Il volume descrive alcune delle norme e delle consuetudini, spesso poco note ai traduttori, che regolano il diritto d'autore, visto come un aspetto specifico nell'ambito della vasta problematica del rapporto tra editoria e traduzione. Grazie alla sua duplice esperienza di traduttrice e agente letterario, Barbara Griffini illustra con competenza e passione diritti e doveri di autori, editori e traduttori
La pubblicazione presenta la "lectio magistralis" tenuta da Ryszard Kapuscinski all'Università di Udine il 16 maggio 2006, in occasione del conferimento della laurea magistrale "honoris causa" in "Traduzione e mediazione culturale. Lingue dell'Europa centrale e orientale. Con la consueta "verve', in uno stile chiaro e incisivo, il grande scrittore polacco propone un agile "excursus' nella secolare storia del rapporto dell'uomo con l'altro e con l'altrove: proprio nella necessità di rinnovare il nostro modo di concepire l'incontro con l'altro consiste la sfida del nuovo secolo
I contributi del volume offrono una panoramica sulle tradizioni dolciarie delle province del Friuli Venezia Giulia, mettendo in luce le forti interrelazioni fra la cucina e la cultura regionale. Il patrimonio gastronomico dolciario friulano è infatti conseguenza dei numerosi influssi culturali e politici che, nel corso dei secoli, sono stati esercitati su queste zone, laboratorio anzitempo di quello che oggi si definisce "multiculturalismo". Ne deriva la caratteristica principale della gastronomia regionale: la contaminazione fra ricette d'influenza veneta, d'ispirazione austroungarica, di provenienza slava, greca, turca ed ebraica
Il volume presenta i risultati di una ricerca sperimentale il cui obiettivo è stato quello di valutare le reazioni dei consumatori di fronte all'utilizzo della lingua friulana sulle etichette delle bottiglie di vino e identificare i fattori che le influenzano. La ricerca si è avvalsa di prove d'assaggio in cui erano messe a confronto etichette in italiano, inglese e friulano. I risultati, in larga misura inattesi, costituiscono un interessante contributo al tema del comportamento dei consumatori. Si rivelano inoltre utili per le imprese che, nell'epoca della globalizzazione, sono alla continua ricerca di idee nuove per aumentare l'efficacia della comunicazione a fini commerciali: le lingue locali ed i dialetti possono diventare una risorsa per il marketing; non va però dimenticato che l'uso di codici linguistici insoliti, ai quali il consumatore non è abituato, può stimolare nei potenziali clienti pensieri ed emozioni molto diversi e non sempre prevedibili
L'ordinamento comunitario più recente riconosce nei servizi di interesse generale un vero e proprio "diritto di cittadinanza": le istituzioni comunitarie e gli stati membri sono quindi tenuti ad attuare servizi pubblici locali (energia, trasporti, rifiuti) e servizi non economici (sicurezza pubblica, sanità, università) sulla base di esigenze di continuità, qualità ed a condizioni economiche ragionevoli. Viene proposto in questo volume un modello a carattere locale impostato sulle norme comunitarie di liberalizzazione e su un disegno incisivo di regolazione, in grado di garantire il buon funzionamento del mercato e soprattutto di tutelare i diritti degli utenti/consumatori. Il percorso di integrazione comunitaria si realizza anche attraverso il diritto allo sviluppo economico nel contesto della logistica: un diritto di cui godono specificamente le imprese e che impone la realizzazione di infrastrutture comunitarie, l'avvio di politiche economiche corrispondenti e, soprattutto, la promozione di servizi di interesse generale in materia
Il volume raccoglie ventuno saggi di storia del Friuli fra tardo medioevo ed età contemporanea. Pur affrontando aspetti diversi, che spaziano dall'ambito politico-amministrativo a quello socio-economico, culturale, ecclesiastico e religioso, essi seguono un percorso logico fra temi, luoghi ed epoche della storia della società e del territorio friulano. Una prima linea tematica attiene alla coesistenza, entro i confini del Friuli veneto, tra le entità di carattere feudale e quelle di tipo urbano e rurale, e porta ad affrontare il problema di Udine e della sua aspirazione a costituirsi come centro politico-amministrativo, capitale del territorio. Una seconda linea approfondisce i risvolti culturali e l'elaborazione ideale a sostegno di queste posizioni. Un terzo gruppo di saggi, infine, conduce in modo più mirato all'interno degli insediamenti minori, a carattere prevalentemente rurale o di tipologia piuttosto cittadina è il caso di centri come Spilimbergo o Maniago e consente di cogliere nel vivo le articolazioni socio-economiche, le stratificazioni e la mobilità della società per ceti, con le incrinature che ciò produce nella compagine feudale
Il volume riproduce fedelmente l'opera di Gilberto Pressacco apparsa nel 1991, in cui l'autore ha inteso raccogliere per la prima volta in forma organica le sue principali tesi sul repertorio liturgico-musicale della Chiesa aquileiese. Un saggio musicologico che ripercorre principalmente le complesse vicende della "furlana", danza originaria dell'antico Friuli. "Sermo" e "cantus" alludono a ciò che l'oratoria classica ha in comune con la musica, "choreis" è invece un richiamo alla danza nella tragedia attica. In realtà, è soprattutto sotto il termine "marculis", apparentemente latino, che si cela la parte più originale dello scritto: questa parola friulana, infatti, indica un complesso fenomeno di estasi, legato a un'originaria pratica sacra della danza antica friulana. La tesi dell'autore è che alla radice di marculis ci sia una prassi cultuale-sacrale tipica della Chiesa di san Marco, giunta in Friuli da Alessandria d'Egitto e risalente addirittura alle danze di Davide e di Myriam descritte nel Pentateuco. Il costante ricorso all'interdisciplinarietà nella ricostruzione storica e la fitta rete di possibili percorsi alternativi e suggestivi collegamenti fanno di quest'opera un'avventura intellettuale e spirituale, che negli anni successivi l'autore ha continuamente rielaborato e raffinato, senza tuttavia alterarne l'impianto generale e la tesi di fondo.
"Questo libro scrive Naranjo nella prefazione riflette la mia presa di coscienza della tragica realtà dell'educazione, che è per la maggior parte una forma di addomesticamento forzato alla cultura del "patriarcato", cioè agli usi e costumi della società cosiddetta "civile". Il mio desiderio è che un giorno i responsabili della politica dell'educazione possano giungere a collocare l'educazione degli esseri umani al di sopra della loro robotizzazione, che possano capire come dal trascendere la visione patriarcale dipenda la nostra stessa sopravvivenza. Proprio come la vita procede solo dalla vita, una coscienza si risveglia al tocco di una coscienza e nulla potrà essere più importante per la trasformazione dell'educazione della "guarigione" e dell'illuminazione di docenti ed educatori"
Sulla base di fonti edite e inedite, il libro ricostruisce storicamente le dinamiche evolutive di mezzo secolo (il secondo Novecento) del movimento cooperativo in Friuli Venezia Giulia, non come fenomeno socio-economico isolato e a sé stante, bensì come complessa, e ancor oggi vitale, esperienza mutualistica profondamente radicata nel territorio regionale, sostanziata di valori etici e promotrice di crescita e sviluppo. Il volume si articola in due parti: nella prima l'attenzione è rivolta allo studio delle diverse organizzazioni cooperativistiche locali nonché all'analisi dei loro dati produttivi, distributivi, finanziari e tipologici; nella seconda vengono prese in esame le vicende dei singoli settori: dall'agricoltura al credito, dal consumo al lavoro, senza sottovalutare le attività associative minori, quali la zootecnia, la pesca, l'edilizia