
Pochi al mondo amano i libri più dell'undicenne Tilly Pages. Per lei non esistono amici migliori dei volumi polverosi che ingombrano gli scaffali della libreria di famiglia. È in quelle pagine che ha trovato conforto dopo che la mamma se n'è andata. Non passa minuto senza che stia con il naso infilato nella carta. Quando un giorno, all'improvviso, in libreria entrano Alice nel Paese delle Meraviglie e Anna dai capelli rossi, Tilly non può credere ai propri occhi: non c'è dubbio, sono loro! E la stanno invitando a bere il tè dal Cappellaio Matto e a visitare la scuola di Green Gables. Tilly è sicura si tratti di un sogno. Ma non è così. E nessuno meglio dei nonni che l'hanno cresciuta può confermarle che è tutto vero. Perché Tilly ha un dono eccezionale: è una librovaga e può entrare e uscire dalle storie per vivere straordinarie avventure. Un dono che ha ereditato dalla madre e che le dà il diritto di accedere a una biblioteca molto speciale, riservata ai librovaghi come lei, che lì vengono istruiti e protetti. Librovagare, infatti, può anche rivelarsi molto pericoloso e servono i giusti trucchi per affrontare insidie e ostacoli che si nascondono dietro ogni pagina. Ma Tilly non ha paura. Conosce troppo bene le storie per non fidarsi dei personaggi che le animano e ha bisogno del loro insostituibile aiuto per scoprire la verità su ciò che è accaduto alla mamma. Fare luce su un segreto che potrebbe cambiare ogni cosa. "Tilly e i segreti dei libri" è un romanzo senza tempo capace di toccare il cuore dei grandi, che con le storie ci sono cresciuti, e dei bambini, che aspettano solo di volare con l'immaginazione. Un inno al potere della fantasia, ai libri e a tutti i bibliofili che, come Tilly, sognano di stringere la mano ai loro eroi di carta. Presto ne sarà tratta anche una serie tv. Età di lettura: da 11 anni.
"La mia casa è grande. Troppo grande. Ma io non sento la solitudine. La mia vita mi piace così. Uguale, giorno dopo giorno. Non ho bisogno degli altri. La maggior parte di loro, comunque, non si accorge di me. E io non faccio nulla perché questo accada. Eppure una mattina al parco qualcuno si è avvicinato. Due donne mi hanno vista persa nei miei pensieri e mi hanno offerto un caffè. Niente di che. Un piccolo gesto. Qualcosa che nessuno faceva per me da tanto tempo. Una gentilezza dopo la quale nulla è stato come prima. La mia seconda vita ha avuto inizio. La mia casa non è più così grande, se intorno al tavolo della cucina siamo in tanti. Com'era una volta. Le mie passeggiate sono diventate più lunghe, se fatte con qualcuno accanto. Ho aperto uno spiraglio nel guscio in cui mi ero rifugiata. Ma all'inizio l'ho richiuso subito, per paura che qualcuno potesse conoscere i segreti che non ho mai confessato a nessuno. Sono sempre stata brava a nasconderli. A poco a poco, però, ho scoperto la magia del fidarsi e del lasciar andare. Anche gli sbagli. Anche il dolore. Perché le persone sono pronte non solo a giudicare, ma anche a starti vicino. Basta permetterglielo."
«È molto più importante insegnare a rialzarsi che a non cadere mai; insegnare a essere veri invece che perfetti.» Qualcuno ha detto che nella nostra vita non commettiamo tanti errori ma sempre lo stesso, ripetuto infinite volte. Perché i nostri sbagli raccontano di noi molto più di quanto non crediamo: della nostra storia, di come eravamo, di cosa siamo diventati. Eppure, soprattutto quando si è ragazzi - a scuola, in casa, persino con gli amici - sbagliare è diventato un tabù. Enrico Galiano, con sincerità e coraggio, ha deciso per la prima volta di sfatare il mito della perfezione e svelare tutti i suoi errori e le scelte azzardate. Da quelli apparentemente più piccoli, come quando ha buttato via l'occasione di uscire con la ragazza dei suoi sogni, a quelli più terribili, come quella notte in cui per poco non è stato arrestato; i brutti voti presi, quelli dati, gli sbagli perdonabili e imperdonabili, e come tutto questo l'abbia reso l'uomo che è oggi. Perché non c'è dubbio: sbagliare può causare ferite che impiegano anni a rimarginarsi e può lasciare segni indelebili nella nostra anima. Ma è necessario per capire chi siamo, per vivere una vita piena, per trovare davvero la nostra strada. Enrico Galiano è uno dei professori più letti e amati d'Italia. Con la sua straordinaria sensibilità, e grazie a una presenza online di successo, è in grado di dare voce ai sogni e alle aspettative degli adolescenti di oggi come nessun altro. E con questo libro offre sia ai ragazzi sia a tutti coloro - genitori, educatori, insegnanti - che hanno a cuore il loro futuro la rinnovata consapevolezza che ogni errore altro non è che una tappa di quell'avventurosa e appassionante ricerca di sé stessi che è la vita. Ricordandoci che, se si vuole davvero crescere, allora occorre soprattutto imparare a sbagliare.
