Duccio ha undici anni ed è un bambino come tanti: ama compilare liste, scattare fotografie, passare i pomeriggi con l'amico Vittorio e sognare la compagna Lee, di cui è innamorato. Quando scopre che i genitori stanno per separarsi, si arrabbia tantissimo e decide di tenere un diario, che chiama Angerona, come la dea del silenzio, protettrice degli amori segreti, guaritrice del dolore e della tristezza. Un giorno, durante un attacco di sconforto prima di un allenamento di calcio, Duccio sente nelle orecchie le note di un pianoforte che gli riempiono le gambe di allegria e lo fanno giocare come un campione. Contemporaneamente, a Trieste, una bambina di nome Beatrice chiede al papà compositore di suonarle una musica "che faccia venir voglia di correre". Il fenomeno si ripete per settimane: quando Duccio è in difficoltà, Beatrice sente l'inspiegabile necessità di ascoltare un brano di musica classica, e quando Duccio scatta una foto speciale, Beatrice, a quattrocento chilometri di distanza, la riproduce fedelmente in un disegno. Il ragazzino capisce di essere in contatto telepatico con qualcuno e insieme all'amico Vittorio comincia a indagare per scoprire chi è l'amico misterioso. Età di lettura: da 8 anni.
Scrivere bene non serve solo a prendere un bel voto in italiano. Serve a pensare bene, a esprimere i sentimenti, a comunicare le cose che ci stanno a cuore, a convincere gli altri, addirittura a creare interi mondi. Lo sperimentano i ragazzi protagonisti di questo libro, vittime di uno scienziato che sostiene di aver inventato una macchina capace di trasformare in realtà le cose scritte (ma solo quelle scritte "bene", con precisione ed efficacia). La macchina fa quel che promette, anzi ben di peggio. I ragazzi entrano nel più straordinario videogioco mai concepito, Scriptoria: con l'aiuto del professor Furio Mangiafuoco dovranno superare una serie di prove tutte legate alla scrittura, mettendosi all'opera su testi diversi, imparando a servirsi di una lingua chiara ed espressiva. Se scriveranno "bene", le loro parole creeranno ambienti meravigliosi, inventeranno personaggi e li condurranno al livello successivo; se scriveranno "male", non potranno sperare di fuggire dal videogioco e tornare a casa. Insomma, "Scrivere bene è un gioco da ragazz"i è un vero romanzo (avventuroso, fantascientifico, ricco di colpi di scena fino all'ultima pagina) che però vuole rispondere a un'esigenza fondamentale: fornire a ragazzi, insegnanti e genitori una serie di idee e consigli per imparare a scrivere in italiano. Età di lettura: da 8 anni.
È proprio attraverso l'analisi del comportamento, di come giorno dopo giorno interagiamo con l'oggetto libro e i suoi contenuti, che Pennac riesce a dimostrare alcune storture dell'educazione non solo scolastica, ma anche familiare. Laddove, normalmente, la lettura viene presentata come dovere, Pennac la pone invece come diritto e di tali diritti arriva a offrire il decalogo. Piena libertà dunque nell'approccio individuale alla lettura perché "le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere".
Giovane medico del pronto soccorso, Gerard Galvan racconta una folle notte di molti anni prima, quando fra crisi di asma e arti spappolati era stato finalmente notato un uomo seduto su una sedia che ripeteva: "Non mi sento tanto bene". Il malato passa da tutti gli specialisti, convocati d'urgenza a risolvere uno dopo l'altro crisi acute di ogni genere: dall'occlusione intestinale all'esplosione della vescica, all'attacco epilettico. Rimasto accanto al suo letto, Galvan si addormenta e al mattino il malato non c'è più. È morto? È sparito? Dove è stato portato? Galvan non sa neppure come si chiama. Nessuno lo sa. Ma il paziente riappare e le cose che dirà e farà saranno per il buon Galvan la fine di un sogno.
Otto Adolf Eichmann, figlio di Karl Adolf e di Maria Schefferling, catturato in un sobborgo di Buenos Aires la sera dell'11 maggio 1960, trasportato in Israele nove giorni dopo e tradotto dinanzi al Tribunale distrettuale di Gerusalemme l'11 aprile 1961, doveva rispondere di 15 imputazioni. Aveva commesso, in concorso con altri, crimini contro il popolo ebraico e numerosi crimini di guerra sotto il regime nazista. L'autrice assiste al dibattimento in aula e negli articoli scritti per il "New Yorker", sviscera i problemi morali, politici e giuridici che stanno dietro il caso Eichmann. Il Male che Eichmann incarna appare nella Arendt "banale", e perciò tanto più terribile, perché i suoi servitori sono grigi burocrati.
