Cos'è la memoria? Cos'è il passato? Cosa resta delle vite e delle morti di chi abbiamo amato, di chi ci ha preceduto? Riflessioni universali, che diventano lancinanti quando si applicano al passato di un ebreo, polacco e comunista, cresciuto nel dopoguerra in una patria che l'ha poi rinnegato. Wlodek Goldkorn è da molti anni una voce conosciuta della cultura italiana, ha intervistato grandi artisti, scrittori, premi Nobel, e raccontato molte storie, mai la sua personale. Quella di un bambino nato da genitori scampati agli orrori della seconda guerra mondiale, che abitava in una casa abbandonata dai tedeschi in fuga, ancora piena di piatti e mobili provvisti di svastica, che crebbe nel vuoto di una memoria familiare impossibile da raccontare, impossibile da dimenticare, impossibile da vivere. "Poi, capita che nascano i nipotini. E arriva il momento in cui ci si pone la domanda: come dire loro l'indicibile? Come trasmettere la memoria?" Ecco allora un viaggio di ritorno: a Cracovia, a Varsavia, ad Auschwitz, a Sobibór, a Treblinka. E un viaggio nella memoria, da ricostruire, da inventare, da proiettare nel futuro: i genitori, gli amici, gli eroi e le vittime, il ragazzino che gioca con i compagni nel cortile fingendo di essere ad Auschwitz, l'uomo che sceglie Marek Edelman come maestro di vita, il nonno che deve raccontare ai nipoti la storia.
Artur Paz Semedo, impiegato di una storica fabbrica d'armi, le Produzioni Bellona SA., e intenditore di film bellici, viene profondamente colpito da alcune commoventi immagini de "L'Espoir", di André Malraux, cui assiste casualmente. La successiva lettura del libro, che pare già provocare un'impercettibile incrinatura nelle sue certezze di amante appassionato delle armi da fuoco, e, poco dopo, il suggerimento della ex moglie Felicia, una pacifista convinta, di investigare negli archivi dell'azienda per scoprire se le Produzioni Bellona SA. abbiano mai venduto armamenti ai fascisti lo avviano verso un'avventura che purtroppo non sapremo, pur potendolo immaginare da fedeli lettori di José Saramago, fin dove lo avrebbe condotto. Con uno scritto di Roberto Saviano e un'illustrazione di Günter Grass.
"La mia unica opera di getto": così Sibilla Aleramo definì questo romanzo epistolare, pubblicato nel 1927. Sono quarantatré appassionate lettere all'amante lontano, scritte per divenire, al suo ritorno, il "loro libro". Protagonisti Sibilla e Luciano, enigmatico e bellissimo giovane che si sottrae al suo amore per un ritiro spirituale iniziatico. Luciano fu nella realtà Giulio Parise, fascinoso mago del cenacolo di Julius Evola, amato dalla scrittrice fra il 1924 e il 1926. Un romanzo quindi autobiografico, che conserva tuttora la sua vivacità e sincerità e ricchezza, e mette a fuoco le perverse atmosfere della buona società romana del periodo fascista. Come sempre, anche in queste lettere mai spedite, l'autrice si abbandona ai ricordi, soprattutto amorosi, e alla confessione delle più impercettibili sensazioni fisiche e psicologiche. Il libro, che anticipa la scrittura degli ultimi "Diari", dà valore letterario alla quotidianità ed evoca i fantasmi della solitudine, della miseria, dell'isolamento nel panorama culturale dei tempi. Sibilla Aleramo vi rivendica il diritto all'identità di donna e scrittrice in un mondo maschile e maschilista, mostrando la contraddittorietà insita nell'essere artefice e vittima della propria immagine pubblica.