La paura è l'emozione che più di altre sta segnando in profondità questi giorni: ci toglie il respiro, ci costringe sulla difensiva e al contempo ci rende istintivamente più aggressivi. Ma avere paura, suggerisce Vito Mancuso, non è sempre un'esperienza totalmente negativa, e nelle situazioni estreme sa far emergere con più chiarezza la verità su noi stessi: è solo infatti quando realizziamo di essere incatenati che possiamo intraprendere il percorso verso l'autentica libertà. Riscoprendo la secolare saggezza che accomuna la grande spiritualità orientale, la filosofia classica e gli insegnamenti della tradizione cristiana, Mancuso dimostra che il contatto con il pericolo può farci comprendere chi siamo: una mente impaurita, senza dubbio, ma in potenza anche un cuore che supera il timore, ed è capace di conoscere e poi sconfiggere con il coraggio i pericoli della realtà. Noi siamo paura, ma possiamo diventare coraggio e riuscire così a essere migliori.
Nel 1939 Maria Montessori, in aperto contrasto con il regime fascista impegnato a chiudere tutte le scuole che portavano il suo nome, lascia l'Europa per raggiungere il subcontinente indiano. Qui, in un esilio volontario che durerà sette anni, è impegnata in continui viaggi e in corsi pubblici per formare nuovi maestri, diffondere il suo già celebre metodo e rafforzare l'universalità del suo messaggio. A partire da un ciclo di lezioni tenute in Sri Lanka nel 1944 nasce questo libro scritto in lingua inglese e oggi tradotto in Italia. Qui si esamina lo sviluppo fisico e psicologico del bambino nei suoi primi anni di vita, e si affrontano con estrema chiarezza tutti i principi fondamentali del metodo. Il risultato è una guida per genitori e insegnanti, che semplifica senza banalizzare i grandi principi teorici e pratici del pensiero montessoriano, rendendoli piani e accessibili a tutti coloro abbiano a cuore la gioia e la serenità dei bambini.
Buddha e Gesù, due figure cruciali nella storia dell'umanità, hanno lasciato in eredità insegnamenti capaci di indicare il cammino a miliardi di persone per i secoli a venire. Ma quanto c'è in comune tra la preghiera cristiana e la meditazione orientale? Esistono ideali e precetti condivisi dalle due fedi? In un libro già diventato un classico della spiritualità, Thich Nhat Hanh esplora i sentieri della compassione e della santità dove i due grandi credo si incontrano, risvegliando così la nostra comprensione di entrambi. In questo modo, con sguardo benevolo e autorevolezza, uno dei principali protagonisti del dialogo interreligioso si confronta con quelli che considera i suoi «progenitori spirituali» indicando la possibilità sempre attuale di una vita in armonia.
Questo volume raccoglie i versi scritti da Mario Luzi per la Via Crucis al Colosseo presieduta dal Santo Padre Giovanni Paolo II in occasione della Pasqua del 1999. Si tratta di un'altissima meditazione sull'incarnazione, la morte e la resurrezione di Gesù, rivolta a laici e credenti. Lo stesso Luzi ricorda che, quando gli venne proposto di scrivere questo testo, "l'immaginazione già in moto mi prefigurò un testo poematico di cui Gesù fosse l'unico agonista. In un ininterrotto monologo Gesù nella tribolazione della Via Crucis avrebbe confidato al Padre la sua angoscia e i suoi pensieri dibattuti tra il divino e l'umano, la sua afflizione e la sua soprannaturale certezza."
