L'Andalusia è la regione più meridionale: della Spagna ed è la parte della penisola iberica che meglio rappresenta l'essenza dello spirito spagnolo. Le immagini più popolari del paese - terra di corride, flamenco, sherry e antichi castelli - nascono proprio da questi paesaggi di spettacolare bellezza. Il dominio arabo ha poi lasciato in eredità all'Andalusia palazzi e fortezze che impreziosiscono i suoi centri più importanti. Le ridotte dimensioni di questo lembo di Europa cosi vicino all'Africa rendono l'Andalusia facile da visitare anche se si ha poco tempo a disposizione, senza dover tralasciare nessuno dei suoi elementi caratteristici: le cittadine dell'entroterra, la costa e le zone montane delle sierras.
Il Vietnam custodisce una tale varietà di meraviglie da lasciare senza fiato chi immagina questo paese del Sudest asiatico solo come un'ininterrotta distesa di foreste. Dal delta del Mekong a sud fino alle province montane al confine con la Cina a nord, il Vietnam offre al viaggiatore rovine di perdute e dimenticate civiltà, spiagge incontaminate, pianure disegnate nei secoli dai campi coltivati a riso e parchi naturali dove si nascondono specie ancora da scoprire. Trascorrete parte del vostro tempo nelle citta di Ho Chi Minh (un tempo conosciuta come Saigon), Hué, l'antica città imperiale adagiata sulle rive del Fiume dei Profumi, e Hanoi, la capitale, dove nel suo mausoleo riposa il padre della Repubblica socialista del Vietnam: Ho Chi Minh.
Si può affermare che non ci sia un'altra nazione come il Giappone. Tra tutti i paesi dell'Estremo Oriente è quello che negli ultimi secoli ha più affascinato l'Occidente, con le suggestioni del suo intrigante passato e del suo ultratecnologico presente. Sushi e sake, anime e manga, ikebana, shintoismo, ninja, kimoni, ronin e imperatori: la cultura giapponese parla in modo diverso a ciascuno di noi da quasi diecimila chilometri di distanza. Scoprire percorrendo le sue strade e viaggiando sui suoi treni quale sia il Giappone autentico - quello di Kyoto? quello delle Alpi giapponesi o delle isole di Okinawa? - è forse però l'unico modo per mettere in discussione tutti i nostri stereotipi sul paese del Sol levante. Non resta che partire.
Un elefante di nome Salomone attraversa a piedi mezza Europa, da Lisbona alla Spagna e poi da Genova fino a Vienna, come regalo di nozze di Joao III, re del Portogallo, all'arciduca austriaco Massimiliano II. L'episodio storico del XVI secolo fornisce lo straordinario innesco narrativo per José Saramago per creare una grande avventura in cui sono percorse le strade del continente al seguito di Salomone: eserciti bislacchi, prepotenti figure di sangue blu, sacerdoti che a seconda delle circostanze esorcizzano l'elefante oppure ne supplicano il miracolo, in un'età che passerà alla storia come quella della Controriforma, ma anche cavalli, buoi e contadini. Su tutti si staglia la figura di Subhro, il conducente oltre che amico dell'elefante, che con il suo straordinario acume riesce a cavarsela sempre per il meglio, deridendo ogni volta le inutili arroganze del potente di turno. Favola raffinatissima ma anche grande metafora della vita: qui Saramago ha buon gioco nell'esercitare il suo migliore umorismo e la sua ironia graffiante verso la burocrazia e la corruzione intrinseca di tutti gli uomini.
I cani si riconoscono quando si vedono allo specchio? Capiscono che cosa appare sullo schermo del televisore? Sono più intelligenti dei gatti? Perché alcuni di loro sono ansiosi o timorosi? Sono molte le domande che ci si pone per curiosità (così come molti sono i malintesi) su come i cani pensano, agiscono e percepiscono il mondo. Molti si interrogano anche sulla vita sociale ed emotiva dei cani. Stanley Coren, riportando innumerevoli esperimenti e ricerche condotte sui cani, propone un'esplorazione senza precedenti nella vita interiore dei nostri compagni canini e sfata molti miti diffusi. Prendendo spunto dagli interrogativi che i padroni di cani gli hanno rivolto nel corso della sua cinquantennale carriera di ricercatore, riesce a unire l'autorevolezza dell'esperto alla leggerezza di una curiosa chiacchierata fra amici.