I servizi di psichiatria vedono crescere il numero di giovani che accusano forme di disagio psichico. Un fatto allarmante, che più che il segnale di un aumento delle patologie, è il sintomo di un malessere generale che permea la società. Un fenomeno che costringe a interrogarci su che cosa si basi la nostra società, su quali siano le cause delle paure che ci portano a rinchiuderci in noi stessi. I problemi dei più giovani sono il segno visibile della crisi della cultura occidentale fondata sulla promessa del futuro come redenzione laica. Si continua a educarli come se questa crisi non ci fosse, ma la fede nel progresso è sostituita dal futuro cupo, dalla brutalità che identifica la libertà con il dominio di sé, del proprio ambiente, degli altri.
L'Exposition universelle et internationale de Bruxelles del 1958 è il primo evento del genere dopo la Seconda guerra mondiale. La tensione politica tra la Nato e i paesi del blocco sovietico è al culmine. In piena Guerra fredda, dietro la facciata di una manifestazione che si propone di avvicinare i popoli della Terra, fervono operazioni d'intelligence in cui le grandi potenze si spiano a vicenda. Incaricato di sovrintendere alla gestione del club Britannia nel padiglione inglese è un giovane copywriter del Central Office of Information di Londra, Thomas Foley, che si trova così catapultato al centro di un intrigo internazionale di cui diventa un'inconsapevole pedina. In un fuoco di fila di esilaranti colpi di scena, il racconto corre su due binari paralleli egualmente coinvolgenti: i turbamenti amorosi del giovane Thomas e una spy story pervasa dal proverbiale umorismo di Coe.
Agosto 1938. Un momento tragico della storia d'Europa, sullo sfondo del salazarismo portoghese, del fascismo italiano e della guerra civile spagnola, nel racconto di Pereira, un testimone preciso che rievoca il mese cruciale della sua vita. Chi raccoglie la testimonianza di Pereira, redatta con la logica stringente dei capitoli del romanzo, impeccabilmente aperti e chiusi dalla formula da verbale che ne costituisce il titolo: Sostiene Pereira? Questo non è detto, ma Pereira, un vecchio giornalista responsabile della pagina culturale del "Lisboa" (mediocre giornale del pomeriggio) affascina il lettore per le sue contraddizioni e per il suo modo di "non" essere un eroe.
In un porticciolo dell'isola di Söder, a Stoccolma, una donna fa un'agghiacciante scoperta: dalle acque del canale emerge un cadavere che la fissa con occhi vitrei. Ha i capelli rossi, uno strano tatuaggio a forma di drago sul braccio sinistro e una gamba bloccata da una grossa catena. Chi è? E perché l'assassino ha voluto abbandonare il corpo proprio lì, in una delle aree più trendy e frequentate della città? Tocca al commissario Axel Hake risolvere il mistero. Appassionato scommettitore di cavalli, testardo, imprevedibile e non particolarmente amato dai suoi superiori che l'accusano di avere un problema a relazionarsi con l'autorità, Hake ha ben pochi dati su cui lavorare. Dal momento che l'acqua ha reso il volto del morto grottescamente irriconoscibile e non ci sono documenti d'identità, l'unico elemento utile è l'insolito tatuaggio. Come se non bastasse, alle difficoltà delle ricerche si aggiungono quelle della vita privata del commissario, diviso tra le esigenze dell'irrequieta compagna, della figlioletta di sei anni e della sorella Julia, sempre pronta ad accogliere in casa uomini sbagliati. Le indagini portano il commissario e la sua squadra, il corpulento Lidman e Tobisson, maniaco della corsa e della sana alimentazione, a battere palmo a palmo la zona di Södermalm e a entrare in contatto con persone di ogni tipo. Finché Hake non si ritrova faccia a faccia con l'assassino...
1988. La comunità di una riserva indiana nel North Dakota è scossa da un crimine di un'efferatezza inedita per quei luoghi. La moglie del giudice Coutts, Geraldine, che ha subito l'aggressione, si è chiusa nel silenzio ed è caduta in una profonda depressione. Se è viva, lo deve alla propria presenza di spirito: ha approfittato di un momento di distrazione dell'assalitore ed è fuggita in automobile. Sembra che dopo averle usato violenza, l'uomo abbia tentato addirittura di bruciarla viva cospargendola di benzina. "Sembra", perché la faccenda presenta molti lati oscuri e perché la vittima si rifiuta di parlarne. Assistito dalle due polizie che operano all'interno della riserva, quella indiana e quella americana, Coutts inizia a indagare. Ma Coutts non è un giudice d'assalto, il suo lavoro si è sempre limitato a liti tra vicini, furtarelli, piccole truffe, ubriachezza, un po' di droga. Toccherà al figlio tredicenne Joe intervenire per cercare di far luce sul mistero.