Oggi la paura ha un nuovo nome: Covid-19. Per sconfiggerlo l’unica strada è rimanere a casa. Tra le quattro mura che ci hanno sempre protetto e che ora, però, sono diventate confini invalicabili. Sono diventate quasi un nemico. E invece, giorno dopo giorno, chi da sempre lavora con le parole ha scoperto che le stanze, le finestre, anche gli angoli più remoti di casa sono ali verso il mondo. Ognuno di loro ha così scelto il modo per dare vita a questa magia.
Dalle loro case, ventisei scrittori tra i più importanti del panorama italiano hanno dato un senso a questi giorni scegliendo di fronteggiare l’emergenza anche con le armi della letteratura. Per portare la loro quotidianità ai lettori che li amano. E hanno deciso di farlo insieme alla casa editrice Garzanti, devolvendo tutto il ricavato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
C’è chi ha voluto parlare delle sue giornate, delle routine consolidate, delle novità che strappano un sorriso. Delle lacrime che non si riescono a fermare, ma anche della forza della natura che scioglie il nodo in gola. Di convivenze forzate, come di distanze dalle persone care che sembrano insormontabili. C’è chi racconta di vicini sconosciuti che non lo sono più e del lavoro che cambia nei suoi strumenti ma non nella sua sostanza. Alcuni ammettono l’errore di aver pensato che non poteva essere tutto vero o danno voce agli animali che, invece, sono felici che sia tutto vero. Altri affidano le riflessioni su questi strani giorni alla voce dei personaggi amatissimi che hanno creato. Tutti sono sicuri che usciremo più consapevoli di quello che è davvero importante e che ci incontreremo, ci abbracceremo e passeggeremo presto tutti insieme. Sono sicuri che la solidarietà sarà il valore che porteremo con noi senza poterne più fare a meno.
Tutti loro sono convinti che le parole, i libri, le storie, uniscono. Creano vincoli invisibili che spezzano ogni barriera. Mentre leggiamo non siamo mai soli. E siamo forti. E tutto appare come sarà. Perché andrà tutto bene.
Ritanna Armeni, Stefania Auci, Alice Basso, Barbara Bellomo, Gianni Biondillo, Caterina Bonvicini, Federica Bosco, Marco Buticchi, Cristina Caboni, Donato Carrisi, Anna Dalton, Giuseppe Festa, Antonella Frontani, Enrico Galiano, Alessia Gazzola, Elisabetta Gnone, Massimo Gramellini, Jhumpa Lahiri, Florence Noiville, Clara Sánchez, Giada Sundas, Silvia Truzzi, Ilaria Tuti, Hans Tuzzi, Marco Vichi, Andrea Vitali.
Dopo la personale esperienza umana della malattia raccontata con contagiosa allegria in "Chi non muore si rivede", Alberto Maggi affronta, con il suo stile sempre gioioso, il difficile argomento della morte, uno dei grandi tabù della nostra società. Alberto Maggi offre parole ricche di serenità e speranza, lontanissime da quell'inesauribile repertorio di frasi fatte che non solo non consolano, ma gettano nel più profondo sconforto quanti sono nel lutto e nel pianto, anche quando vengono da uomini di fede. Leggendo queste pagine riusciremo invece a comprendere e accogliere l'aspetto naturale della morte, per renderla davvero una sorella come poeticamente suggeriva san Francesco, una compagna lungo l'intero viaggio nella nostra esistenza. E grazie a questa nuova consapevolezza, potremo finalmente allontanare ogni tristezza e tornare a vibrare in un crescente, pieno accordo con quella grande sinfonia che è la vita.
In Giappone c'è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l'unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare. Ma c'è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato. Non tutti hanno il coraggio di entrare nella caffetteria, ma qualcuno decide di sfidare il destino e scoprire che cosa può accadere. Qualcuno si siede su una sedia con davanti una tazza fumante. Fumiko, che non è riuscita a trattenere accanto a sé il ragazzo che amava. Kòtake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche sé stessa. Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con la sorella. Infine Kei, che cerca di raccogliere tutta la forza che ha dentro per essere una buona madre. Ognuna di loro ha un rimpianto. Ognuna di loro sente riaffiorare un ricordo doloroso. Ma tutte scoprono che il passato non è importante, perché non si può cambiare. Quello che conta è il presente che abbiamo tra le mani. Quando si può ancora decidere ogni cosa e farla nel modo giusto. La vita, come il caffè, va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo.