scienza e teologia, non può assolutamente mancare nella formazione di un sacerdote, così come in quella di un laico che intraprenda seriamente gli studi teologici. Sarebbe quanto mai pericoloso e superficiale assorbire le solite idee basate su luoghi comuni che non corrispondono in alcun modo né a una visione teologica autenticamente cattolica, né (ormai da parecchio tempo) a una concezione autentica della scienza. La contrapposizione tra fede e ragione, tra teologia e scienza, è basata su un'ideologia e non corrisponde alla reale natura né della fede né della ragione, tantomeno di una seria teologia o della scienza odierna. Un sacerdote o un laico che accosti seriamente la teologia non può ignorare questa situazione, se non vuole rischiare di falsare la propria comprensione delle discipline che studia e della realtà dell'oggetto della propria conoscenza razionale e di fede, e se non vuole rischiare di rendersi, anche involontariamente, complice di errori nella trasmissione della dottrina cristiana e del Magistero della Chiesa. Il volume vuole far emergere tutto questo in una forma utile per vivere, per aiutare a ragionare per meglio credere, a giudicare il momento storico in cui siamo immersi, per fare scienza, filosofia e teologia secondo un'armonica unità del sapere.
Una riflessione, alla luce della riflessione morale cristiana, sul mondo del lavoro, dell'etica degli affari e delle responsabilità sociali delle imprese nella vita della comunità civile. Una delle principali sfide dell'era moderna è stata quella di riuscire a integrare gli affari nella struttura e nella vita della comunità civile, ma troppo spesso i pensatori sociali cristiani hanno dato a questo tema meno importanza di quello che avrebbe meritato e hanno trascurato le modalità attraverso cui l'economia contribuisce al bene comune e a quello privato.
Oggi quello che sta accadendo - spesso per la connivenza di molti - è qualcosa che non ha paragone nella storia, se non nelle epoche buie dei totalitarismi sanguinari e violenti. Si sta tentando di imbavagliare la libertà di espressione (a tutti i livelli, compresa la libertà di stampa), e sembra che più nessuno sia in grado di reagire. In questo suo ultimo interessante lavoro l'Autore rende giustizia, con il piglio coraggioso che lo contraddistingue, alla verità dei fatti, offrendoci una ricostruzione dettagliata e documentata di quanto avvenuto attorno alla vicenda della controversa proposta di legge sull'omofobia. In questa sua opera emerge chiaro e forte il grido di allarme per i rischi che comporta un intervento normativo in quella delicata materia. Una vera e propria emergenza democratica, dal momento che in gioco vi sono i diritti costituzionali della libera manifestazione del pensiero e della libertà religiosa... "
Scritto durante il soggiorno pietroburghese dell'autore, all'epoca ambasciatore del regno di Sardegna presso la corte dello zar Alessandro I, e uscito postumo nel 1821, "Le serate di San Pietroburgo" non è solo il capolavoro indiscusso di Joseph De Maistre, ma una pietra miliare del pensiero controrivoluzionario e un'opera che sta a buon diritto tra i classici del pensiero di tutti i tempi. In essa tre personaggi (un cavaliere francese emigrato in seguito alla Rivoluzione, un senatore russo di religione ortodossa e un conte, che è controfigura dell'autore) discutono, nella splendida cornice delle "notti bianche" pietroburghesi, di alcuni problemi centrali della vita umana e specialmente del mistero del bene e del male, unendo nel loro discorso storia e filosofia, politica e teologia, scienza e letteratura, sposandole in un'armonica visione del mondo fondata sulla fede nella Divina Provvidenza che opera nella storia e che confuta i principi del pensiero rivoluzionario e dell'età dei Lumi.
Un utile strumento che illustra come l'omeopatia e le medicine alternative affondino le loro radici nel mondo dell'esoterismo, del magico, dell'occulto. Mimetizzata sotto un'apparenza innocua e addirittura benefica, l'omeopatia fa parte a tutti gli effetti del mondo della medicina alternativa, insieme alle altre tecniche orientali di guarigione e rilassamento (reiki, agopuntura, shiatsu, ecc.), alla pranoterapia, alla riflessologia e all'iridologia, che affondano profondamente le loro radici nel mondo del magico e dell'occulto. La teoria omeopatica è caratterizzata da una marcata ostilità verso la medicina ortodossa, dall'enfasi sulle caratteristiche spirituali" del paziente e dall'uso di "rimedi" ad alta diluizione per curare le disarmonie energetiche: per queste ragioni è divenuta uno dei capisaldi del movimento New Age, che intende sradicare il cristianesimo per sostituirlo con vaghi concetti di "energia cosmica" e di relativismo morale e ontologico... "
Queste omelie di don Gino Tedoldi rispondono all'esigenza di non conformare il cervello alle mode, nella convinzione che la catechesi e l'apologetica rappresentino l'unica via per proporre la verità, senza alcuno sconto e fuori dagli equivoci di un dialogo malinteso e di un ecumenismo interpretato peggio.
"La Divina Commedia" rappresenta da sempre un punto d'incontro sublime tra Fede e Poesia. Ma la fecondità della penna poetica di Dante, la sua capacità di disegnare un universo onirico potente dalle mille sfaccettature non si possono comprendere se non si leggono alla luce del Catechismo e della dottrina Cattolica. In questo viaggio attraverso le terzine dantesche, l'autore mette in evidenza la perfetta corrispondenza tra verità cristiana e rielaborazione poetica, mostrando come il tesoro del Magistero cattolico si ritrovi interamente nella "Divina Commedia". Quasi un Compendio del Catechismo in versi, si potrebbe definire: prima ancora che poeta, Dante si rivela uomo di fede profonda, consapevole che la ricerca appassionata e sincera di Dio trova pieno compimento solo nel seno materno della Chiesa Cattolica.
Nell'estate del 2013 è esploso il "caso" dei Francescani dell'Immacolata, l'istituto religioso fondato da padre Stefano Maria Manelli, da sempre contraddistinto per l'austerità della vita religiosa e la fedeltà alla regola francescana, "commissariato" dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata. Un provvedimento dettato da un dissidio interno all'Ordine? Oppure dalla volontà di colpire la Liturgia Tradizionale? Quel che è certo è che il commissariamento ha subito travalicato le dimensioni interne dell'Ordine e ha suscitato la reazione dell'opinione pubblica cattolica, prestandosi a diverse letture e interpretazioni sulla situazione attuale della Chiesa cattolica. Questo volume offre un'informazione della vicenda, presentando un quadro delle posizioni che sono state prese a livello mediatico, sui giornali e su internet.
Negli ultimi anni, nel dibattito pubblico è stato introdotto il tema della cosiddetta "omogenitorialità", da cui si vorrebbe derivare il diritto di adottare bambini da parte di coppie gay: il fatto che le coppie eterosessuali lo possano fare e quelle omosessuali no viene presentato come una discriminazione. A sostegno di ciò, l'argomento che viene opposto è l'affermazione che esistono evidenze scientifiche che permettono di affermare che le coppie omosessuali sono parimenti idonee a quelle eterossesuali ai fini dello sviluppo psicofisico e del benessere generale dei bambini. Questo contributo vuole dimostrare invece che queste teorie stanno destrutturando nel suo profondo il connettivo antropologico dell'uomo e che, proprio dal punto di vista scientifico, è fondamentale per un bambino crescere con un papà e con una mamma.
Definire i Salmi "liturgia" non è per nulla fuori luogo, se si considera che con "liturgia" si intende "il culto pubblico ufficiale che la Chiesa innalza a lode onore di Dio e per la salvezza delle anime". Il corollario naturale di tale concetto è l'indissolubile legame che unisce gli uni all'altra. La liturgia, infatti, essendo lode innalzata a Dio, annovera necessariamente in sé i Salmi (da sempre considerati altissima espressione di preghiera): proprio in forza di ciò essi rivestono un'intrinseca valenza liturgica.