L'ascesa al potere in Europa dopo la Grande Guerra dei regimi totalitari, portatori di concezioni dell'uomo e della vita contrarie alla dottrina e all'etica cristiane, obbligò le Chiese e i credenti ad affrontare il problema della compatibilità tra totalitarismo e cristianesimo. Se il bolscevismo suscitò la quasi unanime condanna da parte cristiana, più complesso e ambivalente fu il confronto con fascismo e nazionalsocialismo. Ci furono credenti che seppero comprendere subito la gravità della minaccia dei totalitarismi per il cristianesimo e la civiltà umana, e li combatterono con decisione e convinzione. Tuttavia la Chiesa cattolica in Italia e le Chiese protestanti in Germania cercarono di stabilire un dialogo e un rapporto con gli Stati totalitari. In Italia, il primo paese occidentale con un regime a partito unico che sacralizzava la politica e celebrava il culto del capo, Mussolini si era presentato con il Concordato come difensore della Chiesa, la quale considerava il fascismo, come poi il nazionalsocialismo, un "baluardo" contro il bolscevismo, la modernità liberale e la democrazia laica, ma trovava insieme nella religione politica fascista un potenziale concorrente. In Germania, le componenti neopagane che proponevano il nazionalsocialismo come nuova religione anticristiana indussero vescovi cattolici ed esponenti delle confessioni religiose protestanti alla presa di distanza dal regime di Hitler. Il volume indaga gli ambigui rapporti tra chiese e stati totalitari.
A quindici anni, se si deve scegliere fra trascorrere un anno a Brisbane, Australia, o in uno sperduto paesino nella provincia piemontese, non si hanno dubbi: paesino. Purché sia vicino alla città in cui vive il tuo ragazzo. E così Flora lascia partire senza rimpianti la madre, oceanologa in trasferta di lavoro australiana, e va a stare a casa di una zia... che, però, non è una zia normale. Non è normale la zia, e neanche lo zio, i cugini, i vicini di casa, la scuola, i compagni di scuola. Perché San Mirtillo è uno dei ventisette comuni DP presenti sul territorio italiano, e i comuni DP sono quelli in cui vivono i DP, i Different People, nome inglese per creature magiche italiane. Ma Flora non è magica per niente, è solo Flora. E fin dal primo istante si sentirà DIVERSA, scritto proprio così, tutto a lettere maiuscole. È l'unica ragazza di tutta la scuola che non può cambiarsi colore di capelli schioccando le dita. Tanto per dire. È durissima, la vita di una Normal in un mondo di Different, e Flora dovrà fare ricorso a tutta la sua meravigliosa normalità per non soccombere. Come se non bastasse, anche nell'amore si trova a dover scegliere fra il suo ragazzo da sempre (e, pensava lei, per sempre) e uno stregone di diciassette anni, snob, arrogante e irresistibile. E tutto questo sarebbe ancora niente, se non ci fosse Alibella, la compagna di classe che nessuna vorrebbe mai avere: una fata perfida come Maleficent e bella come Angelina Jolie...
L'inverno è alle porte, Kaede e Kataoka sono ritornati in Giappone e Shizukuishi ritrova il calore del tempo trascorso insieme e si sente finalmente un po' più a casa. A breve, tuttavia, dovrà spostarsi di nuovo: ha deciso di andare a vivere con Shin'chiro, e così si mettono alla ricerca di un posto dove abitare, tra appartamenti improbabili e agenti immobiliari dalle dubbie capacità. Le persone, però, non sempre sono ciò che sembrano, e questo vale anche per Shin'chiro. Basterà un viaggio nel passato per rompere tutti gli equilibri e gettare Shizukuishi nella disperazione consentendole al contempo di crescere. Un serpente di giada, una donna prorompente, un giardino fuori dal mondo: questi e altri gli ingredienti di una storia di dolore e speranza in puro stile Yoshimoto.
"Un terrestre che abita quotidianamente sul pianeta Terra, ma con le caratteristiche di Spock, non sarebbe affatto una persona più lucida e acuta, ma un essere meno intelligente e per di più con l'incoercibile tendenza a rendersi insopportabile e a cacciarsi in un mare di guai. Sarebbe cioè qualcuno con una menomazione, con qualcosa di mancante. E dunque cos'è che gli mancherebbe? Ecco la risposta: 'Gli mancherebbero le emozioni'." Gianfranco Damico ci trasporta attraverso ciò che le neuroscienze e la biologia molecolare, la Mindfulness, la PNL e l'Educazione razionale-emotiva ci dicono a proposito delle nostre emozioni. Descrive lo stretto legame che unisce emozioni e ragione e che rende l'intelligenza non prerogativa del pensiero, ma di tutto il nostro corpo biologico. Di fatto, non può esistere intelligenza senza emozioni. E pertanto, così come nutriamo ed educhiamo fin da piccoli il pensiero razionale, siamo invitati a occuparci con la stessa dedizione della nostra parte emotiva. A tale scopo, nella seconda parte del libro, Damico ci insegna concretamente a governare le nostre emozioni, in modo tale da averle sempre come alleate, mai come nemiche. E lo fa proponendo un appassionante lavoro su se stessi in 25 esercizi e simulando un'intervista finale a una guida inaspettata e indimenticabile, Heidi. Grazie a essi, vedremo crescere, pagina dopo pagina, la capacità di sentire la magia dell'esistenza e di costruirci un destino, anziché subirlo.