Un re dalla lunga barba bianca, sbucato da una misteriosa porta sotto un ponte, affida alla protagonista e al suo nuovo amico una missione, poco prima di venir catturato da un manipolo di soldati. Seguendo la mappa che il re gli ha consegnato, i due ragazzini si rituffano nell'incantato e pericoloso mondo in cui si sono conosciuti, alla ricerca di tutti i colori dell'arcobaleno. Dopo "Viaggio", prosegue l'avventura senza parole raccontata dalle immagini di Aaron Becker. Età di lettura: da 4 anni.
Perché la parola "io" è diventata un'ossessione? Perché fare spettacolo di ogni istante del proprio vivacchiare? Giulio non lo sopporta, e soprattutto non lo capisce. Si sente fuori posto e fuori tempo. Ma di questa sua estraneità non si compiace: sospetta di essere un "rompiballe stabile", come lo definisce la fidanzata Agnese. In un'imprecisata pianura che fu industriale e non è quasi più niente, Giulio si aggira in attesa che qualcosa accada. Per esempio che qualcuno gli spieghi a cosa servono, se non a perdersi meglio, le rotonde stradali; o che qualcuno compri il capannone di suo padre, che fu un grande ebanista. Una bottega un tempo florida e adesso silenziosa e immobile, come un grande orologio fermo. Scritto quasi solo al presente, come se passato e futuro fossero temporaneamente sospesi, "Ognuno potrebbe" è il rimuginare sconsolato e comico di un vero e proprio eroe dell'insofferenza. Un viaggio senza partenza e senza arrivo che tocca molte delle stazioni di una società in piena crisi. Nella quale la morte del lavoro e della sua potenza materiale ha lasciato una voragine che il narcisismo digitale non basta a riempire.
È arrivato l'inverno a Porvenir, e ha portato con sé cattive notizie: per mancanza di lettere, l'ufficio postale sta per essere chiuso e il personale verrà trasferito altrove. Sms, mail e whatsapp hanno avuto la meglio persino in questo paesino arroccato tra le montagne. Sara, l'unica postina della zona, è nata e cresciuta a Porvenir e passa molto tempo con la sua vicina Rosa, un'arzilla ottantenne che farebbe qualsiasi cosa per non separarsi da lei e risparmiarle un dispiacere. Ma cosa può inventarsi Rosa per evitare che la vita di una delle persone che le stanno più a cuore venga stravolta? Forse potrebbe scrivere una lettera che rimanda da ben sessant'anni e invitare la persona che la riceverà a fare altrettanto, scrivendo a sua volta a qualcuno. Pian piano, quel piccolo gesto innescherà una catena epistolare che coinvolgerà una giovane poetessa decisa a fondare un book club nella biblioteca locale, una donna delle pulizie peruviana, una cuoca un po' maldestra e tanti altri, rimettendo in moto il lavoro di Sara e creando non poco trambusto fra gli abitanti del piccolo borgo. Perché - come ben sanno tutti quelli che provano un brivido di gioia ogni volta che ricevono posta a sorpresa e che affondano il naso nella carta per sentirne il profumo - una lettera tira l'altra, come un bacio. E può cambiare il mondo.
"Ho visto...": così iniziano tutti i settanta episodi di questa narrazione; lo sguardo partecipe e al tempo stesso distaccato di Ransmayr guida il lettore attraverso continenti, epoche, paesaggi del nostro pianeta vicini e lontanissimi, dai vulcani di Giava ai ghiacci del Polo Nord, dalle rapide del Mekong alla corrente del Danubio, dai passi dell'Himalaya all'isola degli ammutinati del Bounty. La concatenazione dei racconti crea una nuova geografia mentale del mondo, che in un susseguirsi di immagini vertiginose fotografa la vita, la morte e il destino dell'uomo sotto tutte le latitudini.
Una famiglia di quattro - madre, padre e i due figli - si trasferisce sull'isola di Tromoya, al largo della costa meridionale della Norvegia, in una casa nuova. Sono i primi anni settanta, i bambini sono piccoli, i genitori giovani e il futuro aperto. Dagli immensi boschi carichi di promesse e misteri, meta prediletta delle scorribande del piccolo Karl Ove, descritto con ossessiva meticolosità, si apre l'appassionato racconto delle sue esperienze e scoperte. La felicità della scuola e lo sforzo per trovarvi un proprio posto; le gratificazioni e le frizioni dell'amicizia; l'eccitazione della vita all'aria aperta con le sue avventure; l'incontro con l'amore, le sue gioie, le sue amarezze; i vestiti, la lettura, la musica, lo sport; e, soprattutto, la famiglia, con le sue due figure antagoniste, l'una più sfumata, l'altra onnipresente: confortevole e serena la madre, autoritario e terrificante il padre, sempre vigile, sempre pronto a esaminare e sanzionare con violenza qualsiasi scivolata.