
L'indagine segue le linee della psicologia e della psicopatologia e non è quindi un'interpretazione in chiave esclusiva di psicoanalisi anche se la psicoanalisi stessa può considerarsi uno strumento importante ma non esaustivo di interpretazione dell'ampia gamma dei contenuti dell'opera kafkiana. Ambizione degli autori è la proposta di operare una sintesi tra messaggio letterario, filosofico e psicologico privilegiando le motivazioni psicologiche e psicopatologiche che lo sottendono.
Insegnare agli adulti, si sa, è molto diverso da insegnare ai bambini. Le motivazioni, le aspettative, le esperienze e le strategie dell'adulto che impara non sono infatti quelle del bambino. Eppure, un attento esame delle teorie dell'apprendimento e l'analisi dei metodi di insegnamento generalmente adottati ci fa convenire, con Malcolm Knowles, che spesso si insegna agli adulti come se fossero bambini e senza tenere conto delle loro caratteristiche. Per migliorare il processo di apprendimento dell'adulto e renderlo più significativo ed efficace sono quindi necessari nuovi metodi di insegnamento, nuovi programmi, "nuovi" insegnanti e formatori che sappiano individuare e valutare le capacità e gli obiettivi dei discenti, sintonizzando su di essi il processo di insegnamento. Quando l'adulto impara offre gli strumenti teorici e operativi necessari. L'opera classica di Malcolm Knowles è stata infatti aggiornata da Elwood Holton e Richard Swanson - due autorità nel settore della formazione e dello sviluppo delle risorse umane - e si struttura ora in tre parti: la prima presenta le radici e i principi dell'andragogia; la seconda approfondisce le dinamiche dell'apprendimento in età adulta alla luce delle ricerche più recenti; la terza offre ai professionisti della formazione strumenti operativi quali il Questionario sull'orientamento personale verso l'apprendimento degli adulti e la Guida alla diagnosi e alla pianificazione delle competenze fondamentali.
Una trattazione completa - teoria, ricerca e pratica - delle problematiche implicate nell'intervista di selezione, lo strumento di maggior utilizzo nelle organizzazioni per la valutazione, la scelta e l'orientamento delle persone in fase d'inserimento.
Siamo tutti bravi a mentire, ma a nessuno piace essere ingannato. C'è chi mente per un proprio vantaggio personale, chi per coprire un errore, chi magari solo per il piacere di riuscire a prendere in giro gli altri e farla franca... Televisione, pubblicità, giornali e persino amici e parenti - per non parlare del partner - ci mentono di continuo. Come capire se chi avete davanti vi sta raccontando la verità o l'ennesima bugia? Qui troverete tutto sulla comunicazione: da quella che si crea nell'ambiente di lavoro, a quella che si svolge tra uomini e donne. E imparerete a riconoscere le bugie e a relazionarvi agli altri nel modo migliore. Le illustrazioni vi mostreranno in modo chiaro e semplice come cogliere le più piccole differenze tra un bugiardo e una persona sincera attraverso le microespressioni presenti nel volto. Attraverso la psicologia della menzogna, imparerete poi a gestire il vostro rapporto con chi mente e ad evitare che gli altri vi ingannino. Scoprirete come la comunicazione non verbale influisca sulla nostra vita, e come fare in modo che il vostro modo di esprimervi diventi efficace. Imparerete come funziona la cinesica, la scienza del singolo gesto, e come servirvene. Perché è tanto insopportabile che ci siano sconosciuti in ascensore e cosa genera il disagio. E come creare un feeling con le altre persone in pochi secondi.
Perché si agisce? Quanto contano la razionalità e la volontà nella nostra esistenza? Qual è il ruolo delle passioni? Che cosa chiediamo agli altri, entrando in relazione con loro? Chi sono io? Nella cultura occidentale, è alla filosofia che si chiede ancora di dare risposte a questo genere di domande. Quello che viene presentato in questo libro è dunque una riflessione filosofica sull'essere umano, offerta in particolare a chi non si occupa professionalmente di filosofia, ma che cerca una bussola per orientare la propria vita e profili dell'umano, in forza dei quali rispondere alle numerose sfide culturali e professionali di oggi. Non astruse, né astratte, queste pagine nascono dall'esperienza dei corsi che l'autore svolge da diversi anni nei Collegi della Fondazione Rui per gli studenti delle più diverse facoltà universitarie.
Questa Storia del pensiero organizzativo si è ormai imposta da molti anni come il più importante testo italiano sull'argomento. Adesso esce in una nuova edizione che aggiorna e completa l'importante trattazione critica di tutta la materia. Questa viene articolata in tre grandi questioni: industriale, burocratica e organizzativa. La questione industriale, definita dagli assi portanti tecnologia e consenso, si apre con una lettura storicizzata di Taylor, prosegue con il dibattito sul superamento del taylorismo e la pluralità delle forme industriali, fino ai problemi posti oggi dalla flessibilità e dalla "scoperta" occidentale del Modello Giapponese. La questione burocratica, definita dagli assi funzioni delle norme e strategie dei soggetti, inizia con il "tipo ideale" proposto da Weber e prosegue con il dibattito post-weberiano fino ai più recenti orientamenti sulle possibilità e i limiti di un'organizzazione post-burocratica del lavoro nelle aziende. La questione organizzativa, definita dagli assi decisioni e risorse, sottolinea la portata rivoluzionaria del modello di Simon sulla razionalità limitata ed esamina gli sviluppi successivi fino agli approcci culturalisti, all'economia dei costi di transazione, all'approccio ecologico alle popolazioni organizzative, alla scuola neo istituzionale e alla cosiddetta sociologia della traslazione.
