Il pensiero politicamente corretto è uno strumento moderno per obbligare al consenso senza l’uso della forza fisica, è quello dell’epoca descritta da Nietzsche e da lui definita dell’“ultimo uomo” dove esiste un solo gregge e nessun pastore e dove chi ha un diverso sentire “va da sé al manicomio”. Il politicamente corretto è nato proponendosi come un modo per rispettare le diversità e le sensibilità altrui ma è diventato presto un modo per imbrigliare nell’accusa di intolleranza e odio qualsiasi parere contrario a quello che i pensatori di riferimento impongono come modello culturale. Parafrasando Orwell, se nell’epoca dell’inganno dire la verità è un atto rivoluzionario, nell’epoca del politicamente corretto esprimere pensieri politicamente scorretti è il primo e più potente atto sovversivo.
Esiste una cultura di destra? Quali sono i suoi riferimenti? Ha ancora senso in un'epoca post ideologica come quella attuale parlare di una categoria come la destra seppur in ambito culturale? Sono alcune delle domande a cui Francesco Giubilei risponde in questo saggio che colma una lacuna editoriale: ad oggi non esiste uno studio divulgativo che organicizzi pensatori, scrittori, giornalisti, editori, intellettuali italiani dal dopoguerra ai nostri giorni ascrivibili a quest'area di pensiero pur con le rispettive di differenze. Una mancanza dovuta al tentativo di imporre un'egemonia culturale da parte del mondo progressista a discapito del pensiero conservatore, tradizionalista, cattolico, più in generale non conforme, poiché, data l'eterogeneità che caratterizza la destra italiana, sarebbe più corretto parlare di "cultura delle destre". Un'opera che si sofferma anche sulle critiche, i tentativi di boicottaggio e addirittura di negazione di un'area di pensiero che raccoglie alcune delle voci più autorevoli della cultura italiana: da Leo Longanesi a Giuseppe Prezzolini, da Indro Montanelli a Giovanni Volpe.
Esiste un invisibile filo rosso che attraversa il tempo e la storia svelando il senso profondo di eventi tra loro solo apparentemente distanti e diversi? C’è un nesso nascosto tra il Big Bang e le alterazioni climatiche, le Crociate e il terrorismo islamista, le persecuzioni dei cristiani e la Shoah degli Ebrei, l’Inquisizione medioevale e i prodigi della tecnoscienza del XXI secolo?
Sì. Quel filo rosso esiste, ed è possibile riconoscerlo nitidamente nelle pagine profetiche dei Vangeli e nel magma incandescente di simboli dell’Apocalisse di Giovanni, che ci disvelano l’éschaton, il tempo della fine, quello che ancora non è accaduto e che deve accadere affinché ciò che all’inizio era stato da Dio voluto si adempia. E quello che deve avvenire, il bivio dinanzi al quale si trova oggi l’umana società, sospesa tra la speranza nella civiltà dell’amore e della conoscenza e la minaccia del conflitto tra civiltà e della catastrofe ecologica, costituisce l’orizzonte di un libro che intende trasportare il lettore in un viaggio nella memoria che lo condurrà, infine, a interrogarsi sul futuro del pianeta e dell’umanità.
Papa Francesco potrebbe essere il pontefice più tirannico e senza scrupoli nei tempi moderni? È così secondo lo storico della chiesa Henry Sire come emerge dal suo saggio. Il cardinale Jorge Bergoglio dall'Argentina è stato eletto papa nel 2013 come liberale e riformatore ma secondo l'autore non era né l'uno né l'altro.
Non è un testo di teologia, ma una provocazione, ironica e controversa. Un'analisi critica del mondo cattolico, attraverso la quale l'autore accompagna il lettore dinanzi alle contraddizioni della società globale, sempre più corrotta e sgretolata dalla modernità. Il libro ci racconta la scomparsa di una civiltà, la crisi di un modello culturale, quello cattolico, sempre meno credibile non solo a causa di un crescente indebolimento della fede, ma anche di un cedimento caustico della ragione. Secondo l'autore, il cattolico non è più in grado di apprezzare, difendere e valorizzare la cultura cristiana, poiché incapace di comprenderne le ragioni. Questo libro propone diverse interpretazioni e attente riflessioni sulle ragioni del collasso di un intero sistema, e suggerisce alcuni rimedi validi, ma solo se si ha fede.
Dopo Berlusconi, Renzi e Grillo, non tornerà la politica basata sui vecchi schemi e le dicotomie classiche (destra-sinistra, liberali-socialisti, liberisti-statalisti...), ma sulle nuove categorie "alto-basso" (popoli vs caste) e valori antropologici. Già in Europa i populismi (fase unicamente intermedia) stanno fondendo le istanze identitarie con l'anti-gender. E in Italia c'è stato il Family Day, una piazza subìta dai partiti e dalla stessa Cei. In ballo non c'è più una scelta politica, ma una scelta di civiltà. Sul laicismo Berlusconi, Renzi e Grillo sono uguali. E se Il Cavaliere ha "americanizzato la destra" e Renzi sta "americanizzando la sinistra", l'alternativa deve essere radicale.
Lo sapevate che stiamo diventando poveri perché non facciamo più figli? E che esiste un nuovo ordine mondiale che nessuno ha ancora capito? In queste pagine proponiamo alcuni di quei temi che generalmente suscitano diffidenza e anche antipatia: morale, economia, Chiesa, fede cattolica. Lo facciamo proponendo però riflessioni ironiche, impertinenti, spesso divertenti. Non abbiamo risparmiato nessuno. Partiamo dalle vere radici più profonde di questo nuovo ordine mondiale e arriviamo a formulare visioni ed idee che non vi aspettate. Navighiamo senza paura contro una corrente che ha parecchi secoli di navigazione. Al centro sta lui, Satana, che ha avuto talmente tanti successi negli ultimi anni che non ha più bisogno di lavorare e si è messo in pensione. Però la vera protagonista è un'altra, anche se resta discretamente nell'ombra e continua a lavorare: la divina provvidenza. Perché non riusciamo a smettere di fidarci di Dio.