Gino ha undici anni e della guerra sa solo che porta la fame, e che quando arrivano gli aerei si scappa in cantina. L'emigrato Italo vive a Parigi, si è sposato da poco ed è felice, ma stanno arrivando i tedeschi, e con loro le caccie all'uomo. Ben poche delle persone investite dalla guerra in casa furono senza dubbio carnefici, o divennero vittime senza scampo. La verità è che tutti cercarono, ogni giorno, di prendere decisioni e di sopravvivere in un contesto sempre più difficile, in una dimensione esistenziale che non può coesistere con facili schematismi, ma è immersa nel grigio della nebbia morale. Come hanno fatto loro i conti con quel passato? E come li abbiamo fatti noi? L'Italia dei venti mesi di guerra civile (1943-1945) è tutt'oggi un campo di battaglia storiografico. Le responsabilità, gli eroismi, le ragioni e i torti occupano ancora molta letteratura storica e divulgativa. Gli occhi sono puntati sui nazisti, oppure sugli ebrei, oppure sui partigiani. Con questo libro, Carlo Greppi compie un'operazione del tutto originale e riesce a spostare la questione al di fuori del terreno consueto, impostando la sua ricerca alla scoperta del vissuto, delle storie e delle vite degli "uomini in grigio", cercando di restituire al lettore una visione non deformante di quel momento storico. Un modo nuovo di scrivere la storia. Il periodo più buio dell'Italia novecentesca. E una domanda: cosa sarebbe stato ciascuno di noi sotto la Repubblica di Salò?
Viaggiare in Perú vi toglierà il respiro. Ripercorrete in un trekking i sentieri centenari dell'impero inca, a migliaia di metri d'altitudine, oppure rimanete a bocca aperta davanti alle rovine di Macchu Picchu e alle mura ciclopiche di Cuzco. Saltate su un treno inoltrandovi nelle Ande o andate a caccia di affascinanti siti archeologici da esplorare. Dal lago Titicaca al profondo canyon del Coica, dalle misteriose piramidi di Tucume ai pigri affluenti del Rio delle Amazzoni, il Perú è una terra di contrasti dove convivono i climi e i paesaggi più diversi. Questa guida vi aiuterà a scegliere con calma quale, tra le numerose attrazioni del Paese sudamericano visitare per prima, o magari in quale ristorante, bar o caffè di Lima recarvi per assaggiare il ceviche migliore della capitale. Cercate di capire il significato delle indecifrabili linee di Nazca p. 132. Osservate l'imponente mole del vulcano El Misti da una delle piazze di Arequipa, la seconda città più grande del Perú p. 152. Inseguite l'onda giusta sulle spiagge di Máncora, una vera mecca per i surfisti sudamericani p. 414.
Un'isola, una nazione; una terra di spiagge contornate da palme ma anche di lussureggianti foreste tropicali, montagne immerse nella nebbia e sterminate distese di piantagioni di tè. Scrigno di una superba varietà di vita animale e vegetale questo Paese possiede un patrimonio culturale antico di duemila anni, legato a doppio filo alla religione buddista sin dal 247 a.C. Ricercate le origini dello Sri Lanka esplorando le rovine strappate alla giungla della gloriosa città di Anuradhapura, camminate per le strade della sua moderna capitale Colombo, indovinate le passate dominazioni coloniali nelle linee delle case di Galle o fate surf lungo la costa orientale dell'isola. Tra gli approfondimenti una descrizione delle specie animali presenti nei parchi naturali, una sintetica spiegazione dell'arte e dell'architettura buddista e un utile glossario di termini singalesi e tamil.