Psicologia clinica è uno strumento di consultazione che offre a chi si accosta per la prima volta ai diversi temi della diagnosi, dei trattamenti, della ricerca, le nozioni di carattere generale, presentate attraverso una revisione della letteratura internazionale, dai testi fondamentali o storici fino ai lavori più recenti.
Allo stesso tempo, grazie all'introduzione di lavori dal respiro più ampio, che stimolano il giudizio e la riflessione critica, Psicologia clinica offre anche al professionista esperto un'occasione di confronto con le opinioni, le interpretazioni, i metodi di lavoro di alcuni fra gli autori più rappresentativi per ciascun argomento. L'articolazione in cinque volumi è stata concepita in modo che ciascuno di essi mantenesse una propria autonomia e potesse essere consultato indipendentemente dagli altri, anche se la concezione unitaria dell'opera consente, su molti temi, la possibilità di una lettura "trasversale", per acquisire informazioni più estese ed approfondite.
I contributi che compongono questo volume sono la descrizione di alcuni momenti specifici che caratterizzano la relazione fra psicologo clinico e paziente: primo approccio, presa in carico, formulazione e comunicazione della diagnosi. Oltre all'inquadramento storico e alla revisione della letteratura più recente, i capitoli illustrano, anche attraverso l'esempio di una numerosa casistica, il particolare assetto cognitivo-emotivo richiesto da questa relazione.
Indice
PSICOLOGO CLINICO E PAZIENTE
1. La relazione tra psicologo clinico e paziente, di M. Lang
Chi si rivolge allo psicologo clinico?
«La persona che ho di fronte ha effettivamente bisogno di me?»
Il "problema" del paziente
II riconoscimento della sofferenza
La richiesta di aiuto
L'accessibilità del clinico
Gli strumenti dello psicologo clinico
Gli errori del clinico
1. L'errore del clinico è un errore cognitivo o emotivo?
Alcune riflessioni metodologiche
2. II processo diagnostico, di L. Balestri, S. Orefice, A. Pandolfi
Dal concetto tradizionale di diagnosi al processo diagnostico
L'effetto della diagnosi nosografica sul paziente
Dalla diagnosi nosografica alla "diagnosi funzionale"
Il processo diagnostico
Caratteristiche del processo diagnostico
L'alleanza di lavoro nel processo diagnostico
Ostacoli all'alleanza diagnostica
L'uso di strumenti diversi nel corso del processo diagnostico
La collaborazione tra clinici diversi
La "sintesi"
II COLLOQUIO CLINICO
1. Evoluzione storica del colloquio clinico, di M. Lang
Gli anni '40
L'evoluzione dei modelli di disturbo psichico
La relazione tra diagnosi e trattamento
II modello di colloquio non psichiatrico
Gli anni '50-'60
Dalla fine degli anni '60 ai primi anni '90
Gli anni '90
La relazione tra diagnosi e trattamento
Al di là dei modelli: il colloquio clinico di consultazione. L'attenzione al modello del paziente
2. La sfiducia e la diffidenza. Un criterio formativo al primo colloquio, di M. Lang e S. Orefice
La specificità del primo colloquio
Il primo colloquio come esame obiettivo
Psicologizzazione precoce e ritualizzazione
La sfiducia e la diffidenza
La possibilità di non capire
3. II primo colloquio, di J. Sommers-Flanagan e R. Sommers-Flanagan
Tipi di domande
Vantaggi e svantaggi delle domande
Indicazioni pratiche per l'uso delle domande
Obiettivi del primo colloquio
Identificazione, valutazione ed approfondimento del problema più rilevante per il paziente
Raccolta di informazioni sull'ambiente di vita e la storia personale del paziente
Valutazione dello "stile" relazionale
Situazione attuale
Identificazione degli obiettivi e verifica dei cambiamenti
Fattori che influiscono sulle modalità del primo colloquio
Questionari
Contesto istituzionale
Orientamento teorico
Formazione e affiliazione professionale
FORMULAZIONE E COMUNICAZIONE
DELLA DIAGNOSI
1. Integrazione degli elementi diagnostici e loro comunicazione, di D. Luzzati
Test e colloquio
Comunicazione della diagnosi
Integrazione fra professionisti
Comunicazione della diagnosi al paziente
2. La restituzione della psicodiagnosi, di L. Balestri, S. Orefice e A. Pandolfi
La cosiddetta "restituzione"
La restituzione del paziente
Diversi tipi di restituzione
L'alleanza nella restituzione
Alcuni esempi clinici
3. Diagnosi e test nel rapporto con il paziente: la restituzione, di R. Canestrari e A. Godino
Proprietà e limiti generali dei test psicologici
Criteri e finalità della comunicazione dei risultati
La restituzione come parte della diagnosi e della terapia