Il Povolâr Ensemble è un gruppo musicale nato nel 1977 dall'incontro di Giorgio Ferigo con Francesco Vigato, Fiammetta Bagno e Toni Zogno. Da allora, in oltre dieci anni di attività, ha portato avanti in maniera esemplare e innovativa un'indagine poetica e musicale sulle lacerazioni, i costumi, le contraddizioni e i sogni di una piccolissima comunità, la Carnia. Questa edizione antologica delle canzoni del Povolâr Ensemble raccoglie le tre storiche incisioni del gruppo - 'Il timp das radîs' (1980), 'Cjamp dai pierdûts amôrs' (1983) e 'Notgrops' (1987) - con l'aggiunta di un quarto cd che presenta per la prima volta il 'live' registrato a Tolmezzo nel 1988. Vengono riproposte inoltre tutte le canzoni e tutti i testi, anche quelli inediti o mai musicati, e ancora ci sono foto, documenti e immagini che a volte raccontano più delle parole.
"Molta influenza aver possono gli studi nostri, e le varie nostre indagini a rendere meno aspera la condizione economica della Carnia; tale è il fervido nostro voto e tale il motivo delle nostre meditazioni e delle nostre fatiche alle quali auguriamo solo il premio della patria benemerenza". Con queste parole si chiude la Prefazione con la quale Giovanni Battista Lupieri (Luint, 1776-1873), medico e uomo dai molteplici interessi culturali, si accinge all'impresa di continuare la storia della Carnia redatta, nella seconda metà del Cinquecento, da Fabio Quintiliano Ermacora. Lupieri estende il periodo d'indagine dal 1420 fino al 1870 con l'intento di offrire anche una statistica sul territorio e le sue risorse, sulla popolazione e le sue condizioni socio-economiche. Il volume, in cui la cronaca di quasi un secolo del piccolo borgo di Luint si intreccia costantemente con la storia della Carnia, dell'Italia e del mondo, offre una vivace testimonianza di come vennero vissuti dal raffinato intellettuale carnico quegli anni densi di importanti avvenimenti politico-economici che vanno dal periodo napoleonico ai primi anni successivi all'Unità d'Italia.
La pubblicazione presenta alcuni aggiornamenti sulla ricerca archeologica altomedievale in Friuli Venezia Giulia. Le indagini, effettuate a seguito di scavi condotti di recente in specifici siti del Cividalese, privilegiano l''altro' medioevo, marginale rispetto ai centri di potere, e contribuiscono a ricostruire il mondo complesso, caratterizzato da grandi differenze socio-economiche, culturali ed etniche, dell'epoca in cui i Longobardi, occupato nel 568 il Friuli giungendo fino ad Aquileia, fondarono il primo Ducato longobardo in Italia con capitale Forum Iulii (Cividale). Partendo dalle strutture urbane rinvenute nel sito Corte Romana a Cividale, il volume catalogo della mostra inaugurata in occasione delle 'Giornate del Patrimonio' nel 2010 e di cui è prevista l'apertura fino al 2013 -, prosegue poi nell'analisi di altri siti archeologici, come ad esempio quelli della chiesetta rurale di San Martino di Remanzacco e della necropoli di Romans d'Isonzo, fino ad arrivare ai confini del Ducato longobardo.
La tematica molto attuale de "Le imprese delle donne", affronta in questo quarto numero della collana "Donne e società", viene indagata nei suoi molteplici significati attraverso approcci disciplinari di differente natura, caratterizzati tuttavia da commistioni e reciproche interdipendenze. Il volume è suddiviso in due sezioni: la prima comprende riflessioni di carattere storico-letterario-comunicativo, mentre la seconda raccoglie esegesi economico-giuridiche. Il fil rouge che intreccia assieme queste diverse analisi è dato dal fattore culturale, cioè dalla diffusione della conoscenza come strumento per prendere consapevolezza della insostenibilità della differenza di genere e per combattere la persistenza di pregiudizi valoriali.
Il sito minerario di Cludinico (Ovaro), in Carnia, attivo per oltre un secolo fino a metà Novecento, rappresentò una realtà di fondamentale importanza che giunse a impiegare sino a 1.600 lavoratori. Il volume ripercorre le vicende di questo straordinario luogo, illustrandone i principali aspetti storici e ambientali, e presentando i risultati dell'attività di schedatura - condotta dal Centro regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali di Villa Manin - degli arnesi, attrezzature e documenti ora esposti nel museo, visitabile grazie alla disponibilità dei volontari dell'Associazione turistica 'Pro Ovaro'. Vengono inoltre proposte alcune interviste ad ex minatori che raccontano il lavoro e la sua organizzazione, le fatiche e le emozioni della vita dentro 'Creta d'Oro'. I beni museali, le informazioni e le testimonianze raccolte nel corso di queste ricerche costituiscono un patrimonio fondamentale per ricomporre la memoria collettiva di questa comunità e del suo territorio.
Consapevole di vivere nel pieno autunno della polifonia sacra, il musicologo Siro Cisilino (1903-1987) fece della sua esistenza una grande, unica opera di recupero del passato: raccolse con passione e trascrisse molti volumi di musica antica, creando un consistente lascito per interpreti e musicologi che oggi si accingono a studiare alcuni dei più importanti autori del cinque-seicento sacro e profano. Il volume raccoglie parte delle lettere che Cisilino ha inviato in più di un quarantennio ad amici, studiosi, superiori ecclesiastici, direttori di biblioteche e persone legate a vario titolo agli enti con cui era in contatto. Le missive rivelano un affascinante percorso tra biblioteche, stampe e manoscritti, sempre teso alla ricostruzione di un passato musicale percepito come assolutamente vivo e indispensabile per l'attualità.
Il volume propone una lettura pluridisciplinare della civiltà risorgimentale, colta nei suoi diversi aspetti e interpretazioni, fornendone una rappresentazione non di carattere politico, diplomatico o militare, bensì, in senso lato, culturale. La pubblicazione, insieme al dvd didattico che integra i saggi con interviste agli autori dei contributi, illustra il ruolo che letterati e artisti hanno avuto nel diffondere i valori risorgimentali e, alla luce delle più moderne e recenti impostazioni storiografiche, evidenzia il respiro europeo di questo fondamentale momento della storia nazionale e i suoi echi internazionali.
Il volume, in inglese, presenta la produzione ceramica dell'età del Bronzo Medio e Tardo proveniente dagli scavi della missione italiana dell'Università di Udine nel sito di Qatna. Identificandone i tratti caratterizzanti durante il II millennio a.C., lo studio giunge a definirne gli influssi sulla cronologia relativa in uso nel Levante settentrionale e a proporre una nuova scansione delle fasi finali del Bronzo Medio e dell'inizio di quello Tardo. L'analisi delle tecniche di produzione unite a dati paleoambientali e archeologici consente inoltre di estendere le conclusioni ad altre aree di ricerca, quali i cambiamenti di tipo socio-economico subiti dal sito e i fenomeni insediativi nella Siria centro-occidentale.
Uomini e donne, bambini e adulti si affacciano alla ribalta della storia in questa inedita descrizione della vita familiare in Friuli negli ultimi due secoli del Medioevo. Lo studio, basato in prevalenza su documentazione d'archivio, getta luce sui momenti fondanti della vita sociale di tutti i ceti e fornisce una ricostruzione storica concreta di aspetti quali la stipulazione dei patti matrimoniali, la celebrazione delle nozze, la nascita e la crescita dei figli, fino alla morte delle singole persone, ma non della famiglia. Si penetra nei dettagli della vita quotidiana e insieme si spazia su mentalità, usanze e norme giuridiche.
Il volume contiene le riflessioni di accademici, magistrati e organismi di uguaglianza sulle sfide che l'orientamento sessuale e l'identità di genere pongono al diritto contemporaneo. Nato dalla conferenza "Eguaglianza e giustizia. I diritti delle persone LGBTI (lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersessuate) nel XXI secolo" tenutasi a Firenze nel maggio 2011, il testo affronta, in particolare, questioni che riguardano le coppie LGBTI come la libertà di movimento, il mutuo riconoscimento, la genitorialità e le successioni. Comprende contributi in inglese, italiano e francese.